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TI LASCIO UNA CANZONE. Diario di bordo. Terza ... - Campo de'fiori

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<strong>TI</strong> <strong>LASCIO</strong> <strong>UNA</strong><br />

<strong>CANZONE</strong>.<br />

<strong>Diario</strong> <strong>di</strong> <strong>bordo</strong>.<br />

<strong>Terza</strong> ed ultima<br />

parte<br />

XV<br />

MINIFES<strong>TI</strong>VAL<br />

CITTA’ DI<br />

VITERBO.<br />

ASPETTARE<br />

LA FINE DEL<br />

2012...NON E’<br />

LA FINE DEL<br />

MONDO<br />

NESSUN<br />

COMPENSO<br />

PER IL<br />

SINDACO DI<br />

ORVIETO.<br />

CIVITA<br />

RICORDA IL<br />

PITTORE<br />

PIERO<br />

AMMANNATO


2<br />

E<strong>di</strong>toriale:<br />

Non possiamo affondare...........................3<br />

L’intervista:<br />

Ti lascio una canzone 2011 - <strong>di</strong>ario <strong>di</strong><br />

<strong>bordo</strong>................................................4-5-6<br />

Curriculum vitae:<br />

I Bingol Jazz Quartet................................8<br />

Una chitarra... cento canzoni...............9<br />

XV Minifestival Città <strong>di</strong> Viterbo.....10-11<br />

Roma che se n’è andata:<br />

Francesco Borromini...........................12-13<br />

Suonare Suonare:<br />

Sergio Paternò ..................................14-15<br />

A proposito <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori e <strong>di</strong><br />

Giordano Bruno...................................17<br />

Ecologia e ambiente:<br />

Aspettare la fine del 2012.......................18<br />

La bottega <strong>di</strong> Mastro Fiore, falegnami<br />

da quattro generazioni.......................19<br />

Cose da ragazzi:<br />

Mamma e papà : genitori o amici?............21<br />

La coscienza infelice (in molti casi) è<br />

un re senza regno...............................22<br />

Socializzare cinguettando..................23<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

SOMMARIO<br />

Nessun compenso per il sindaco <strong>di</strong><br />

Orvieto.................................................24<br />

Come eravamo:<br />

Ricominciare a ... ricordare......................25<br />

Agostino Para<strong>di</strong>si................................26<br />

Cinquantesimo per l’azienda Sbarra..27<br />

Porta d’ingresso nel mondo d’arte del<br />

Prof. Piero Ammannato a vent’anni<br />

dalla sua scomparsa...........................28<br />

Civita ricorda Piero.............................29<br />

Il Fumetto:<br />

Mercenary Pierre....................................30<br />

Angolo Bon Ton:<br />

I piatti....................................................35<br />

Una “Fabrica” <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>:<br />

Zio Paolino, la fisarmonica e le stelle........36<br />

La rubrica dei cognomi.......................37<br />

Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli.38<br />

Nasce la scuola pubblica....................39<br />

News...............................................40-41<br />

Le storie <strong>di</strong> Max:<br />

Domenico Modugno................................42<br />

Sport....................................................43<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori in arte news..............44<br />

Carnevale civitonico 2012..................45<br />

I nostri amici.......................................46<br />

Oroscopo .............................................47<br />

Agenda.................................................49<br />

Messaggi.........................................50-51<br />

Nel cuore.............................................52<br />

Roma com’era.....................................53<br />

Album dei ricor<strong>di</strong>.........54-55-56-57-58-59<br />

Annunci gratuiti..............................60-61<br />

Selezione offerte immobiliari .......62-63<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />

Non possiamo affondare<br />

Mentre si perdono continuamente posti <strong>di</strong> lavoro e si tagliano stipen<strong>di</strong> e pensioni, tutto continua ad aumentare<br />

in maniera in<strong>di</strong>scriminata e folle; qualcosa non quadra!<br />

Ma come si può solo immaginare <strong>di</strong> poter caricare ancora le famiglie italiane, che oramai da tempo non riescono<br />

ad arrivare a fine mese?<br />

Ettore Fieramosca avrebbe detto: “Vile, tu ucci<strong>di</strong> un uomo morto!”<br />

Ve<strong>di</strong>amo invece appalti <strong>di</strong> opere pubbliche gonfiati, opere pubbliche realizzate e mai utilizzate, decine e decine<br />

<strong>di</strong> enti inutili, emolumenti stratosferici ai super manager, mega stipen<strong>di</strong> e privilegi all’esercito dei politicanti,<br />

appannaggi esagerati a calciatori e uomini dello spettacolo…<br />

Ma la colpa della crisi è degli italiani, <strong>di</strong> tutti quelli che già non mangiano più, non si <strong>di</strong>vertono più, <strong>di</strong> quelli ai<br />

<strong>di</strong> Sandro Anselmi<br />

quali è stata tolta la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> lavorare, <strong>di</strong> progre<strong>di</strong>re e, non a pochi, la voglia <strong>di</strong> tirare avanti.<br />

Sono troppi oramai i suici<strong>di</strong> <strong>di</strong> coloro che spaventati dalla situazione si sono caricati <strong>di</strong> responsabilità non proprie,<br />

ed hanno lasciato orfani quei figli per i quali avevano sognato un futuro tranquillo e sereno.<br />

Come non può rimordere la coscienza a chi sa <strong>di</strong> possedere e consumare così tanto, mentre tutto il popolo muore letteralmente <strong>di</strong><br />

fame? Come non vergognarsi della prostrazione dei quei poveri vecchietti costretti a nei supermercati per mangiare?<br />

Troppi fatti eclatanti e gravi segnalano il livello raggiunto: mai così basso!<br />

Troppe famiglie, oramai, vivono della sola pensione del nonno e né lo Stato, né tanto meno le banche incentivano l’occupazione, anzi.<br />

Ma come è potuta andare così ? E’ forse colpa dei soliti italiani scansafatiche, od invece della loro stupida irresolutezza, atavica sopportazione?<br />

Questi illustri professori non hanno considerato il limite delle nostre possibilità , pretendono risultati, ed anche se tutto<br />

va alla deriva ed affonda, insistono nel <strong>di</strong>re che dovremmo aumentare le nostre capacità , dovremmo rendere <strong>di</strong> più, sempre <strong>di</strong> più,<br />

e come lo Charlotte <strong>di</strong> TEMPI MODERNI, arrivare allo sfinimento.<br />

Sono pervaso <strong>di</strong> pessimismo, ma come non esserlo?<br />

Tante volte ho spronato i giovani, ma invano.<br />

Se ci convinciamo che tutti i problemi li dobbiamo risolvere noi, ne rimarremo inevitabilmente schiacciati.<br />

Bisognerebbe, invece, che venissero fatti piani concreti a breve, a me<strong>di</strong>o ed a lungo termine.<br />

Solo un’oculata ragionevolezza può auspicare uno sviluppo solido e duraturo, ma questa la può avere solo chi ha interesse al bene<br />

pubblico, e non chi dal bene pubblico ne trae personale giovamento.<br />

Dopo aver corso tanto è ora <strong>di</strong> fermarsi e considerare “ahimè ” dove siamo arrivati!! Non avere più una meta, un obiettivo, uno scopo<br />

è un bel problema!<br />

Noi potremo anche stu<strong>di</strong>are, cari professori, ma la vostra lezione non ci è chiara!


4<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

“<strong>TI</strong> <strong>LASCIO</strong> <strong>UNA</strong> <strong>CANZONE</strong> 2011”<br />

<strong>Diario</strong> <strong>di</strong> <strong>bordo</strong><br />

V EDIZIONE<br />

Tutto quello che le telecamere non <strong>di</strong>cono - <strong>Terza</strong> ed ultima parte<br />

Siamo giunti alla fine… il 23 Dicembre si è<br />

conclusa la nostra avventura nella grande<br />

famiglia <strong>di</strong> “Ti Lascio una Canzone” e<br />

l’ultima è stata la puntatona natalizia con<br />

Massimo Ranieri, Amedeo Minghi e Ami<br />

Stewart i quali hanno cantato le canzoni<br />

natalizie <strong>di</strong> tutto il mondo. Anche molti<br />

bimbi nel pubblico intervenuti ad applau<strong>di</strong>re<br />

i fratellini e sorelline cantanti e ballerine<br />

cosa che nel corso dei mesi non si era<br />

potuto fare in quanto l’au<strong>di</strong>torium era<br />

interdetto ai minorenni. Ma torniamo<br />

ancora in<strong>di</strong>etro nel tempo per ricordare il<br />

vincitore <strong>di</strong> questa quinta e<strong>di</strong>zione :<br />

Stefan Cristian Atirgovitoae, bimbo<br />

romeno <strong>di</strong> 11 anni che con l’interpretazione<br />

<strong>di</strong> “Profeta non sarò ” , canzone portata<br />

al successo tanti anni fa da Demis<br />

Roussos ha incantato il pubblico italiano.<br />

Quanti visi tristi e quante lacrime tra i<br />

bambini cantanti e le piccole ballerine… la<br />

trasmissione era al termine ed ognuno<br />

doveva ritornare alla propria famiglia ed<br />

alla propria vita, ma sicuramente qualcuno<br />

<strong>di</strong> loro sfiorerà nuovamente il successo.<br />

Proprio come è accaduto ad Andrea<br />

Ascanio (8 anni) che per chi lo incontrava<br />

per strada era “il bambino della Rai”, cosa<br />

che a lui dava enormemente fasti<strong>di</strong>o! Ma<br />

per tutti l’esperienza è stata quella <strong>di</strong> un<br />

grande gioco, e spetterà sicuramente ai<br />

genitori in<strong>di</strong>care la retta via per restare<br />

con i pie<strong>di</strong> per terra … I genitori delle<br />

bimbe ballerine hanno voluto subito organizzare<br />

una pizza celebrativa con tanto <strong>di</strong><br />

torta offerta dal noto ristorante “I<br />

Pontefici” <strong>di</strong> Roma, invitando le coreografe<br />

Eliana Ghione e Simona Mastrecchia<br />

e lo stesso balletto nei giorni precedenti le<br />

feste natalizie è stato invitato dai com-


mercianti <strong>di</strong> Via Can<strong>di</strong>a e Piazza<br />

Risorgimento (Municipio XVII) nell’ambito<br />

<strong>di</strong> manifestazioni sponsorizzate dalla<br />

Circoscrizione attirando molto pubblico.<br />

Anche noi genitori porteremo un gran bel<br />

ricordo <strong>di</strong> questa esperienza, in quanto<br />

abbiamo visto un impulso positivo per la<br />

crescita del carattere dei nostri figli, che,<br />

posti <strong>di</strong> fronte ad una telecamera,sono<br />

riusciti a formare una squadra con persone<br />

che non conoscevano. Come potremo<br />

scordare le chiacchierate con I Cugini <strong>di</strong><br />

Campagna, le risate con Alessandra<br />

Amoroso, i ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Peppino <strong>di</strong> Capri,<br />

la verve <strong>di</strong> Emma, l’istrionità <strong>di</strong> Margo<br />

Mengoni, la signorilità <strong>di</strong> Massimo<br />

Ranieri, la spensieratezza <strong>di</strong> Umberto<br />

Tozzi, la carica <strong>di</strong> Olivia Newton John,<br />

la vitalità <strong>di</strong> Loredana Bertè , l’umanità<br />

<strong>di</strong> Fausto Leali, e dovremmo nominare<br />

tutti gli ospiti che hanno data grande prova<br />

<strong>di</strong> carattere prestando parte delle proprie<br />

canzoni alle voci dei piccoli interpreti?<br />

Come <strong>di</strong>menticare l’emozione della prima<br />

puntata che ogni settimana si riproponeva<br />

ed attanagliava più i genitori che i piccoli<br />

interpreti? Come rinunciare alla freschezza<br />

ed alla vitalità proprie dei bambini che<br />

<strong>di</strong>mostravano Beatrice, Gaia, Giacomo,<br />

Ludovica, Gioele e tutti gli altri?<br />

Sicuramente dandoci appuntamento al<br />

prossimo anno e sperando <strong>di</strong> ritrovare il<br />

balletto <strong>di</strong> “Ti lascio Una Canzone”…<br />

Andrea, Giorgio e Valerio - I tre Mini<br />

Angela e Marianna Fontana<br />

Simona, l'assistente <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ed Eddy<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

La gemella Fontana e<br />

Giada Borrelli, che giocano in<br />

sala prove con due bambine<br />

del corpo <strong>di</strong> ballo<br />

Il corpo <strong>di</strong> ballo della trasmissione Rai con i tanti ospiti<br />

e protagonisti <strong>di</strong> “Ti lascio una canzone”<br />

Le prove <strong>di</strong> canto e <strong>di</strong> ballo...<br />

5


6<br />

CANZONI FINALISTE :<br />

Prima puntata: Parla più piano - Michael<br />

Bonanno e Giada Borrelli<br />

Seconda puntata: L’immensità - Giuseppe<br />

Picciallo<br />

<strong>Terza</strong> puntata: La voce del silenzio -<br />

Maryam Tancre<strong>di</strong> (1^ superfinalista<br />

dell’11^ puntata)<br />

Quarta puntata: Sei nell’anima - Luana<br />

Frazzitta<br />

Quinta puntata: Un amore così grande -<br />

Michael Bonanno e Giada Borrelli<br />

Sesta puntata: Con te partirò - Ludovico<br />

Creti e Rebeca Maria Neacu<br />

Settima puntata: Profeta non sarò -<br />

tefan Cristian Atrgovitoae (2^ superfinalista<br />

dell’ 11^ puntata)<br />

Ottava puntata: Il canto della terra -<br />

Ludovico Creti e Rebeca Maria Neacu<br />

Nona puntata: Il mare calmo della sera -<br />

Ludovico Creti e Rebeca Maria Neacu<br />

Decima puntata: Casa bianca - tefan<br />

Cristian Atrgovitoae<br />

Un<strong>di</strong>cesima puntata: Profeta non sarò<br />

- tefan Cristian Atrgovitoae (canzone<br />

vincitrice)<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ancora prove... quelle dell’orchestra <strong>di</strong>retta dal maestro De Amicis e quelle del corpo <strong>di</strong> ballo<br />

Il vincitore Stefan Cristian Atirgovitoae Gli Sta<strong>di</strong>o<br />

Le piccole<br />

del corpo<br />

<strong>di</strong> ballo<br />

festeggiano,<br />

tutte insieme,<br />

il compleanno<br />

<strong>di</strong> Giulia<br />

Il nostro Sandro Alessi,<br />

autore <strong>di</strong> questi splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />

ed ine<strong>di</strong>ti reportage pubblicati<br />

sugli ultimi tre<br />

numeri della rivista ed<br />

alcuni volti noti ospiti<br />

delle serate <strong>di</strong> “Ti lascio<br />

una canzone”:Francesco<br />

Facchinetti, Peppino Di<br />

Capri, Shel Shapiro,<br />

Alessandra Amoroso, e<br />

Massimiliano Pani<br />

Grande pizzata<br />

finale<br />

al ristorante<br />

“I pontefici”<br />

<strong>di</strong> Roma,<br />

che ha voluto<br />

offrire una<br />

deliziosa torta,<br />

assolutamente<br />

meritata!


8<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Curriculum vitae<br />

La giovane attrice romana Chiara<br />

Nicolanti inizia ben presto ad<br />

appassionarsi <strong>di</strong> teatro, ed appena<br />

iscrittasi al Liceo Linguistico coglie l’occasione<br />

per frequentare anche l’ “Athelier<br />

Theatrale” in lingua francese tenuto dal<br />

Theatre Francais de Rome, appassionandosi<br />

alla letteratura teatrale francese. Il<br />

gioco <strong>di</strong>venta presto passione e la sua<br />

timidezza sul palco viene convertita in<br />

interpretazione senza alcuna paura e ciò<br />

la porta subito a recitare “En attendant<br />

Godot” <strong>di</strong> S. Becket e “Le Horla” <strong>di</strong><br />

Maupassant, proprio mentre si <strong>di</strong>plomava<br />

presso il Liceo Classico Catullo <strong>di</strong><br />

Monterotondo. Nel 2007 frequenta il<br />

corso <strong>di</strong> formazione per attori<br />

“Shakespeare on stage” tenuto da<br />

Simonetta De Nichilo e Guido<br />

D’Avino interpretando successivamente<br />

lo Shakesperiano “Sogno <strong>di</strong> una notte<br />

<strong>di</strong> mezza estate” nel ruolo <strong>di</strong> Elena. Nel<br />

2009 si <strong>di</strong>ploma presso l’Accademia d’Arte<br />

Drammatica “Pietro Scharoff” e, dopo<br />

aver seguito lezioni <strong>di</strong> canto e voce con<br />

Chiar a Nic olanti<br />

Alessandro Bentivoglio,<br />

frequenta gli stages intensivi<br />

<strong>di</strong>retti da Michael<br />

Margotta. La ve<strong>di</strong>amo<br />

interpretare tra l’altro “Le<br />

Metamorfosi” <strong>di</strong> Ovi<strong>di</strong>o<br />

(teatro/danza <strong>di</strong>retto da Di<br />

Clemente, 2008), “Visite<br />

<strong>di</strong> condoglianza” (regia<br />

<strong>di</strong> Sergio Ammirata, 2009),<br />

“Yerma” <strong>di</strong> Lorca nel ruolo<br />

della protagonista (regia <strong>di</strong><br />

L.Ren<strong>di</strong>ne, 2010) ed il<br />

“Berretto a Sonagli” <strong>di</strong><br />

Pirandello (regia <strong>di</strong> M.<br />

Amici, 2010), “La Zia<br />

Sabella” da una comme<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Dino Risi (regia <strong>di</strong> A.<br />

Grossi, 2011). Molteplici i<br />

cortometraggi girati dal<br />

2009 ad oggi tra cui “Enne<br />

23” (regia <strong>di</strong> A.Battaglini),<br />

“Victims” (regia G.Cash),<br />

“Tre ragazze da favola” (regia<br />

C.Guerrisi), “Vite <strong>di</strong> legno” (regia<br />

Foto <strong>di</strong> Massimo Bartolozzi<br />

F.Tellico), “Silent Hill” (regia <strong>di</strong><br />

D.Misischia), “Nero Tenebra” (regia <strong>di</strong><br />

A. Conticelli), “Condannati a Vita”<br />

(regia <strong>di</strong> G. Angioni) e film tra cui<br />

“Giovani Disponibili” (regia R.<br />

Camilli), “Fatal Noise” (regia <strong>di</strong> P.<br />

Virone), “Th3 Pit” (regia <strong>di</strong> F. De Masi).<br />

Tra le tante cose riesce a ritagliarsi<br />

anche una veste <strong>di</strong> presentatrice<br />

(Piazza <strong>di</strong> Siena – Sky Sport – Unire<br />

Sat). Nel futuro prossimo la potremo<br />

seguire nel film “Hope” per la regia <strong>di</strong><br />

D. Ciferri in uscita a Marzo 2012 e per il<br />

Teatro a fine mese ne<br />

“L’Anniversario” <strong>di</strong> Cechov.<br />

Sicuramente un inizio anno promettente<br />

per un attrice che vede la giusta<br />

fusione tra bellezza e bravura. In bocca<br />

al lupo, Chiara !<br />

Sandro Alessi


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Una chitarra... cento canzoni<br />

Il nuovo talent show <strong>di</strong> Rete Oro condotto dal giovane Alessandro Malatesta<br />

<strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />

Un chitarra.. cento canzoni. E’ questo il<br />

titolo del nuovo programma televisivo in<br />

onda su Rete Oro, al canale 18 del <strong>di</strong>gitale<br />

terreste e 926 della piattaforma Sky,<br />

condotto dal giovanissimo Alessandro<br />

Malatesta <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong><br />

Roma. Si tratta <strong>di</strong> un varietà<br />

sulla falsa riga dei più noti<br />

talent show proposti dalle<br />

reti nazionali, che non perché<br />

venga trasmesso da una<br />

emittente privata sarà meno<br />

ricco <strong>di</strong> giovani cantanti, provenienti<br />

da tutta Italia, che<br />

proporranno cover <strong>di</strong> brani<br />

famosi o pezzi ine<strong>di</strong>ti, con la<br />

speranza poi <strong>di</strong> saltare in<br />

alto grazie anche a questo<br />

primo trampolino <strong>di</strong> lancio.<br />

Otto sono le puntate previste,<br />

dove i concorrenti si sfideranno<br />

senza esclusione <strong>di</strong><br />

colpi, sotto l’elgida <strong>di</strong> un<br />

conduttore d’eccezione, vista<br />

la sua giovane età , affiancato<br />

con molta probabilità<br />

dalle Gemelle Sguizzato, già<br />

note per la loro partecipazione<br />

al programma Rai<br />

Mezzogiorno in famiglia.<br />

Alessandro è alla sua prima<br />

esperienza televisiva, ma<br />

vanta <strong>di</strong>verse esperienze<br />

come presentatore <strong>di</strong> spettacoli<br />

<strong>di</strong> piazza ed al teatro,<br />

soprattutto nella sua citta<strong>di</strong>na. Ha frequentato<br />

la Piccola Accademia<br />

Comunicazione e Spettacolo (PACS) <strong>di</strong><br />

Stefano Jurgens e dopo aver inserito la<br />

sua qualifica sul noto e frequentatissimo<br />

La pubblicità del programma uscita sul settimanale Vero Tv<br />

9<br />

social network Facebook, è stato contatto<br />

dal responsabile <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> Una chitarra…cento<br />

canzoni. Lo stu<strong>di</strong>o televisivo<br />

da cui andrà in onda il programma, in<br />

zona Eur, sarà arricchito dalla presenza <strong>di</strong><br />

ragazzi immagine che sfoggeranno capi<br />

d’abbigliamento firmati, oltre da un qualificato<br />

corpo <strong>di</strong> ballo, che danzerà sulle<br />

note della sigla inziale e non solo.<br />

Tutto sembra essere pronto, manca solo la<br />

messa in onda… buona fortuna ad<br />

Alessandro e buona visione ai nostri lettori…<br />

Ermelinda Benedetti


10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Domenica 18 Dicembre 2011 la finale al Teatro San Leonardo <strong>di</strong> Viterbo<br />

XV Minifestival “Città <strong>di</strong> Viterbo”<br />

Beatrice Picciollo, Camilla Longo e Dario Gui<strong>di</strong>, i tre vincitori. A Marcello Turco e Davide<br />

Valeri i premi speciali rispettivamente della stampa, offerto dalla nostra testata giornalistica e<br />

dall’Associazione Omniarts<br />

I vincitori della XV e<strong>di</strong>zione del Minifestival. Da sx: Pierluigi Alberti, Gabriele Turchetti,<br />

Dario Gui<strong>di</strong>, Beatrice Picciollo, Camilla Longo, il presidente della giuria Alberto Poli,<br />

Giada Lai e Paolo Moricoli<br />

Finalmente, dopo quattro anni <strong>di</strong> partecipazione,<br />

ho potuto essere personalmente<br />

presente al Minifestival Città <strong>di</strong> Viterbo,<br />

giunto alla sua XV e<strong>di</strong>zione, per assegnare<br />

il premio stampa offerto dalla nostra rivista.<br />

Ventitrè i finalisti, <strong>di</strong>visi in tre categorie,<br />

attentamente selezionati durante le<br />

due semifinali <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma e<br />

Bagnoregio, dalla giuria, composta da<br />

giornalisti ed esperti del settore musicale,<br />

nonché presieduta, anche quest’anno, dal<br />

giovane tenore Antonio Poli, ex vincitore <strong>di</strong><br />

una delle e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> questa rinomata<br />

manifestazione.<br />

Ad ospitare la grande sfida, il 18 <strong>di</strong>cembre<br />

2011, ancora una volta il teatro San<br />

Leonardo <strong>di</strong> Viterbo, gremito <strong>di</strong> fan dei<br />

cantanti in gara e <strong>di</strong> tanti curiosi. La presentazione<br />

dello spettacolo è stata eccezionalmente<br />

e per la prima volta affidata a<br />

due giovanissimi: Giada Lai e Gabriele<br />

Turchetti, che hanno preso, così , il posto<br />

degli storici Paolo Moricoli e Pierluigi<br />

Beatrice Picciollo, prima classificata della<br />

categoria 6-11 anni<br />

Alberti, sempre però pronti ad intromettersi<br />

simpaticamente sul palco e creare<br />

qualche <strong>di</strong>vertente sketch dei loro. Una<br />

e<strong>di</strong>zione, questa, ricca <strong>di</strong> veri talenti, sia<br />

tra i più piccoli che tra i più gran<strong>di</strong>celli. Non<br />

è stato infatti semplice il compito della giu-<br />

Dario Gui<strong>di</strong>, prima classificato della<br />

categoria 16-20 anni<br />

Camilla Longo, prima classificata della<br />

categoria 12-15 anni<br />

ria, sempre un po’ combattuta nell’emettere<br />

la sentenza finale, né il nostro.<br />

Ecco allora l’elenco dei vincitori: Cat. 6-<br />

11 anni: 1. Beatrice Piciollo (11 anni,<br />

Bagnoregio), con il brano “Caruso” (L.<br />

Dalla); 2. Michela Conti (11 anni,<br />

Morlupo), con il brano “Sei bellissima” (L.<br />

Berté ); 3. Emma Ricci (9 anni,<br />

Ronciglione), con il brano “In punta <strong>di</strong><br />

pie<strong>di</strong>” (Nathalie). Cat. 12-15 anni: 1.


Camilla Longo (15 anni, Roma), con il<br />

brano “The climb” (M. Cyrus); 2. Eleonora<br />

Rita (13 anni, Civita Castellana), con il<br />

brano “Senza confini” (Eramo e<br />

Passavanti); 3. Gianmarco Piccini (14 anni,<br />

Blera), con il brano “Via <strong>di</strong> qua” (M.<br />

Ranieri).Cat. 16-20 anni: 1.Dario Gui<strong>di</strong><br />

(17 anni, Fabrica <strong>di</strong> Roma), con il brano “Il<br />

passo silenzioso della neve” (V.<br />

Giovannini); 2. Miriana Bigi (19 anni,<br />

Ronciglione), con il brano “Rolling in the<br />

deep” (Adele); 3. Marcello Turco (16 anni,<br />

Cesano <strong>di</strong> Roma), con il brano “La classe<br />

degli asini / Mamma mi ci vuol la fidanzata”<br />

(N. Otto).<br />

Ai tre primi classificati della categoria 16-<br />

20, oltre all’esclusivo trofeo del Mini festival,<br />

è andata anche la possibilità <strong>di</strong> partecipare<br />

gratuitamente agli stage estivi del<br />

Tuscia in Jazz, ed al vincitore della medesima<br />

categoria, l’opportunità <strong>di</strong> incidere un<br />

demo in una sala <strong>di</strong> registrazione professionale.<br />

In palio anche il premio speciale<br />

dell’Associazione Omniarts, rappresentata<br />

dei due organizzatori del festival, Palo<br />

Moricoli e Pierluigi Alberti, affiancati da<br />

Roberto Anesini e Antonello Giovanni<br />

Budano, assegnato quest’anno a Davide<br />

Valeri, 14 anni <strong>di</strong> Villa San Giovanni in<br />

Tuscia, che ha proposto “Granelli <strong>di</strong> sabbia”,<br />

un brano <strong>di</strong> sua composizione. Mentre<br />

ad aggiu<strong>di</strong>carsi il nostro premio della stampa<br />

è stato Marcello Turco, già classificatosi<br />

al secondo posto nella sua categoria,<br />

con la motivazione <strong>di</strong> aver interpretato in<br />

modo assai originale e <strong>di</strong>vertente, nonché<br />

preciso e pulito al livello <strong>di</strong> intonazione, un<br />

vecchio brano anni Trenta: “La classe degli<br />

asini”.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />

Ermelinda Benedetti consegna il premio della<br />

stampa offerto da <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

a Marcello Turco<br />

Lo spettacolo è stato intramezzato dalla<br />

partecipazione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> vecchie glorie<br />

del minifestival: Giulia Anesini, Virginia<br />

Brunetti e Desirée Giove, nonché dall’imitatore<br />

Roberto Tazza e dalle ragazze della<br />

scuola <strong>di</strong> danza classica, moderna e hip<br />

hop “Free Dance”, <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Tassi.<br />

Anche la solidarietà è stata protagonista<br />

Prima il bucato si lavava a mano, poi<br />

sono arrivate le prime lavatrici in<br />

casa e negli ultimi anni si è <strong>di</strong>ffusa,<br />

anche in Italia, la moda, oltre<br />

che la como<strong>di</strong>tà , delle lavanderie<br />

self service. Il primo a non permettere<br />

più <strong>di</strong> “lavare in propri panni in casa”,<br />

a Civita Castellana, è stato Luigi Manlio<br />

nel 2008. E che gran scoperta da allora<br />

per tutti quelli che l’hanno provata!<br />

Due sono fondamentalmente le parole chiave: pulizia e risparmio.<br />

I prodotti utilizzati, infatti, sono tutti professionali e non in<br />

commercio: anallergici, amicrobici e con profumi naturali. Sapone,<br />

<strong>di</strong>sinfettante ed ammorbidente, questo il mix perfetto <strong>di</strong> ogni lavaggio!<br />

Ma passiamo al risparmio: è possibile lavare i capi che andrebbero<br />

in 3 comuni lavatrici da casa (<strong>di</strong> 5 kg circa), in una sola volta al<br />

costo <strong>di</strong> soli 7 . Ed inoltre, con soli 4 in più, si possono asciugare<br />

tutti i capi appena lavati nelle apposite asciugatrici, dalle quali escono<br />

così morbi<strong>di</strong> da non dover essere nemmeno stirati.<br />

La lavanderia self service Lava più <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> due lavatrici da 6 kg e<br />

due da 16 kg, oltre che 2 asciugatrici da 16 kg ciascuna. Si può<br />

richiedere il sottovuoto per i capi ingombranti da dover mettere via.<br />

Il locale climatizzato è attrezzato anche <strong>di</strong> cambiamonete e mette a<br />

<strong>di</strong>sposizione della clientela, in attesa <strong>di</strong> lava e asciuga, macchinetta<br />

del caffè e connessione wifi e vanta un ampio parcheggio esterno.<br />

Aperta dalle ore 6:00 del mattino, alle ore 23:00 con orario continuato,<br />

la lavanderia non chiude nemmeno nei giorni festivi.<br />

Pierluigi Alberti e Paolo Moricoli, storici<br />

organizzatori del festival, consegnano il premio<br />

speciale dell’Associazione Omniarts a<br />

Davide Valeri<br />

<strong>di</strong> questa serata. Gli Scout del gruppo<br />

Agesci “Viterbo 4”, infatti, hanno venduto i<br />

primi biglietti della campagna <strong>di</strong> solidarietà<br />

2011-2012 <strong>di</strong> “Viterbo con Amore”, e<br />

l’Associazione “Semi <strong>di</strong> pace” ha raccolto<br />

fon<strong>di</strong> per Noemi, la sfortunata ragazza <strong>di</strong><br />

Tarquinia che, a breve, dovrà essere sottoposta<br />

ad un delicato e costosissimo<br />

intervento chirurgico negli USA.<br />

L’appuntamento ufficiale, dunque, è per il<br />

prossimo anno, sorprese a parte, visto che<br />

è stata lanciata l’idea <strong>di</strong> mettere in scena<br />

un musical con i giovani talenti del<br />

Minifestival.<br />

Ermelinda Benedetti<br />

Orario continuato<br />

dall 6:00 alle 23:00.<br />

Anche festivi<br />

3 lavatrici<br />

in 1 a<br />

soli 7 <br />

Piazza Sandro Pertini<br />

Civita Castellana (VT)<br />

Tel. 339.8741517


12<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />

Francesco Borromini,<br />

Cavaliere dell’Or<strong>di</strong>ne Supremo del Cristo<br />

Fra gli Or<strong>di</strong>ni Equestri<br />

Pontifici, onorificenze<br />

assegnate dal Papa ai<br />

laici per speciali<br />

benemerenze acquisite,<br />

quello dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

Supremo del<br />

Cristo è il più prestigioso<br />

in assoluto e tra<br />

<strong>di</strong> Riccardo Consoli i più noti al mondo; le<br />

sue origini sono<br />

molto antiche risalgono, infatti, all’Or<strong>di</strong>ne<br />

dei Templari, soppresso da Clemente V,<br />

Bertrando de Got, 1305 – 1314, perché<br />

perseguitato dal Re <strong>di</strong> Francia Filippo “il<br />

Bello” che mirava ad impadronirsi degli<br />

immensi beni appartenenti agli stessi<br />

Templari.<br />

In Portogallo, però , quest’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>pendeva<br />

<strong>di</strong>rettamente dal Re, per cui, questi<br />

riuscì a salvare sia i Templari che le loro<br />

ricchezze e, il 3 agosto del 1318, Dionigi I<br />

chiese e ottenne, da Giovanni XXII,<br />

Giacomo Duèse, 1316 – 1334, l’autorizzazione<br />

per ricostituire l’Or<strong>di</strong>ne del Tempio<br />

con il nome <strong>di</strong>: Or<strong>di</strong>ne dei Cavalieri <strong>di</strong><br />

Cristo che, riconosciuto e approvato con<br />

Bolla del 14 marzo 1319, riservava soltanto<br />

al Papa il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> nominare Cavalieri.<br />

Nasceva, in tal modo, l’attuale Or<strong>di</strong>ne<br />

Supremo del Cristo che rimase nettamente<br />

<strong>di</strong>stinto da quello Portoghese.<br />

Alessandro VI, Rodrigo Borgia, 1492 –<br />

1503, impresse una svolta <strong>di</strong> rilievo<br />

all’Or<strong>di</strong>ne medesimo esonerando i<br />

Cavalieri dai voti <strong>di</strong>: castità , povertà e<br />

obbe<strong>di</strong>enza, quin<strong>di</strong>, l’istituzione assunse<br />

l’attuale valore <strong>di</strong> Or<strong>di</strong>ne<br />

Cavalleresco Onorario; nell’anno 1878,<br />

poi, Pio IX, Giovanni Maria Mastai<br />

Ferretti, 1846 – 1878, lo rinnovò ulteriormente<br />

adeguandolo alla sua altissima<br />

funzione e stabilendo, fra l’altro, che<br />

l’Onorificenza avesse carattere <strong>di</strong><br />

Or<strong>di</strong>ne Supremo, <strong>di</strong> gran lunga superiore<br />

ad ogni altro.<br />

Con Breve del 7 febbraio 1905, Pio X,<br />

Giuseppe Sarto, 1903 – 1914, operò<br />

un grande rinnovamento <strong>di</strong> tutti gli<br />

Or<strong>di</strong>ni Cavallereschi Pontifici confermando<br />

quello del Cristo come Or<strong>di</strong>ne<br />

Supremo tanto che, ancora oggi, la prestigiosa<br />

decorazione viene conferita<br />

assai raramente essendo riservata a<br />

Sovrani, Capi <strong>di</strong> Stato e personalità <strong>di</strong><br />

fama mon<strong>di</strong>ale. L’Or<strong>di</strong>ne prevede la sola<br />

classe <strong>di</strong> Cavaliere la cui investitura ricorda<br />

il gran<strong>di</strong>oso cerimoniale del me<strong>di</strong>oevo.<br />

Tra i più celebri Cavalieri dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

Supremo del Cristo va ricordato Francesco<br />

Borromini, il più grande maestro del<br />

barocco assieme a Gian Lorenzo Bernini;<br />

da tempo malato <strong>di</strong> depressione, sorta con<br />

ogni probabilità a seguito dell’esonero da<br />

parte <strong>di</strong> Innocenzo X, Giovan Battista<br />

Pamphilj, 1644 – 1655, alla prosecuzione<br />

dei lavori della Chiesa <strong>di</strong> Santa Agnese in<br />

Agone a Piazza Navona, il 3 agosto 1667 si<br />

suicidava gettandosi sulla propria spada <strong>di</strong><br />

Cavaliere, restando trafitto.<br />

Questo evento si verificava prima che il<br />

Borromini portasse a termine la Cappella<br />

Falconieri, la più importante della Basilica<br />

<strong>di</strong> San Giovanni dei Fiorentini dove, per<br />

sua volontà , venne sepolto nella tomba <strong>di</strong><br />

famiglia <strong>di</strong> Carlo Maderno.<br />

Per secoli, il suo nome non apparve su<br />

quella tomba, come da consuetu<strong>di</strong>ne nel<br />

caso <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o e, soltanto nel 1994, alla<br />

base <strong>di</strong> un pilastro della chiesa, venne<br />

posta una lapide con la seguente scrittura<br />

a ricordo della memoria del grande architetto<br />

e per onorarne la sepoltura.<br />

FRANCISCVS BORROMINI <strong>TI</strong>CINENSIS<br />

EQVES CHRIS<strong>TI</strong><br />

QVI<br />

IMPERITVRAE MEMORIAE ARCHITECTVS<br />

DIVINAM AR<strong>TI</strong>S SVAE VIM<br />

AD ROMAM MAGNIFICIS AEDIFICIIS<br />

EXORNANDAM VER<strong>TI</strong>T<br />

IN QVIBUS<br />

ORATORIVM PHILLIPINVM S. IVO S.<br />

AGNES IN AGONE<br />

INSTAVRATA LATERANENSIS ARCHIBASI-<br />

LICA<br />

S. ANDREAS DELLE FRATTE<br />

NVNCVPATVM<br />

S. CAROLVS IN QVIRINALI<br />

AEDES DE PROPADANDA FIDE<br />

HOC AVTEM IPSVM TEMPLVM<br />

ARA MAXIMA DECORAVIT<br />

NON LONGE AB HOC LAPIDE<br />

PROPE MORTALES CAROLI MADERNI<br />

EXVVIAS<br />

PROPINQVI MVNICIPIS ET AEMVLI SVI<br />

IN PACE DOMINI QVIESCIT<br />

Nato a Bissone, sul lago <strong>di</strong> Lugano, il 25<br />

settembre 1599, con il nome <strong>di</strong> Francesco<br />

Castelli, da Giovanni Domenico e<br />

Anastasia Garovo, assume ben presto il<br />

cognome Borromini avente origine da


Brumino, uno dei soprannomi attribuiti al<br />

padre o, secondo <strong>di</strong>versa interpretazione,<br />

in omaggio alla famosa famiglia Borromeo<br />

e, in particolare, a San Carlo Borromeo <strong>di</strong><br />

cui Francesco era devotissimo.<br />

Ricevuta una prima formazione dal padre,<br />

anche lui architetto, si trasferisce a Milano<br />

dove lavora come scalpellino, quin<strong>di</strong>,<br />

ancora giovanissimo, si trasferisce a Roma<br />

dove rimarrà fino alla morte; nella città<br />

eterna trova ospitalità presso un parente<br />

della madre, tale Leone Garovo, capomastro<br />

scalpellino alle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> Carlo<br />

