11.06.2013 Views

Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

e di un suolo di prateria invasa da arbusti (M.Verrugoli) hanno permesso di documentare le ultime<br />

fasi di coltivazione e le dinamiche postcolturali (Fig. 3 e 4; AA.VV. 2003, Maggi et al. 2006).<br />

Anche in questo caso, l’informazione archeobotanica presa a sé poteva risultare di modesta ut<strong>il</strong>ità,<br />

ma unita alle altre fonti storiche ha fornito un quadro ambientale determinato dal sistema<br />

di integrazione tra allevamento e viticoltura nell’ambito del quale la transumanza doveva svolgere<br />

un ruolo fondamentale in termini di trasferimento della fert<strong>il</strong>ità (concime), prodotti della<br />

pastorizia (latte, latticini, carne, lana), uso delle risorse locali in periodo invernale (pascoli aperti<br />

e tra le colture). Che piaccia o no, questi sono i processi che stanno alla base del <strong>paesaggio</strong><br />

culturale attuale delle Cinque Terre, una base ben diversa dalla generica identità reclamata oggi<br />

per un <strong>paesaggio</strong> di produzione viti-vinicola specializzata che, perduti i suoi sbocchi commerciali<br />

da oltre tre generazioni, conosce solo un progressivo abbandono. Una semplificazione<br />

del passato derivata dalla visione urbana di una economia turistico-residenziale che domina <strong>il</strong><br />

tessuto socio-economico locale e che caratterizza (o finirà per caratterizzare) l’intero assetto<br />

territoriale e paesaggistico attuale.<br />

3.2. Tracce di agricoltura temporanea alto-medievale (VII-VIII sec A.D.) nel <strong>paesaggio</strong><br />

delle “comunaglie” dell’Alta Val Trebbia (GE)<br />

I paesaggi rurali contemporanei contengono sempre elementi, tracce ed effetti derivati da pratiche<br />

e da criteri di uso delle risorse che risalgono a generazioni precedenti sino a m<strong>il</strong>lenni addietro:<br />

aspetti ben noti soprattutto in pianura sono le geometrie risalenti alla centuriazione<br />

romana, gli insediamenti rurali medievali sparsi o concentrati attorno a centri di potere o difensivi.<br />

Molto meno noti sono gli effetti di pratiche agricole più o meno locali, sia perché confinati<br />

agli assetti vegetali o ai suoli, sia perché una “osservazione storica” di questi fenomeni<br />

richiede una scala - quella che abbiamo già chiamato la storia locale o topografica - che stenta<br />

a trovare spazio in un’epoca di ritorno in storiografia dei grandi temi geopolitici e ideologici<br />

a cui corrisponde una storia ambientale che assume scale planetarie. Ma assumere una scala locale<br />

di osservazione non significa che <strong>il</strong> fenomeno - <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> da ricostruire - abbia solo una<br />

scala locale ed i risultati non debbano essere generalizzati.<br />

Ad esempio, la pratica del cosiddetto “taglia e brucia” (slash and burn) è probab<strong>il</strong>mente una delle<br />

più antiche attività agro-forestali esistenti, in uso almeno dal Neolitico e che interessa ancora<br />

oggi, in diverse forme, vaste regioni ad esempio nell’Africa Occidentale dove ha prodotto<br />

vastissime estensioni di paesaggi di savana o come nella foresta amazzonica, dove i fuochi di vegetazione<br />

“naturali” tardiglaciali sono stati addomesticati in pratiche del fuoco che consistono<br />

nel creare una radura abbattendo e bruciando rami ed arbusti non ut<strong>il</strong>izzati per altri scopi, per<br />

ottenere un terreno sgombro e relativamente fert<strong>il</strong>e almeno per qualche anno, adatto alla semina<br />

di specie per lo più alimentari. Con <strong>il</strong> nome locale di ronco, runko (testimoniato da decine<br />

di toponimi attuali) una pratica sim<strong>il</strong>e di uso del fuoco confinato in aree boschive è stata<br />

ut<strong>il</strong>izzata anche nell’Appennino Nord-occidentale fino al fine del secolo XIX e, con nomi locali<br />

diversi come ci ricorda Sereni (1981), in tutta la dorsale appenninica in età medievale e postmedievale<br />

(Bertolotto & Cevasco 2000; Cevasco 2007, Moreno et al.1998).<br />

Nella Val Trebbia (Genova), presso la frazione di Casanova di Rovegno, a circa 1200 metri di<br />

quota, ricerche di archeologia ambientale hanno identificato tracce di questo tipo di coltivazione<br />

temporanea, risalenti all’alto medioevo (VII-VIII secolo) (Guido et al. 2003, Moreno et al.<br />

2005). Il sito è compreso nei beni frazionali (comunaglie) di Casanova di Rovegno. Una serie di<br />

cumuli di pietre di pochi decimetri di altezza - che probab<strong>il</strong>mente hanno generato <strong>il</strong> nome attuale<br />

della località, “Pian delle Groppere” - sono oggi semi-sepolti da terreno e da vegetazione<br />

basso-arbustiva in un’ampia radura con suolo parzialmente eroso. Lo scavo stratigrafico dei cu-<br />

169

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!