QUADRIMESTRALE DELL'ARCIDIOCESI - inComunione

QUADRIMESTRALE DELL'ARCIDIOCESI - inComunione QUADRIMESTRALE DELL'ARCIDIOCESI - inComunione

incomunione.it
from incomunione.it More from this publisher
11.06.2013 Views

OMELIE Il prete indica Gesù Cristo e lo dona con il ministero profetico-sacerdotale-regale Omelia nell’ordinazione presbiterale di don Maurizio Musci Bisceglie, Concattedrale, 5 gennaio 2009 Carissimi, Oggi la gloria del Signore brilla su di noi e si manifesta in particolare nell’ordinazione presbiterale del diacono Maurizio Musci. Saluto voi tutti qui convenuti, augurandovi gioia e pace, ed in particolare saluto: - l’ordinando con la mamma, familiari, parenti ed amici; - il Clero diocesano, i diaconi e i seminaristi; - la comunità parrocchiale della Misericordia con il parroco don Franco Lo russo; - la comunità di San Ferdinando con il parroco don Mimmo Marrone; - la comunità di s. Matteo e della Concattedrale con il parroco don Mauro Camero e don Francesco dell’Orco; - i sacerdoti e gli amici di don Maurizio provenienti dai loro paesi. La Parola di Dio proclamata ci fa compiere un cammino fino ad arrivare all’incontro con il Signore Gesù nell’ordinazione presbiterale di don Maurizio e nell’Eucaristia dove saremo nutriti dal Suo corpo e dal Suo sangue, per essere nel mondo il sacramento del Suo amore aperto a tutti senza distinzione di razza, di lingua, di nazionalità. Dio si è fatto prossimo a noi, anzi è come noi. E anche noi, come i Magi, pur avendolo conosciuto, non sappiamo esattamente a cosa andiamo incontro. Ma sappiamo che Egli ci ama, è venuto proprio per questo dentro di noi, sposando, da Dio, la nostra povertà umana, e che è con noi sino alla fine dell’approdo eterno. Questo sentirci amati da Dio costituisce per noi l’inizio della vita nuova e della vocazione particolare che ci realizza come figli di Dio che hanno ricevuto il compito di farlo conoscere a tutti i popoli della terra. I lontani e i diversi per lingua, colore della pelle e cultura, sono nella stessa nostra carovana, come dice la prima lettura (Is 60, 1-6). Là dove le persone diverse si incontrano senza eliminarsi, si ha la percezione del mistero di Dio, Diverso per eccellenza, che viene incontro all’umanità. Come dalla vita di comunione e 113

114 OMELIE di amore tra il Padre e il Figlio è derivata la missione di Gesù, così nell’intimità tra Gesù e la Chiesa scaturisce la missione dei discepoli, che è quella di creare l’unità tra razze popoli e lingue. I popoli possono realizzare in Dio l’unità di cui parla il profeta Isaia. Viene meno, pertanto, ogni pretesa di superiorità: la promessa è la stessa, il corpo è uno, come dice San Paolo nella seconda lettura (Ef 3, 2-3.5-6). Nel regno di Dio non ci sono primi e ultimi arrivati. Tutti possono diventare testimoni di un Dio che per primo ci viene incontro, testimoni di una comunione fra i popoli che da soli non riusciremo mai a realizzare. Questa testimonianza è data dalla Chiesa che è come “la stella che i Magi avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il Bambino” (Mt 2, 9-10). Alla luce di questa Parola di Dio, carissimo ordinando don Maurizio, rivedi il tuo cammino vocazionale. Ti mettesti alla ricerca della volontà di Dio circa il dono da fare della tua persona agli altri. E il Signore, attraverso un attento discernimento vocazionale, operato nella Chiesa, ti ha fatto comprendere che tu sei fatto per essere presbitero in questa Chiesa diocesana a servizio di tutta la Chiesa universale. Oggi diventerai presbitero per l’imposizione delle mie mani e dei fratelli presbiteri che sono qui con me; e per la preghiera consacratoria. Lo Spirito Santo “scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” (Lc 1,35) e “riceverai la dignità del presbiterato” (dal Rito), per essere “degno cooperatore dell’ordine episcopale”, “fedele dispensatore dei divini misteri”, “guida del popolo a te affidato” perché “diventi, con la moltitudine delle genti, riunita in Cristo, l’unico popolo di Dio” (dal Rito). Carissimo don Maurizio, Gesù ti ha chiamato per essere “se stesso” (“ipse Christus”) per il popolo di Dio. Sii in Cristo, con Cristo, per Cristo sempre! Làsciati conformare pienamente in Gesù, buon pastore, dallo Spirito Santo! Nella preghiera e nella dedizione alle anime spenditi quotidianamente, partendo dall’Eucaristia e andando all’Eucaristia con spirito lieto, umile, vicino alla gente da portare all’altare, al confessionale, al servizio della Chiesa e del mondo. Imita i santi Magi, sapendo coniugare insieme scienza e fede! Prima di chiederti: Cosa devo fare?, chiedi: Signore, cosa vuoi che io faccia nel tuo nome? E il Signore ti chiederà sempre di agire nella Sua persona non solo nelle azioni liturgiche, ma anche nelle relazioni umane. La tua formazione, sostanzialmente di timbro francescano, coltivala nella radicalità del Vangelo!

