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Riconquistiamo il paesaggio - ACCA software SpA

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anche se non le esclude, proponendo invece di ragionare su classificazioni di paesaggi.<br />

Per ovviare all’eventuale equivoco che potrebbe ingenerare tale impostazione – ossia considerare<br />

<strong>il</strong> territorio come elemento plasmab<strong>il</strong>e ed adattab<strong>il</strong>e al volere dell’uomo – la Convenzione<br />

pone un limite all’articolo 1, laddove spiega che per gestione dei paesaggi deve intendersi<br />

quella serie di azioni volte, in una prospettiva di sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e, a garantire <strong>il</strong> governo del <strong>paesaggio</strong><br />

al fine di orientare e di armonizzare le sue trasformazioni provocate dai processi di sv<strong>il</strong>uppo<br />

sociali, economici ed ambientali.<br />

Il richiamo esplicito allo sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e 7 impone, dunque, un limite alle politiche del <strong>paesaggio</strong><br />

richieste dalla Convenzione. Ossia <strong>il</strong> limite della capacità di carico degli ecosistemi, quella<br />

capacità di fornire risorse capaci di sostenere le forme di vita presenti nel territorio. In altre<br />

parole gli elementi strutturali del <strong>paesaggio</strong>.<br />

8. Conclusioni e prospettive<br />

Riconquistare <strong>il</strong> <strong>paesaggio</strong><br />

Attraverso l’evoluzione giurisprudenziale la nozione di <strong>paesaggio</strong> ha subito r<strong>il</strong>evanti modifiche,<br />

passando da un’originaria concezione meramente culturale per giungere ad una elaborazione<br />

più complessa, dove agli elementi antropici prevalgono quelli strutturali e fisici.<br />

Tale lavoro ha, peraltro, orientato non solo <strong>il</strong> legislatore nell’elaborazione delle norme successivamente<br />

emanate, ma anche l’operatore, chiarendo che i principi di conservazione dei paesaggi<br />

non possono prescindere dai principi di conservazione delle risorse naturali.<br />

A tale scopo, sembra necessario introdurre esplicitamente nella determinazione delle future<br />

politiche “paesaggistiche” i canoni dello sv<strong>il</strong>uppo sostenib<strong>il</strong>e, ossia della conservazione delle macro<br />

aree ecosistemiche. Occorre in altre parole valutare nelle politiche paesaggistiche non solo<br />

gli impatti sugli assetti sociali e/o culturali, ma ancor prima sugli ecosistemi.<br />

E nel far ciò occorre prendere in considerazione ambiti territoriali ampi, certamente superiori<br />

a quelli dei singoli stati. La politica del <strong>paesaggio</strong>, dunque, da fattore identitario degli stati, diviene<br />

elemento di relazione tra gli stati, di confronto, di elaborazione e di condivisione.<br />

7 La definizione più autorevole – che resiste alle tante diverse definizioni proposte – è quella rintracciab<strong>il</strong>e nel Rapporto<br />

Bruntland, secondo cui è quello sv<strong>il</strong>uppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la<br />

possib<strong>il</strong>ità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri.<br />

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