Maderno e qui, come scalpellino, ma<br />

anche come <strong>di</strong>segnatore d’inferriate, lavora<br />

nella fabbrica <strong>di</strong> San Pietro realizzando<br />

la decorazione della Loggia del pilone della<br />

Veronica, alcuni volti <strong>di</strong> Cherubini sopra le<br />

Porte della Cappella del Sacramento e<br />

lavori vari al Basamento della Pietà <strong>di</strong><br />

Michelangelo.<br />

Morto il Garovo, Francesco ere<strong>di</strong>ta una<br />

buona somma <strong>di</strong> denaro con la quale<br />

costituisce una Compagnia per il commercio<br />

<strong>di</strong> marmi e pietre, quin<strong>di</strong>, dopo la<br />

scomparsa <strong>di</strong> Carlo Maderno, suo lontano<br />

parente per parte della madre, <strong>di</strong> cui era<br />

stato allievo impegnato come primo assistente<br />

in Sant’Andrea della Valle, comincia<br />

a firmare le opere con il suo nome ma, alla<br />

morte del Maderno, le sue aspettative per<br />

quanto attiene la nomina <strong>di</strong> architetto<br />

delle fabbriche iniziate da questi, vengono<br />

<strong>di</strong>sattese, a tale ruolo, infatti, viene nominato<br />

Gian Lorenzo Bernini che lo conferma<br />

quale primo assistente delegandogli, <strong>di</strong><br />

fatto, tutta la progettazione; una collaborazione,<br />

questa, che sfocia nella fabbrica<br />

<strong>di</strong> Palazzo Barberini.<br />

Ben presto, però , i due artisti entrano in<br />

conflitto, troppo evidenti le <strong>di</strong>fferenze nel<br />

modo <strong>di</strong> concepire l’architettura: Bernini è<br />

il simbolo della tra<strong>di</strong>zione Vaticana,<br />

Borromini <strong>di</strong>viene il veicolo delle moderne<br />

esigenze <strong>di</strong> altri or<strong>di</strong>ni religiosi che, sempre<br />

più frequentemente, si rivolgono a lui<br />

per la <strong>di</strong>fferente concezione degli spazi e<br />

del luogo Sacro; tuttavia, la rivalità fra i<br />

due gran<strong>di</strong> maestri, si rivela una meravigliosa<br />

occasione <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> arricchimento<br />

che determina straor<strong>di</strong>nari effetti<br />

su tutta l’architettura barocca romana.<br />

Francesco Borromini ricevere numerose<br />

commissioni: la prima riguarda la Chiesa <strong>di</strong><br />

San Carlino alle Quattro Fontane con<br />

annesso Convento, quin<strong>di</strong>, Palazzo Spada<br />

<strong>di</strong> Via Giulia, il Convento e l’Oratorio dei<br />

Filippini presso Santa Maria Vallicella;<br />

dopo la morte <strong>di</strong> Urbano VIII, Maffeo<br />

Barberini, 1623 – 1644 e l’avvento al<br />

Soglio Pontificio <strong>di</strong> Innocenzo X, essendo<br />

caduto in <strong>di</strong>sgrazia il Bernini, egli <strong>di</strong>viene il<br />

primo fra gli architetti romani; moltissimi i<br />

suoi lavori dei quali ricor<strong>di</strong>amo: San<br />

Giovanni in Laterano, Sant’Agnese a Piazza<br />

Navona, Sant’Ivo alla Sapienza, il<br />

Campanile <strong>di</strong> Sant’Andrea delle Fratte, il<br />

Palazzo <strong>di</strong> Propaganda Fide, dove prose-<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />

gue il lavoro iniziato dal Bernini; la Chiesa<br />

<strong>di</strong> San Carlino alle Quattro Fontane, suo<br />

primo grande capolavoro.<br />

A ben vedere, il barocco romano può<br />

essere riassunto nell’aperta rivalità fra i<br />

due maggiori architetti dell’epoca, furono<br />

loro, infatti, a dare il contributo decisivo<br />

alla nuova immagine <strong>di</strong> Roma che, proprio<br />

dal barocco, riceve quell’aspetto che,<br />

ancora oggi, caratterizza maggiormente il<br />

suo centro storico.<br />

Alla personalità estroversa <strong>di</strong> Gian Lorenzo<br />

Bernini si contrappone quella introversa,<br />

ansiosa e irrequieta <strong>di</strong> Francesco<br />

Borromini, il primo è uno dei principali<br />

protagonisti della vita artistica romana,<br />

architetto preferito da sette Papi<br />

riporta enorme successo; personalità<br />

vivace e fantasiosa, dotato <strong>di</strong><br />

grande abilità tecnica, si occupa<br />

anche <strong>di</strong> teatro, per il quale, progetta<br />

sorprendenti macchine e spettacolari<br />

scenografie, ma il suo nome è<br />

legato sopratutto alla Basilica <strong>di</strong> San<br />

Pietro dove lavora per più <strong>di</strong> quarant’anni<br />

realizzando, fra l’altro, il<br />

Baldacchino sulla tomba<br />

dell’Apostolo e la sistemazione della<br />

piazza.<br />

E’ certamente Piazza Barberini il<br />

luogo dove si scontrano i <strong>di</strong>versi stili<br />

e le <strong>di</strong>verse personalità dei due<br />

architetti protagonisti del seicento<br />

romano, qui si trova Palazzo<br />

Barberini, uno dei più importanti<br />

esempi <strong>di</strong> barocco a Roma; iniziato<br />

da Carlo Maderno, è completato da<br />

Borromini, a cui si devono la scala<br />

ellittica e le finestre e da Bernini,<br />

autore della stupenda facciata;<br />

opera <strong>di</strong> quest’ultimo è anche la Fontana<br />

del Tritone al centro della piazza.<br />

La carriera <strong>di</strong> Francesco Borromini è<br />

segnata da amarezze e delusioni principalmente<br />

dovute all’impossibilità <strong>di</strong> realizzare<br />

i suoi progetti secondo la propria visione<br />

artistica, ma anche a causa del <strong>di</strong>fficile<br />

carattere causa <strong>di</strong> continui problemi con i<br />

committenti; la sua arte, spesso male giu<strong>di</strong>cata<br />

dai contemporanei viene ampiamente<br />

rivalutata nel corso del tempo e<br />

oggi Francesco Borromini è considerato,<br />

insieme a Gian Lorenzo Bernini, l’artista<br />

più rappresentativo.<br />

La Chiesa <strong>di</strong> Sant’Ivo alla Sapienza è considerata<br />

il suo capolavoro. Nel 1632, <strong>di</strong>venuto<br />

l’architetto incaricato della fabbrica,<br />

comincia ad occuparsi della Chiesa che<br />

doveva sorgere all’interno del complesso<br />

Universitario e che, in quel momento, era<br />

stata prevista a pianta circolare con piccole<br />

cappelle, ma Borromini cambia tutto e<br />

progetta un complesso dalla geometria<br />

assai complessa.<br />

I lavori iniziano soltanto nel 1643 e proseguono<br />

per oltre vent’anni, la prima fase<br />

viene realizzata tra il 1643 e il 1655 e,<br />

dopo un’interruzione, i lavori riprendono<br />

nel 1659 con il completamento della<br />

Chiesa, la realizzazione della Biblioteca<br />

Alessandrina e delle facciate su Piazza<br />

Sant’Eustachio e Via dei Canestrari, nel<br />

1660 la Chiesa viene consacrata.<br />

Sant’Ivo alla Sapienza, un tema <strong>di</strong>fficilissimo<br />

per Francesco Borromini, con<strong>di</strong>zionato<br />

com’era dall’esistenza del palazzo con<br />

annesso cortile che lasciavano un limitato<br />

spazio <strong>di</strong> forma quadrangolare da utilizzare<br />

per la costruzione della Chiesa; egli sceglie<br />

uno schema triangolare che raddoppia<br />

per creare una stella a sei punte che possa<br />

occupare tutta la superficie a <strong>di</strong>sposizione.<br />

Il risultato, davvero sorprendente!<br />

Le mura ricalcano il perimetro della stella,<br />

la Cupola, con sottili costolature convergenti<br />

verso la Lanterna, poggia sulla trabeazione,<br />

lo spazio interno è racchiuso in<br />

un involucro con chiaro riferimento al<br />

Pantheon, la conclusione più profonda è<br />

naturalmente verso l’alto con l’immagine<br />

dello Spirito Santo posta ad altezza smisurata<br />

e intoccabile, da ultimo, l’effetto della<br />

luce che entra, incrociandosi, sia dalla<br />

Lanterna che dalle finestre e che sembra<br />

rendere le pareti della Chiesa come fossero<br />

trasparenti.<br />

A coronamento la citata Lanterna, poichè<br />

la Chiesa ha funzione <strong>di</strong> faro per i fedeli,<br />

quin<strong>di</strong>, sul colmo della stessa le fiamme in<br />

pietra a in<strong>di</strong>care il fuoco che illumina il percorso<br />

dei cristiani; la Trinità è simboleggiata<br />

dal triangolo, la figura <strong>di</strong> partenza<br />

che, combinata con un altro triangolo<br />

rovesciato, determina la figura stilizzata <strong>di</strong><br />

tre api, simbolo <strong>di</strong> carità , prudenza e laboriosità<br />

, ma anche elemento aral<strong>di</strong>co nello<br />

Stemma della famiglia Barberini, il cui<br />

esponente Urbano VIII commissionò la<br />

Chiesa.


14<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Sergio Paternò<br />

Musica aperta al traffico!<br />

<strong>di</strong> Carlo Cattani<br />

Come tutto ebbe inizio ….. Vieste , A.D.2009 , luglio .<br />

Mani nelle tasche dei bermuda passeggiavo<br />

(… o venivo sospinto, sarebbe il caso <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>re !) lungo il centralissimo e commerciale<br />

Corso Marinai D’Italia <strong>di</strong> Vieste, la<br />

rinomata località marittima pugliese in<br />

punta al Gargano: qui d’estate ,alle nove<br />

della sera, l’ affollamento in strada sfida<br />

un mercato delle pulci che si rispetti !<br />

Rilassato ? Ma quando mai ?......Un unico<br />

pensiero ,ben “avvitato” nel cervello :non<br />

perdere mai d’occhio la figliolanza in<br />

quel fiume umano in piena , multicolore e<br />

fragoroso,alternanza <strong>di</strong> corpi tarchiati,<br />

slanciati, flacci<strong>di</strong>, anabolizzati, tutti lì per<br />

le immancabili “vasche” o “struscio”<br />

serale ….corpi che si oppongono, si evitano<br />

per un pelo o si spintonano, e, talvolta,<br />

si scusano; tutto è estremamente<br />

ravvicinato: l’occhio non può evitare <strong>di</strong><br />

soffermarsi su “mises” molto poco sofisticate,<br />

l’orecchio coglie gli umori delle<br />

famiglie,delle coppie, dei gruppi <strong>di</strong> amici e<br />

il naso indovina , per alcuni, cosa hanno<br />

mangiato a cena,per altri quanto siano<br />

parchi (!!) nel consumo <strong>di</strong> acqua e sapone<br />

.….insomma come fosse una danza collettiva,<br />

ci si incrocia ripetutamente finchè<br />

stanchezza non sopraggiunge per la camminata<br />

fatta a men che a passo d’uomo !<br />

Scorrendo lungo<br />

questo “fiume<br />

vivente”, sopra il<br />

costante vocio in<strong>di</strong>stinto<br />

della folla odo<br />

delle note <strong>di</strong> uno<br />

strumento e localizzo<br />

la loro fonte in<br />

corrispondenza <strong>di</strong><br />

un punto del marciapiede<br />

occupato da<br />

un folto capannello<br />

<strong>di</strong>sposto a semicerchio<br />

quasi <strong>di</strong> fronte<br />

all’ingresso del<br />

municipio. Il suono<br />

è piacevole e le<br />

note sono fluenti,<br />

rotonde…colanti! Mi avvicino ,col bimbo “a<br />

mano” e mi metto sulle punte per valicare<br />

con gli occhi le teste dei numerosi<br />

astanti che circondano un ragazzo seduto<br />

su <strong>di</strong> un mini amplificatore ,la testa ciondolante<br />

e l’espressione concentrata ,con<br />

una chitarra elettrica rossa adagiata sulle<br />

ginocchia e suonata quasi alla maniera <strong>di</strong><br />

una slide guitar con le <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> entrambe le<br />

mani a scorrere sulla tastiera con movimenti<br />

<strong>di</strong> percussione e arpeggio: non so<br />

come ma mi sovviene l’immagine <strong>di</strong> un<br />

restauratore <strong>di</strong> tappeti, anch‘egli in<br />

posizione china e completamente assorto<br />

nel suo lavoro sul proprio prezioso prodotto<br />

….. Il mio bimbo è sommerso nella<br />

folla, non vede nulla ma tira come un mulo<br />

nel senso contrario all’esibizione, richiamato<br />

da ben altre attrazioni percepite presenti<br />

nei paraggi …..si consuma, così , un<br />

tiro alla fune tra due generazioni!<br />

Mantengo, con fatica, la posizione ma,<br />

ahimè , le note cessano <strong>di</strong> lì a poco e il<br />

pubblico dopo aver riconosciuto un giusto<br />

applauso e degli spiccioli all’artista si <strong>di</strong>sperde<br />

rapidamente, lasciandomi in bella<br />

vista frenato dal “ figlio a mano”. L’artista<br />

è lì a pochi passi da me a ricomporsi e a<br />

scambiare qualche chiacchiera con gli ulti-<br />

(prima parte/<strong>di</strong> 2)<br />

mi presenti all’esibizione. Scorgo, vicino a<br />

lui, alcuni cd e ho solo il tempo <strong>di</strong><br />

chiedere quello contenente musiche originali,<br />

il prezzo e allungare la mano libera<br />

per lo “scambio commerciale”…..il resto è<br />

avvenuto tutto tramite email nell’arco <strong>di</strong><br />

tempo compreso tra l’agosto 2009 e il<br />

31.12.2011. Dunque, como<strong>di</strong>, an<strong>di</strong>amo<br />

ad iniziare !<br />

Carlo:ciao Sergio, innanzitutto buon anno<br />

e grazie per esserti prestato alla lunga<br />

maratona <strong>di</strong> scambi epistolari che ci ha<br />

portato a definire questa (per me interessante<br />

ed esauriente) lunga intervista<br />

:<strong>di</strong>rei <strong>di</strong> iniziare con le presentazioni …<br />

Sergio:sono nato a Buenos Aires…ovviamente<br />

in Argentina, ho 33 anni. Ho vissuto<br />

fino ai 28 anni nel mio Paese,poi mi<br />

sono spostato in Brasile girando per <strong>di</strong>verse<br />

città , Curitiba-San Paolo, Florianapolis<br />

e Porto Alegre;per brevi perio<strong>di</strong> ho vissuto<br />

a Madrid, Praga, Vieste, Bologna,<br />

Venezia, Roma, Firenze, e più recentemente,<br />

circa tre mesi, a New York.<br />

Attualmente sono in Argentina dove sto<br />

recuperando la forma dai postumi <strong>di</strong> un<br />

brutto incidente in bicicletta …..spero <strong>di</strong><br />

rimettermi presto “on two legs” per<br />

riprendere ….la strada!<br />

Carlo:…eh già …,la strada !<br />

Sergio: Ho iniziato a suonare “on the<br />

road” a Buenos Aires che avevo 26 anni:<br />

fu in quel <strong>di</strong> Calle Florida …..e un anno<br />

dopo ho deciso <strong>di</strong> allargare gli orizzonti<br />

…..volevo vivere e conoscere il mondo<br />

usando come mezzo <strong>di</strong> trasporto….la mia<br />

chitarra ….quin<strong>di</strong> la mia musica ….ho realizzato<br />

un mio sogno decidendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />

un artista <strong>di</strong> strada internazionale<br />

….spero <strong>di</strong> continuare a farlo per molto<br />

tempo ancora!<br />

Carlo: come sei giunto alla tua decisione<br />

<strong>di</strong>…. scendere in strada?<br />

Sergio: L’idea <strong>di</strong> cominciare a suonare per<br />

la strada è nata per <strong>di</strong>verse ragioni: motivi<br />

economici e artistici e non poca pazzia !<br />

Non sapevo assolutamente nulla della vita


da artista <strong>di</strong> strada e ancora meno degli<br />

aspetti burocratici legati a permessi e<br />

quant’altro …..tutto questo mi intimoriva !<br />

Fin lì non avevo mai guadagnato niente<br />

con la musica e neanche ero sod<strong>di</strong>sfatto<br />

delle possibilità che il “sistema” offriva<br />

ad un musicista come me ….nessuna<br />

possibilità !...Nessun locale per esibirsi….nessuna<br />

entrata economica ..era<br />

come percorrere una strada senza uscita<br />

… ma dovevo trovare una soluzione<br />

,come <strong>di</strong>re …una questione <strong>di</strong> “vita o<br />

morte” per il mio fuoco artistico interiore<br />

…penso che fondamentalmente un artista<br />

debba avere quello stimolo che lo motivi a<br />

spingersi oltre le avversità e reagire alle<br />

insi<strong>di</strong>e portate alla propria arte ….così ho<br />

imboccato la strada e sono andato a suonare<br />

…. in compagnia della mia chitarra ,<br />

le mie paure e le mie illusioni sfidando la<br />

sorte .Dopo molti anni da quei giorni d’iniziazione<br />

posso <strong>di</strong>re che suonare in strada<br />

era proprio ….la strada giusta per<br />

me, la mia vita, il mio destino ! Ho<br />

suonato ,ho avuto il riconoscimento della<br />

gente….gente che sulla strada non è il<br />

pubblico inteso in senso canonico ….come<br />

al teatro o in un locale ….la gente che ti<br />

scorre davanti quando suoni per la strada<br />

comincia ad essere il tuo pubblico soltanto<br />

quando sei veramente bravo ,quando<br />

esprimi la tua arte con il cuore…,quando<br />

sei in grado <strong>di</strong> trasmettere ciò che c’è<br />

dentro <strong>di</strong> te e , soprattutto ,quando ciò<br />

che è dentro <strong>di</strong> te è bello e sincero !<br />

Insomma, il mio “primo giorno” da artista<br />

<strong>di</strong> strada ho suonato un’ora e mezza e ho<br />

guadagnato ,in proporzione, quasi più<br />

sol<strong>di</strong> che in tutti i lavori che avevo fatto<br />

prima …ma la cosa più bella fu la grande<br />

sensazione <strong>di</strong> libertà ! Avevo ,finalmente,<br />

messo alle spalle i fantasmi della vita<br />

moderna che cercano <strong>di</strong> allontanarti dal<br />

mondo dell’arte……insomma sintetizzerei<br />

affermando che mi sono buttato sulla<br />

strada quasi da …suicida e ho trovato la<br />

….mia rinascita!<br />

Carlo: Come è nato l’interesse per la<br />

musica?<br />

Sergio: avevo circa 14 anni …in casa mia<br />

c’era una chitarra classica…apparteneva a<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 15<br />

mia madre; dopo la separazione dei miei<br />

genitori, trascorrevo giorni non proprio<br />

felici ….avevo pochi interessi per il <strong>di</strong>sagio<br />

psicologico <strong>di</strong> quella situazione ….ero<br />

annoiato non poco ….ho trovato quella<br />

chitarra che mai avevo preso in mano e<br />

pensato <strong>di</strong> suonare. Chi immaginava,fino a<br />

quel momento, <strong>di</strong> aver dentro una grande<br />

passione per la musica e per la chitarra ?<br />

Fu, letteralmente, amore al primo<br />

incontro ….accadde tutto in un giorno<br />

….imparai a strimpellare la melo<strong>di</strong>a della<br />

nona sinfonia <strong>di</strong> Beethoven e da allora non<br />

riesco ad immaginarmi lontano dalla musica<br />

e …dalla chitarra!<br />

Carlo: La tua prima chitarra?<br />

Sergio: come ti <strong>di</strong>cevo prima ,ho iniziato<br />

con la chitarra classica <strong>di</strong> mia madre ;ma<br />

la prima chitarra elettrica me l’ha regalata<br />

una cara amica ….elettrica ,perché io<br />

mi sento un “chitarrista elettrico” e rossa<br />

…come il sangue …per me la chitarra è<br />

proprio come il sangue ….vitale!<br />

Carlo: sei stato sostenuto in famiglia<br />

verso il tuo interesse per la musica?<br />

Sergio: Per la maggioranza delle famiglie<br />

è <strong>di</strong>fficile sostenere economicamente e<br />

moralmente chi vuole fare il musicista<br />

,soprattutto per quelle famiglie in cui ci<br />

sono problemi economici …come la mia…e<br />

con gli eterni problemi <strong>di</strong> incomprensione<br />

nelle scelte dei ragazzi….voglio <strong>di</strong>re ..nelle<br />

vere scelte …essere un artista <strong>di</strong> strada<br />

oggigiorno significa letteralmente andare<br />

in <strong>di</strong>rezione contraria al mondo e questo<br />

fa paura ai genitori …ma non è niente <strong>di</strong><br />

grave, è semplice ignoranza …purtroppo,<br />

a volte, i genitori si chiedono …invece <strong>di</strong> chiedersi come si<br />

