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QUADRIMESTRALE DELL'ARCIDIOCESI - inComunione

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404<br />

DOCUMENTI VARI<br />

Necrologio di suor Agostina Grillo delle suore dell’Immacolata di<br />

Santa Chiara deceduta a Barletta, presso l’Istituto Sacro Cuore<br />

Barletta, 9 ottobre 2008<br />

Si è spenta improvvisamente Suor Agostina Grillo all’età di 86 anni, sessantacinque<br />

dei quali donati generosamente al Signore, nella Congregazione delle<br />

Suore dell’Immacolata di Santa Chiara, a servizio della Chiesa e dei fratelli.<br />

Suor Agostina, al secolo Maria, era nata a Barletta il 23 aprile 1922; trascorse<br />

la sua fanciullezza in una famiglia profondamente cristiana e lì, all’ombra della<br />

famiglia e della parrocchia, coltivò la sua vocazione alla vita religiosa.<br />

Il 1° aprile 1943 decise di lasciare tutto per rispondere alla chiamata e dedicarsi<br />

a Dio, entrando nella Casa Madre delle Suore di Santa Chiara a Fiuggi. Il<br />

10 dicembre 1944 vestì l’abito religioso, mentre il 16 dicembre del 1945 emise<br />

la sua Professione Temporanea. Vita semplice la sua, vissuta nella profondità di<br />

un cammino interiore che mai lasciava trasparire problemi o difficoltà di sorta,<br />

coronò il sogno di consacrarsi a Cristo definitivamente, con la Professione Perpetua,<br />

il 22 novembre 1949.<br />

Fu sempre obbediente e docile, sia alle ispirazioni dello Spirito Santo e sia<br />

all’obbedienza dei superiori, verso cui nutriva grande stima, affetto e rispetto.<br />

Studiò e ottenne l’abilitazione magistrale, che le diede la possibilità di stare a<br />

contatto con i bambini, per i quali il suo amore era sconfinato.<br />

Paziente, zelante e diligente nel suo dovere, la ritrovavi, la sera, con il suo<br />

pacco di quaderni da correggere e la sua fatidica penna rossa con cui tentennava<br />

a mettere qualche voto di insufficienza. Fece parte di molte comunità della<br />

Congregazione: Roma, Ostia Lido, Torreangela, Barletta, occupando anche posti<br />

di responsabilità. Fu superiora locale e maestra delle novizie.<br />

Le suore ricordano la sua maternità innata nel consigliare, correggere, stimolare<br />

al bene, ma soprattutto la sua testimonianza di vita: “Lasciamo fare a Dio” era<br />

il ritornello cadenzato, quasi a ritmo musicale. E lo ripeteva, non tanto come frase<br />

fatta, ma perché, lei, donna di fede e di alta qualità, sapeva che Dio interviene là,<br />

dove e quando l’uomo non sa più né cosa dire, né cosa fare.<br />

Il sacrificio non la spaventava; sempre pronta a qualunque richiesta, sempre<br />

in prima fila, sempre disponibile a dare una mano a chi l’avesse richiesta.<br />

Nell’ultimo periodo della sua vita, pur nella cagionevolezza della salute ed<br />

in particolare della vista, non si lamentava e a chi le chiedeva come stesse, lei<br />

rispondeva: “Non ci lamentiamo”.

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