114<br />

OMELIE<br />

di amore tra il Padre e il Figlio è derivata la missione di Gesù, così nell’intimità<br />

tra Gesù e la Chiesa scaturisce la missione dei discepoli, che è quella di creare<br />

l’unità tra razze popoli e lingue.<br />

I popoli possono realizzare in Dio l’unità di cui parla il profeta Isaia. Viene<br />

meno, pertanto, ogni pretesa di superiorità: la promessa è la stessa, il corpo è<br />

uno, come dice San Paolo nella seconda lettura (Ef 3, 2-3.5-6).<br />

Nel regno di Dio non ci sono primi e ultimi arrivati. Tutti possono diventare<br />

testimoni di un Dio che per primo ci viene incontro, testimoni di una comunione<br />

fra i popoli che da soli non riusciremo mai a realizzare. Questa testimonianza è<br />

data dalla Chiesa che è come “la stella che i Magi avevano visto nel suo sorgere,<br />

li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il Bambino”<br />

(Mt 2, 9-10).<br />

Alla luce di questa Parola di Dio, carissimo ordinando don Maurizio, rivedi<br />

il tuo cammino vocazionale. Ti mettesti alla ricerca della volontà di Dio circa il<br />

dono da fare della tua persona agli altri. E il Signore, attraverso un attento discernimento<br />

vocazionale, operato nella Chiesa, ti ha fatto comprendere che tu<br />

sei fatto per essere presbitero in questa Chiesa diocesana a servizio di tutta la<br />

Chiesa universale.<br />

Oggi diventerai presbitero per l’imposizione delle mie mani e dei fratelli presbiteri<br />

che sono qui con me; e per la preghiera consacratoria.<br />

Lo Spirito Santo “scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con<br />

la sua ombra” (Lc 1,35) e “riceverai la dignità del presbiterato” (dal Rito), per essere<br />

“degno cooperatore dell’ordine episcopale”, “fedele dispensatore dei divini<br />

misteri”, “guida del popolo a te affidato” perché “diventi, con la moltitudine delle<br />

genti, riunita in Cristo, l’unico popolo di Dio” (dal Rito).<br />

Carissimo don Maurizio, Gesù ti ha chiamato per essere “se stesso” (“ipse<br />

Christus”) per il popolo di Dio. Sii in Cristo, con Cristo, per Cristo sempre! Làsciati<br />

conformare pienamente in Gesù, buon pastore, dallo Spirito Santo! Nella preghiera<br />

e nella dedizione alle anime spenditi quotidianamente, partendo dall’Eucaristia e<br />

andando all’Eucaristia con spirito lieto, umile, vicino alla gente da portare all’altare,<br />

al confessionale, al servizio della Chiesa e del mondo. Imita i santi Magi,<br />

sapendo coniugare insieme scienza e fede!<br />

Prima di chiederti: Cosa devo fare?, chiedi: Signore, cosa vuoi che io faccia<br />

nel tuo nome?<br />

E il Signore ti chiederà sempre di agire nella Sua persona non solo nelle azioni<br />

liturgiche, ma anche nelle relazioni umane.<br />

La tua formazione, sostanzialmente di timbro francescano, coltivala nella<br />

radicalità del Vangelo!

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!