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QUADRIMESTRALE DELL'ARCIDIOCESI - inComunione

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OMELIE<br />

Omelia in occasione del Pellegrinaggio diocesano<br />

alla tomba di S. Paolo Apostolo<br />

Roma, Basilica di S. Paolo fuori le Mura, 12 aprile 2009<br />

S. PAOLO INNAMORATO TESTIMONE DI CRISTO RISORTO<br />

Carissimi,<br />

Siamo nella Basilica maggiore di s. Paolo apostolo fuori le mura. Chiediamoci:<br />

Chi è Paolo? È un amato da Gesù Cristo. Lo dice egli stesso in Gal 2, 20: “Mi<br />

ha amato e ha dato se stesso per me”. In Paolo alla legge succede la grazia.<br />

Non nel senso di una contrapposizione dialettica (la grazia infatti rende possibile<br />

l’osservanza della legge), ma nel senso che l’uomo va a Dio nell’ubbidienza non<br />

per legge ma per grazia. La dottrina di Paolo sulla giustificazione è chiara: siamo<br />

giusti non per la nostra ubbidienza alla legge, ma perché Gesù Cristo ci ama e<br />

noi ci lasciamo amare da Lui, seguendolo.<br />

Conversione di Paolo<br />

Il cambiamento di dinamica “dalla legge alla grazia” è avvenuto in Paolo sulla<br />

via di Damasco, cioè dalla chiamata di Cristo e dalla sua risposta. Dal risuonare<br />

di una voce dall’alto: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti”, Saulo diviene Paolo,<br />

un uomo nuovo. Prima tenace e puntiglioso nel perseguitare i cristiani, ora più<br />

grande nell’amare il Signore e gli uomini. È lo stesso Paolo che ce lo fa comprendere:<br />

“Io che sono stato afferrato (conquistato) da Cristo” (Fil 3, 12), ora “mi<br />

vanterò ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di<br />

Cristo” (2 Cor 12, 9).<br />

Dunque, tutto quanto si è verificato in Paolo è da attribuirsi all’iniziativa gratuita<br />

di Dio. Paolo comprende che Dio l’ha anticipato, Cristo l’ha conquistato,<br />

le notti tenebrose e i giorni luminosi della sua esistenza sono tutti grazia. Nella<br />

prima lettera ai Corinzi ribadisce: “Per grazia di Dio sono quello che sono, e la<br />

sua grazia in me non è stata vana …” (1 Cor 15, 10).<br />

Paolo, in tal modo, riconosce la vera identità del proprio io, redento da Cristo<br />

salvatore e si lascia conformare in Lui dall’azione dello Spirito Santo. I criteri di<br />

valutazione della propria realizzazione vengono allora rovesciati: “Per me, infatti,<br />

il vivere è Cristo e il morire un guadagno” (Fil 1, 21). “Quello che poteva essere<br />

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