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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

razione interessa aree molto vaste di faggeta che spesso si presenta sotto forma di fustaia coetanea<br />

(perticaia); in tal caso <strong>il</strong> processo della rigenerazione procede molto lentamente e si concluderà<br />

soltanto quando la cenosi avrà raggiunto equ<strong>il</strong>ibri prossimi a quelli della maturità. La stessa<br />

situazione si osserva anche nelle faggete della Riserva Naturale di Torricchio, dopo oltre sessant’anni<br />

dall’ultima ceduazione (Canullo e Campetella, 2005).<br />

Rimane da accennare a tre altri processi che hanno un grande riflesso sul <strong>paesaggio</strong> vegetale:<br />

eliminazione, frammentazione e regressione della foresta.<br />

L’eliminazione della foresta è un processo che è avvenuto in passato ma non si può dire che<br />

oggi l’Italia ne sia immune su aree di limitata estensione, ma sovente di grande significato biologico.<br />

Consiste nel taglio completo degli alberi e nell’asportazione del sottobosco per cui avviene<br />

la sostituzione della vegetazione forestale con altri tipi di vegetazione come praterie, brughiere,<br />

macchie e arbusteti oppure con l’adattamento a zone agricole e pascolive.<br />

Quando l’eliminazione della foresta non è totale, si verifica la sua frammentazione in aree isolate<br />

più o meno piccole, per cui la continuità forestale viene a mancare e si possono innestare<br />

fenomeni degenerativi come quelli prima descritti. In Italia esistono ancora complessi forestali<br />

estesi e continui sulle Alpi e sugli Appennini (pensiamo al gruppo dei Monti della Laga) e talvolta<br />

anche sui r<strong>il</strong>ievi montuosi delle grandi isole, come la Sic<strong>il</strong>ia con le faggete e cerrete del<br />

Monte Soro sui Nebrodi (Raimondo, 1992). Con l’eliminazione della foresta si possono formare<br />

boschi completamente isolati in aree prative o coltivate (boschi residui), come i boschi di Castelfidardo<br />

e dell’Abbadia di Fiastra nelle colline delle Marche. I boschi residui hanno una<br />

grande importanza non soltanto biologica, ma anche estetica agli effetti del godimento del <strong>paesaggio</strong><br />

nel quale sono inseriti.<br />

Rimane da parlare del processo della regressione; consiste in una semplificazione della foresta<br />

sotto l’azione di fattori esterni aggressivi e può avanzare fino alla sua completa sostituzione con<br />

associazioni molto più semplificate; nei casi estremi la vegetazione può ridursi progressivamente<br />

fino alla sua scomparsa lasciando l’ambiente privo di piante ma anche di suolo, di cui può rimanere<br />

soltanto qualche residuo nelle fessure della roccia madre. Nel Bosco Quarto sul Gargano sono<br />

state messe in evidenza dieci fasi di regressione della foresta, caratterizzate dal progressivo diradamento<br />

dello strato arboreo, dalla formazione di radure, dalla sostituzione delle specie legnose<br />

con quelle erbacee, dalla formazione di una vegetazione esclusivamente erbacea, dall’asportazione<br />

del suolo per mancanza di vegetazione; l’ultimo stadio è rappresentato da una<br />

pietraia con poche specie erbacee (Falinski e Pedrotti, 1992). Sul Gennargentu, Arrigoni e Di<br />

Tommaso (1991) hanno messo in evidenza vasti fenomeni di regressione che in alcuni casi hanno<br />

portato alla scomparsa della vegetazione, per cui si sono formate vaste superfici “denudate fino<br />

alla comparsa della roccia”. Ma le stesse considerazioni potrebbero essere fatte per diverse zone<br />

dei Monti Sib<strong>il</strong>lini (Fig. 7) e di altri gruppi montuosi dell’Appennino centro-meridionale.<br />

Ancora una volta all’interno del sigmeto ci troviamo spostati verso <strong>il</strong> lato «assenza della foresta».<br />

La ripresa del bosco in queste aree così degradate, fra l’altro, è molto difficoltosa se non<br />

forse impossib<strong>il</strong>e.<br />

9. Le associazioni secondarie. Il <strong>paesaggio</strong> vegetale e i terreni abbandonati<br />

In tutte quelle località ove l’uomo ha eliminato la foresta, nel corso dei secoli si sono formate<br />

associazioni secondarie di grande interesse floristico, fitocenotico e paesaggistico, come le praterie,<br />

le brughiere e le macchie, che hanno anche una grande importanza economica per l’allevamento<br />

del bestiame in montagna.<br />

Le praterie secondarie delle Alpi hanno un carattere mesof<strong>il</strong>o, sono irrigate e concimate dal-<br />

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