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QUADRIMESTRALE DELL'ARCIDIOCESI - inComunione

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134<br />

Omelia in occasione del conferimento alla città<br />

di Barletta del titolo “Civitas Mariae”<br />

Maria ci appartiene e noi apparteniamo a Maria<br />

Barletta, 8 maggio 2009<br />

OMELIE<br />

Carissimi …<br />

è giunto il giorno tanto atteso. Barletta, come popolo cristiano e come comunità<br />

civica, è qui adunata per compiere un atto che segna la storia del passato, del<br />

presente, del futuro: la proclamazione di appartenere a «Maria». Questo, infatti,<br />

significa il titolo «Civitas Mariae». Appartenere a qualcuno comporta che si sia in<br />

relazione. Ora, se apparteniamo a «Maria» vuol dire che «Maria» ci appartiene. Ed<br />

è proprio su questo che voglio soffermarmi in questa omelia: «Maria ci appartiene<br />

e noi apparteniamo a Maria».<br />

1. Perché «Maria» ci appartiene?<br />

Maria ci appartiene perché è, come noi, creatura di Dio. Così lei stessa si<br />

riconosce all’annuncio dell’Angelo: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga<br />

di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Ancor più esplicita in proposito è la dichiarazione<br />

ispirata di Elisabetta: «E beata colei che ha creduto all’adempimento<br />

delle parole del Signore» (Lc 1,45).<br />

Luca nell’annunciazione mostra Maria come personificazione del popolo di<br />

Dio dei tempi ultimi (messianici), luogo della presenza salvifica di Dio.<br />

«Maria», come creatura, diventa la madre del Creatore. Ma non per questo<br />

cessa di appartenerci. Difatti, Elisabetta, pur riconoscendola «madre del Signore»,<br />

la accoglie come sua parente «benedetta fra le donne»: “Benedetta tu fra le<br />

donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio<br />

Signore venga e me?” (Lc 1,42-13).<br />

L’inno del Magnificat, che Luca mette sulla bocca di Maria, esprime un motivo<br />

caro allo stesso evangelista: Dio si è piegato verso gli umili e i poveri con sguardo<br />

di benevolenza e di promozione.<br />

Maria impersona, per Luca, il destino di grazia del mondo dei disprezzati, della<br />

comunità dei credenti. Quindi, Maria è dalla parte del genere umano.<br />

Nel racconto della nascita di Gesù (Lc 2,1-22) significativa, a tale riguardo,<br />

è l’annotazione di Luca: «Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole<br />

nel suo cuore» (2,19).

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