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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

bri. L’intervento più ampio sull’ambiente al di fuori della rete Natura 2000 dovrebbe essere garantito<br />

dalle politiche specifiche sulla natura (ad esempio con le azioni a favore delle specie minacciate<br />

e della connettività della rete Natura 2000) e dall’integrazione delle esigenze in termini<br />

di biodiversità nelle politiche agricola, della pesca e in altri settori. Il nuovo regolamento sullo<br />

sv<strong>il</strong>uppo rurale stab<strong>il</strong>isce, ad esempio, anche un maggiore sostegno alla rete Natura 2000, mantiene<br />

le misure agroambientali e le indennità per le zone caratterizzate da svantaggi naturali e<br />

propone una serie di provvedimenti a sostegno della gestione sostenib<strong>il</strong>e dei boschi e delle foreste<br />

(alcuni dei quali concepiti appositamente per incrementarne <strong>il</strong> valore ecologico). L’insieme<br />

di queste misure previste nell’ambito della PAC rappresentano uno strumento essenziale<br />

per le politiche di conservazione e valorizzazione del <strong>paesaggio</strong>, in considerazione del ruolo<br />

storicamente svolto dall’agricoltura nel determinare le diverse strutture e caratteristiche dei<br />

paesaggi. La possib<strong>il</strong>ità di sfruttare al massimo tutti i benefici di queste misure dipenderà dall’applicazione<br />

che ne faranno gli Stati membri e dai finanziamenti disponib<strong>il</strong>i. La programmazione<br />

per i Piani di Sv<strong>il</strong>uppo Rurale 2007 – 2013 da parte delle Regioni italiane non sembra però<br />

aver colto adeguatamente le opportunità offerte dall’Unione Europea per la conservazione della<br />

biodiversità e del <strong>paesaggio</strong>. Il nostro Paese rischia così di perdere l’ennesima occasione per<br />

promuovere la conservazione e la valorizzazione sostenib<strong>il</strong>e della più importante risorsa di cui<br />

dispone costituita dalla diversità dei paesaggi e dalla ricchezza di biodiversità presente sul territorio.<br />

Una migliore programmazione e pianificazione a livello di Stati membri, Regioni ed Enti Locali<br />

è la chiave per prevenire, ridurre al minimo e compensare gli effetti negativi dello sv<strong>il</strong>uppo regionale<br />

e territoriale ed aiuta a rendere tale sv<strong>il</strong>uppo più compatib<strong>il</strong>e con la conservazione della<br />

biodiversità. A tal fine occorre tener conto delle esigenze della biodiversità più a monte<br />

nell’ambito dei processi decisionali. È necessario per questo garantire che l’ut<strong>il</strong>izzo dei finanziamenti<br />

comunitari a vantaggio dello sv<strong>il</strong>uppo regionale favoriscano e non danneggino la biodiversità,<br />

creare partnership tra i responsab<strong>il</strong>i della pianificazione territoriale e della programmazione<br />

dello sv<strong>il</strong>uppo economico con i soggetti istituzionali e privati che operano per la tutela della<br />

biodiversità, dare r<strong>il</strong>ievo alla biodiversità nel contesto degli strumenti di valutazione ambientale<br />

degli interventi antropici programmati sul territorio. Le Direttive comunitarie sulla natura e<br />

la Direttiva sulla valutazione d’impatto ambientale (VIA) impongono di tener conto dei potenziali<br />

impatti sulla biodiversità nello sv<strong>il</strong>uppo regionale e territoriale. Tra i vari elementi da considerare<br />

vi sono le soluzioni alternative e l’identificazione delle misure intese a prevenire e ridurre<br />

gli impatti negativi sulla biodiversità. Si è rivelato, ad esempio, molto ut<strong>il</strong>e procedere a valutazioni<br />

ambientali accurate nelle primissime fasi del processo decisionale, ma purtroppo queste<br />

valutazioni vengono spesso effettuate troppo tardi o sono di scarsa qualità. L’introduzione della<br />

valutazione ambientale strategica (VAS), applicab<strong>il</strong>e ad alcuni piani e programmi, dovrebbe<br />

aiutare a conc<strong>il</strong>iare le esigenze di conservazione della biodiversità con quelle dello sv<strong>il</strong>uppo economico,<br />

garantendo che gli impatti vengano presi in considerazione in una fase precoce del<br />

processo di pianificazione.<br />

La Direttiva dell’Unione Europea sulla VAS, 42/2001/CE, ha nelle sue premesse un esplicito riferimento<br />

all’Art.6 della CBD e prevede l'applicazione della valutazione ambientale strategica<br />

per tutti i piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente e che sono elaborati<br />

per diversi settori (agricolo, forestale, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione<br />

dei rifiuti e delle acque, turistico, ecc.) e per la pianificazione territoriale o la destinazione dei<br />

suoli. Quindi anche la “pianificazione paesaggistica” dovrà essere sottoposta alla verifica della valutazione<br />

ambientale strategica.<br />

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