può vivere senza fare ciò che si ama?<br />

Oggi, siamo noi, gli artisti <strong>di</strong> strada, che<br />

dobbiamo convincere tutti quanti che<br />

siamo sulla ….strada giusta, semplicemente<br />

la …nostra strada! Io ho fatto questo<br />

lavoro con i miei genitori, <strong>di</strong>mostrando<br />

loro che la passione e professionalità che<br />

metto …in strada …parlano per me !<br />

Carlo: Perché hai scelto <strong>di</strong> suonare prevalentemente<br />

la chitarra con la tecnica del<br />

“tapping” ?<br />

Sergio: Ho iniziato a suonare usando la<br />

tecnica del “tapping” perché il “tapping”<br />

aveva dentro <strong>di</strong> sé molto del mio carattere<br />

espressivo e me ne sono reso conto<br />

quasi subito.E’ il mio “canale” comunicativo,<br />

qualcosa che mi trasporta ….fa <strong>di</strong>menticare<br />

la chitarra…come se si stesse suonando<br />

un altro strumento ….insomma non<br />

la chitarra ma la chitarra …è qualcosa <strong>di</strong><br />

magico e dal punto <strong>di</strong> vista sonoro è per<br />

me un “miracolo”!<br />

Carlo: cosa consiglieresti a chi vuole<br />

approcciare questa tecnica?<br />

Sergio: il mio modesto consiglio per chi<br />

inizia lo stu<strong>di</strong>o del “tapping” …con<br />

entrambe le mani….è , fondamentalmente,<br />

<strong>di</strong> non considerare questa pratica con prevalente<br />

finalità scenica; dentro questa tecnica<br />

c’è una filosofia chitarristico-musicale<br />

…da scoprire e da vivere ! Per iniziare il<br />

“tapping” ci vuole moltissima conoscenza<br />

della chitarra nella maniera tra<strong>di</strong>zionale<br />

,per acquisire ,sul serio, la filosofia <strong>di</strong> cui<br />

sopra ….si devono passare le <strong>di</strong>verse fasi<br />

della chitarra elettrica tra<strong>di</strong>zionale ,tutte le<br />

varie tecniche,si deve maturare musicalmente<br />

perché ,<strong>di</strong>versamente, si rischia <strong>di</strong><br />

incontrare <strong>di</strong>fficoltà che inducono all’abbandono<br />

dello stu<strong>di</strong>o ….un vero peccato<br />

,perché c’è molto da <strong>di</strong>re con questa<br />

“quasi” nuova filosofia chitarristico-musicale”<br />

…io la penso e la vivo così !<br />

Carlo: parlami dei tuoi stu<strong>di</strong> musicali ….<br />

Sergio:I o sono auto<strong>di</strong>datta! I miei<br />

gran<strong>di</strong> maestri sono stati …il tempo de<strong>di</strong>cato,<br />

la passione, la caparbietà <strong>di</strong> imparare<br />

sempre e la voglia <strong>di</strong> esprimere al<br />

meglio la mia musica! Penso che tutti i<br />

musicisti più o meno siano auto<strong>di</strong>datti<br />

…voglio <strong>di</strong>re che nessuno può mettere le<br />

mani nello strumento in tua vece e nessuno<br />

può accelerare la tua crescita come<br />

musicista ma, per fortuna, esistono i<br />

gran<strong>di</strong> maestri, quelli che ti aiutano a farti<br />

vedere la strada che porta alla conoscenza.<br />

Io ho tra scorso un periodo <strong>di</strong> circa 6<br />

mesi con un gran musicista , chitarrista <strong>di</strong><br />

jazz-fusion,l’amico Pablo Florentini,<br />

apprendendo da lui fondamentali nozioni<br />

<strong>di</strong> armonia che mi hanno aiutato.<br />

Carlo: torniamo sulla strada….come ti<br />

organizzi nell’affrontare gli spostamenti<br />

per le vie del mondo?<br />

Sergio: I miei spostamenti come artista <strong>di</strong><br />

strada sono particolari : mi devo preparare<br />

prima perché , generalmente, non conosco<br />

le città , i paesi dove ho voglia <strong>di</strong><br />

andare …devo portare le mie cose, la chitarra,<br />

l’amplificatore a batteria, i <strong>di</strong>schi da<br />

vendere. C’è molta adrenalina nel fatto <strong>di</strong><br />

spostarsi verso un posto che non si conosce<br />

e che rappresenta un salto nel buio …<br />

ma è molto bello andare in un posto e<br />

cercare <strong>di</strong> incontrare il consenso e l’affetto<br />

della gente del luogo, <strong>di</strong> conquistarsi la<br />

fiducia come persona e come artista …è<br />

un pensiero romantico ….ma anche un<br />

lavoro! Ci vuole molta professionalità per<br />

essere un artista <strong>di</strong> strada e vivere <strong>di</strong> questo<br />

lavoro, anche se molta gente crede<br />

che per essere un professionista bisogna<br />

necessariamente essere laureato o uscire<br />

dalla tv …c’è molta ignoranza ,purtroppo<br />

in giro! Attraverseremo ,<strong>di</strong> nuovo, la<br />

strada con Sergio Paternò sul prossimo<br />

numero.<br />

SERGIO-TAPPING@HOTMAIL.COM -<br />

www.myspace.com/sergiopatern ....<br />

ma andate anche su YOUTUBE<br />

Carlo Cattani-gennaio 2012/©


C’era una volta una<br />

piazza....<br />

Tra le piazze storiche <strong>di</strong><br />

Roma, la sola che non<br />

ospita chiese. Fino al<br />

1350 era un grande<br />

prato fiorito, e da allora<br />

Paolo Balzamo le è rimasto il nome:<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori.<br />

Proprio per questa sua assenza <strong>di</strong> chiese,<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori fu scelto a teatro per le<br />

esecuzioni capitali degli eretici, rigorosamente<br />

arsi vivi. Nello Stato Pontificio vigevano<br />

vari tipi <strong>di</strong> esecuzioni capitali, normalmente<br />

effettuate a Piazza del Popolo o<br />

a Castel sant’Angelo. Le più pietose erano<br />

la decapitazione con mannaia (riservata<br />

agli altolocati), e l’impiccagione (normalmente<br />

per gli stranieri). Ai condannati<br />

meno abbienti e più efferati era riservato<br />

lo squartamento (taglio in quattro), con<br />

esposizione dei “tocchi” fino a putrefazione,<br />

la mazzarella (colpi <strong>di</strong> bastone alla<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

A proposito <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori e<br />

C’era una volta una statua,<br />

anzi due...<br />

La Repubblica Romana, dopo aver cacciato<br />

Pio IX, proclamato la libertà <strong>di</strong> culto,<br />

esteso il voto alle donne, abolito la pena <strong>di</strong><br />

morte e la tortura, nel 1948 eresse a<br />

<strong>Campo</strong> de’ Fiori, luogo del martirio, una<br />

statua al filosofo. Dopo pochi mesi però i<br />

cannoni francesi affogarono in un bagno <strong>di</strong><br />

sangue la troppo moderna Repubblica e il<br />

Papa rientrò trionfante nal Sacro Seggio,<br />

e quin<strong>di</strong>, fino al 20 settembre 1870 (ma<br />

chi ricorda la data della breccia <strong>di</strong> Porta<br />

Pia?), niente più libertà <strong>di</strong> culto, niente più<br />

istruzione per il popolo, condanne a morte<br />

a go-go, <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> vaccinazione, rapimenti<br />

<strong>di</strong> bimbi ebrei ecc., ma soprattutto niente<br />

C’era una volta (e c’è ancora)<br />

una rivista...<br />

Che ha deciso <strong>di</strong> dare libera voce a<br />

tutte le opinioni, <strong>di</strong> non rincorrere<br />

solo il lucro, <strong>di</strong> essere parola della<br />

gente, e per questo si richiama pro-<br />

<strong>di</strong> Girdano Bruno...<br />

Incisione <strong>di</strong> Piazza <strong>Campo</strong> de’ fiori, con i capannoni utilizzati per il mercato nel 1622.<br />

schiena ed alla testa fino alla frantumazione<br />

delle stesse), e la ruota (al condannato<br />

venivano spezzate in più punti braccia e<br />

gambre, in modo da attorcigliarle e fissarle<br />

ad una grossa ruota <strong>di</strong> carro, poi issata<br />

su un palo ed esposta fino alla fine). Solo<br />

C’era una volta un frate...<br />

intelligentissimo, ma con un caratteraccio<br />

inverosimile, la cui fama, oltre che <strong>di</strong> teologo,<br />

<strong>di</strong> mago ed astrologo si <strong>di</strong>ffuse in<br />

tutta Europa, e venne per questo chiamato<br />

ad insegnare nelle principali corti. Era<br />

famoso per la memoria (sapeva ripetere a<br />

memoria ogni libro che aveva letto) e<br />

scrisse molte opere, tra l’altro affermando<br />

che la terra non è al centro dell’Universo,<br />

che le stelle sono solo dei soli lontanissimi<br />

e che l’uomo non è solo, ma esistono infiniti<br />

mon<strong>di</strong> abitati. Ribelle <strong>di</strong> natura, con<strong>di</strong>-<br />

più statua <strong>di</strong> Giordano Bruno, frettolosamente<br />

rimossa e frantumata. Solo 18 anni<br />

dopo, a furor <strong>di</strong> popolo, venne inaugurata<br />

una nuova statua bronzea, che ancora<br />

possiamo vedere, scura, possente, col libro<br />

del sapere in mano ed il volto severo<br />

incappucciato e severamente volto in <strong>di</strong>rezione<br />

della basilica <strong>di</strong> San Pietro.<br />

Passò la belle é poque, venne il nuovo<br />

secolo, venne la guerra, e venne anche il<br />

fascismo. E col fascismo il Concordato. Tra<br />

le clausole “irrinunciabili” <strong>di</strong> Pio XI c’era<br />

anche l’abbattimento della statua <strong>di</strong> Bruno,<br />

ma il solo annuncio della cosa fece quasi<br />

traballare il regime, e così Mussolini<br />

dovette <strong>di</strong>re in parlamento (13 maggio<br />

1929): “Giordano Bruno resta lì dov’è !”.<br />

prio a quella bella piazza, alla fine <strong>di</strong><br />

Via dei Giubbonari che tanto sta a cuore al<br />

17<br />

nel 1816, tornato il papa a Roma, si affermò<br />

l’uso della “moderna” ghigliottina.<br />

(Per i curiosi: la pena <strong>di</strong> morte venne cancellata<br />

dai canoni vaticani solo il 12 febbraio<br />

2001!)<br />

vise (contestandone però parecchie) le<br />

tesi del protestante Calvino. Tanta intelligenza<br />

e sapienza (associata al caratteraccio)<br />

lo portarono presto nella braccia ben<br />

poco amorevoli dell’inquisizione. Così<br />

Giordano Bruno, che ebbe la forza <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />

al suo inquisitore Roberto Bellarmino: “Voi<br />

che pronunciate questa sentenza avete<br />

più paura <strong>di</strong> me che la subisco” , il 17 febbraio<br />

del 1600 conobbe i morsi del fuoco,<br />

dopo otto anni <strong>di</strong> torture, <strong>di</strong>venendo simbolo<br />

della libertà <strong>di</strong> pensiero. Da allora il<br />

suo nome fu legato a quella piazza.<br />

Brutto scacco<br />

per il Papa.<br />

Però per curiosa<br />

coincidenza<br />

l’anno successivo<br />

avvenne la<br />

canonizzazionelampo<br />

proprio <strong>di</strong><br />

quel Car<strong>di</strong>nale<br />

R o b e r t o<br />

Bellarmino che<br />

aveva condannato<br />

il filosofo al<br />

rogo e Galileo<br />

Galilei all’abiura.<br />

Mysterium fidei!<br />

popolo <strong>di</strong> Roma, ma anche a tutta la gente<br />

che non vuole gabbie al proprio pensiero.<br />

E’ quella che state leggendo: la vostra<br />

“<strong>Campo</strong> de’ Fiori”<br />

Un caldo abbraccio a tutti e alla prossima


18<br />

Stando alle previsioni<br />

dei Maya sembrerebbe<br />

che il cammino o percorso<br />

dell’ uomo che si<br />

sviluppa e muta dentro<br />

un ciclo che inizia e<br />

che poi finisce, sia<br />

arrivato ad un punto<br />

chiamato “Katun”<br />

(cioè gli ultimi venti<br />

anni) un tempo que-<br />

sto molto importante in quanto considerato<br />

il tempo della conclusione <strong>di</strong> un “ciclo”,<br />

la fine <strong>di</strong> un’epoca.<br />

Il “tempo del non tempo” lo consideravano<br />

i Maya, quello spazio crepuscolare in<br />

cui non è giorno e non è<br />

notte. Questo dovrebbe<br />

concludersi appunto il 21<br />

<strong>di</strong>cembre del 2012. Credo<br />

che su questa data sia stato<br />

detto <strong>di</strong> tutto e <strong>di</strong> più: chi<br />

sostiene scenari apocalittici,<br />

chi non crede affatto all’avvicinarsi<br />

<strong>di</strong> un grande cambiamento<br />

per l’umanità , chi<br />

invece assume atteggiamenti <strong>di</strong> paura solo<br />

al pensiero che tale data sia così prossima.<br />

Ognuno è libero <strong>di</strong> credere a ciò che<br />

vuole, certo è che il calendario dei Maya<br />

redatto da sacerdoti in veste <strong>di</strong> scienziati,<br />

filosofi e astronomi, è talmente preciso,<br />

che l’eclissi solare dell’ 11 agosto 1999 si<br />

è verificata con 33 secon<strong>di</strong> <strong>di</strong> ritardo<br />

rispetto al tempo previsto dai Maya, considerando<br />

che questa previsione sia stata<br />

fatta intorno al 3000 a.C, lascia davvero<br />

un grande stupore.<br />

Nel calendario Maya, ciascun ciclo del<br />

lungo computo temporale corrisponde ad<br />

un’era del mondo, in poche parole, il<br />

nostro attuale ciclo in corso ha avuto inizio<br />

il 6 settembre del 3114 avanti Cristo ed<br />

è molto vicino al termine, iniziando<br />

appunto il nuovo ciclo, una nuova era,<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ecologia e Ambiente<br />

Aspettare la fine del 2012…non è la fine del mondo<br />

Lo scopo del calendario Maya era quello <strong>di</strong> raccordare le azioni degli uomini con<br />

tutto il movimento dell’universo<br />

<strong>di</strong> Giovanni<br />

Francola<br />

La nostra era,<br />

iniziata il 6 Settembre<br />

3114 a. C., terminerà<br />

il 21 Dicembre 2012.<br />

Si chuiderà un ciclo,<br />

secondo il caledario<br />

Maya, e se aprirà<br />

un altro.<br />

esattamente il 22 <strong>di</strong>cembre del 2012.<br />

Sabato 21 <strong>di</strong>cembre sarà dunque, l’ultimo<br />

giorno del vecchio ciclo, ed è per questo<br />

motivo forse che si respira una forte<br />

preoccupazione!!! Ma quale era lo scopo<br />

principale del calendario?<br />

Sembrerebbe che non era quello <strong>di</strong> stabilire<br />

con precisione le “profezie” ma <strong>di</strong> raccordare<br />

le azioni degli uomini con tutto il<br />

movimento dell’universo, l’azione doveva<br />

fondersi e armonizzare con l’equilibrio<br />

universale, o meglio sincronizzarsi con i<br />

ritmi cosmici. L’equilibrio era alla base <strong>di</strong><br />

ogni decisione e azione. Al contrario <strong>di</strong><br />

quello che sta avvenendo nella nostra<br />

epoca moderna e industrializzata, dove si<br />

sta vivendo un momento storico<br />

pervaso da paure, da<br />

o<strong>di</strong>o, da “schiavitù psicologica”,<br />

da tante altre situazioni<br />

negative e insostenibili, che ci<br />

hanno portato ad un punto<br />

dove tutto è il contrario <strong>di</strong><br />

tutto, dove le azioni dell’<br />

uomo sono spesso senza<br />

senso, non si ha più una precisa<br />

concezione del tempo, anzi si ha la<br />

netta sensazione che il tempo si sia accelerato,<br />

come se volesse condurci ad un<br />

determinato punto, da cui ripartire per<br />

ritornare uomini pensanti e consapevoli.<br />

Non c’è dubbio che l’uomo dovrà rivoluzionare<br />

se stesso, il proprio pensiero, rac-<br />

Calendario Maya<br />

cordarsi <strong>di</strong> nuovo al quel ritmo cosmico<br />

per poi acquisire una nuova coscienza collettiva.<br />

Per anni abbiamo trasformato la<br />

nostra Madre Terra in un campo minato,<br />

<strong>di</strong>sseminata <strong>di</strong> bombe e centrali atomiche,<br />

armi chimiche, alimenti altrettanto chimici,<br />

abbiamo mercificato e stuprato interi territori,<br />

<strong>di</strong>sboscato immense aree, “polmoni<br />

naturali del nostro pianeta”, abbiamo succhiato<br />

alla Terra petrolio, gas, minerali <strong>di</strong><br />

ogni genere, inquinando aria e acqua, trasformando<br />

la vita in un grande “luna park<br />

della frenesia”; ora è comprensibile che<br />

per una ragione qualsiasi, tutto questo<br />

può esplodere, è una circostanza reale<br />

quin<strong>di</strong> pensare che i cicli prima o poi si<br />

chiudono. Non resta che aspettare la fine<br />

del 2012…da non confondere con la fine<br />

del mondo.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 19<br />

La bottega <strong>di</strong> Mastro Fiore,<br />

falegnami da quattro generazioni<br />

L’artistica bacheca realizzata da Mastro<br />

Fiore, che raccoglie le foto storiche e gli<br />

stemmi delle famiglie congiunte Pinar<strong>di</strong> e<br />

Dionisi.<br />

Quando si <strong>di</strong>ce “avere il mestiere nel sangue”!<br />

Ma perché lo si ha? Perché nel DNA,<br />

oltre ai caratteri genetici, nella famiglia<br />

Pinar<strong>di</strong> si è trasmessa anche la passione<br />

per la lavorazione del legno. Essi, infatti,<br />

sono falegnami da quattro generazioni!<br />

Certo i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavorazione del legno sono<br />

nettamente cambiati, ma la de<strong>di</strong>zione è<br />

rimasta senza dubbio la stessa.<br />

Tutto ebbe inizio nel 1882 con Fiorino<br />

Pinar<strong>di</strong>, che in un piccolo locale <strong>di</strong> Piazza<br />

dell’Angeloccio, nel centro storico <strong>di</strong> Civita<br />

Castellana, all’epoca cuore pulsante della<br />

vita citta<strong>di</strong>na, metteva a <strong>di</strong>sposizione il suo<br />

mestiere per la riparazione <strong>di</strong> tini, bòtti,<br />

carretti e ruote <strong>di</strong> carretti, mobili, seggiole<br />

e quant’altro aveva a che fare con il legno<br />

(che a quei tempi non era poco), per non<br />

parlare poi della realizzazione ex novo <strong>di</strong><br />

porte e finestre, bare, giocattoli per i bam-<br />

1932 - Anna Pinar<strong>di</strong>, Fiorino Dionisi, Luigi, Fiore, Decimina,<br />

