11.06.2013 Views

Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

Il Decreto legislativo recante <strong>il</strong> “Codice dei beni culturali e del <strong>paesaggio</strong>”, ai sensi dell’articolo<br />

10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 (noto come “Codice Urbani”) nell’art. 135 recita: 1. le regioni<br />

assicurano che <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> sia adeguatamente tutelato e valorizzato. A tal fine sottopongono<br />

a specifica normativa d’uso <strong>il</strong> territorio, approvando piani paesaggistici ovvero piani urbanistico-territoriali<br />

con specifica considerazione dei valori paesaggistici, concernenti l’intero territorio regionale, entrambi<br />

di seguito denominati «piani paesaggistici».<br />

2. Il piano paesaggistico definisce […] le trasformazioni compatib<strong>il</strong>i con i valori paesaggistici, le azioni<br />

di recupero e riqualificazione degli immob<strong>il</strong>i e delle aree sottoposti a tutela, nonché gli interventi<br />

di valorizzazione del <strong>paesaggio</strong>, anche in relazione alle prospettive di sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e.<br />

Come si può constatare le normative “moderne” ribadiscono, con sintassi pressochè identica, <strong>il</strong><br />

ricorso alla determinazione di “valori” e, nel caso del Codice, alla individuazione di interventi di<br />

valorizzazione in relazione a prospettive di sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e.<br />

Se non si propende per la posizione semplicistica e critica di ritenere l’ultima locuzione del precedente<br />

punto 2 uno “slogan” di elegante chiusura della frase con richiamo ad un concetto consolidato<br />

e di elevata condivisib<strong>il</strong>ità sociale (la sostenib<strong>il</strong>ità), allora la prospettiva è decisamente<br />

complicata in quanto l’Italia è si un paese con una delle più elevate densità planetarie di beni culturali<br />

e paesaggistici, ma è anche <strong>il</strong> terreno di espressione di scadenti politiche di sostenib<strong>il</strong>ità.<br />

Non tutte queste politiche sono però difettose allo stesso modo se si prova a considerarle relativamente<br />

a diverse categorie di sostenib<strong>il</strong>ità: indubbiamente i comportamenti gestionali sostenib<strong>il</strong>i<br />

verso i beni culturali sono molto più maturi che non quelli verso i beni di rango<br />

estetico-visuale e ancor meno nei confronti dei beni di tipo biologico-naturalistico.<br />

2. Attributi diversi per regole diverse<br />

Queste brevi considerazioni consentono di aprire un fronte di riflessione e, senza pretendere<br />

di voler ordinare una materia dai paradigmi quanto mai convulsi e in continua revisione da oltre<br />

mezzo secolo, si può tentare, anche cedendo ad un impulso determinista, di tracciare un<br />

quadro di appoggio concettuale sui valori del «<strong>paesaggio</strong>»:<br />

2.1. Valore estetico-visuale<br />

È stimab<strong>il</strong>e in base al grado di suggestione che la porzione paesaggistica in esame riesce ad attivare<br />

presso un campione di osservatori dotati di conoscenze comuni e non esperte nei riguardi<br />

dei caratteri specifici degli oggetti osservati (percezione visiva). Tale valore cresce quanto<br />

più numeroso è <strong>il</strong> campione degli individui che lo apprezzano e quanto più elevata è l’emozione<br />

generata. È possib<strong>il</strong>e un parallelo con le realizzazioni dell’arte o del design e, più in generale,<br />

con <strong>il</strong> senso «comune» del bello applicato a qualsivoglia categoria di oggetti animati o inanimati.<br />

Si tratta del valore paesaggistico preso in considerazione dalla legge 1497/39 e applicato indifferentemente<br />

alle componenti culturali e naturali.<br />

2.2. Valore culturale<br />

È stimab<strong>il</strong>e in base alla rappresentatività naturale, o all’importanza delle vicende storiche o al<br />

rango artistico del bene paesaggistico considerato. Riguarda tutti gli elementi di carattere architettonico<br />

e testimoniale, indipendentemente dalla loro imponenza o visib<strong>il</strong>ità effettiva. La apprezzab<strong>il</strong>ità<br />

del valore culturale è naturalmente legata al possesso di una informazione minima<br />

da parte dell’osservatore, concernente l’origine e le circostanze attraverso le quali l’oggetto paesaggistico<br />

si è formato. Si tratta in generale di elementi derivati da processi antropici (es. siti archeologici),<br />

ma è possib<strong>il</strong>e considerare anche i risultati di processi naturali (es. eruzioni, eventi<br />

259

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!