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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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Il “grado di vulnerab<strong>il</strong>ità” del <strong>paesaggio</strong> può essere definito come la probab<strong>il</strong>ità che quel <strong>paesaggio</strong><br />

sparisca o sopravviva: più un <strong>paesaggio</strong> è adattab<strong>il</strong>e alle nuove condizioni che <strong>il</strong> mondo<br />

moderno pone, meno è vulnerab<strong>il</strong>e. Più è sensib<strong>il</strong>e alle alterazioni, più è vulnerab<strong>il</strong>e.<br />

Gli studi sulla vulnerab<strong>il</strong>ità del <strong>paesaggio</strong>, si presentano oggi assai promettenti per dare risposte<br />

efficaci ai problemi di gestione del territorio, tutt’altro che semplici.<br />

Nell’ultimo secolo, i trend di trasformazione non sono stati lineari: abbiamo assistito ad una progressiva<br />

accelerazione che negli ultimi due decenni ha avuto un’impennata quasi tutto <strong>il</strong> mondo<br />

cosiddetto “occidentale”. La velocità di trasformazione ha ormai superato la capacità di<br />

adattamento delle componenti biologiche, comportando in molti casi reazioni insospettab<strong>il</strong>i dei<br />

sistemi: i cambiamenti climatici, ormai accettati dalla grande maggioranza del mondo scientifico<br />

e di cui siamo quasi tutti consapevoli, sono un esempio. Le frequenze degli accadimenti riferib<strong>il</strong>i<br />

ad eventi estremi sono in aumento con conseguenze fortemente variab<strong>il</strong>i a seconda dello<br />

stato del sistema eco-paesistico su cui gli eventi si manifestano. Un esempio formidab<strong>il</strong>e sono<br />

state le conseguenze dello tsunami del 2005. Le zone distrutte sono state quelle in cui le mangrovie<br />

erano state eliminate per far posto all’infrastrutturazione dei litorali: in questa situazione<br />

è stato un disastro. Dove erano presenti le mangrovie, queste hanno mitigato la forza dell’onda<br />

e, dove non c’erano costruzioni rigide, i danni sono stati molto meno ingenti e pericolosi.<br />

Esempi sim<strong>il</strong>i ce ne sono in abbondanza e possono insegnare molto. In sostanza pare che per<br />

fronteggiare le “novità” che <strong>il</strong> global change ci sta portando, sia necessario dotare i sistemi ecopaesistici<br />

di una maggiore capacità propria di risposta o di autorigenerazione, rendendoli quindi<br />

meno vulnerab<strong>il</strong>i, ossia più adattab<strong>il</strong>i.<br />

Tale approccio rivela delle sorprese, in quanto possono assumere importanza elementi del <strong>paesaggio</strong><br />

marginali, oppure secondari, che non presentano caratteri di qualità notevoli 10 . Ciò dipende<br />

dal fatto che non è detto che la somma di elementi altamente qualitativi fornisca un<br />

sistema equ<strong>il</strong>ibrato: spesso un mosaico equ<strong>il</strong>ibrato è dato dall’alternanza di elementi a diversi<br />

stadi evolutivi e di qualità, funzioni diverse, i quali forniscono maggiori possib<strong>il</strong>ità dinamiche ed<br />

evolutive.<br />

In questa visione, ad esempio, non interessa tanto stab<strong>il</strong>ire una gradualità tra elementi dotati di<br />

un maggiore o minore grado di naturalità, quanto la capacità di ogni elemento a rientrare nelle<br />

sinergie territoriali che permettono al sistema di autoregolarsi attraverso meccanismi autopoietici<br />

che ut<strong>il</strong>izzino in prevalenza energie proprie.<br />

Il concetto di vulnerab<strong>il</strong>ità dei sistemi paesistici deve essere chiaramente differenziato dal concetto<br />

di “impatto” (in tal caso è correlab<strong>il</strong>e alla “sensib<strong>il</strong>ità” del singolo ecosistema) o di “rischio”:<br />

(<strong>il</strong> quale misura solo la probab<strong>il</strong>ità di un evento calamitoso in rapporto al danno prodotto in<br />

un determinato momento sociale). La vulnerab<strong>il</strong>ità di un sistema complesso ed articolato, quale<br />

è <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong>, mette invece in relazione la sensib<strong>il</strong>ità del <strong>paesaggio</strong> con l’accumularsi dei fattori<br />

di rischio, e la minaccia che essi esplodano attraverso concatenazioni che non sono controllate<br />

e/o controllab<strong>il</strong>i nel loro processo di formazione. Ad esempio, in un dato territorio, possono<br />

esistere zone diverse sottoposte ad un dato grado di rischio idrogeologico. Queste zone sono<br />

vulnerab<strong>il</strong>i. Ma non è la somma delle singole vulnerab<strong>il</strong>ità che fornisce la vulnerab<strong>il</strong>ità totale del<br />

sistema, perché <strong>il</strong> sistema può comunque avere in sé le risorse per ritrovare un equ<strong>il</strong>ibrio in seguito<br />

ad un evento destab<strong>il</strong>izzante. La vulnerab<strong>il</strong>ità del sistema dipende, per esempio, dalla concentrazione<br />

delle zone vulnerab<strong>il</strong>i, dalla compresenza di altri agenti di vulnerab<strong>il</strong>ità quali la<br />

presenza di un’intensa infrastrutturazione del territorio, o la specializzazione spinta di aree con-<br />

10 Anche la CEP ci segnala l’importanza di “tutti i Paesaggi”.<br />

Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

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