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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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CAPITOLO III - Paesaggi d’Italia<br />

zione delle piene, ossia la “decapitazione” dei picchi di piena. Gli effetti di tali grandi opere ingegneristiche,<br />

non accompagnate da interventi di natura biologica diffusi cap<strong>il</strong>larmente sul territorio<br />

a rischio, contribuiscono a snaturare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> montuoso e una volta diffusamente<br />

boscato, per cui tali opere possono essere annoverate fra i detrattori del <strong>paesaggio</strong>.<br />

Le opere di contrasto ai movimenti franosi sono generalmente più impegnative rispetto a quelle<br />

per <strong>il</strong> controllo dell’erosione accelerata, e di solito consistono in interventi per drenare le acque<br />

allo scopo di allontanarle dai terreni mob<strong>il</strong>i, e/o in strutture di contenimento delle masse<br />

di terreno instab<strong>il</strong>i. Mentre i primi sono di solito poco impattanti, i secondi spesso hanno un<br />

elevato effetto sul <strong>paesaggio</strong>, come <strong>il</strong> faraonico muro di sostegno <strong>il</strong>lustrato nella Fig. 8, che può<br />

essere considerato un detrattore, in quanto fuori scala rispetto alle dimensioni del borgo che<br />

vuole difendere.<br />

Per contrastare le alluvioni, dopo la nomina di Roma Capitale, <strong>il</strong> Parlamento decise di costruire<br />

i famosi Muraglioni, muri di sponda realizzati per svariati ch<strong>il</strong>ometri lungo <strong>il</strong> tratto urbano del<br />

Tevere. Essi ormai fanno parte del <strong>paesaggio</strong> urbano di Roma (Fig. 9).<br />

Per riqualificare un corso d’acqua e ridurre <strong>il</strong> rischio idrogeologico, in particolare quello idraulico,<br />

è opportuno rinunciare all’<strong>il</strong>lusione di “mettere in sicurezza in modo definitivo ” la pianura<br />

alluvionale e all’idea di “fissare <strong>il</strong> fiume”; bisogna accettare, invece, di convivere con <strong>il</strong> rischio cercando,<br />

sì, di minimizzarlo, ma di farlo innanzitutto attraverso la riduzione del danno potenziale<br />

(beni a rischio: esposizione e vulnerab<strong>il</strong>ità) e della probab<strong>il</strong>ità di eventi idrometrici estremi (pericolosità),<br />

attrezzandosi per far fronte agli eventi, riducendo la vulnerab<strong>il</strong>ità e incrementando<br />

la res<strong>il</strong>ienza (intesa come capacità di ritornare allo stato iniziale dopo aver subito una pressione<br />

di origine esterna) del sistema socio-economico–ambientale.<br />

Gli interventi di prevenzione, che corrispondono anche ad una notevole modificazione del <strong>paesaggio</strong>,<br />

consistono nell’apprestare <strong>il</strong> bacino idrografico a monte dell’area a rischio in modo tale<br />

da limitare l’impermeab<strong>il</strong>izzare dei suoli e di creare bacini di laminazione delle piene (creando<br />

così zone umide a forte contenuto ecologico), mentre è necessario restituire spazio ai fiumi e<br />

recuperarne la naturalità come mezzo primario per ridurre <strong>il</strong> rischio (Gisotti, Benedini, 2000).<br />

La Fig. 10 <strong>il</strong>lustra come l’<strong>il</strong>lusione di una maggior protezione può portare a un rischio più elevato.<br />

In conclusione, gli interventi strutturali vanno concepiti come un insieme coordinato di opere<br />

di natura idraulica-ingegneristica e di natura forestale-biologica; le une possono prevalere sulle<br />

altre solo in determinate situazioni. Ad esempio laddove un fiume attraversa una città è logico<br />

ricorrere ad alti argini in muratura che riducano <strong>il</strong> pericolo di tracimazione durante le piene;<br />

per difendere una spiaggia in erosione si è visto che i frangiflutti sono di solito inut<strong>il</strong>i e che conviene<br />

fare ricorso al ripascimento con sabbia (Gisotti, Zarlenga, 2004).<br />

Bibliografia<br />

Amanti M., Casagli N., Catani F., D’Orefice M., Motteran G., 1996 – Guida al censimento dei fenomeni franosi ed alla loro<br />

archiviazione. Miscellanea VII - Presidenza del Consiglio dei Ministri , Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali, Servizio<br />

Geologico. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma.<br />

Bruschi S., & Falini P., 1990 – Il <strong>paesaggio</strong>. In : Gisotti G., Bruschi S., - Valutare l’ambiente. Guida agli studi d’impatto ambientale.<br />

La Nuova Italia Scientifica NIS, Roma.<br />

Cassa per <strong>il</strong> Mezzogiorno, 1961 – I consolidamenti degli abitati in Calabria.<br />

Commissione Interministeriale per lo Studio della Sistemazione Idraulica e la Difesa del Suolo, 1970 – 1974 – Atti della Commissione.<br />

Voll. I, II, III, IV, Roma.<br />

Conte G., 2007 – La riqualificazione fluviale: un approccio strategico al governo delle acque e del territorio. “Valutazione Ambientale”<br />

n. 12, luglio-dicembre, AAA.<br />

Falini P., Ciardini F., 1984-1985 – La qualità visiva del <strong>paesaggio</strong>: metodi e tecniche di valutazione.

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