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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

Sv<strong>il</strong>uppo Rurale (PSR) così come definito dall’UE a Gothenburg. Il PSR deve contribuire positivamente<br />

secondo quanto riportato nella linee guida strategiche europee per <strong>il</strong> periodo di programmazione<br />

2007-2013. Tale orientamento è contenuto anche nel Piano Strategico Nazionale<br />

per lo sv<strong>il</strong>uppo rurale redatto dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Una<br />

particolare attenzione è posta al monitoraggio dei risultati conseguiti tramite la politica di sv<strong>il</strong>uppo<br />

rurale in cui viene incluso nella lista degli indicatori di impatto obbligatori un indicatore<br />

ecologico caratterizzante la qualità degli agroecosistemi legata alla biodiversità: l’Avifauna delle<br />

Zone Agricole (Farmland Bird Index, FBI, Gregory at al. 2005). La scelta di ut<strong>il</strong>izzare gli Uccelli<br />

come indicatori dello stato della biodiversità nelle zone agricole appare opportuna poiché essi<br />

sono tra gli organismi più idonei per monitorare l’efficacia della politica di sv<strong>il</strong>uppo rurale nel<br />

conseguimento degli obiettivi strategici, sulla scorta di una esperienza sim<strong>il</strong>e già effettuata in<br />

Gran Bretagna, dove <strong>il</strong> Governo ha da tempo incluso tra i 15 principali indicatori di Qualità della<br />

vita un Common bird population index (Gregory at al. 2003, 2005).<br />

4. Quali approcci per definire i livelli soglia di sostenib<strong>il</strong>ità e di qualità ambientale?<br />

Il problema sostanziale rimane quindi la valutazione del valore soglia di trasformazione di un <strong>paesaggio</strong><br />

dovuto alle azioni antropogeniche a diverso livello di “energia ignorante”, cioè le interazioni<br />

prodotte dal Capitale costruito dall’uomo, che possono alterare <strong>il</strong> Capitale Naturale come<br />

parte del neutral based landscape ed in particolare la porzione Critica e le sue capacità autopoietiche,<br />

ut<strong>il</strong>i a mantenere livelli elevati di qualità dei servizi ecosistemici e quindi di qualità del<br />

<strong>paesaggio</strong>.<br />

I criteri sv<strong>il</strong>uppati e gli esempi discussi mostrano come le politiche di sv<strong>il</strong>uppo siano state guidate<br />

da un’economia che non ha mai considerato <strong>il</strong> Capitale Naturale come un bene tangib<strong>il</strong>e<br />

ed economicamente misurab<strong>il</strong>e se non per ut<strong>il</strong>izzare risorse funzionali a soddisfare la crescente<br />

richiesta di alimenti, acqua potab<strong>il</strong>e, fibre, energia ecc.; ciò ha determinato nel tempo una drastica<br />

e veloce trasformazione degli ecosistemi e del Paesaggio per sostenere, in una parte del<br />

mondo, modi di vivere sempre più sofisticati e confortevoli, ed una popolazione complessiva in<br />

continua crescita. Con l’avvento dell’industrializzazione si è assistito ad un’accelerazione di questi<br />

cambiamenti ed in nessun periodo si è assistito ad un’interferenza con gli ecosistemi terrestri<br />

di proporzioni sim<strong>il</strong>i a quelle che si testimoniano nella seconda metà del ventesimo secolo<br />

(AAVV 2005). Questo processo ha indotto non solo una banalizzazione degli ecosistemi ed una<br />

perdita di biodiversità, ma ha determinato una forte limitazione nel valorizzare la plurifunzionalità<br />

del <strong>paesaggio</strong> e l’opportunità di distribuire ricchezza sostenib<strong>il</strong>e attraverso la salvaguardia dei<br />

servizi forniti dal sistema nell’ottica di un processo di recupero verso una sostenib<strong>il</strong>ità forte.<br />

Gran parte della difficoltà risiede nel definire una misura della distanza fra la situazione effettiva<br />

e quella considerata come sostenib<strong>il</strong>e nell’uso di una o più risorse ambientali che dipendono<br />

dall’interpretazione del concetto di sostenib<strong>il</strong>ità.<br />

È necessario quindi che i processi di azione sul territorio (pianificazione, progettazione, realizzazione)<br />

soprattutto riferiti all’attuale scenario dei cambiamenti climatici, vengano riorganizzati<br />

e/o rispondano ad una integrazione interscalare pluridimensionale del <strong>paesaggio</strong> che è propria<br />

dei servizi ecosistemici dalla cui analisi deve scaturire l’individuazione e la conservazione del Capitale<br />

naturale critico individuato, in modo da definire l’effettiva ed efficace sostenib<strong>il</strong>ità forte del<br />

Paesaggio.<br />

I processi d’azione devono così rispondere in maniera coerente, anche ai criteri innovativi delle<br />

leggi esistenti attraverso un approccio legato ai corollari della valutazione degli “standard minimi<br />

di sicurezza” o del Capitale Naturale attraverso un criterio precauzionale che declini un<br />

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