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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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202<br />

CAPITOLO III - Paesaggi d’Italia<br />

anche essere discrepanze dovute alla diversa importanza attribuita ad un aspetto del <strong>paesaggio</strong><br />

piuttosto che ad un altro. La stessa Convenzione Europea del Paesaggio sembra priv<strong>il</strong>egiare<br />

soprattutto l’aspetto percettivo di esso, cioè estetico.<br />

In base a quanto <strong>il</strong>lustrato in precedenza, si deduce che <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> vegetale è <strong>il</strong> risultato di determinate<br />

condizioni ecologiche sulle quali interferisce l’uomo con la sua attività; sono l’ecologia<br />

e l’uomo che modellano <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong>. Per tali ragioni l’esame dello stato di conservazione del<br />

<strong>paesaggio</strong> vegetale dell’Italia viene eseguito facendo riferimento soprattutto all’aspetto ecologico.<br />

Nel corso dei secoli <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> vegetale ha subito diverse trasformazioni, che si possono così<br />

brevemente riassumere.<br />

Riduzione delle aree con paesaggi vegetali naturali e aumento delle aree con paesaggi culturali<br />

Il territorio dell’Italia (circa 30 m<strong>il</strong>ioni di ettari) è ricoperto per una superficie di circa 11 m<strong>il</strong>ioni<br />

di ettari - pari a circa un terzo del territorio nazionale - da paesaggi vegetali che possiedono sufficienti<br />

caratteristiche di “naturalità”; infatti essi sono caratterizzati da foreste, macchie, praterie,<br />

paludi, dune, ecc. (paesaggi naturali e paesaggi seminaturali). La parte rimanente del territorio<br />

è occupata da paesaggi vegetali dovuti all’attività dell’uomo nel corso dei secoli, che ha ricavato<br />

a scapito dei primi aree agricole, aree edificate, aree verdi urbane, vie di comunicazione, ecc.;<br />

essi sono caratterizzati da una vegetazione “sinantropica” formata di specie cosmopolite, ubiquiste<br />

e nitrof<strong>il</strong>e, la cui diffusione è favorita direttamente o indirettamente dall’uomo. Benché<br />

banali dal punto di vista botanico ed ecologico, tuttavia si deve r<strong>il</strong>evare che questi paesaggi, noti<br />

come paesaggi culturali, possiedono quasi sempre una grande valenza estetica.<br />

Frammentazione<br />

Consiste nella frammentazione delle aree con paesaggi vegetali naturali in aree di limitata estensione<br />

e scollegate le une dalle altre a causa della progressiva antropizzazione.<br />

Diminuzione e scomparsa<br />

Ciò è avvenuto negli ambienti quasi completamente urbanizzati dall’uomo, come le pianure, e<br />

negli ambienti ecologicamente specializzati come stagni, paludi, laghi, dune costiere, ecc.; quivi sono<br />

sv<strong>il</strong>uppate associazioni vegetali strettamente condizionate dalle condizioni ambientali (associazioni<br />

stenoecie) e quindi molto frag<strong>il</strong>i, diffic<strong>il</strong>i da mantenere. Ne consegue che alcuni tipi di paesaggi<br />

vegetali sono quasi scomparsi in Italia e i lembi tuttora esistenti sono gravemente minacciati.<br />

Degenerazione e regressione<br />

Come abbiamo visto, si tratta di processi evolutivi in senso negativo che interessano molti tipi<br />

di associazioni vegetali, tra cui le foreste; in queste ultime può andare perduta la struttura (con<br />

la traformazione in boschi cedui) e la composizione floristica, con la scomparsa di specie del sottobosco<br />

e invasione di specie estranee. La regressione porta, invece, alla scomparsa della foresta<br />

e delle associazioni sostitutive fino a provocare la desertificazione.<br />

Successione secondaria<br />

In questo caso di tratta di processi evolutivi in senso positivo, perché permettono la neoformazione<br />

delle associazioni forestali nelle località ove erano state eliminate e quindi <strong>il</strong> ritorno del<br />

bosco.<br />

Tali trasformazioni sono tutte avvenute in epoca storica ed oggi non si può che prenderne atto<br />

e tentare di trovare delle soluzioni per <strong>il</strong> loro recupero, ove è possib<strong>il</strong>e metterlo in atto. Ma dall’ultimo<br />

dopoguerra in poi, sia sui paesaggi naturali (e seminaturali) che su quelli culturali, si è<br />

scatenata una nuova ondata di massicci interventi provocati dalla civ<strong>il</strong>tà metropolitana, che hanno<br />

portato e che continuano a portare ad un’antropizzazione generalizzata con un aggravamento<br />

della situazione sia dal punto di vista ecologico che estetico; le nuove misure messe in atto per<br />

la tutela del <strong>paesaggio</strong> (ampliamento delle aree protette, Direttiva habitat, reti ecologiche, Con-

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