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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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302<br />

CAPITOLOV - Paesaggi e partecipazione<br />

Occorre innanzitutto chiedersi quale partecipazione sia opportuno innescare in rapporto ai diversi<br />

obiettivi che la Convenzione disegna, chi e come coinvolgere e, soprattutto, quanto possano<br />

contare gli esiti della partecipazione nelle scelte che toccano <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong>.<br />

In Europa negli ultimi anni, in particolare dopo la Convenzione di Aarhus, si è assistito a un progresso<br />

significativo in campo normativo nella previsione della partecipazione necessaria nella<br />

definizione di politiche pubbliche (tutela delle acque, urbanistica-territorio, sostenib<strong>il</strong>ità, tutela<br />

della biodiversità e <strong>paesaggio</strong>). Si è stab<strong>il</strong>ito così che <strong>il</strong> coinvolgimento delle comunità locali può<br />

toccare diversi livelli, ognuno capace di aumentare le possib<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> cittadino di influire sulle<br />

politiche e sugli st<strong>il</strong>i di vita secondo specifici obiettivi di condivisione. Si parte da un primo livello<br />

in cui si punta ad un maggiore attivismo civico attraverso l’informazione e la comunicazione<br />

(partecipazione informata) e si passa ad uno stadio ulteriore quando ci si preoccupa di raccogliere<br />

in modo sistematico e rappresentativo <strong>il</strong> punto di vista della cittadinanza su problemi o<br />

su proposte-progetti che l’autorità locale promuove (partecipazione consultiva). Il coinvolgimento<br />

diventa ancora più impegnativo quando, rispetto a un certo tema, ci si propone di costruire<br />

in modo condiviso progetti, deliberazioni o scelte ricercando l’apporto costruttivo di<br />

molti soggetti, punti di vista e interessi (progettazione condivisa o co-deliberazione). Il metodo<br />

partecipativo, infine, può essere anche adottato nell’ambito delle fasi attuative per far sì che <strong>il</strong><br />

diritto o l’onere di occuparsi della realizzazione di piani e di progetti o della gestione di determinate<br />

risorse non ricada soltanto sui referenti tradizionali (ad esempio, gli Enti locali) ma anche<br />

sui soggetti economici e su gli attori della società civ<strong>il</strong>e.<br />

Riportando tutto questo al tema del <strong>paesaggio</strong> si possono individuare tre passaggi chiave auspicati<br />

dalla Convenzione del Paesaggio:<br />

l’inventario e la lettura condivisa del <strong>paesaggio</strong>;<br />

la politica del <strong>paesaggio</strong>;<br />

gli obiettivi e le azioni per la qualità paesistica.<br />

Ognuno di questi aspetti necessita di impostazione di metodo e di strumenti peculiari rispetto<br />

ai quali risultano interessanti alcune tra le esperienze di gestione di processi partecipati sul tema<br />

del <strong>paesaggio</strong> condotte in Lombardia dalla società Pafin 91.<br />

È necessario premettere che tali esperienze trovano un riferimento metodologico ed un contesto<br />

partecipativo già fortemente connotato da cui partire: quello dell’Agenda 21 locale, che<br />

rappresenta, come è noto, <strong>il</strong> percorso più sistematico e più collaudato per coniugare le politiche<br />

di sostenib<strong>il</strong>ità e la partecipazione delle comunità locali.<br />

Il collegamento tra l’impostazione dei processi di Agenda 21 locale e <strong>il</strong> percorso delineato dalla<br />

Convenzione Europea del Paesaggio si ritrova proprio nel parallelismo tra la sequenza logico-operativa<br />

che l’Agenda 21 locale richiede:<br />

analisi del contesto ambientale;<br />

visione condivisa in un Forum partecipativo;<br />

definizione partecipata di un Piano d’azione;<br />

attuazione,<br />

nell’analogia che possiamo leggere nella CEP:<br />

analisi del <strong>paesaggio</strong> (lettura condivisa);<br />

definizione di una strategia per <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> (politica del <strong>paesaggio</strong>);<br />

progettazione ed attuazione di azioni per la qualità paesistica.<br />

Applicando le metodologie dell’Agenda 21 ai percorsi partecipati sul <strong>paesaggio</strong> si è provato a<br />

verificare quale spazio reale si possa aprire ai cittadini per far valere <strong>il</strong> loro punto di vista sull’ambiente<br />

in cui vivono e quale interazione si stab<strong>il</strong>isca tra questi ultimi e gli altri due soggetti<br />

che hanno tradizionalmente voce in capitolo in materia: gli amministratori locali e gli esperti.

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