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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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CAPITOLO I1 - La percezione del Paesaggio<br />

vare tutti gli eco-field che consentono la rintracciab<strong>il</strong>ità delle risorse necessarie alle specifiche<br />

funzioni. Questo viene chiamato nella teoria ecologica l’“habitat” di una specie e trova un proprio<br />

allineamento anche nel modello source-sink di Pulliam (Pulliam 1988), con <strong>il</strong> quale vengono<br />

distinti ambienti (sink) che non assicurano la sopravvivenza delle specie e che pure vengono<br />

scelti da una parte di una popolazione, ed ambienti source che invece assicurano tale sopravvivenza.<br />

8. I meccanismi semiotici alla base della teoria dell’eco-field<br />

L’eco-field è una teoria che considera le configurazioni spaziali portatrici di significato, si basa<br />

quindi sui processi di significazione e pertanto rientra nel campo della semiotica in particolare<br />

della bio ed eco-semiotica (Hoffmeyer 1997, Kull 1998, Barbieri 2003, Favareau 2006).<br />

I processi di significazione sappiamo essere alla base dei nostri comportamenti, ogni oggetto<br />

che ci circonda ha per noi un significato sia esso <strong>il</strong> riconoscimento attraverso forme e colori<br />

dell’oggetto stesso, sia l’oggetto può diventare <strong>il</strong> mezzo per accedere a significati depositati nella<br />

nostra memoria ecologica. Esplorando <strong>il</strong> mondo della semiotica riteniamo interessante ut<strong>il</strong>izzare<br />

come modello semiotico capace di interpretare l’eco-field, <strong>il</strong> modello di significazione di<br />

Peirce (Peirce 1955, Bofantini et al. 1980).<br />

Questo modello descrive un meccansimo basato su una triade irriducib<strong>il</strong>e che porta al processo<br />

di significazione. I tre elementi sono l’interpretante, <strong>il</strong> representamen o veicolo del segno,<br />

e l’oggetto. Secondo questo modello <strong>il</strong> meccanismo di significazione parte dall’interpretante,<br />

che poi passa attraverso <strong>il</strong> veicolo del segno ed infine l’oggetto. L’oggetto viene quindi individuato<br />

attraverso l’intermediazione del representamen, ma la sua ricerca prende <strong>il</strong> via dall’interpretante.<br />

Questo processo di significazione appare più adattab<strong>il</strong>e alla teoria dell’eco-field rispetto<br />

ad altri modelli quali quelli presentati da Saussure (1922).<br />

Infatti se andiamo a sostituire l’oggetto con la risorsa, <strong>il</strong> representamem con la configurazione<br />

spaziale portatrice di significato e l’interpretante con la funzione, i due modelli mostrano una<br />

stupefacente somiglianza. Questo ci stimola a trovare ulteriori concordanze tra modelli semiotici<br />

e modelli ecologici attraverso una integrazione cognitiva.<br />

Certamente qualcuno potrebbe obiettare che in questo modo si esce sia dal campo dell’ecologia<br />

che da quello della semiotica, ma appunto <strong>il</strong> progresso della scienza non può passare dalle<br />

posizioni dogmatiche in cui vengono tenute le discipline, ma ut<strong>il</strong>izzare queste ultime ai fini<br />

della conoscenza.<br />

9. Eco-field ed evoluzione<br />

Sappiamo che tutte le specie sono <strong>il</strong> risultato di processi evolutivi che le hanno portate a modificare<br />

le proprie forme e le proprie fisiologie per compensare l’incertezza di un mondo complesso<br />

che fa apparire novità ambientali in continuazione. Se l’eco-field ed <strong>il</strong> suo processo<br />

semiotico associato sono <strong>il</strong> risultato di una pressione selettiva per quella determinata espressione<br />

genica, ci appare con chiarezza che gli ingredienti per la sopravvivenza di una specie passano<br />

attraverso <strong>il</strong> riconoscimento eco-semiotico degli eco-field necessari per l’individuazione<br />

delle risorse.<br />

Considerando la natura eterogenea delle stesse e le modificazioni ambientali che avvengono<br />

per effetto di fattori esterni al sistema e da questo indipendenti, ben diffic<strong>il</strong>mente tutte le funzioni<br />

di un organismo raggiungeranno livelli ottimali. Da qui l’asimmetria delle performance che<br />

andranno ad incidere sul futuro evolutivo delle specie. Se assumiamo per pura ipotesi che 5

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