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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

Figura 6 – Carta della ricchezza<br />

delle emergenze naturalistiche della<br />

Provincia di Roma.<br />

relazioni tra gli elementi naturali e i sistemi artificiali e agro-forestali. In sintesi è necessario valutare<br />

l’efficienza ecologica del territorio nel suo complesso rispetto a valutazioni specifiche sulla<br />

flora, sulla fauna e sugli habitat.<br />

Si parla spesso di “naturalità diffusa” come presupposto di base per <strong>il</strong> buon funzionamento delle<br />

reti ecologiche specie-specifiche. Gli ecologi vegetali nell’individuare gli ambiti di pertinenza<br />

delle diverse tipologie vegetazionali e nel definire i diversi stadi (comunità e associazioni) che<br />

fanno riferimento ad una stessa tappa matura (fitosociologia deduttiva) (Blasi et al. 2005b) forniscono<br />

un contributo essenziale per qualificare e cartografare la “naturalità diffusa” di un determinato<br />

territorio (Blasi 2007).<br />

La RET si basa quindi sul confronto tra <strong>il</strong> mosaico potenziale, determinato dall’integrazione dei<br />

fattori fisici (clima, litologia e forme), e gli elementi faunistici, floristici e vegetazionali presenti in<br />

una data area. Solo con l’integrazione delle diverse informazioni a scala di specie e di comunità<br />

si riesce infatti a valutare l’efficienza e la funzionalità ecosistemica di un mosaico territoriale (matrice<br />

di <strong>paesaggio</strong>).<br />

Nel caso in esame, la RET della Provincia di Roma ha previsto un puntuale approfondimento<br />

delle conoscenze faunistiche e floristiche a scala di specie e di comunità (Amori e Battisti, in<br />

press; Boano et al., 1995; Bologna et al., 2000; Brunelli et al., 2004; Scoppola e Spampinato, 2005).<br />

Queste informazioni, particolarmente abbondanti sia per la componente floristica che faunistica,<br />

si sono ben integrate con i risultati della Classificazione gerarchica del territorio e della valutazione<br />

dello stato di conservazione effettuata per UTA, per sottosistemi e per eterogeneità<br />

reale (CORINE Land Cover e Carta della Vegetazione).<br />

Alla scala provinciale, in relazione alle buone valutazioni di carattere naturalistico precedentemente<br />

descritte, si sono individuate vaste aree considerate “ambiti risorsa” (aree core, nodi) e<br />

una ricca serie di elementi di connessione a scala di <strong>paesaggio</strong>.<br />

Oltre alla conoscenza dettagliata della distribuzione di specie e di comunità (riportate su un reticolo<br />

di 2 x 2 km) si è data una grande importanza alle normative che governano l’uso del territorio<br />

in prossimità degli ambiti di interesse naturalistico (legge Galasso per fiumi, boschi, ecc.),<br />

e in particolare alla rete delle aree protette e dei siti di interesse comunitario (SIC e ZPS).<br />

In particolare oltre alla ricchezza di popolazioni animali e vegetali, si è tenuto conto dell’importanza<br />

biogeografia e conservazionistica dei gruppi tassonomici presi in considerazione (Fig. 6).<br />

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