n. 2 marzo-aprile 2008 - inComunione
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CITTADINANZA<br />
BENE COMUNE E GLOBALIZZAZIONE<br />
CONTENUTI, RIFLESSIONI E SPUNTI CRITICI DELLA 45 a SETTIMANA SOCIALE<br />
u questo numero della rivista<br />
S viene riportata la sintesi deltura<br />
della mutua relazione fra le persone<br />
che liberamente sʼincontrano e si<br />
la II parte della relazione, che il prof.<br />
scambiano i cc.dd. beni relazionali; da<br />
Stefano ZAMAGNI (ordinario presso<br />
ciò scaturisce il concetto di ʻcapitale<br />
lʼUniversità di Bologna) ha tenuto la<br />
socialeʼ come fattore di progresso.<br />
mattina del 19 ottobre 2007 sul tema:<br />
In particolare, il ʻcapitale socialeʼ<br />
Il bene comune nellʼera della globaliz-<br />
può essere di 3 tipi:<br />
zazione.<br />
• bonding che sʼidentifica nelle rela-<br />
Il relatore, proseguendo nella rifleszioni<br />
- a corto raggio e di tipo fiduciasione<br />
sullʼincidenza del bene comune<br />
rio - intessute tra persone appartenenti<br />
nellʼera della globalizzazione, dopo<br />
allo stesso gruppo sociale (famiglia,<br />
essersi soffermato sulle tematiche rela-<br />
associazione) caratterizzato da una<br />
tive alla persona e alla democrazia, ha<br />
forte omogeneità di valori e interessi;<br />
puntato lʼattenzione sul terzo concetto<br />
• bridging che sʼidentifica nelle rela-<br />
fondamentale: la fraternità.<br />
zioni stabili fra persone appartenenti a<br />
Essa nasce dalla Regola di San<br />
gruppi sociali diversi, da cui origina la<br />
Francesco e si differenzia dalla soli-<br />
cd. ʻfiducia generalizzataʼ;<br />
darietà nel senso che mentre questa è<br />
• linking che è creato dalla rete di<br />
un principio di organizzazione sociale San Domenico e San Francesco<br />
relazioni tra organizzazioni della<br />
che consente ai diseguali di diventare<br />
società civile (associazioni, fon-<br />
uguali, invece la fraternità rende diversi gli eguali.<br />
dazioni, ong, chiese, etc…) e istituzioni politico-ammi-<br />
Per capire lʼimportanza del concetto di fraternità, bisogna nistrative centrali e/o locali, al fine di realizzare - secondo<br />
partire dalla distinzione tra ʻbeni di giustiziaʼ (dovere di qual- il principio di sussidiarietà - opere che né la società civile e<br />
che ente di soddisfare i diritti dei cittadini) e ʻbeni di gratuitàʼ né la politica potrebbero attuare da sole.<br />
o ʻfraternitàʼ (sono - ad esempio - i beni relazionali e, cioè, Attualmente in Italia, a fronte di un elevato capitale sociale<br />
quei beni che fissano un mutuo legame relazionale sorto spon- di tipo bonding e di un adeguato livello di capitale sociale<br />
taneamente dallʼaccordo tra più soggetti); i ʻbeni di gratuitàʼ di tipo bridging, possiede un insufficiente livello di capitale<br />
sono fondamentali per la felicità e la speranza delle persone, sociale di tipo linking; questo è il problema italiano, che è<br />
in quanto essi - contrariamente a quelli di ʻgiustiziaʼ che ri- connotato dalle seguenti 3 strozzature:<br />
spondono alla logica dellʼequivalenza - sono originati dalla a- il welfare italiano è di vecchio stampo, perché è di tipo ʻri-<br />
sovrabbondanza e dal reciproco riconoscimento e mutuo aiuto sarcitorioʼ nel senso che mira a migliorare le condizioni di<br />
fra le persone.<br />
vita dei più bisognosi e non già ad aumentare le capacità<br />
Lʼeconomia di mercato civile, nata con lʼUmanesimo del di vita di costoro;<br />
XV secolo e praticata prima dai francescani e poi anche dai b- assenza di sinergia tra il capitale umano delle Università,<br />
domenicani, si fonda su tre principi: divisione del lavoro; delle imprese e degli enti locali;<br />
necessità di accumulare beni per i bisogni delle generazioni c- mancanza di un ethos condiviso che condanna al cd. ʻcor-<br />
future; libera competizione imprenditoriale. Il fine dellʼecoto-termismoʼ, perché non si conosce il fine/orizzonte verso<br />
nomia civile è il bene comune.<br />
cui dirigersi e orientarsi.<br />
Per converso, con lʼavvento dellʼutilitarismo e del capita- Queste strozzature possono essere superate solo facendo<br />
lismo, originata alla scuola di pensiero scozzese, lʼeconomia ricorso:<br />
di mercato - pur conservando i suddetti 3 principi - sostituisce - alla democrazia cd. partecipativa in cui la società politica,<br />
il bene comune con il bene totale.<br />
quella civile e quella commerciale possono giungere a defi-<br />
Ora si pone il problema di verificare se sia possibile rendenire il bene comune; allʼuopo è necessario che lʼimprendire<br />
civile lʼeconomia di mercato capitalistica o utilitaristica, al tore abbia non solo una motivazione estrinseca (il profitto),<br />
fine sia di andare oltre il semplice scambio di ʻbeni equivalen- ma anche una intrinseca (consapevolezza di contribuire al<br />
ti in valoreʼ praticato col mercato, sia di superare gli orizzonti bene comune);<br />
redistributivi della ricchezza perseguiti dallo Stato per garan- - allʼeconomia di mercato civile connotata dalla gratuità, recitire<br />
livelli accettabili di equità.<br />
procità e fraternità;<br />
La chiave di risposta al problema risiede proprio nella va- - al consumo e alla finanza etiche.<br />
lorizzazione della fraternità e della gratuità e, cioè, della cul- Per comprendere il concetto di consumo etico occorre con-<br />
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MAR-APR <strong>2008</strong>