11.06.2013 Views

Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

246<br />

CAPITOLO IV - Paesaggio, territorio e biodiversità<br />

1. Introduzione<br />

La Convenzione Europea, considera <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> elemento centrale degli studi di base di tipo<br />

ecologico e della pianificazione territoriale ambientale. Nella Convenzione non si parla infatti<br />

solo di estetica e percezione, ma di funzione, struttura e integrazione delle diverse componenti<br />

disciplinari. Il <strong>paesaggio</strong> diviene pertanto <strong>il</strong> nuovo riferimento territoriale in cui convergono i<br />

caratteri fisici e biologici e gli elementi legati alla presenza dell’uomo nella sua complessità storica,<br />

culturale e sociale.<br />

La frammentazione degli habitat, dovuta all’intervento umano, determina nuovi tipi di copertura<br />

del suolo ed altera, in termini funzionali e strutturali, i sistemi naturali.<br />

Non si può comprendere e valutare lo stato di conservazione e la funzionalità ecologica di un<br />

<strong>paesaggio</strong> se non se ne conoscono le potenzialità fisiche e biologiche. Un tempo le popolazioni<br />

locali esprimevano la loro operativa creatività all’interno di sistemi ambientali ben conosciuti<br />

da un punto di vista ecologico. Ciò è particolarmente evidente là ove l’uso agricolo e forestale<br />

è integrato con la presenza di aree di elevato interesse naturalistico (naturalità diffusa).<br />

Il <strong>paesaggio</strong> rappresenta quindi <strong>il</strong> paradigma di riferimento capace di integrare l’attività scientifica<br />

e professionale degli ecologi, dei geografi, degli urbanisti, dei geologi, degli ingegneri, degli economisti,<br />

dei forestali e dei naturalisti per definire efficaci modelli di pianificazione integrata e<br />

partecipata.<br />

Per rispondere a questa nuova vocazione pianificatoria <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> deve però essere necessariamente<br />

inserito in un sistema di riferimento territoriale condiviso, all’interno del quale siano<br />

conosciute le dinamiche naturali, le potenzialità dei sistemi ambientali, le problematiche connesse<br />

con la percezione, l’etica, l’estetica e con tutto ciò che sfugge alla visione sperimentale.<br />

È in questo contesto teorico che percepire deve essere inteso come riconoscere e pertanto la<br />

percezione delle popolazioni locali (ribadita nella Convenzione Europea) non è altro che <strong>il</strong> riconoscimento<br />

dell’identità di un luogo (Blasi et al., 2005a).<br />

2. Classificazione gerarchica, complessità e monitoraggio<br />

In questo contesto culturale e scientifico la classificazione gerarchica del territorio, la definizione<br />

delle Unità Ambientali (UA) e delle Unità di Paesaggio (UP) e la valutazione strutturale e<br />

funzionale della Rete Ecologica Territoriale (RET) (Blasi et al., 2000b; 2001; in press b) fanno parte<br />

di uno stesso modello pianificatorio di tipo strutturale e funzionale capace di integrare le attività<br />

umane con una conservazione della biodiversità coerente con le caratteristiche locali e<br />

con i cambiamenti globali.<br />

La conservazione della biodiversità, così come la pianificazioni a scala di <strong>paesaggio</strong>, è una problematica<br />

complessa di carattere sistemico, correlata sia con <strong>il</strong> dinamismo degli ecosistemi naturali<br />

che con l’insieme dei fattori sociali, culturali ed economici che regolano le relazioni tra le<br />

popolazioni.<br />

Agli inizi degli anni ’80 <strong>il</strong> più <strong>il</strong>luminato ecologo vegetale italiano, Valerio Giacomini, parlando della<br />

conservazione diceva: “ …vocabolo infelice quello della conservazione. Fa pensare immediatamente<br />

ad un immob<strong>il</strong>ismo, alla stab<strong>il</strong>izzazione di uno status quo, come se le realtà viventi<br />

potessero essere sottratte ad un dinamismo che costituisce un loro carattere essenziale nella<br />

concezione dei sistemi aperti. Non sono pochi coloro che continuano a proporsi, come compito<br />

severissimo e intransigente una conservazione assoluta, rigida, della vita vegetale e animale<br />

entro i cosiddetti “santuari” della natura. Si tratta di una contrapposizione estremistica nel confronto<br />

dei sempre più attivi distruttori che stanno attuando in tutto <strong>il</strong> mondo uno sfruttamen-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!