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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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CAPITOLO III - Paesaggi d’Italia<br />

des, often in a false “natural” dimension, the real environmental features of the landscape<br />

itself, which are holders of precisely located historical contents, even though not<br />

always eas<strong>il</strong>y recognizable by the planner. This is the case of rural landscapes which<br />

nowadays are part of the wider European rural heritage, for the management of which<br />

the precise environmental (ecological) and cultural (historical) factors have been inevitably<br />

identified by means of an unified “historical approach”. These, in turn, have represented<br />

the historical-environmental processes which in the course of time have<br />

shaped a variety of agrarian, forest and pastoral landscapes which we would like to<br />

immortalize. To the lesson of Em<strong>il</strong>io Sereni (1961) concerning historical processes as<br />

generators of the Italian agrarian landscape, nowadays the historical ecology approach<br />

adds new tools for the identification of single landscapes and for management<br />

projects. This chapter intends to <strong>il</strong>lustrate a few examples concerning studies carried<br />

out and in progress in Liguria (NW Italy), where researches of local history, geography,<br />

archaeology and ecology have interacted at the scale of the single site. An environmental<br />

archaeology approach, devoted to the reconstruction of the “individual” history<br />

of agro-sylvo-pastoral landscapes, of their environmental resources and management<br />

practices, has been tested.<br />

1. Il lato oscuro del <strong>paesaggio</strong><br />

La Convenzione Europea del Paesaggio (CEP) offre dal 2000 uno spazio di confronto, obiettivi<br />

e regole in comune tra gli Stati membri, al fine di salvaguardare, ripristinare, valorizzare un bene<br />

oggi considerato importante per tutti i cittadini europei e, secondo le indicazioni UNESCO<br />

che ha aperto sin dal 1998 la lista dei suoi “siti” monumentali ai “paesaggi culturali”, per l’umanità<br />

in generale. Nel caso dei paesaggi rurali, <strong>il</strong> documento potrebbe inaugurare fasi e dimensioni<br />

politiche di un processo di patrimonializzazione che riguarda oggi direttamente l'eredità<br />

materiale (ed anche immateriale) delle agricolture europee in estinzione, geograficamente ed<br />

ambientalmente vastissima. Il processo è avviato: occorre ora interrogarsi criticamente sullo<br />

stato degli strumenti di conoscenza, individuazione e di tutela di cui disponiamo oggi in Italia<br />

perché <strong>il</strong> patrimonio storico dei paesaggi agrari, forestali e pastorali ancora presenti possa divenire<br />

nei prossimi decenni patrimonio culturale ed ambientale comune dei cittadini europei.<br />

Nel testo della CEP le definizioni di questo bene/concetto - che in vista degli intenti applicativi<br />

dovrebbero assumere valore giuridico e amministrativo sempre più preciso - risultano fondamentalmente<br />

tributarie di un “approccio paesistico” di studi che hanno individuato i contenuti<br />

culturali e storici del <strong>paesaggio</strong> nei termini di una pura “rappresentazione” ovvero come “percezione<br />

visiva”: rispetto al <strong>paesaggio</strong> (oggetto geografico) prevale anche nella CEP la sua “immagine”<br />

mentale, forse culturale, raramente storica. Non casualmente, non si ritrovano definizioni<br />

di <strong>paesaggio</strong> rurale e/o di <strong>paesaggio</strong> culturale. Infatti, anche <strong>il</strong> recente Codice dei BBCC (2004),<br />

pur dedicato per una intera parte III ai “Beni paesaggistici” e che prevede norme per l’individuazione<br />

dei beni non contiene riferimenti espliciti ai “paesaggi culturali” o al “patrimonio rurale”<br />

sia pure limitatamente a qualcuno dei suoi compositi valori culturali, storici ed ambientali<br />

(paesaggi rurali o agrari, risorse genetiche locali, saperi naturalistici ed agronomici locali, etc.).<br />

Troviamo invece una norma sorprendente, dove l’esercizio dell’attività agro-s<strong>il</strong>vo-pastorale<br />

(art.149) è inteso non troppo diversamente dallo svolgersi di un’azione teatrale ammessa, ma<br />

senza che guasti lo scenario immutab<strong>il</strong>e in cui è ambientata e non come uno dei fattori storico-ambientali<br />

fondamentali che danno forma al <strong>paesaggio</strong> stesso e ne hanno controllato <strong>il</strong> si-

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