Andreina e Leonida sezionano un grosso albero appena tagliato.<br />

1934 - Temistocle, Roberto e Fiorino, con Luigi, Andreina e<br />

Decimina ancora alle prese con la lavorazione del tronco <strong>di</strong> un<br />

albero abbattuto.<br />

1936 - Piazza dell’Angeloccio. Roberto e Temistocle Pinar<strong>di</strong> nella<br />

prima falegnameria <strong>di</strong> famiglia.<br />

<strong>di</strong> Ermelinda Benedetti<br />

bini e tutto l’occorrente<br />

per l’arredamento della<br />

nuova casa <strong>di</strong> giovani<br />

sposi. All’epoca con il<br />

legno si realizzava praticamente<br />

tutto e l’importanza<br />

e la considerazione<br />

<strong>di</strong> un falegname era senz’altro<br />

molto alta. Si servivano<br />

tutte le fasce sociali<br />

e si potevano costruire<br />

carri agricoli per la campagna<br />

e carrozze e landò<br />

per la città .<br />

Sorprendente era la perizia<br />

necessaria: per<br />

costruire le ruote dei<br />

mezzi, bisognava essere<br />

falegname, ferraio e fine<br />

carpentiere! E per fare<br />

tutto ciò Fiorino aveva<br />

bisogno anche <strong>di</strong> molto<br />

legname che andava a<br />

procurarsi <strong>di</strong>rettamente<br />

nei boschi circostanti (a<br />

meno che non venisse<br />

personalmente fornito da<br />

chi commissionava il lavoro),<br />

tagliando a mano gli<br />

alberi, lavorando i tronchi<br />

e lasciando stagionare le<br />

tavole, con l’aiuto dei suoi<br />

due figli Roberto e<br />

Temistocle, che imparavano,<br />

così, il mestiere. La<br />

bottega veniva ben presto<br />

rinforzata dalla presenza<br />

<strong>di</strong> Fiore, figlio <strong>di</strong> Roberto,<br />

che <strong>di</strong>mostrava già attitu<strong>di</strong>ne<br />

e passione per il<br />

lavoro <strong>di</strong> famiglia e, fin da<br />

ragazzo entra a far parte,<br />

a pieno titolo, della squadra.<br />

Nel frattempo la bottega,<br />

visto l’espandersi<br />

della citta<strong>di</strong>na al <strong>di</strong> là del<br />

Ponte Clementino, sia per<br />

questioni <strong>di</strong> spazio che <strong>di</strong><br />

como<strong>di</strong>tà , si trasferisce<br />

nel Quartiere Guadamello,<br />

in Via della Repubblica,<br />

<strong>di</strong> fronte alla storica<br />

fontanella, mentre il giovane<br />

Fiore resta con il<br />

nonno Fiorino nella bottega<br />

<strong>di</strong> Piazza <strong>di</strong> Massa.<br />

Mastro Fiore ricorda con<br />

nostalgia e tenerezza<br />

questo periodo.<br />

continua sul prossimo<br />

numero...


<strong>Campo</strong> de’ fiori 21<br />

Mamma e papà: genitori o amici?<br />

Si può essere amici dei propri<br />

figli e viceversa?<br />

E’ questa una domanda che<br />

anima <strong>di</strong>scussioni, <strong>di</strong>battiti e<br />

confronti sia tra ragazzi che<br />

tra adulti.<br />

Esistono varie scuole <strong>di</strong> pensiero<br />

<strong>di</strong> cui, una vede i genitori<br />

proiettati verso il “permissivismo”<br />

perché ritengono<br />

che l’esercizio <strong>di</strong> troppa<br />

autorità possa condurre ad<br />

una chiusura dei propri figli<br />

nei loro confronti.<br />

L’altra, vede come unico<br />

fronte possibile, per l’appunto,<br />

la rigi<strong>di</strong>tà dei meto<strong>di</strong><br />

educativi.Per fortuna, c’è la possibilità <strong>di</strong><br />

intravedere tra le due strade una zona<br />

cuscinetto dove si collocano i genitori che<br />

cercano <strong>di</strong> perseguire una linea più morbida.<br />

I genitori si sa, costituiscono sal<strong>di</strong> punti <strong>di</strong><br />

riferimento, stabilire, quin<strong>di</strong>, reciproci rapporti<br />

<strong>di</strong> stima e <strong>di</strong> fiducia ci aiuta a crescere<br />

più sicuri e forti, capaci <strong>di</strong> comprendere<br />

e <strong>di</strong> fare le nostre scelte anche tra le mille<br />

insi<strong>di</strong>e che pervadono la nostra società .<br />

Per questo, ritengo che genitori apparte-<br />

Tra genitori e figli può<br />

esserci complicità<br />

e amicizia, nella misura,<br />

però , che ognuno non<br />

esca dai confini<br />

del proprio ruolo.<br />

nenti alle prime due<br />

tipologie, possano nuocere, per versi<br />

opposti, alla nostra formazione.<br />

Al contrario, mamme e papà che sanno<br />

porsi in atteggiamento <strong>di</strong><br />

ascolto, sono quelli che maggiormente<br />

sapranno aiutarci a<br />

superare ansie, paure e preoccupazioni<br />

che popolano la<br />

nostra età : la pre-adolescenza<br />

e l’adolescenza.<br />

Dirigendo, poi, il <strong>di</strong>scorso sul<br />

versante dell’amicizia credo<br />

che una relazione così impostata,<br />

abbia insito tale sentimento.<br />

Forse possiamo cogliere delle<br />

sfumature che <strong>di</strong>fferenziano il<br />

rapporto d’amicizia con i coetanei<br />

da quello con i genitori.<br />

Con un amico puoi parlare <strong>di</strong> tutto, puoi<br />

confidarti, puoi chiedere consigli, ma il<br />

vero amico è quello che ti porta anche ad<br />

aprire gli occhi sugli errori che avresti<br />

potuto aver commesso.<br />

Allora vorrei poter concludere con un mio<br />

personale punto <strong>di</strong> vista, anche tra genitori<br />

e figli può esserci complicità e amicizia,<br />

nella misura, però , che ognuno non esca<br />

dai confini del proprio ruolo.<br />

Tiziana Di Benedetto


22<br />

del Prof. Massimo<br />

Marsicola<br />

Quando la coscienza<br />

fa l’esperienza del<br />

nulla, in effetti, fa<br />

l’esperienza <strong>di</strong> sé<br />

come vuota. Il fatto<br />

che “fa esperienza”<br />

però significa che<br />

essa è . E’ soggetto<br />

<strong>di</strong> questa esperienza.<br />

L’io, qui preso<br />

come sinonimo <strong>di</strong><br />

coscienza, senza<br />

altra determinazio-<br />

ne, faceva notare Kant nelle sue Riflessioni<br />

(Vol.XVII Ed. dell’Accademia), senza un<br />

pre<strong>di</strong>cato, in quanto soggetto e oggetto<br />

contiene, in effetti, anche il pre<strong>di</strong>cato:<br />

quello <strong>di</strong> essere. L’io vuoto è , paradossalmente,<br />

pieno della sua soggettività , sia<br />

come possesso <strong>di</strong> sé che come possibilità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>spiegarsi verso…altro. Il “vuoto” che<br />

prova in quel momento è dovuto alla mancanza<br />

<strong>di</strong> senso. Ma proprio da questa<br />

mancanza il vuoto io <strong>di</strong>venta “posse”,<br />

capacità , cioè , <strong>di</strong> orientarsi verso altro;<br />

proprio alla ricerca <strong>di</strong> senso. Il vuoto viene<br />

percepito dapprima come altro da sé<br />

come qualcosa <strong>di</strong> esterno. E ciò perché la<br />

coscienza ha imparato, sin dal suo esor<strong>di</strong>o,<br />

che è sempre e specialmente coscienza <strong>di</strong><br />

qual-cos’-altro. La vuotezza, la vacuità , lo<br />

smarrimento che da esse deriva, non sono<br />

la regola. Quando la coscienza ha questo<br />

tipo <strong>di</strong> esperienza rimane attonita, come<br />

sbalor<strong>di</strong>ta, persino incredula. Esperisce<br />

l’assenza più che la presenza, il vuoto.<br />

Viene a trovarsi in una con<strong>di</strong>zione in cui si<br />

sente minacciata perché risucchiata dal<br />

nulla. e’ la con<strong>di</strong>zione nella quale dalla<br />

paura si passa all’angoscia. Ma tutto questo<br />

è causato, occorre riba<strong>di</strong>rlo, dalla<br />

mancanza <strong>di</strong> senso; da una sospensione<br />

totale dell’alterità delle cose come della<br />

iità (ipseità ) dell’io. Fuori <strong>di</strong> sé percepisce<br />

il vacuo(pur avendo <strong>di</strong>nanzi l’essente);<br />

dentro <strong>di</strong> sé percepisce il vuoto, pur rimanendo<br />

presente a se stessa. Vacuo fuori e<br />

vuoto dentro. Sospensione dell’essente e<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

La coscienza infelice,<br />

(in molti casi) è un re senza regno<br />

sospensione dell’essere<br />

nella sua multiformità<br />

apparente. Sospensione<br />

del suo stesso essere.<br />

L’unica cosa <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone,<br />

ma, meglio sarebbe<br />

<strong>di</strong>re, <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> essa, è<br />

un io nudo senza suolo<br />

né cielo. L’esperienza <strong>di</strong><br />

sé come <strong>di</strong> un re spodestato,<br />

spaesato, reietto,<br />

relegato in un paese<br />

lontano <strong>di</strong> cui nulla<br />

conosce. Non le contrade,<br />

non la lingua, né la<br />

flora e la fauna, né i<br />

costumi. Questo re, che<br />

a lungo ha imperato,<br />

impartito or<strong>di</strong>ni, imposto<br />

sanzioni, ricevuto<br />

onori…, ora è senza<br />

trono né sud<strong>di</strong>ti. Tutti i<br />

suoi pensieri sono fuggiti<br />

da lui. E’ solo con se<br />

stesso. Con un io vacuo<br />

che è tutto. Ed è tutto<br />

quel che ha. E’ preso dal<br />

terrore. Dove sono? Chi<br />

sono? dove vado? C’è<br />

qualcuno in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>rmelo?<br />

Questa dolorosa<br />

esperienza che occorre<br />

all’uomo può , nella sua<br />

drammaticità , essergli<br />

salutare e necessaria. E’ si potrebbe <strong>di</strong>re,<br />

prefigurazione <strong>di</strong> quella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

assoluta solitu<strong>di</strong>ne che vivrà l’anima al<br />

momento del giu<strong>di</strong>zio. Sola, e nuda come<br />

Adamo ed Eva davanti al gran Re. Allora<br />

scopre che il Re è l’altro. Colui che ti<br />

manca. Colui per la cui compagnia non<br />

avresti mai patito l’esperienza del nulla.<br />

esperienza che fa unicamente chi è senza<br />

Dio. A costui, finchè è in vita, questa<br />

esperienza gli <strong>di</strong>ce chi è ; gli ricorda cosa,<br />

anzi, chi deve cercare, gli in<strong>di</strong>ca quale<br />

strada prendere. Chi ha con sé Dio non fa<br />

l’esperienza del nudo io. Non prova il<br />

vuoto né la mancanza <strong>di</strong> senso. Chi ha<br />

con sé Dio ha tutto. Ha tutto perché tutto<br />

conosce e sa. E per questo sapere tutto<br />

possiede. Non rischia il vuoto <strong>di</strong> senso che,<br />

qui è lo stesso, è senso <strong>di</strong> vuoto. L’io, è<br />

bene si sappia,è una roton<strong>di</strong>tà che contiene<br />

ciò che ha in sé appreso e sviluppato.<br />

Se questa roton<strong>di</strong>tà è colma delle cose del<br />

mondo, è piena <strong>di</strong> cose deperibili; se è<br />

piena <strong>di</strong> cose celesti, è piena <strong>di</strong> cose incorruttibili.


Nel mondo dei<br />

Social Network non<br />

c’è solo Facebook<br />

ed i suoi inciuci<br />

quoti<strong>di</strong>ani. Qualche<br />

articolo fa ( N° 86 <strong>di</strong><br />

<strong>Campo</strong> dé fiori,<br />

ndr) abbiamo scritto<br />

tanto sulle varie<br />

<strong>di</strong> Patrizia Caprioli piattaforme che aiutano<br />

a socializzare<br />

in Rete, ma non abbiamo ancora parlato <strong>di</strong><br />

Twitter!<br />

Questa particolare piattaforma permette <strong>di</strong><br />

informare e informarsi coinvolgendo anche<br />

centinaia o migliaia <strong>di</strong> persone contemporaneamente<br />

con un solo messaggio <strong>di</strong> 140<br />

caratteri.<br />

Ecco come!<br />

Dal sito www.twitter.com si accede<br />

all’Home Page. Prima mossa da fare è la<br />

registrazione tramite un in<strong>di</strong>rizzo e-mail ed<br />

una password <strong>di</strong> vostro gra<strong>di</strong>mento.<br />

L’Home Page del sito è <strong>di</strong>visa in due parti:<br />

a destra troverete i tweet che avete deciso<br />

<strong>di</strong> seguire e a sinistra i follower ed i following,<br />

insieme a suggerimenti sulle persone<br />

del momento che dovreste seguire in<br />

base ai vostri interessi.<br />

In Twitter il gioco si basa essenzialmente<br />

su due profili principali: il follower e il<br />

following. Il primo tradotto dall’inglese<br />

significa “chi segue qualcosa o qualcuno”,<br />

e rappresenta in quest’ambito colui che<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 23<br />

Socializzare … cinguettando!!<br />

All’ ”inseguimento” <strong>di</strong> Twitter<br />

legge i nostri twitter che scriviamo<br />

ogni qual volta vogliamo trasmettere<br />

un nostro pensiero, un evento,<br />

un’idea a chiunque voglia leggerci.<br />

La seconda parola following ha il<br />

significato <strong>di</strong> seguito e rappresenta<br />

colui che noi seguiamo nei suoi<br />

scritti su Twitter.<br />

Per seguire un personaggio, una<br />

pop star oppure un semplice utente,<br />

basta cliccare la parola “segui”<br />

accanto al nome della persona.<br />

Proseguendo il nostro percorso<br />

notiamo che sempre dall’Home Page<br />

sulla barra in alto troviamo quattro<br />

pulsanti, ciascuno dei quali ci fa<br />

accedere a <strong>di</strong>verse funzioni.<br />

Il pulsante “@ Connetti” ci permette<br />

<strong>di</strong> sapere cosa <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> noi gli altri<br />

cinguettanti della piattaforma! Possiamo<br />

conoscere sia quante e quali persone<br />

hanno deciso <strong>di</strong> seguirci, e chi ha ri-twittato<br />

i nostri pensieri ad altrettanti utenti.<br />

Queste informazioni vengono prese interagendo<br />

con la schermata Interazioni, l’altra<br />

schermata, denominata Menzioni e sempre<br />

accessibile dal pulsante “@ Connetti”,<br />

permette <strong>di</strong> conoscere quante e quali persone<br />

ci hanno citato all’interno <strong>di</strong> Twitter.<br />

Non <strong>di</strong>mentichiamo che se vogliamo citare<br />

noi un altro utente, la sintassi da utilizzare<br />

è “@nomeutente”!<br />

Con il pulsante “# Scopri” si possono<br />

conoscere tutti gli utenti che si occupano<br />

<strong>di</strong> una data tematica, basta mettere un<br />

Hashtag ( il simboletto cancelletto)<br />

accanto ad una determinata parola<br />

chiave.<br />

Informare ed informarsi<br />

coinvolgendo migliaia<br />

<strong>di</strong> persone<br />

contemporaneamente<br />

con un solo messaggio <strong>di</strong><br />

140 caratteri<br />

L’ANGOLO DEL PROF.A cura <strong>di</strong> Patrizia Caprioli<br />

Il pulsante con la figura della persona a<br />

mezzo busto ci fa accedere al nostro profilo<br />

personale e qui possiamo personalizzarci<br />

a nostro piacere, proprio come facciamo<br />

con il nostro profilo su FB!<br />

L’ultimo pulsante mostra una penna d’oca<br />

inclinata, rappresentante il simbolo della<br />

scrittura, e da questo menù possiamo<br />

comporre i nostri twitter da 140 caratteri<br />

per comunicare in modo velocissimo ed<br />

aggiornato tutto ciò che per noi può<br />

sembrare interessante per gli altri!<br />

Tanto per gra<strong>di</strong>re, vi segnalo quattro utenti<br />

famosi che potete seguire;, naturalmente<br />

le tematiche e le persone interessanti<br />

da seguire sono molte, tante, basta che<br />

deci<strong>di</strong>ate come spendere il vostro tempo<br />

seguendo i vostri gusti o interessi personali.<br />

Lady Gaga: @ladygaga - Dagospia:<br />

@_dagospia_ - Paolo Attivissimo (Politica<br />

e Attualità ): @<strong>di</strong>sinformatico – Anna Dello<br />

Russo (Moda): @annadellorusso<br />

Buona conversazione a tutti!<br />

Mini-spazio de<strong>di</strong>cato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come<br />

supporto <strong>di</strong>dattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli<br />

studenti.<br />

La fattoria dei Giar<strong>di</strong>ni: http://fattoriadeigiar<strong>di</strong>ni.freshcreator.com/<br />

L’Agrifattoria Didattica i Giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Ararat offre alle scuole una serie <strong>di</strong> percorsi che aiutano a conoscere la<br />

natura e gli animali in modo <strong>di</strong>retto e ricreativo.


24<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Nessun compenso per il sindaco <strong>di</strong> Orvieto<br />

Striscia la notizia premia il primo citta<strong>di</strong>no Concina per aver rinunciato,<br />

già dalla sua elezione, agli oltre 2.000, 00 <strong>di</strong> rimborso mensili<br />

<strong>di</strong> Secon<strong>di</strong>ano<br />

Zeroli<br />

“Striscia la notizia”, il<br />

seguitissimo tg satirico<br />

<strong>di</strong> Canale 5, lo<br />

ha premiato con un<br />

tapiro al rovescio,<br />

per essere stato,<br />

molto prima dell’avvento<br />

<strong>di</strong> Mario Monti<br />

alla presidenza del<br />

Consiglio, il primo<br />

sindaco ad abbattere<br />

i costi della politica.<br />

Stiamo parlando <strong>di</strong> Antonio Concina, il<br />

primo citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Orvieto, che, da quando<br />

è stato eletto, ha rinunciato spontaneamente<br />

agli oltre 2.000,00 che gli spetterebbero<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto per la sua carica. “Ho<br />

rinunciato a questi sol<strong>di</strong> – ha <strong>di</strong>chiarato a<br />

Mister Neuro, l’inviato <strong>di</strong> “Striscia” – perché<br />

in un momento come questo, in cui<br />

vengono richiesti grossi sacrifici ai citta<strong>di</strong>ni,<br />

è necessario dare esempi virtuosi. Io<br />

ho la mia pensione e mi accontento <strong>di</strong><br />

quello che ho”. Sulla scia del sindaco<br />

anche gli assessori comunali hanno, da<br />

tempo, rinunciato ai loro rimborsi, così<br />

come il presidente del Consiglio<br />

Comunale. I citta<strong>di</strong>ni orvietani hanno<br />

accolto con molto piacere questo modo<br />

nuovo <strong>di</strong> fare politica fra la destra – che è<br />

andata al potere, appunto con Antonio<br />

Concina, da appena due anni - e la sinistra<br />

– che è stata al potere per oltre sessanta<br />

anni - . il bell’esempio però rimane<br />

ed invita a tutti coloro che fanno politica a<br />

seguirlo senza ulteriori indugi.


