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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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CAPITOLO I1 - La percezione del <strong>paesaggio</strong><br />

processi (le forze fisiche e biologiche, naturali e antropiche e le relazioni richiamate dalla Convenzione,<br />

tra cui i processi decisionali), i quali, a loro volta, modificano in continuazione le entità<br />

di cui sopra in un processo senza fine, la percezione che ognuno di noi ha di questi insiemi,<br />

che ci permette di interpretarli, viverli e modificarli ognuno a proprio modo, <strong>il</strong> tempo durante<br />

<strong>il</strong> quale avvengono le trasformazioni per effetto dei processi e della percezione (Gibelli, 2007).<br />

Dunque, secondo la CEP; <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong> è costituito da parti oggettivamente r<strong>il</strong>evab<strong>il</strong>i, concrete,<br />

costituite da elementi e forze definib<strong>il</strong>i e misurab<strong>il</strong>i (potremmo definirli come la componente<br />

“ambientale” del <strong>paesaggio</strong>), e una parte decisamente soggettiva, ma fortemente condizionata<br />

dalla prima, che attiene alla natura propria degli individui e alla loro capacità di decodificazione<br />

e interpretazione del mondo che li circonda. Le due parti si influenzano a vicenda attraverso<br />

continui scambi di informazione che determinano l’evoluzione dei paesaggi.<br />

Queste considerazioni permettono di arricchire le metodologie di studio del <strong>paesaggio</strong>, le quali<br />

devono integrare gli aspetti puramente sensoriali e cognitivi con quelli oggettivi, i quali afferiscono<br />

al campo delle scienze fisiche e biologiche.<br />

Contemporaneamente alle vicende della CEP, lo Stato italiano si è dotato, nel 2004, di un altro<br />

provvedimento inerente <strong>il</strong> Paesaggio: <strong>il</strong> Codice dei Beni culturali e del Paesaggio 6 Tale dispositivo<br />

presenta peraltro parecchie incongruenze rispetto ai contenuti della Convenzione. Infatti anche<br />

se nella definizione esistono i richiami alla natura e alle interrelazioni tra storia umana e<br />

naturale, “Ai fini del presente codice per <strong>paesaggio</strong> si intendono parti omogenee di territorio i cui<br />

caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni 7 ”, tutto<br />

<strong>il</strong> decreto è impostato su un concetto di <strong>paesaggio</strong> fortemente, se non unicamente, legato agli<br />

aspetti storici e culturali, basato su una gerarchizzazione dei valori paesistici in funzione della<br />

storicità e della bellezza dei luoghi: “La tutela e la valorizzazione del <strong>paesaggio</strong> salvaguardano i<br />

valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepib<strong>il</strong>i”, non considerando, nei fatti, tutta<br />

la ricchezza che la CEP segnala nei confronti delle relazioni tra elementi anche molto diversi,<br />

dell’importanza del <strong>paesaggio</strong> per la qualità di vita delle popolazioni, dei legami con <strong>il</strong> sistema<br />

socio-economico e del fatto che non esistono solo i luoghi eccezionali, ma necessitano attenzione<br />

anche i luoghi degradati. Anzi, proprio perché degradati, questi ultimi esigono particolari<br />

attenzioni, in quanto necessitano di essere riqualificati.<br />

Peraltro, al momento attuale, Il codice del Paesaggio è l’unico strumento attuativo per la gestione<br />

del <strong>paesaggio</strong>, in quanto fornisce disposizioni nei confronti della tutela dei “beni paesaggistici”<br />

(non del <strong>paesaggio</strong>), della formazione dei Piani paesistici, nonché del regime sanzionatorio<br />

in presenza di <strong>il</strong>leciti. In definitiva ci troviamo di fronte ad un profondo salto culturale, all’indietro,<br />

rispetto alla CEP, la quale, al contrario, ci spinge ad uno sforzo importante di integrazione<br />

tra le teorie scientifiche derivate dalle scienze ecologiche e dalla geografia, quelle storiche, estetiche<br />

e percettive derivate dal mondo dell’arte e della letteratura e quelle socio-economiche<br />

legate alle scienze sociali, psicologiche ed economiche.<br />

È abbastanza interessante notare come, nei diversi paesi europei, ci siano differenze sostanziali<br />

nel significato di <strong>paesaggio</strong>, cosa che sottolinea ulteriormente l’importanza della CEP per un’integrazione<br />

e un completamento reciproco dei diversi concetti così da arrivare, in tutta Europa,<br />

ad un concetto che possa tener conto <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e della complessità che caratterizza <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong>.<br />

A questo proposito, è significativo un testo sull’incertezza nella pianificazione di M. Antrop<br />

(2006), in cui l’autore, belga, richiamando <strong>il</strong> testo della CEP, riteneva opportuno specificare<br />

6 Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, modificato con <strong>il</strong> Decreto Legislativo 24 marzo 2006, n. 157, per quanto riguarda <strong>il</strong><br />

Paesaggio.<br />

7 Le parti in corsivo si riferiscono al testo così come modificato con <strong>il</strong> D.L. 157 del 24-03-2006.

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