Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA
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Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />
ai processi della successione secondaria.<br />
La regione medioeuropea comprende la catena delle Alpi, la pianura padana e la parte interna<br />
della penisola con l’Appennino e <strong>il</strong> Preappennino. Il <strong>paesaggio</strong> vegetale della regione medioeuropea<br />
sulle Alpi nelle valli più interne con clima continentale è caratterizzato da foreste di conifere<br />
come <strong>il</strong> Pino s<strong>il</strong>vestre (Pinus sylvestris), l’Abete bianco (Abies alba), l’Abete rosso (Picea abies),<br />
<strong>il</strong> Larice (Larix decidua) e <strong>il</strong> Pino cembro (Pinus cembra), mentre nelle fascie prealpine sono distribuite<br />
ovunque le foreste di Faggio (Fagus sylvatica). I principali interventi antropici subiti dal<br />
<strong>paesaggio</strong> vegetale e dai sigmeti di cui è composto sono i seguenti: eliminazione quasi completa<br />
della vegetazione forestale nelle zone di fondovalle e sua sostituzione con colture agricole e prative;<br />
eliminazione parziale della foresta sui versanti e ottenimento di radure con vegetazione prativa<br />
appartenente a molte associazioni vegetali. Le foreste occupano aree molto vaste e continue,<br />
quelle di conifere sono sempre fustaie, quelle di caducifoglie quasi sempre sono ridotte a<br />
cedui. All’interno dei sigmeti, <strong>il</strong> dinamismo può essere molto diverso; in quelli caratterizzati da<br />
foreste di conifere prevale <strong>il</strong> processo della rigenerazione che garantisce <strong>il</strong> mantenimento della<br />
foresta, anche se non mancano fenomeni degenerativi dovuti a varie cause. Nei boschi di caducifoglie<br />
i processi più diffusi sono quelli della degenerazione e in parte della rigenerazione. La<br />
successione secondaria sovente avviene nelle aree non più coltivate; quest’ultimo fatto provoca,<br />
di fatto, <strong>il</strong> progressivo incespugliamento dei prati e dei pascoli con relativa scomparsa, avvenuta<br />
ormai in diverse zone, ma favorisce lo sv<strong>il</strong>uppo di boschi di neoformazione, problema che verrà<br />
esaminato in altro capitolo.<br />
Il <strong>paesaggio</strong> vegetale della regione medioeuropea sugli Appennini è caratterizzato in gran prevalenza<br />
da foreste di caducifoglie che sulle colline (fino a 900-100 m) sono formate di Roverella<br />
(Quercus pubescens), Cerro (Quercus cerris), Carpino nero (Ostrya carpinifolia), Quercia virg<strong>il</strong>iana<br />
(Quercus virg<strong>il</strong>iana) nell’Appennino meridionale, e diverse altre specie; sulle montagne, fra<br />
900 e 1900 m, dal Faggio (Fagus sylvatica) e poche altre specie; le conifere dell’Appennino sono<br />
l’Abete bianco (Abies alba), che però è stato completamente eliminato dall’uomo in aree molto<br />
vaste, ed inoltre <strong>il</strong> Pino loricato (Pinus leucodermis) sul Monte Pollino, <strong>il</strong> Pino nero (Pinus nigra)<br />
a V<strong>il</strong>letta Barrea in Abruzzo, <strong>il</strong> Pino laricio (Pinus laricio) sulla S<strong>il</strong>a e in poche altre località, mentre<br />
per la Sic<strong>il</strong>ia non si può dimenticare l’Abete dei Nedrodi (Abies nebrodensis), che però oggi<br />
è ridotto a pochi individui strettamente protetti e non forma più una foresta vera e propria.<br />
I principali interventi antropici subiti dal <strong>paesaggio</strong> vegetale sono i seguenti: eliminazione della<br />
vegetazione da zone molte vaste per ottenere aree agricole (in pianura e collina) e aree pascolive<br />
(in montagna); frammentazione della vegetazione forestale.<br />
All’interno dei sigmeti, <strong>il</strong> dinamismo può essere molto diverso; le associazioni forestali sono interessate<br />
in gran prevalenza dalla degenerazione (essendo ridotte allo stato di cedui), mentre<br />
la rigenerazione interessa i cedui invecchiati o abbandonati ed altri lembi di foreste meglio conservate;<br />
la regressione interessa aree molto vaste ove oggi non si vedono che pietraie e accumuli<br />
detritici con pochi f<strong>il</strong>i d’erba (Fig. 7), senza contare i fenomeni calanchivi; la successione secondaria<br />
interessa campi e praterie abbandonate ed in alcune zone è molto vasta, a seguito<br />
dell’abbandono della montagna, per cui <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> vegetale è in rapida evoluzione.<br />
Il <strong>paesaggio</strong> vegetale della pianura padana è caratterizzato da foreste di caducifoglie come <strong>il</strong> Carpino<br />
bianco (Carpinus betulus) e la Farnia (Quercus robur), che sono state eliminate ovunque ad<br />
eccezione di poche località come la valle del Ticino, Trino Vercellese, Bosco Fontana, ecc. I principali<br />
interventi antropici subiti dal <strong>paesaggio</strong> vegetale sono stati l’eliminazione della vegetazione<br />
su gran parte del territorio considerato, la frammentazione in pochissime aree residue, la degenerazione<br />
per sv<strong>il</strong>uppo nei boschi di specie estranee come Robinia pseudacacia e Prunus serotina,<br />
la rigenerazione in minima parte, soprattutto nelle aree protette.<br />
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