<strong>di</strong> Alessandro Soli<br />

Ricominciare non è<br />

mai facile. E’ inutile<br />

star qui a ripetere “i<br />

perché e i per come”<br />

che hanno caratterizzato<br />

l’anno appena trascorso,<br />

l’importante è<br />

fissare bene nella<br />

memoria tutto, e<br />

immagazzinare i ricor<strong>di</strong><br />

in modo preciso, per<br />

poi ”rivenderli” a clienti <strong>di</strong>stratti, in tutt’altre<br />

faccende affaccendati. Ed è quello che<br />

mi propongo <strong>di</strong> fare ogni volta che le mie<br />

<strong>di</strong>ta affondano sulla tastiera per presentarvi<br />

i miei scritti. Sant’Antonio Abate, 17<br />

Gennaio, quante fiere “su o’ campo d’a<br />

fiera” a fianco della Ceramica Marcantoni<br />

(qui a CivitaCastellana), su su fino al<br />

Boschetto, e verso il cimitero. Merci e<br />

bestiame, quando si “rimpiazzava”<br />

il maiale appena<br />

macellato, acquistando il<br />

giovane “magrone” subito<br />

messo all’ingrasso fino a<br />

<strong>di</strong>cembre. Animale importantissimo,<br />

<strong>di</strong> cui non si<br />

“sprecava gnente”, infatti<br />

si <strong>di</strong>ceva che<br />

“Sant’Antonio s’era ‘nnamorato<br />

de o’ porco”. I<br />

personaggi, sempre gli<br />

stessi: conta<strong>di</strong>ni dalla vicina<br />

Sabina e dall’ Umbria,<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Come eravamo<br />

Ricominciare a… ricordare<br />

“<br />

La fiera <strong>di</strong><br />

Sant’Antonio<br />

Abate, tra<br />

bestiame,<br />

zingari e senzali.<br />

E la bene<strong>di</strong>zione<br />

degli animali.<br />

Come<br />

<strong>di</strong>menticarle?<br />

Protegge i tuoi valori<br />

Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25<br />

01033 Civita Castellana (VT)<br />

Tel.0761.599444 Fax 0761.599369<br />

silviamalatesta@libero.it<br />

con i loro animali da stalla o da cortile, e<br />

gli zingari (che ancora non venivano chiamati<br />

Rom) a <strong>bordo</strong> delle loro bighe, antenate<br />

dei moderni caravan e roulottes. Si<br />

<strong>di</strong>stinguevano, innanzitutto per i loro<br />

caratteri somatici e per il loro abbigliamento.<br />

Carnagione scurissima, tipica <strong>di</strong><br />

popolazioni gitane ed orientali, capelli lunghi,<br />

neri e baffi per gli uomini, mentre le<br />

donne erano formose e sensuali, larghe<br />

vesti variopinte e collane <strong>di</strong> corallo, che si<br />

abbinavano perfettamente ai bracciali e<br />

agli orecchini d’oro. L’oro appunto che da<br />

secoli caratterizza questa etnia, che in<br />

quegli anni viveva con la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> stupen<strong>di</strong><br />

cavalli ispano- arabi molto apprezzati<br />

nelle fiere, merce preziosa per i tanti<br />

estimatori. Si vedevano capannelli <strong>di</strong> gente<br />

attorno alle merci e agli animali, al centro<br />

<strong>di</strong> essi un altro personaggio tipico, caratte-<br />

“<br />

ristico ed insostituibile :”O<br />

senzale”, che non era un<br />

uomo senza ali, ma colui che<br />

faceva da garante all’operazione<br />

<strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>ta, basata<br />

sull’onore, colui che stringeva,<br />

con la sua, le due mani<br />

già strette dell’acquirente e<br />

del compratore. Altri tempi,<br />

altri valori, altri sentimenti.<br />

Come non posso ricordare la<br />

bene<strong>di</strong>zione, che si faceva,<br />

sempre qui a Civita<br />

Castellana davanti alla picco-<br />

25<br />

la chiesa <strong>di</strong> Sant’Antonio, quando la popolazione<br />

portava i propri animali sia da lavoro<br />

che domestici, per ricevere “la spruzzata<br />

<strong>di</strong> acqua santa” auspicio <strong>di</strong> prosperità<br />

per il nuovo anno. Venivano <strong>di</strong>stribuite ai<br />

presenti le tra<strong>di</strong>zionali “pagnottelle <strong>di</strong><br />

Sant’Antonio”, minuscoli pani del <strong>di</strong>ametro<br />

<strong>di</strong> una moneta, che la tra<strong>di</strong>zione popolare<br />

conservava per un anno intero e che non<br />

ammuffivano mai. Questa festa paesana,<br />

per fortuna ancora oggi “resiste”: la fiera<br />

c’è , la bene<strong>di</strong>zione e le pagnottelle pure,<br />

ma com’è <strong>di</strong>verso lo spirito e il ricordo <strong>di</strong><br />

quando si <strong>di</strong>ceva “’A Befania, tutte ‘e feste<br />

se porta via, poi arriva Sant’Antognetto,<br />

che ne porta n’andro sacchetto”, già perchè<br />

il 17 Gennaio, entra pure Carnevale,<br />

ma… questa è un’altra storia.


26<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGOS<strong>TI</strong>NO PARADISI<br />

... continua dal numero 87<br />

(... il 30 ottobre 1729 con una lettera spe<strong>di</strong>ta<br />

da Modena, l’avvocato e letterato Agostino<br />

PARADISI…)….comunica al Vescovo la sua<br />

ferma e decisa volontà <strong>di</strong> donare per la<br />

fondazione del Seminario Vescovile un<br />

lascito <strong>di</strong> 10.000, scu<strong>di</strong> romani e contribuire<br />

così alla rinascita culturale e morale<br />

della sua città dove è nato e si è affermato.<br />

Prima <strong>di</strong> procedere all’analisi del<br />

contenuto della lettera, è necessario stabilire<br />

una importante premessa storica: la<br />

creazione in ogni Diocesi del Seminario<br />

Ecclesiastico, fu stabilita dai Padri del<br />

Sacro Concilio <strong>di</strong> Trento nella sessione<br />

n.23, al celebre Capo 18 De Reformatione<br />

approvato il 15 luglio 1563, con cui si or<strong>di</strong>nava<br />

ai Vescovi <strong>di</strong> istituire nelle Diocesi<br />

assegnate un perpetuum seminarium in<br />

cui il Vescovo potesse alere ed religiose<br />

educare et in sacri <strong>di</strong>sciplinis istituere un<br />

certo numero <strong>di</strong> giovani, destinati ad<br />

attendere ai ministeri ecclesiastici.<br />

Si dovevano preferire i giovani <strong>di</strong> povere<br />

famiglie, senza escludere gli abbienti che<br />

dovevano pagarsi per intero le spese <strong>di</strong><br />

mantenimento: vivere tutti nella stessa<br />

casa e sotto la guida <strong>di</strong> un rettore nominato<br />

dal Vescovo; si davano norme per le<br />

scuole, la <strong>di</strong>sciplina e la pietà , che rimasero<br />

in vigore, immutate, fino al 1970.<br />

Le regole stabilite dal Concilio <strong>di</strong> Trento, si<br />

rifacevano nelle linee generali alle leggi del<br />

Concilio Lateranense III, (1179), e IV,<br />

(1225), e or<strong>di</strong>nano che ogni Cattedrale<br />

fissi un congruo stipen<strong>di</strong>o ad ogni maestro<br />

affinchè istruisca i giovani chierici alle<br />

leggi <strong>di</strong> Dio e della sua Chiesa, e la gratuità<br />

per i poveri.<br />

Successivamente sarà il Concilio Romano<br />

del 1725 promosso dal Pontefice<br />

Benedetto XIII, al titolo 30 capitolo 10, a<br />

prescrivere che gli aspiranti al sacerdozio<br />

prima dell’or<strong>di</strong>nazione, trascorrano in<br />

Seminario o nell’Episcopio almeno un<br />

semestre <strong>di</strong> formazione.<br />

Sarà sempre il Pontefice Benedetto XIII<br />

nel 1725 con la bolla pontificia cum Itaque<br />

seminari, a or<strong>di</strong>nare in maniera chiara e<br />

decisa ai Vescovi <strong>di</strong> procedere alla fondazione<br />

del Seminario Vescovile per la formazione<br />

dei ministri della Chiesa Romana,<br />

definendo puntualmente sia i criteri religiosi<br />

ed educativi, che le necessarie forme<br />

<strong>di</strong> sostentamento del Seminario stesso,<br />

or<strong>di</strong>nando che tutti gli or<strong>di</strong>ni religiosi,<br />

benefici ed istituzioni presenti in ogni<br />

Diocesi contribuissero al suo mantenimento<br />

con una tassa variabile dal 3 al 5% calcolata<br />

sulle rispettive ren<strong>di</strong>te.<br />

La Bolla <strong>di</strong> Benedetto XIII nasce in una<br />

fase storica che vede una progressiva<br />

decadenza della formazione intellettuale<br />

Civita Castellana 1654 - Modena 1732<br />

dei Sacerdoti, alla quale si vuole porre<br />

rime<strong>di</strong>o affidandola ad una chiara istituzione<br />

formativa come appunto quella del<br />

Seminario Diocesano.<br />

Questa necessaria premessa storica, spiega<br />

chiaramente il fervore e lo zelo che il<br />

Vescovo Tenderini profuse nella fondazione<br />

del Seminario <strong>di</strong> Civita Castellana,<br />

attraverso innumerevoli fatiche e pensieri,<br />

che si rivelano da subito con la personale<br />

donazione <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci luoghi <strong>di</strong> Monti<br />

Camerali depositati presso il Monte <strong>di</strong><br />

Pietà <strong>di</strong> Roma per l’erigendo Seminario.<br />

Il Tenderini il 24 e 25 settembre 1725,<br />

avvia la fondazione della Sacra<br />

Congregazione del Seminario <strong>di</strong> Civita<br />

Castellana, composta dallo stesso Vescovo<br />

e da quattro deputati, secondo le regole<br />

del Concilio <strong>di</strong> Trento e della Bolla<br />

Benedettina del 1725, per decretare la<br />

fondazione del pio istituto e per istituire la<br />

tassa prescritta dai paragrafi II, IV e V<br />

della bolla citata, da applicarsi a tutte le<br />

istituzioni ecclesiastiche presenti nella<br />

Diocesi <strong>di</strong> Civita Castellana, Orte e Gallese.<br />

Con l’E<strong>di</strong>tto Vescovile del 2 ottobre 1725, il<br />

Tenderini richiese formalmente lo stato<br />

ufficiale delle ren<strong>di</strong>te degli istituti religiosi,<br />

che furono poi pubblicate nella cancelleria<br />

nel novembre dello stesso anno.<br />

Il 30 marzo 1726, giunse da Roma al<br />

Vescovo Tenderini la lettera circolare della<br />

Sacra Congregazione de Seminari<br />

Erigen<strong>di</strong>, con la prescrizione <strong>di</strong> non applicare<br />

la tassa dal 3 al 5% sui benefici ed<br />

enti riservati alla contribuzione della Santa<br />

Sede. Norma chiarita in seguito con l’e<strong>di</strong>tto<br />

del Car<strong>di</strong>nale Pro Datario del 20 luglio<br />

1727. Finalmente dopo innumerevoli fatiche,<br />

stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong>scussioni, il 27 gennaio 1728<br />

fu redatta ed approvata dalla commissione<br />

vescovile la tassa sopra le ren<strong>di</strong>te della<br />

Mensa Vescovile a ragione del 3%, quale<br />

minore importo <strong>di</strong> quella prescritta nella<br />

predetta Bolla <strong>di</strong> Benedetto XIII al paragrafo<br />

II, per un importo finale annuo <strong>di</strong><br />

148 scu<strong>di</strong> e baiocchi 64, e registrata, quin<strong>di</strong>,<br />

negli atti vescovili in data 20 marzo<br />

1731.<br />

Non mancarono, ovviamente, in tale delicata<br />

fase i ricorsi in sede legale dei vari<br />

istituti circa la modalità <strong>di</strong> corresponsione<br />

del Prof. Architetto Enea Cisbani<br />

Il vecchio seminario in Via Panico<br />

della tassa, ma furono completamente<br />

rigettati dalla stessa commissione vescovile<br />

nelle sedute del 18 aprile e 16 maggio<br />

1733.<br />

Il definitivo decreto <strong>di</strong> approvazione della<br />

ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> 148,64 scu<strong>di</strong> romani per il mantenimento<br />

del seminario Vescovile, avvenne<br />

l’8 agosto 1733.<br />

Risulta evidente che la somma <strong>di</strong> 148,64<br />

scu<strong>di</strong> era chiaramente insufficiente per il<br />

sostentamento della scuola, del personale<br />

e degli alunni e fu allora che il Vescovo<br />

Tenderini nel settembre del 1733, scrisse a<br />

Roma alla Sacra Congregazione dè<br />

Seminari Erigen<strong>di</strong>, chiedendo che venissero<br />

assegnate al seminario le ren<strong>di</strong>te della<br />

chiesa rurale del SS.mo Crocifisso <strong>di</strong><br />

Vallerano e nel contempo applicata una<br />

tassa annua <strong>di</strong> 160 scu<strong>di</strong> sull’ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />

Teofilo Gargani <strong>di</strong> Gallese.<br />

Fu proprio il ricorso legale intentato dalla<br />

Comunità <strong>di</strong> Gallese contro la tassa <strong>di</strong> 160<br />

scu<strong>di</strong> sull’Ere<strong>di</strong>tà Gargani ad ostacolare il<br />

Vescovo Tenderini, durante il periodo del<br />

suo Apostolato, nella definitiva apertura<br />

del Seminario.<br />

Chiarita l’importante premessa storica, è<br />

evidente nella sua totalità il <strong>di</strong>segno concepito<br />

dal Tenderini: la ricerca <strong>di</strong> una sede<br />

adeguata, che <strong>di</strong>venne poi palazzo<br />

Soderini in via Panico e <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> finanziari<br />

con i quali sostentare il Seminario, considerato<br />

che la tassa <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> 148,64 era<br />

nettamente insufficiente.<br />

È in questa particolare situazione storica<br />

che si colloca allora la lettera <strong>di</strong> Agostino<br />

Para<strong>di</strong>si del 30 ottobre 1729, con la donazione<br />

<strong>di</strong> un lascito <strong>di</strong> 10.000,00 scu<strong>di</strong> che<br />

avrebbe garantito negli anni a venire una<br />

fase <strong>di</strong> relativa tranquillità e prosperità al<br />

Seminario Vescovile.<br />

Essenziale il ruolo svolto dall’Abate<br />

Soderini che grazie alla sua amicizia con il<br />

Para<strong>di</strong>si, lo sollecitò nell’importante donazione<br />

a favore dell’istituzione civitonico.<br />

continua sul prossimo numero...


<strong>Campo</strong> de’ fiori 27<br />

Cinquantesimo per lazienda Sbarra<br />

Dietro a quello<br />

che è oggi il<br />

grande nome <strong>di</strong><br />

una azienda, c’è<br />

una lunga storia, attraverso<br />

la quale è riuscita ad affermarsi<br />

tale. E’ il caso dell’azienda Sbarra, leader<br />

nel settore delle scaffalature e dell’arredamento<br />

<strong>di</strong> uffici e negozi <strong>di</strong> ogni genere,<br />

che quest’anno festeggia meritatamente i<br />

suoi 50 anni <strong>di</strong> attività !<br />

Famiglia da sempre de<strong>di</strong>ta alla produzione,<br />

dapprima con la gestione <strong>di</strong> un forno nel<br />

cuore del piccolo borgo <strong>di</strong> Corchiano e <strong>di</strong><br />

un frantoio, si de<strong>di</strong>ca successivamente alla<br />

realizzazione <strong>di</strong> scaffalature in metallo. Ma<br />

entriamo nel vivo della loro storia. I tre<br />

fratelli Alfredo, Calisto e Maria Pia decidono<br />

<strong>di</strong> spartirsi le attività ere<strong>di</strong>tate dai genitori,<br />

sicché a Maria Pia toccherà la gestione<br />

del panificio, tuttora <strong>di</strong> sua proprietà ,<br />

mentre i due fratelli proseguono insieme<br />

con la conduzione del frantoio. Essendo<br />

però quella un’ attività prettamente stagionale,<br />

nel 1962 Alfredo e Calisto decidono<br />

<strong>di</strong> avviare una nuova attività , aprendo<br />

un piccolo negozio in Piazza IV Novembre,<br />

accanto al forno, dove realizzano e vendono<br />

acquari e bran<strong>di</strong>ne per cani. Arrivano<br />

subito, da parte dei clienti, anche le prime<br />

richieste <strong>di</strong> piccoli scaffali, che i due fratelli<br />

si ingegnano, <strong>di</strong> buon grado, a costruire<br />

assemblando i pezzi con bulloni. Le or<strong>di</strong>nazioni<br />

sembrano farsi sempre più consistenti<br />

e lo spazio a loro <strong>di</strong>sposizione non è<br />

più sufficiente, così che nel 1969 decidono<br />

<strong>di</strong> trasferirsi in una nuova e più idonea<br />

sede, nella zona nuova ed appena invia <strong>di</strong><br />

espansione <strong>di</strong> Corchiano: Via Civita<br />

Castellana. Si possono allora iniziare a<br />

sod<strong>di</strong>sfare anche le richieste più gran<strong>di</strong>,<br />

impegnandosi nella lavorazione <strong>di</strong> acciaio<br />

inox per l’arredo <strong>di</strong> negozi <strong>di</strong> ogni genere,<br />

arrivando fino alla realizzazione <strong>di</strong> banchi<br />

frigo, che venivano costruiti principalmente<br />

nel periodo <strong>di</strong> chiusura del mulino,<br />

anch’esso spostato accanto al nuovo stabilimento.<br />

Il loro nome comincia a <strong>di</strong>ffondersi<br />

nelle zone limitrofe raggiungendo tutto il<br />

Viterbese, la Sabina e Roma e vengono<br />

così assunti anche i primi <strong>di</strong>pendenti. Il<br />

capannone, che conta una superficie <strong>di</strong><br />

1.300 mq, viene <strong>di</strong>viso in <strong>di</strong>versi reparti:<br />

taglio, assemblaggio, vetreria e verniciatura,<br />

oltre alla sala mostra, dove la clientela<br />

può visionare e scegliere il pezzo <strong>di</strong> suo<br />

gra<strong>di</strong>mento.<br />

Nel 1984, i fratelli Sbarra, <strong>di</strong> comune<br />

accordo, decidono <strong>di</strong> separarsi: Alfredo<br />

continuerà con la gestione del frantoio,<br />

Calisto invece porterà avanti l’attività dell’arredo<br />

negozi, per la quale inizierà una<br />

nuova epoca. Calisto è , adesso, maggior-<br />

1962 - 2012. Festa per i 50 anni <strong>di</strong> una delle attivit leader<br />

del settore scaffalature ed arredo negozi<br />

mente incentivato a dar libero sfogo alle<br />

sue nuove idee, rivoluzionando, così ,<br />

tutte le linee <strong>di</strong> prodotti finora realizzati ed<br />

ideando vetrine componibili a moduli <strong>di</strong><br />

varia lunghezza. Decide, inoltre, <strong>di</strong> ampliare<br />

l’attività aprendola anche alla commercializzazione<br />

<strong>di</strong> accessori per il completamento<br />

dell’arredo dei negozi: registratori<br />

<strong>di</strong> cassa, manichini e quant’altro. Calisto si<br />

reca abitualmente alle fiere, dove è possibile<br />

trovare tutte le novità del momento,<br />

dalle quali poter prendere spunto per<br />

nuove creazioni. Ed è così che poi,<br />

immerso nel suo ambiente <strong>di</strong> lavoro, progetta<br />

le sue idee, le <strong>di</strong>segna ed infine le<br />

materializza. Per <strong>di</strong>rne una: lo scivolo per<br />

le sigarette. Si tratta <strong>di</strong> uno scaffale leggermente<br />

inclinato, munito <strong>di</strong> un peso<br />

posto <strong>di</strong>etro i pacchetti in esposizione, con<br />

la funzione <strong>di</strong> farli scorrere in avanti man<br />

mano che vengono tolti.<br />

Sempre più forte si fa lo spirito <strong>di</strong> espansione<br />

che anima l’azienda, incentivato<br />

anche dalle nuove tecnologie che stanno<br />

prendendo sempre più piede, sia a livello<br />

<strong>di</strong> macchinari sia a livello informatico,<br />

tanto da essere quasi pionieri sotto questo<br />

punto <strong>di</strong> vista. Si apre dunque un decennio<br />

ricco <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> grande innovazione,<br />

in cui Calisto è supportato in prima persona<br />

dalla moglie Maria Lucia Fossicelli,<br />

impegnata principalmente nel settore<br />

amministrativo, e dal figlio Giantobia, a<br />

partire dal 1992. Proprio nel ’91, infatti, si<br />

decide <strong>di</strong> acquistare un nuovo terreno<br />

industriale sul quale impiantare uno stabilimento<br />

ancora più efficiente, spostandosi<br />

da Corchiano, dove la tanto attesa zona<br />

industriale sembrava ancora non voler<br />

decollare, a Fabrica <strong>di</strong> Roma. E’ così che<br />

si gettano le fondamenta <strong>di</strong> quella che è la<br />

sede attuale dell’azienda Sbarra, in località<br />

Quartaccio. Il destino, però , non per-<br />

<strong>di</strong> Ermelinda Benedetti<br />

Corchiano - Lo stabilimento Sbarra in Via Civita Castellana, nei primi anni ‘70.<br />

