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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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1. Introduzione<br />

Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

getation landscapes, increase of cultivated landscapes, reduction and disappearance<br />

of certain types of landscape, and degeneration and regression of many vegetation<br />

associations, among them strongly specialized environments such as wetland environments).<br />

Broadly speaking, one can say that the current evolution of the vegetation<br />

landscape occurs in three directions: in the negative sense, with further deterioration<br />

of the situation, in the neutral sense, with the maintenance of current conditions (this<br />

is valid above all for cultivated landscapes), and in the positive sense, with new formation<br />

of woods through the process of secondary succession in areas once cultivated<br />

by man and now abandoned.<br />

Il <strong>paesaggio</strong> vegetale dell’Italia è caratterizzato da un’alta biodiversità a livello fitocenotico (numero<br />

di associazioni vegetali presenti in Italia), dovuto alla posizione geografica della penisola,<br />

alla geomorfologia del territorio e alle condizioni climatiche generali e locali. In tutta la penisola<br />

prevale una vegetazione climax di tipo forestale, infatti le condizioni ambientali sono tali per cui,<br />

in assenza di intervento dell’uomo, sarebbe presente ovunque la foresta, che in termini ecologici<br />

è l’espressione più alta e complessa dell’ambiente, ed è in grado di automantenersi. Ciò è<br />

valido in tutta l’Italia, ad eccezione della vegetazione che si sv<strong>il</strong>uppa sulle montagne oltre i 1800-<br />

2000 m, ove si passa a formazioni climax dominate da specie erbacee, come le praterie primarie<br />

di alta quota, che ospitano piante rare ed endemiche, e di pochi altri ambienti come laghi, lagune<br />

e dune costiere. Così inteso, si tratta di un <strong>paesaggio</strong> naturale (che in gran parte possiamo<br />

definire anche primario), di cui oggi in Italia si trovano pochi ed esigui esempi più o meno significativi,<br />

in quanto la presenza dell’uomo quasi ovunque ha provocato la formazione di paesaggi<br />

vegetali secondari, sovente degradati ma molte volte di grande valore estetico, come i paesaggi<br />

culturali di origine antropica (Fig. 1). Anche i paesaggi vegetali primari, peraltro, sono stati<br />

più o meno modificati, per cui sarebbe meglio parlare di paesaggi vegetali prossimi a quelli primari,<br />

nel senso che mantengono soltanto alcune caratteristiche di essi, ma non tutte. Ciò è valido<br />

anche per la maggior parte dei boschi dell’Italia, trattandosi di boschi cedui che non riescono<br />

mai ad evolversi ulteriormente perché sono tagliati troppo frequentemente.<br />

2. Interpretazione e lettura del <strong>paesaggio</strong> vegetale<br />

Per l’interpretazione e la lettura del <strong>paesaggio</strong> vegetale, si ricorre a tre unità di riferimento individuab<strong>il</strong>i<br />

in base a determinati parametri floristici, fitogeografici ed ecologici: l’associazione vegetale,<br />

<strong>il</strong> sigmeto e <strong>il</strong> geosigmeto, concetti che sono stati introdotti nella Scienza della vegetazione<br />

da diversi ricercatori nell’ambito della Scuola fitosociologica europea (Tüxen 1979; Géhu<br />

1991, Rivas Martinez 1985).<br />

3. Associazione vegetali e sigmeti<br />

Il <strong>paesaggio</strong> vegetale è formato da un’unità di base che è l’«associazione vegetale», comunità con<br />

connotati floristici e strutturali omogenei, ad esempio <strong>il</strong> pioppeto di Pioppo bianco (Populetum<br />

albae). Ogni associazione vegetale occupa una porzione di territorio relativamente omogenea<br />

dal punto di vista ecologico, denominata «tesela», parola spagnola che nel linguaggio scientifico<br />

botanico vuole indicare una porzione di territorio che corrisponde un certo tipo di ambiente<br />

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