Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA
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CAPITOLO IV - Paesaggio, territorio e biodiversità<br />
ro anticipare fenomeni di maggiore gravità: ciò che non è stato sperimentato è come tali variazioni<br />
sono poste in dipendenza con le modificazioni dell’insediamento.<br />
Che ci siano dei legami causa-effetto è indubbio, ma non sono conosciuti e scioglierli comporta<br />
incursioni in comparti metodologici innovativi nei quali tutti gli specialisti scientifici sono chiamati<br />
a fornire contributi avanzati.<br />
La carta ecosistemica dovrebbe essere proprio <strong>il</strong> luogo di sperimentazione e di applicazione<br />
delle conoscenze per allestire i dispositivi di disegno degli scenari futuri che, attualmente, sono<br />
lo strumento migliore e più moderno di sostegno delle decisioni di pianificazione oltre che richiesti<br />
esplicitamente dalla procedure vigenti di valutazione (es. VAS e VINCA).<br />
5. Un SIT (Sistema Informativo Territoriale) interattivo per <strong>il</strong> governo<br />
del territorio<br />
È stato ormai compreso ampiamente che lo sv<strong>il</strong>uppo urbano agisce in modi e momenti diversi<br />
sulla condizione di frammentazione e di consumo dell’ecosistema – senza avere, in condizioni<br />
normali, informazioni sulle conseguenze – e che, in generale, la frammentazione da<br />
urbanizzazione è estremamente complessa da recuperare o mitigare ex post per motivi legati<br />
alla implicazione di interessi privati e alla tipologia degli interventi.<br />
Per questo motivo è essenziale che gli strumenti di pianificazione prevedano a monte della loro<br />
applicazione le conseguenze sulla insularizzazione eco-biologica e riescano ad orientare <strong>il</strong><br />
progetto di piano in forma compatib<strong>il</strong>e con questo fenomeno <strong>il</strong> che, in altre parole, costituisce<br />
uno degli attributi di “sostenib<strong>il</strong>ità” del piano medesimo.<br />
Le dimensioni degli spazi previsti di nuovo insediamento, la loro tipologia, la loro forma geometrica,<br />
la dislocazione delle nuove reti infrastrutturali e i loro rapporti spaziali, le modalità di<br />
uso attuale del suolo dei territori che vengono indicati nel piano come suscettib<strong>il</strong>i di “consumo”<br />
ai fini dell’urbanizzazione, la “reversib<strong>il</strong>ità” totale o parziale di alcune funzioni appaiono come<br />
tutte variab<strong>il</strong>i parametricamente esprimib<strong>il</strong>i e, forse, in grado di produrre, attraverso<br />
l’implementazione di algoritmi di relazione e di modelli, una “misura” dell’effetto frammentante<br />
degli interventi previsti verso <strong>il</strong> contesto ambientale interessato.<br />
È evidente che esiste una possib<strong>il</strong>ità, seppur sofisticata, di elaborare una relazione tra i connotati<br />
di frammentazione di un piano, espressi mediante geometrie, topologie e tipologie delle<br />
aree coinvolte, e i gruppi di specie che in linea probab<strong>il</strong>istica potrebbero continuare ad ut<strong>il</strong>izzare<br />
le linee teoriche di dispersione sul territorio presenti prima della attuazione delle previsioni<br />
di sv<strong>il</strong>uppo insediativo.<br />
Si può avanzare una congettura che esprime la possib<strong>il</strong>ità, in qualsivoglia condizione ambientale,<br />
di realizzare un disegno di sv<strong>il</strong>uppo insediativo che, a parità di grandezze di output (cubature<br />
di edifici, superfici urbanizzate, creazione di rendite posizionali prederminate, diffusione delle<br />
ricadute economiche del piano su larga scala territoriale, etc..) minimizzi la frammentazione e<br />
la disgregazione degli ecosistemi presensti, a patto di conoscere le geografie e i parametri relazionali<br />
di questi.<br />
Il conseguimento di un risultato così descritto può avvalersi della “Carta Ecosistemica”, intesa<br />
quale sistema informativo territoriale di convergenza, catalogazione, aggiornamento e confronto<br />
di tutti i dati che intervengono nella definizione delle relazioni e delle interferenze tra le diverse<br />
componenti antropico-biotiche.<br />
Naturalmente non potrà trattarsi di un banale catalogo di dati, ma appunto di un “sistema” di<br />
dati, dei quali esplicitare agganci e relazioni in forma altamente interattiva.