Calisto Sbarra,<br />

uno dei fratelli fondatori dell’azienda<br />

mette a Calisto <strong>di</strong> veder realizzato il suo<br />

nuovo, grande sogno, poiché , nel 1993,<br />

verrà a mancare. Uomo <strong>di</strong> grande creatività<br />

ed entusiasta del suo lavoro, il secondogenito<br />

della famiglia Sbarra, con la<br />

grande passione della pittura, da buon ex<br />

allievo dell’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong><br />

Roma in Via Ripetta, lascia ai suoi cari un<br />

ottimo ricordo, nonché un lungo cammino<br />

da percorrere. Degno erede <strong>di</strong> suo padre<br />

sarà , a tal proposito, il figlio Giantobia,<br />

che porterà a termine i desideri rimasti<br />

incompiuti del padre, riuscendo a gestire<br />

egregiamente l’azienda <strong>di</strong> famiglia, grazie<br />

anche all’occhio vigile della madre, sempre<br />

al suo fianco.<br />

Continua sul prossimo numero…


28<br />

della Prof.ssa<br />

Maria Cristina<br />

Bigarelli<br />

Una lampada dalla<br />

calda luce illumina<br />

un quaderno aperto,<br />

una penna pronta<br />

per incoraggiare a<br />

scrivere un’emozione,<br />

un sentimento,<br />

un’idea, una briciola<br />

<strong>di</strong> vita, un ricord<br />

o … … “ C I V I T A<br />

RICORDA PIERO” ha<br />

reso omaggio ad un<br />

grande Artista nella de<strong>di</strong>zione e nell’amore<br />

che ha <strong>di</strong>mostrato e incarnato per tutto il<br />

tempo della sua vita terrena. Vent’anni<br />

sono trascorsi dal giorno in cui il Prof.<br />

Ammannato, nonché Piero, il marito, il<br />

padre e l’ uomo dal profondo riserbo, l’artista<br />

dai toni umili e dalle abilità eccelse,<br />

ha concluso il suo cammino nell’immanente.<br />

LA MOSTRA, voluta dai figli, ha presentato<br />

una Galleria <strong>di</strong> Opere uniche e irripetibili,<br />

ha avuto luogo negli ambienti<br />

della sala delle ex carcerette ristrutturata<br />

dall’Amministrazione Comunale <strong>di</strong> Civita<br />

Castellana, volta ad accogliere espressioni<br />

d’arte e culturali come questa, aperta nel<br />

periodo delle festività natalizie.<br />

L’affetto dei civitonici e <strong>di</strong> quanti lo hanno<br />

conosciuto è stato <strong>di</strong>mostrato dalla moltitu<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> persone presenti all’inaugurazione<br />

del 23 <strong>di</strong>cembre, arricchita dalla squisitezza<br />

e dalla sensibilità dei figli Marco e<br />

Laura, desiderosi a voler mettere, ancora<br />

una volta, sulla scena della contemporaneità<br />

artistica quello che è stato motivo <strong>di</strong><br />

vita umana e pittorica del padre, dalla personalità<br />

introversa, seppur pronta ad<br />

esternare, a parlare con i colpi <strong>di</strong> pennello<br />

<strong>di</strong> quell’umanità e <strong>di</strong> quei sentimenti che<br />

ancora oggi si presentano vali<strong>di</strong>, efficaci<br />

ed eloquenti per un <strong>di</strong>alogo educativo<br />

emozionale. Tra i visitatori ci sono stati<br />

molti amici, rappresentanti del Comune,<br />

personaggi del mondo dell’ Arte della<br />

Tuscia che hanno ormai respiro nel panorama<br />

contemporaneo internazionale.<br />

Visitare l’esposizione ha significato per noi<br />

cogliere i tratti <strong>di</strong> bravura <strong>di</strong> capolavori<br />

rimasti in silenzio per lungo tempo e che in<br />

questa location hanno avuto la rinnovata e<br />

meritata considerazione. Le Opere <strong>di</strong> varia<br />

misura e tecniche emergono dal contesto<br />

e si <strong>di</strong>stinguono per cromia in una danza<br />

tematicamente ritmica, vagamente arcaica,<br />

bucolica … nei fiori, nei paesaggi campestri,<br />

nelle vacche maremmane, nei<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

PORTA D’INGRESSO NEL MONDO D’ARTE<br />

DEL PROF. PIERO AMMANNATO<br />

A VENT’ANNI DALLA SUA SCOMPARSA.<br />

TRENT’ANNI DI PRODUZIONE PITTORICA TRA RISERBO E AMORE.<br />

ritratti dei figli e<br />

della moglie, entusiasta<br />

dell’uomo e<br />

dell’artista che<br />

tanto ha fatto per<br />

esibire le Opere…<br />

Nelle barche <strong>di</strong>pinte<br />

dal vero nei cantieri<br />

portuali della Sicilia<br />

emerge l’interiorità<br />

e la profon<strong>di</strong>tà dell’oggetto<br />

che <strong>di</strong>venta<br />

quasi uno stato<br />

d’animo. Nelle<br />

immagini sacre<br />

Piero vuole trasmettere<br />

la sua<br />

fede … un capolavoro<br />

<strong>di</strong> cronaca<br />

familiare plasmata<br />

seguendo le intuizioni<br />

e le semplici<br />

metafore <strong>di</strong> un’esistenza<br />

vissuta nel<br />

silenzio interiore,<br />

nella grazia <strong>di</strong> assaporare<br />

le piccole,<br />

importanti e irripetibili<br />

emozioni del<br />

vivere, <strong>di</strong>pinte su<br />

supporti <strong>di</strong> tela suggerite<br />

da brandelli e<br />

cornici <strong>di</strong> felicità e<br />

serenità interiori<br />

emergenti dai più<br />

cupi colori, sfocianti<br />

in colpi <strong>di</strong> luce caravaggesca.<br />

Momenti<br />

<strong>di</strong> riflessione operosa<br />

e <strong>di</strong> illuminazione<br />

spirituale che<br />

inneggiano all’esaltazione<br />

delle forme,<br />

all’uso del colore,<br />

che talvolta sembra<br />

nero, ma nero non<br />

è … è attraverso<br />

questo colore che si<br />

può uscire dalla<br />

sofferenza e innalzarsi,<br />

facendo rimbalzare<br />

agli occhi<br />

del visitatore<br />

momenti <strong>di</strong> grande<br />

me<strong>di</strong>tazione… l’uomo<br />

appare poco in<br />

alcuni <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong><br />

Piero Ammannato,


<strong>Campo</strong> de’ fiori 29<br />

perché è l’osservatore<br />

e il catalizzatore<br />

<strong>di</strong> una poesia pittorica<br />

che vuole<br />

essere segno e<br />

significato della<br />

realtà così com’è ,<br />

senza elaborarla,<br />

ma interpretandola,<br />

cioè vivendola nel<br />

gioco della mescolanza<br />

dei toni, dei<br />

colori, delle sfumature<br />

delle emozioni<br />

che il Pittore Piero<br />

ha scan<strong>di</strong>to in<br />

modo del tutto<br />

naturale, lineare ed<br />

autentico, come<br />

autentico e lineare<br />

è stato il suo percorso<br />

<strong>di</strong> uomo e <strong>di</strong><br />

artista in un’ apoteosi<br />

<strong>di</strong> saggezza<br />

semplice ed efficace<br />

che dona al Cuore<br />

della Mente il senso<br />

e l’ideale <strong>di</strong> pace <strong>di</strong><br />

cui oggi, in questa<br />

contemporaneità<br />

tormentata, si sente<br />

l’urgenza. L’uomo è<br />

privilegiato nei<br />

<strong>di</strong>pinti delle tappe<br />

salienti della vita <strong>di</strong><br />

San Francesco, perché<br />

rappresenta il<br />

CIVITA RICORDA PIERO<br />

sublime in tutta la sua semplicità ; nel<br />

volto del Cristo morto, dalla cui sofferenza<br />

traspare serenità …, appare uno stile<br />

materico pastoso che sembra giocare sulle<br />

tonalità basse dal nero al grigio, al verde,<br />

ai cenni <strong>di</strong> blu accendendosi, quasi brancicando,<br />

toccando qua e là , fondendosi<br />

nella luce.<br />

Una domanda: Chi ama, crea? Ecco che…<br />

se un barlume <strong>di</strong> risposta risiede nella<br />

Creazione Alta, allora potremmo osare<br />

affermare che chi “crea” Arte è un po’<br />

colui che, avendo ricevuto il Dono, è<br />

responsabilmente creatore <strong>di</strong> riproduzioni<br />

<strong>di</strong> schegge del Creato, ottenendo così , tra<br />

un’Opera e l’altra, il privilegio <strong>di</strong> proporre<br />

la bellezza degli “esseri” amati e creati!<br />

Piero Ammannato attraverso l’Arte ha abilmente<br />

operato per rendere il mondo<br />

migliore, incoraggiando tanti talenti a<br />

emergere, a esprimere le proprie emozioni<br />

in una modernità sorprendente, perché<br />

le immagini, gli oggetti, da lui <strong>di</strong>pinti non<br />

sono lontani, ma tangibili e visibili.<br />

Acquarelli, Opere in Olio su tela o in acrilico<br />

“riscaldate” come <strong>di</strong>ceva lui, con l’Olio…<br />

per <strong>di</strong>pingere fino agli ultimi istanti della<br />

sua esistenza, lasciando a Marco, a Laura<br />

e anche a tutti noi un’Ere<strong>di</strong>tà fatta <strong>di</strong><br />

materia ricolma <strong>di</strong> ricchezza spirituale e<br />

morale!<br />

Grande successo per la mostra de<strong>di</strong>cata all’artista civitonico “Pierino” Ammannato<br />

Piero Ammannato non ha certo bisogno <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> presentazioni, almeno per i nostri lettori<br />

<strong>di</strong> Civita Castellana. Molti civitonici hanno infatti avuto l’occasione <strong>di</strong> conoscere l’artista e<br />

magari possiedono una o più opere da lui realizzate: olii su tela, acquarelli, tele <strong>di</strong>pinte con<br />

colori acrilici, quelle degli ultimi anni. Piero, infatti, pur venendo a mancare prematuramente<br />

a soli 56 anni, ha lasciato numerosissimi capolavori che riempiono le nostre pareti e spesso<br />

quelle delle nostre chiese. A vent’anni dalla sua scomparsa i figli Marco e Laura hanno<br />

voluto ardentemente una esposizione delle opere del loro padre per ricordarlo insieme agli<br />

amici <strong>di</strong> Civita, ai parenti e agli artisti che lo hanno conosciuto. La mostra si è realizzata<br />

anche grazie all’aiuto prezioso <strong>di</strong> una carissima amica <strong>di</strong> famiglia, l’artista Luisa Agostinelli<br />

che ha messo a <strong>di</strong>sposizione le sue competenze non solo strettamente pittoriche ma <strong>di</strong> organizzatrice<br />

<strong>di</strong> eventi. La <strong>di</strong>sponibilità dell’amministrazione comunale ha giocato un ruolo<br />

determinante: il sindaco Angelelli, pur non avendo mai conosciuto Piero Ammannato, si è<br />

mostrato entusiasta e ha compreso con grande sensibilità la necessità <strong>di</strong> tale manifestazione,<br />

a tal punto da proporre una proroga al fine <strong>di</strong> accogliervi le scuole locali. E tutti gli<br />

sforzi sono stati ovviamente ripagati dal notevole afflusso <strong>di</strong> persone che dal primo all’ultimo<br />

giorno si sono lasciate trasportare dai colori delle tele e dal ricordo <strong>di</strong> Piero che riaffiorava.<br />

Il giorno della inaugurazione la sala <strong>di</strong> via Vinciolino, le ex carcerette <strong>di</strong> Civita che il<br />

comune ha sapientemente ristrutturato, gremiva <strong>di</strong> amici. Gli artisti civitonici della stessa<br />

generazione <strong>di</strong> Piero sono stati i primi ad onorarlo con parole tenere <strong>di</strong> affetto, <strong>di</strong> simpatia e <strong>di</strong> stima. Altri ex allievi delle scuole me<strong>di</strong>e<br />

e poi anche colleghi insegnanti del prof. Ammannato, ne hanno ricordato gli aspetti umani come la semplicità , l’umiltà ed il senso dell’umorismo.<br />

È stato un momento molto intenso quello dalla inaugurazione: aperto dalle semplici ma sentite parole del sindaco Angelelli<br />

e chiuso da una breve ma emozionante esecuzione musicale del coro della cattedrale <strong>di</strong>retto da Laura Ammannato che con brani natalizi<br />

ha voluto sottolineare come la ricorrenza della festività cristiana coincidesse con le date <strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong> morte del proprio genitore.<br />

Insomma una manifestazione nata all’insegna del ricordo spontaneo <strong>di</strong> un uomo prima che <strong>di</strong> un artista. E proprio i ricor<strong>di</strong> dei suoi amici<br />

sono fissati sulla carta <strong>di</strong> un libro appoggiato su un tavolino nella sala centrale: chi ha voluto fermarsi a riflettere e a ripescare nel proprio<br />

passato, un momento vissuto con Piero, lo ha fatto lasciandolo in quel libro che i figli hanno voluto per raccogliere quante più testimonianze<br />

possibili sul proprio papà . Ed il nipote che ha solo tre anni, Lorenzo, avrà un domani qualcosa da sfogliare che gli parlerà<br />

del nonno che non ha conosciuto.<br />

Ermelinda Benedetti


30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>di</strong><br />

Daniele Vessella<br />

Coinvolgente ed entusiasmante! XV secolo. La Francia è<br />

impegnata nella Guerra dei Cent’anni. Il regno è in<br />

preda alla <strong>di</strong>sperazione e il mondo è percorso dal caos<br />

e dalla violenza. Il vile comandante <strong>di</strong> ventura Pierre, figlio<br />

<strong>di</strong> un’epoca <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne, durante i suoi saccheggi incontra<br />

una ragazza misteriosa e il suo cuore ne rimane rapito.Il suo<br />

nome è Jeanne d’Arc. Guidato dalla santità della ragazza,<br />

Pierre si recherà al campo <strong>di</strong> battaglia che deciderà le sorti<br />

della guerra con l’Inghilterra. (Trama tratta dal sito dell’e<strong>di</strong>tore.)<br />

La storia è formata da 4 volumi che impostano la narrazione<br />

sul punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Pierre, non sulla conosciuta Giovanna<br />

D’Arco che riveste il ruolo <strong>di</strong> vera e propria comprimaria.<br />

Questo permette agli autori <strong>di</strong> costruire<br />

qualcosa <strong>di</strong> nuovo e <strong>di</strong> interessante, dove<br />

spicca la personalità <strong>di</strong> Pierre che con il proseguimento<br />

delle vicende si fa sempre più solida e,<br />

per certi versi, inaspettata per un mercenario.<br />

Nonostante le tante <strong>di</strong>dascalie che potrebbero<br />

uccidere un fumetto d’azione, si legge con piacere<br />

e le <strong>di</strong>dascalie non appesantiscono la lettura.<br />

Imper<strong>di</strong>bile per chi cerca qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso.<br />

Lascio l’in<strong>di</strong>rizzo del mio blog:<br />

http://danielevessella.blogspot.com/<br />

“Il Fumetto”<br />

LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />

MERCENARY PIERRE <strong>di</strong> Kenichi Sato e Takashi Noguchi<br />

e<strong>di</strong>to da J-Pop - 3 volumi, in corso<br />

Lo scaltro comandante<br />

Pierre, impegnato in<br />

Francia nella Guerra<br />

dei Cent’anni,<br />

incontrerà una<br />

giovane che cambierà il<br />

suo cuore. Imper<strong>di</strong>bile<br />

per chi cerca qualcosa<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>verso!<br />

www.campodefiori.biz


In questo nuovo incontro<br />

continuiamo il<br />

nostro <strong>di</strong>scorso sul<br />

“bon ton” dell’apparecchiatura<br />

della tavola<br />

occupandoci dei piatti.<br />

Il primo piatto da posizionare<br />

a circa 1 cm<br />

<strong>di</strong> Letizia Chilelli dall’orlo del tavolo,<br />

sarà , quando si preferisce<br />

non tenere vuoto lo spazio <strong>di</strong> fronte<br />

al commensale, il sottopiatto che ha,<br />

appunto, una funzione decorativa.<br />

Questo piatto potrà essere <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />

materiali: dalla plastica al vetro, dal metallo<br />

al più pregiato argento e andrà lasciato<br />

in tavola per tutto il tempo del pranzo.<br />

Su questo piatto non vanno sovrapposti<br />

piatti con lo stesso <strong>di</strong>ametro, ma con<br />

<strong>di</strong>mensione più piccola.<br />

A sinistra <strong>di</strong> questo piatto, precisamente<br />

nella parte alta, verrà apparecchiato il<br />

piatto per il pane e se servito il burro,<br />

in questo caso sull’orlo del piatto si posizionerà<br />

un coltello da dessert con la lama<br />

rivolta verso il centro del piatto.<br />

Sul sottopiatto si poserà il piatto che<br />

verrà utilizzato per la prima portata,<br />

se si servirà , ad esempio una minestra in<br />

brodo, i piatti che si posizioneranno saranno,<br />

però , due il piatto fondo e quello<br />

piano della stessa <strong>di</strong>mensione.<br />

Se si servirà una pasta asciutta ma non un<br />

antipasto posizioneremo, invece del sottopiatto,<br />

il piatto grande o da carne (che<br />

verrà apparecchiato quando il piatto piccolo<br />

verrà portato in cucina), in questo<br />

modo sarà la base del piccolo piatto da<br />

portata.<br />

Se il cibo verrà preparato su piatti gran<strong>di</strong>,<br />

assolutamente non apparecchieremo il<br />

sottopiatto in modo da evitare così la<br />

sovrapposizione <strong>di</strong> due piatti <strong>di</strong> egual<br />

<strong>di</strong>mensione, in questo caso, lo spazio<br />

davanti al commensale sarà occupato dal<br />

tovagliolo.<br />

Anche in presenza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> piatti piani o<br />

fon<strong>di</strong> (senza piatto <strong>di</strong> presentazione) si<br />

può <strong>di</strong>sporre il tovagliolo sul piatto, anche<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />

