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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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CAPITOLO IV - Paesaggio, territorio e biodiversità<br />

sponib<strong>il</strong>ità dell’altra, declinando così un tipo di sostenib<strong>il</strong>ità definita “forte” (Da<strong>il</strong>y 1977-1991, Turner<br />

et al. 1996).<br />

I contorni del concetto di sostenib<strong>il</strong>ità forte vengono chiariti dai quattro principi operativi per<br />

lo “sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e” (Da<strong>il</strong>y 1977-1991):<br />

1. <strong>il</strong> peso complessivo del nostro impatto sui sistemi naturali deve essere riportato al livello in cui<br />

non superi la capacità di carico della natura;<br />

2. <strong>il</strong> prelievo delle risorse rinnovab<strong>il</strong>i non deve superare la loro velocità di riproduzione;<br />

3. lo scarico di emissioni nell’ambiente non deve superare la capacità di assorbimento dei recettori;<br />

4. <strong>il</strong> prelievo di risorse non rinnovab<strong>il</strong>i deve essere compensato dalla produzione di una pari quantità<br />

di risorse rinnovab<strong>il</strong>i che, a lungo termine, siano in grado di sostituirle.<br />

Vengono così abbandonate le certezze dell’economia classica ed <strong>il</strong> determinismo del mercato,<br />

per inserirsi nel tema della complessità ecologica del <strong>paesaggio</strong> attraverso la strada della valutazione<br />

e delle soglie di criticità d’uso delle risorse declinando così lo sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e tendenzialmente<br />

forte.<br />

In quest’ottica, le risorse naturali, cioè quella parte autopoietica del Paesaggio che permette ad<br />

una generazione di raggiungere un certo benessere attraverso la creazione di beni e di servizi<br />

dai quali poi dipende, dovrebbe risultare in equ<strong>il</strong>ibrio con <strong>il</strong> livello di capacità produttiva rispetto<br />

ad ogni altra generazione. Come definito da Pasek (1992) descrivendo lo “standard di Locke”,<br />

ogni popolazione dovrebbe usare le risorse in modo da mantenere una buona qualità ed<br />

una sufficiente quantità. Tuttavia, <strong>il</strong> benessere di una generazione o di una popolazione umana<br />

può essere diverso in relazione al tipo di uso del proprio stock aggregato di risorse. Declinare<br />

lo sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e, significa proprio interpretare l’uso dello Stock Aggregato di Risorse in relazione<br />

alle differenze, non solo funzionali, del complesso di risorse che differenziano <strong>il</strong> Capitale<br />

Costruito dall’Uomo da quello Naturale: gli elementi di quest’ultimo non possono essere<br />

sostituiti dal primo, dal momento che alcune delle funzioni e dei servizi degli ecosistemi che<br />

compongono <strong>il</strong> Capitale Naturale sono essenziali per la sopravvivenza del genere umano in<br />

quanto elementi determinanti <strong>il</strong> mantenimento della vita stessa (Pearce 1993, Turner et al. 1996).<br />

Modificando lo schema proposto da Ecotrust (2003) sv<strong>il</strong>uppato sui concetti della conservation<br />

economy in cui l’obiettivo principale è quello di un’economia sostenib<strong>il</strong>e, si può porre al centro<br />

del sistema non più una serie di principi/temi quali l’ecologia, l’economia e l’equità già intrinseci<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e, bensì <strong>il</strong> Paesaggio come concetto olistico, sintesi degli aspetti naturali<br />

e culturali e costituito strutturalmente dai tre capitali: naturale, sociale ed economico<br />

fortemente interagenti ma profondamente distinti nella loro caratterizzazione funzionale (Fig.1).<br />

In base a queste considerazioni, lo Stock di Capitale Naturale di risorse può essere classificato<br />

come invariante del <strong>paesaggio</strong> di tipo strutturale e/o funzionale in relazione agli elementi che<br />

compongono <strong>il</strong> sistema ed alle dinamiche che in esso si svolgono soprattutto se chiave per mantenere<br />

uno standard base di qualità della vita (Santolini 2006).<br />

L’ut<strong>il</strong>ità di questo approccio in cui la Sostenib<strong>il</strong>ità dello sv<strong>il</strong>uppo forte è <strong>il</strong> criterio principale di<br />

governo del Paesaggio, è fondamentale per l’applicazione dei criteri di pianificazione in risposta<br />

ad alcuni assunti legislativi regionali di governo del territorio, altrimenti diffic<strong>il</strong>i da declinare. Infatti,<br />

queste norme individuano ad esempio, uno strumento definito Piano Strutturale finalizzato<br />

tra l’altro, a valutare la consistenza, la localizzazione e la vulnerab<strong>il</strong>ità delle risorse naturali ed<br />

antropiche presenti nel territorio, ne indica le soglie di criticità e ne fissa i limiti e le condizioni di sostenib<strong>il</strong>ità<br />

degli interventi e delle trasformazioni pianificab<strong>il</strong>i (Regione Em<strong>il</strong>ia Romagna, LR 20/2000<br />

art. 28 commi a e b).<br />

Al di là della capacità di applicazione da parte delle amministrazioni di tali innovative impostazioni<br />

e del rispetto dei principi che tali assunti legislativi hanno posto in essere, le teorie dello

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