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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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CAPITOLO IV - Paesaggio, territorio e biodiversità<br />

alle scelte che i policy makers compiono rispetto all’ambiente.<br />

Se riconsideriamo ciò che viene definito Capitale Naturale, cioè una riserva di materiale e/o di<br />

informazioni che esiste in un determinato momento in un certo territorio, possiamo affermare<br />

che ogni forma di riserva di capitale genera, sia autonomamente sia in modo integrato con<br />

i servizi di altre riserve di capitale, un flusso di servizi. L’ut<strong>il</strong>izzo umano di questo flusso di servizi<br />

può lasciare o meno intatta la riserva del capitale originale nell’ottica dell’equ<strong>il</strong>ibrio/sv<strong>il</strong>uppo<br />

sostenib<strong>il</strong>e. Queste riserve di capitale possono assumere differenti forme, identificab<strong>il</strong>i come<br />

forme fisiche vere e proprie (minerali, alberi, ecosistemi ecc.) o forme intangib<strong>il</strong>i, soprattutto<br />

come informazioni conservate in specie ed ecosistemi (Costanza et al., 1997), le quali interagiscono<br />

in modo funzionale con <strong>il</strong> Capitale costruito dall’Uomo determinando così <strong>il</strong> Paesaggio<br />

(Fig. 2).<br />

Dal momento che la struttura funzionale del sistema è comunque l’ecosistema, i servizi forniti<br />

vengono detti servizi ecosistemici e consistono in un flusso di materiali, energia ed informazioni<br />

provenienti dalle riserve di capitale naturale che vengono combinati con i manufatti ed i<br />

servizi del capitale umano per raggiungere una condizione di benessere per l’uomo. Ecosistemi<br />

sani possono quindi offrire un contributo economico molto significativo, proprio perché i<br />

loro servizi, funzioni non sostituib<strong>il</strong>i con parte del Capitale antropico, rappresentano un immenso<br />

valore economico, che però necessita di una valutazione non convenzionale tanto che<br />

<strong>il</strong> loro valore viene normalmente ignorato.<br />

Per servizi ecosistemici si devono quindi intendere i beni come le risorse alimentari, l’acqua,<br />

l’aria, <strong>il</strong> suolo, le materie prime, le risorse genetiche ecc., nonchè i servizi prodotti dai diversi<br />

elementi degli ecosistemi ed <strong>il</strong> frutto delle loro interrelazioni funzionali quali ad esempio, la depurazione<br />

naturale ed <strong>il</strong> mantenimento della qualità delle acque, l’approvvigionamento idrico,<br />

la protezione dall’erosione, dalle inondazioni, la formazione dei suoli, assim<strong>il</strong>azione di nutrienti<br />

dal suolo, la regolazione dello scorrimento superficiale, la fissazione del carbonio atmosferico e<br />

la regolazione dei gas nell’atmosfera, <strong>il</strong> controllo delle malattie ecc.. Per ulteriore chiarezza del<br />

concetto di servizio ecosistemico, riportiamo la classificazione sv<strong>il</strong>uppata all’interno del documento<br />

“M<strong>il</strong>lenium Ecosystem Assessment” (AAVV 2005):<br />

Servizi di approvvigionamento: prodotti ottenuti dagli ecosistemi come cibo, acqua e fibre;<br />

Servizi di regolazione: benefici ottenuti dalla regolazione dei processi ecosistemici;<br />

Servizi culturali: benefici non materiali (ricreazionali, estetico-percettivi, spirituali);<br />

Servizi di supporto: servizi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici<br />

(servizi secondari come la formazione di suoli, la fotosintesi e <strong>il</strong> ciclo dei nutrienti).<br />

I servizi degli ecosistemi rappresentano quindi i benefici che l’uomo trae dal funzionamento<br />

corretto delle diverse unità di <strong>paesaggio</strong> in riferimento alle loro proprietà intrinseche e ai processi<br />

che in esse si sv<strong>il</strong>uppano. Il buon funzionamento degli ecosistemi presenti nelle unità di<br />

<strong>paesaggio</strong> significa la presenza in buona qualità e quantità di risorse rinnovab<strong>il</strong>i e non, che formano<br />

<strong>il</strong> capitale naturale.<br />

Tuttavia, una parte di queste risorse e degli ecosistemi che provvedono ai servizi a supporto<br />

della vita ed anche a quelli di tutte le attività economiche così come definito da Hawken et al.<br />

(1999), rappresentano però una parte di Capitale Naturale, cioè <strong>il</strong> pool di scambio di risorse la<br />

cui parte di riserva invece costituisce <strong>il</strong> Capitale Naturale critico, inteso come pool di risorse<br />

naturali critiche per mantenere un livello qualitativo e quantitativo di servizi ut<strong>il</strong>e al benessere<br />

umano ed alla sua sopravvivenza.<br />

Del resto non possiamo non considerare come vitali alcune matrici ambientali che caratterizzano<br />

<strong>il</strong> Capitale Naturale che nel contempo, pur essendo elemento insostituib<strong>il</strong>e, viene attualmente<br />

considerato, usato e gestito in maniera spesso non sostenib<strong>il</strong>e, insieme ai propri servizi.

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