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n. 2 marzo-aprile 2008 - inComunione

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30<br />

MAR-APR <strong>2008</strong><br />

RECENSIONI<br />

confronto - non resta che costruire un grande muro per impedire<br />

che mai più uno straniero vi metta piede.<br />

“Il protagonista del mio libro - spiega lʼautore - arriva<br />

sullʼisola nudo e sfinito, eppure anche in questa condizione di<br />

fragilità e assoluta impotenza incute paura agli abitanti del posto.<br />

Il problema non è la sua pericolosità effettiva, ma il fatto che egli<br />

esista. Il diverso fa paura semplicemente perché diverso. Se il<br />

mio libro ha un senso è quello di spingere a riflettere su questa<br />

paura irrazionale, perché cʼè unʼisola ovunque ci siano pregiudizi,<br />

ignoranza e paure”.<br />

Lʼoriginale Die Insel - le cui illustrazioni ricordano i dipinti di<br />

Munch e Goya - nel 2003 ha vinto il premio cattolico per lʼeditoria<br />

per bambini e ragazzi.<br />

Carola Susani<br />

L’INFANZIA<br />

È UN TERREMOTO<br />

L’infanzia difficile<br />

nella Sicilia terremotata<br />

Laterza, Roma <strong>2008</strong><br />

pp. 142 - e 9,00<br />

Paola de Benedictis<br />

ella notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968 una scossa<br />

N di magnitudo 6.0 sconvolge la Sicilia. Interi paesi<br />

come Gibellina, S. Margherita Belice, Poggioreale, Salaparuta e<br />

Montevago sono rasi al suolo e molti altri subiscono danni enormi.<br />

Centinaia sono i morti, migliaia i feriti ed oltre 70 mila senzatetto.<br />

Da quel momento per la Sicilia occidentale inizia una storia lunga<br />

e difficile. Un intreccio complesso in cui lʼabbandono di chi è stato<br />

lasciato per anni a vivere nelle baracche si mescola alla corruzione<br />

di chi ha mangiato sulla ricostruzione e culmina nello sradicamento<br />

di chi - e sono tantissimi - davanti allʼennesima promessa non<br />

mantenuta è costretto ad andare via. Cʼè tutto questo ne “Lʼinfanzia<br />

è un terremoto” di Carola Susani. A metà tra memoria e reportage<br />

lʼautrice racconta la sua personale esperienza e lʼidealismo che<br />

muoveva tanti a restare nelle baracche. Susani ha solo quattro<br />

anni quando si trasferisce nella valle del Belice per vivere in una<br />

baraccopoli. I suoi genitori lavorano alla ricostruzione del paese<br />

- insieme al gruppo del Centro Studi e Iniziative Valle Belice - e<br />

progettano le case dei nuovi paesi. Li anima lʼutopia urbanistica di<br />

poter eliminare la distinzione fra centro e periferia per far cessare<br />

le divisioni di classe. La scrittrice rievoca allora le battaglie per<br />

non pagare le tasse e per non fare il servizio di leva, i colloqui<br />

con il colonnello Dalla Chiesa, che allora comandava i carabinieri<br />

in Sicilia, e le false promesse del ministro della Difesa Tanassi.<br />

Emergono i nomi di Bruno Levi, di Evtuscenko, le illusioni degli<br />

intellettuali e pure fatti inquietanti come lʼarrivo nella baraccopoli<br />

di due bambine tedesche - le figlie della terrorista Ulriche<br />

Meinhoff - e la presenza ambigua della mafia. Tutto è raccontato<br />

con partecipazione, ma anche con giudizio critico ed ironia.<br />

Paola de Benedictis<br />

Claudio Rendina<br />

LE CHIESE DI ROMA<br />

Preti, santi e religiosi attori<br />

della storia di Roma<br />

Newton & Compton, Roma 2007<br />

pp. 383 - e 9,90<br />

e chiese di Roma” è un agile affresco di storie,<br />

“L leggende e curiosità degli edifici sacri dellʼUrbe.<br />

Per secoli città santa come Gerusalemme, Roma muta nel<br />

tempo e nello spazio, lasciando che il suo volto sia plasmato<br />

dal sentimento religioso di chi la abita. Claudio Rendina<br />

- scrittore, poeta, storiografo e grande romanista - racconta<br />

e spiega le innumerevoli chiese della città che contengono<br />

sterminati tesori, compresi gli annessi conventi, gli oratori<br />

e le catacombe. Ma non tralascia per questo gli edifici delle<br />

religioni cristiane non cattoliche e i luoghi di culto ebraico e<br />

mussulmano.<br />

Descrive con accuratezza anche i templi pagani e gli<br />

ambienti profani antichi - sulle cui strutture sono sorte<br />

successivamente le chiese - sottolineando una caratteristica<br />

costante dellʼarchitettura religiosa romana: il cambiamento di<br />

destinazione dʼuso di luoghi religiosi e civili man mano che<br />

il territorio si va trasformando. Il volume è ricco di notizie<br />

storiche, religiose, artistiche, liturgiche e folckloristiche -<br />

che accompagnano la descrizione di ciascuna chiesa - e non<br />

mancano riferimenti a papi, prelati, sacerdoti, suore, santi e<br />

personaggi storici. Il tutto in rigoroso ordine alfabetico.<br />

Paola de Benedictis<br />

Igino Giordani<br />

DISUMANESIMO<br />

Una lettura lucida e insieme intensa di un’epoca cruciale<br />

della nostra storia<br />

Città Nuova, Roma 2007 - pp. 160 - e 12,00<br />

iamo usciti dal secondo conflitto mondiale, ma non<br />

“S dallo spirito di distruzione”. Sono queste le parole con<br />

cui Igino Giordani - poliedrico scrittore e pensatore cattolico -<br />

comincia la sua prefazione al volume “Disumanesimo”, scritto nel<br />

<strong>marzo</strong> del 1949 ed appena ristampato dallʼeditrice Città Nuova.<br />

Un volume attualissimo, le cui riflessioni potrebbero essere<br />

riproposte ancora oggi con uguale pretesa di verità.<br />

Malgrado la pace faticosamente riconquistata, infatti, Giordani<br />

denuncia profeticamente il pericolo di perdersi dietro alle utopie<br />

che pretendono di realizzare il paradiso in terra senza Dio e che,<br />

per questo motivo, sono destinate necessariamente a fallire. Ad una<br />

società lacerata e in preda allʼodio ideologico come quella italiana<br />

ed europea della fine degli anni Quaranta, Giordani mostra il<br />

fondamento del vivere civile: la persona umana, immagine di Dio,

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