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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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preesistenti del <strong>paesaggio</strong> e, di conseguenza, di originare un nuovo tipo di organizzazione limitatamente<br />

dissipativa basata su interazioni che ne garantiscono un certo tipo di stab<strong>il</strong>ità.<br />

6. Percezione e organizzazione<br />

Come accennato in precedenza, l’informazione può guidare le scelte del sistema, e l’energia ne<br />

permette l’attuazione. È <strong>il</strong> caso di sistemi organizzati autopoietici 9 . In altri casi l’energia, impiegata<br />

in modo “ignorante” del tipo di organizzazione del sistema, tende a cancellarne l’informazione,<br />

aumentando disordine ed entropia: è <strong>il</strong> caso in cui <strong>il</strong> sistema tende a destrutturarsi e/o<br />

degradarsi.<br />

È importante capire come possono verificarsi le due opzioni. Perché l’informazione sia in grado<br />

di guidare le scelte e svolgere <strong>il</strong> suo ruolo di coesione/novità all’interno del sistema stesso,<br />

è necessario che i messaggi circolanti, possano effettivamente essere scambiati. Affinché lo scambio<br />

avvenga, e l’informazione “compia lavoro”, sia quindi efficace, è necessario che i messaggi<br />

possano essere ricevuti dagli elementi verso cui sono diretti. Questo aspetto è di bas<strong>il</strong>are importanza<br />

nel Paesaggio, <strong>il</strong> quale può essere costituito da una notevole quantità di elementi diversi:<br />

se questi interagiscono (ossia si scambiano informazione) la diversità diventa un valore<br />

perché aumenta la quantità di informazione scambiata. Se questi non si “riconoscono”, ossia se<br />

tra di essi non avviene scambio di informazione, la diversità determina dei problemi importanti<br />

nell’organizzazione del <strong>paesaggio</strong> inducendone <strong>il</strong> degrado: la mancanza di relazioni degrada <strong>il</strong><br />

sistema ad insieme, riducendone <strong>il</strong> funzionamento autonomo e aumentando la richiesta energetica<br />

esterna per continuare a funzionare.<br />

7. Informazione e percezione<br />

Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

La possib<strong>il</strong>ità di scambiare informazione riguarda in buona parte gli aspetti di tipo cognitivo: le<br />

modalità con cui le popolazioni che vivono in un determinato territorio sono in grado di recepire<br />

i messaggi che <strong>il</strong> territorio emette attraverso forme e segni, e di ut<strong>il</strong>izzarli. La forma esterna<br />

è fondamentale per comunicare: è una struttura cognitiva. Gli stessi segni, variamente assortiti,<br />

generano messaggi che vengono raccolti in modo del tutto diversi a seconda delle modalità distributive<br />

e delle sequenze che generano. L’ecologia del <strong>paesaggio</strong>, studia proprio le interazioni<br />

tra le configurazioni spaziali e le funzioni degli ecosistemi che costituiscono <strong>il</strong> mosaico ambientale.<br />

Ma ogni specie e, addirittura, individuo, ha proprie modalità di decodificazione, che sono strettamente<br />

legate con la possib<strong>il</strong>ità che le popolazioni hanno di ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> mosaico ambientale,<br />

L’atteggiamento del ricevente, sia esso umano o animale, incide sulla decodificazione dei segni<br />

del <strong>paesaggio</strong> e, conseguentemente, sul tipo di ut<strong>il</strong>izzo delle risorse disponib<strong>il</strong>i, cioè l’oggetto assume<br />

una valenza specie-specifica portatrice di significato (Santolini, 2005).<br />

Quindi l’ut<strong>il</strong>izzo di un certo mosaico ambientale varia, per gli animali, in base all’ecologia propria<br />

della specie e dal momento particolare in cui l’animale si trova si trova: se ha fame e deve<br />

cacciare, la sua immagine di ricerca sarà diversa rispetto a quando deve preparare la tana. Per<br />

l’uomo la situazione è ancora più complessa, perché <strong>il</strong> suo atteggiamento è condizionato da una<br />

quantità di variab<strong>il</strong>i: <strong>il</strong> suo bagaglio culturale ed esperienziale, <strong>il</strong> contesto socio-economico in cui<br />

9 Il termine Autopoiesi è stato coniato da H. Maturana a partire dalla parola greca auto, ovvero se stesso, e poiesis, ovverosia<br />

creazione (1985). In pratica un sistema autopoietico è un sistema che ridefinisce continuamente sé stesso ed<br />

al proprio interno si sostiene e si riproduce. L’autopoiesi è, pertanto, legata alla probab<strong>il</strong>ità di un sistema a riorganizzarsi<br />

anche di fronte a cambiamenti esterni imprevedib<strong>il</strong>i.<br />

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