L’angolo del Bon Ton<br />

I Piatti<br />

se è ormai più consueto mettere il tovagliolo<br />

alla destra del piatto, <strong>di</strong>rettamente<br />

sulla tovaglia, ricordando <strong>di</strong> mettere in evidenza<br />

e quin<strong>di</strong> verso il commensale, eventuali<br />

<strong>di</strong>segni o monogrammi.<br />

Regola a cui non si può <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>re è<br />

quella che prevede che il sottopiatto non<br />

sia assolutamente coperto dal tovagliolo,<br />

che verrà anche in questo caso posizionato<br />

alla destra del piatto.<br />

Ricapitoliamo quin<strong>di</strong> i piatti:<br />

- Piatto <strong>di</strong> presentazione o sottopiatto che<br />

va da un minimo <strong>di</strong> 25-26 cm, ma anche <strong>di</strong><br />

più, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro;<br />

- Piatto piano grande anche denominato<br />

piatto da carne con <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 24-25 cm;<br />

- piatto fondo, da usare per le minestre in<br />

brodo, ha <strong>di</strong> solito lo stesso <strong>di</strong>ametro del<br />

piatto grande;<br />

- Piatto da frutta o da dessert <strong>di</strong> 21 cm <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ametro per il sevizio <strong>di</strong> antipasti, frutta,<br />

dolci o formaggi;<br />

- Piatto per il pane con 18 cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro.<br />

Come sempre, prima <strong>di</strong> lasciarci ecco la<br />

mia consueta nota <strong>di</strong> colore!<br />

I più antichi esempi <strong>di</strong> piatti in ceramica a<br />

noi noti risalgono al Neolitico Europeo (III<br />

millennio a.C.); il piatto è privo <strong>di</strong> corona,<br />

la forma si avvicina a quella <strong>di</strong> una bassa<br />

ciotola. Nella ceramica greca il tipo è<br />

documentato dall’VIII sec. a.C. con decorazioni<br />

nei vari stili e tecniche. Nel periodo<br />

Ellenistico e Tardo Antico si hanno preziosi<br />

piatti in oro e argento ornati a rilievo,<br />

con carattere più <strong>di</strong> oggetti decorativi che<br />

<strong>di</strong> vasellame d’uso.<br />

Dal Me<strong>di</strong>oevo in poi gran<strong>di</strong>ssima è la<br />

varietà della decorazione, secondo i <strong>di</strong>versi<br />

stili della ceramica; per quanto riguarda<br />

la forma, importante è la comparsa, nel<br />

XV sec. della corona ondulata ad anse,<br />

destinata a grande fortuna fino a tutto il<br />

periodo rococcò .<br />

Bibliografia (La mia cucina ed Enciclope<strong>di</strong>a<br />

Universale Fabbri E<strong>di</strong>tori).


36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

La mestizia ed il dolore<br />

per la morte <strong>di</strong> una<br />

persona cara sono<br />

sempre molto gran<strong>di</strong>,<br />

ma più forte ancora è<br />

stata la sensazione <strong>di</strong><br />

stor<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> vuoto<br />

quando ho appreso<br />

<strong>di</strong> Sandro Anselmi della morte <strong>di</strong> zio<br />

Paolino.<br />

Marito <strong>di</strong> zia Rosa, sorella <strong>di</strong> mio padre, e<br />

padre dei miei cugini, Ivo e Roberto, con i<br />

quali sono cresciuto ed ho con<strong>di</strong>viso buona<br />

parte della mia vita, quest’uomo ha lasciato<br />

profonde tracce nella mia vita e da lui<br />

ho appreso tantissime cose.<br />

Ho milioni <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> poichè è stato nella<br />

mia vita fin dalla nascita.<br />

Sul numero passato <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

avevo raccontato della nostra comune<br />

passione per la musica e <strong>di</strong> me che, da<br />

bambino, suonavo l’armonica, ma non<br />

avevo detto <strong>di</strong> avergliene regalata una<br />

qualche anno fa.<br />

Con essa passava ore spensierate suonando<br />

canzoni della sua gioventù, non<br />

potendo più suonare, per via dell’età ,<br />

la sua fisarmonica <strong>di</strong> madreperla nera<br />

che aveva riposto nella vecchia valigia.<br />

Quella fisarmonica dalla quale avevo<br />

ascoltato le prime canzoni, le più belle<br />

in assoluto <strong>di</strong> tutta la mia vita.<br />

Quasi tutte le sere veniva a trovarci, e<br />

annunciandosi con il suo solito fischio,<br />

entrava per scambiare due chiacchiere<br />

e bere un bicchiere <strong>di</strong> vino con mio<br />

padre.<br />

Io restavo affascinato dal suo modo<br />

calmo <strong>di</strong> parlare, dal suo fare scherzoso<br />

ed allegro e gioivo nel poter recitare<br />

a voce alta le poesie da imparare<br />

per il giorno dopo, mentre s’era tutti lì<br />

al caldo del fuoco.<br />

Quando poi ci lasciava per tornare a<br />

Una “Fabrica” <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong><br />

Personaggi, storie ed immagini <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />

ZioPaolino, la fisarmonica e le stelle<br />

casa, io lo accompagnavo per un tratto, e<br />

noncuranti del freddo, nel vento secco,<br />

con i baveri alzati, guardavamo il cielo<br />

stellato per cercare l’Orsa Maggiore, l’Orsa<br />

Minore e la Stella Polare.<br />

Quanto era grande e lontano quel cielo<br />

che si muoveva su <strong>di</strong> noi, quanto silenzio<br />

lassù!!<br />

Era talmente amico <strong>di</strong> mio padre che li<br />

ricordo ancora lavorare, scherzare ed<br />

anche giocare insieme, come sfidarsi a<br />

correre con noi.<br />

Era emozionante quando da bambino mi<br />

sollevava sulle braccia facendo finta <strong>di</strong> lanciarmi<br />

in alto per poi riportarmi sicuro a<br />

terra. Questo era un gioco che piaceva<br />

anche ai miei cugini ed allora ci avvicendavamo<br />

nella richiesta dei bis, e lui, accon<strong>di</strong>scendente,<br />

usava sempre la solita, sim-<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma - 1945. Zio Paolino in Via della Mola<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma -1941. Zio Paolino alla Cassaccia<br />

patica espressione: “forza bamboli, sotto<br />

un altro!”.<br />

Quanti bei giorni ho passato in quegli anni<br />

nel casale della Cassaccia dove lui era nato<br />

ed aveva abitato, e quanti giochi nuovi<br />

scoprivo al contatto con la natura: andare<br />

a gamberi nel fosso, arrampicarsi con una<br />

corda sugli alberi, pompare l’acqua dal<br />

pozzo, saltare dal tetto del casaletto e poi<br />

assaporare le minestre speciali <strong>di</strong> zia Rosa<br />

e le calde patate a tocchetti, tanto che mia<br />

madre era gelosa delle mie preferenze per<br />

quelle piccole scorpacciate.<br />

Quante immagini mi tornano alla mente,<br />

ma se guardo ancora il cielo, io vedo lo<br />

stesso <strong>di</strong> tanti anni fa, la via lattea con le<br />

sue stelle e adesso, in quell’eterno firmamento,<br />

zio Paolino che passeggia lento<br />

con mio padre, mio fratello, zia Rosa e<br />

tanti, tanti altri cari che non ci sono più.<br />

Ora si siede su un tappeto d’argento, e<br />

con la fisarmonica suona alla luna la sua<br />

serenata……<br />

Dolci tipici <strong>di</strong><br />

Carnevale


<strong>di</strong> Arnaldo Ricci<br />

arnaldo_ric@yahoo.it<br />

Come appare<br />

nella<br />

lista, il<br />

cognome più<br />

<strong>di</strong>ffuso a Rignano<br />

Flaminio è<br />

Magalotti.<br />

Adesso ve<strong>di</strong>amo la<br />

<strong>di</strong>ffusione e la <strong>di</strong>slocazione<br />

a livello<br />

nazionale.<br />

Magalotti: (presente in soli 71<br />

comuni d’Italia) esso è maggiormente<br />

<strong>di</strong>ffuso nel Lazio e nelle Marche; è scarsamente<br />

presente o ad<strong>di</strong>rittura assente nelle<br />

altre regioni. In particolare, non si registrano<br />

presenze: In Val d’Aosta,<br />

Piemonte, Trentino Alto A<strong>di</strong>ge, Molise,<br />

Puglia e Sicilia. Dalla ricerca effettuata è<br />

risultato originario <strong>di</strong> Pesaro nelle Marche.<br />

Astolfi: (presente in 467 comuni<br />

d’Italia) esso è omogeneamente <strong>di</strong>ffuso<br />

in tutta l’Italia centro settentrionale e più<br />

scarsamente in quella meri<strong>di</strong>onale ed<br />

isole. In particolare nel Molise è totalmen-<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />

La rubrica dei cognomi<br />

LA MOSTRA DI<br />

ANGUILLARA<br />

L’artista Pietro Sarandrea il 10 <strong>di</strong>cembre<br />

2011 ha inaugurato una mostra nella<br />

galleria d’antiquariato “IL TEMPIO<br />

AN<strong>TI</strong>CO OGGI” ad Anguillara, esponendo<br />

le opere dell’ultimo periodo. I<br />

suoi <strong>di</strong>pinti gestuali <strong>di</strong> stile astrattoinformale<br />

formano un bellissimo gioco<br />

<strong>di</strong> colori e si collocano perfettamente<br />

anche in ambientazioni antiche. Le raffigurazioni,<br />

che sono il risultato <strong>di</strong> una<br />

ricerca interiore sempre più profonda,<br />

presentano situazioni, mon<strong>di</strong> fantastici,<br />

a volte onirici con una luce intensa,<br />

viva. Pietro Sarandrea è un artista a<br />

360 gra<strong>di</strong> sempre con nuove idee e<br />

sperimentazioni. Il suo stu<strong>di</strong>o sul colore<br />

lo stimola in continuazione, portandolo<br />

a formulare nuovi progetti e creazioni<br />

<strong>di</strong>verse, uniche; il suo stile si evolve<br />

in continuazione seguendo le vibrazioni<br />

dei colori, apportando un suo supporto<br />

e la sua concezione dell’universo<br />

nella storia dell’arte contemporanea.<br />

DOTT. PAOLA LAMONICA<br />

I cinque Cognomi<br />

più <strong>di</strong>ffusi a<br />

Rignano Flaminio<br />

Tali cognomi, in or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione, sono i seguenti:<br />

1° Magalotti<br />

2° Astolfi<br />

3° Belli<br />

4° Rocchi<br />

5° De Angelis<br />

te assente; non si è potuta evincere la<br />

regione <strong>di</strong> origine del cognome ma essa è<br />

comunque da circoscrivere all’interno del<br />

territorio che comprende Lazio , Marche<br />

ed Abruzzo.<br />

Belli: (presente in 962 comuni<br />

d’Italia) me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong>ffuso in tutta<br />

l’Italia centro-settentrionale; scarsamente<br />

Pietro Sarandrea: tra mostre e proteste<br />

in quella meri<strong>di</strong>onale; non esiste comunque<br />

regione dove esso non sia presente.<br />

Con molta probabilità la sua origine è<br />

laziale.<br />

Rocchi: (presente in 867 comuni<br />

d’Italia) le caratteristiche <strong>di</strong> questo<br />

cognome, sono esattamente simili a quello<br />

precedente, con la sola eccezione che<br />

esso è totalmente assente in Basilicata!<br />

De Angelis (presente in ben 1413<br />

comuni d’Italia) esso è massicciamente<br />

presente nell’Italia centrale ed in<br />

Campania; nel resto del territorio nazionale<br />

è omogeneamente <strong>di</strong>ffuso con minor<br />

intensità ; in particolare non esiste regione<br />

dove esso non sia presente e la sua origine<br />

è circoscritta nel territorio <strong>di</strong> Lazio e<br />

Campania.<br />

Seguirà sul prossimo numero lo stesso<br />

stu<strong>di</strong>o per il comune <strong>di</strong> Caprarola.<br />

LA PROTESTA NELLA CHIESA<br />

DI SAN FRANCESCO A CAPRANICA<br />

Se è vero che l’arte è provocazione e contestazione l’artista Pietro Sarandrea è riuscito<br />

benissimo ad raggiungere tale fine. Nel corso dell’evento “Natale a Capranica 2011” alla<br />

Chiesa romanica <strong>di</strong> S. Francesco, mentre stava esponendo in collettiva si è verificata una<br />

situazione molto sgradevole. Le sue opere sono state spostate per fare posto ad un’altra<br />

manifestazione musicale, contravvenendo alle promesse e assicurazioni fatte dal comune <strong>di</strong><br />

Capranica. Pietro Sarandrea, memore <strong>di</strong> un’altra spiacevole situazione avvenuta durante una<br />

sua precedente mostra personale, sempre alla Chiesa <strong>di</strong> S. Francesco, dove si è visto letteralmente<br />

invaso per fare posto ad un’altra iniziativa musicale, che gli ha causato gravi <strong>di</strong>sagi,<br />

decide <strong>di</strong> capovolgere le grate dove erano appesi i quadri, facendo così intravedere solo<br />

la parte posteriore delle opere, e accatasta alla rinfusa altro materiale <strong>di</strong> sua proprietà sotto<br />

le grate. Questa sua contestazione verso un atteggiamento poco rispettoso nei riguar<strong>di</strong> degli<br />

artisti, provoca prima un malumore negli organizzatori della manifestazione musicale, poi,<br />

invece, questa provocazione acquista le caratteristiche <strong>di</strong> una vera opera d’ istallazione concettuale.<br />

Questo movimento <strong>di</strong> protesta coinvolge<br />

anche<br />

l’interesse <strong>di</strong><br />

molti visitatori<br />

che apprezzano<br />

il coraggio<br />

dell’ artista.<br />

DOTT. Paola<br />

Lamonica


38<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli<br />

Silvia Quattrini Ferrelli<br />

in una recente foto<br />

Come è noto, il 10 giugno 1940, l’Italia<br />

<strong>di</strong>chiarò guerra alle democrazie occidentali.<br />

La famiglia Quattrini, come già detto nella<br />

prima parte <strong>di</strong> questa storia, abitava molto<br />

vicino (circa 400 metri) alla ferrovia Roma<br />

– Firenze, sulla quale transitavano numerosi<br />

treni che trasportavano militari; le<br />

così dette tradotte. Spesso queste tradotte,<br />

venivano fatte sostare, anche per delle<br />

ore, nelle vicinanze delle stazioni, per dare<br />

la precedenza ai treni passeggeri oppure a<br />

quelli che trasportavano materiali bellici.<br />

La casa <strong>di</strong> Silvia era a poche centinaia <strong>di</strong><br />

metri dalla stazione <strong>di</strong> Gallese; le tradotte<br />

venivano fatte sostare proprio <strong>di</strong> fronte.<br />

Durante la giornata, si verificavano frequentemente<br />

visite <strong>di</strong> soldati che chiedevano<br />

acqua ma anche cibo. La famiglia<br />

Quattrini non negava mai niente a questi<br />

giovani militari che andavano in guerra.<br />

Zio Oreste ed il fratello “ Rico” <strong>di</strong>cevano,<br />

tramite una tipica espressione i<strong>di</strong>omatica<br />

marchigiana: ….” finchè c’è , c’è , ed è per<br />

chi ha bisogno.”<br />

Poi arrivò la fati<strong>di</strong>ca data dell’8 settembre<br />

1943 (Silvia aveva 12 anni) e su quella ferrovia<br />

iniziarono a transitare frequentissimi<br />

treni colmi <strong>di</strong> soldati tedeschi e materiale<br />

bellico mai visto prima ed in gran<strong>di</strong> quantità<br />

(modernissimi carri armati, strane<br />

camionette e grossi camion).<br />

Silvia, con il fratello Arnaldo e la sorella<br />

Nella nonché la cugina Amorina e il cugino<br />

Ennio, guardavano con stupore tutto<br />

questo movimento <strong>di</strong> uomini e mezzi tedeschi<br />

a <strong>bordo</strong> dei treni.<br />

Anche questi militari in sosta venivano a<br />

chiedere acqua ed uova, che Zio Oreste<br />

non negava a nessuno. I tedeschi, come<br />

raccontava mio zio, volevano pagare quel-<br />

( seconda parte )<br />

lo che ricevevano ma il papà <strong>di</strong> Silvia non<br />

accettava <strong>di</strong> essere pagato; per sdebitarsi,<br />

questi giovani militari, offrivano quello che<br />

avevano in abbondanza, cioè marmellata.<br />

Verso la famiglia Quattrini, i militari tedeschi<br />

si comportarono sempre con rispetto<br />

ed educazione; chiamavano mia zia Ida<br />

mamma.<br />

Come, in un suo libro, afferma Nicola<br />

Sinopoli - classe 1921 e decorato con la<br />

croce <strong>di</strong> guerra in Russia, scrittore <strong>di</strong> fama<br />

nazionale che ho l’onore <strong>di</strong> avere come<br />

caro amico ”………Noi che la guerra l’abbiamo<br />

combattuta, sappiamo che essa è<br />

impreve<strong>di</strong>bile, illogica ed incomprensibile…..”<br />

infatti, a pochi chilometri da<br />

Gallese, precisamente a Vignanello, gli<br />

stessi soldati tedeschi passarono per le<br />

armi decine <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni innocenti; per rappresaglia,<br />

a seguito dell’uccisione <strong>di</strong> un<br />

loro militare. I nominativi dei citta<strong>di</strong>ni uccisi<br />

sono scritti, anzi scolpiti, su una lapide<br />

posta all’ingresso del comune entrando<br />

dall’entrata principale sulla destra.<br />

Zio Oreste affermava: “…. i tedeschi erano<br />

rispettosi ed educati con la popolazione<br />

pacifica ma terribilmente violenti con quelli<br />

che li contrastavano…”.<br />

Il papà <strong>di</strong> Silvia, essendo nato nel 1901,<br />

faceva parte <strong>di</strong> quelle fortunate classi (nati<br />

fra il 1901 e 1904 compreso) che non furono<br />

chiamate a combattere né durante la<br />

prima né durante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />

La mamma Ida aveva invece due fratelli in<br />

guerra, Mario e Fiorino; rischiava anche<br />

che il figlio Arnaldo fosse chiamato alle<br />

armi, se la guerra fosse terminata qualche<br />

mese più tar<strong>di</strong> dell’aprile 1945. Purtroppo<br />

come vedremo più avanti, Arnaldo, non<br />

sarebbe mai stato chiamato alle armi,<br />

anche se la guerra si fosse protratta per<br />

altri mesi o anni!<br />

Voglio descrivere un episo<strong>di</strong>o che si raccontava<br />

spesso a casa <strong>di</strong> Silvia e che<br />

destava in me uno speciale interesse fin<br />

da ragazzino, quando lo ascoltai per la<br />

prima volta.<br />

Ore 10.22 <strong>di</strong> Domenica 29 agosto<br />

1943; Silvia con tutta la sua famiglia ed i<br />

suoi due cugini, stava rientrando a casa<br />

dalla messa domenicale a <strong>bordo</strong> della biga<br />

condotta dal papà ; avevano appena transitato<br />

sul ponte che sovrasta la ferrovia<br />

(poche centinaia <strong>di</strong> metri dalla propria abitazione)<br />

quando all’improvviso cominciarono<br />

a sparare i primi colpi dalla postazione<br />

antiaerea italo-tedesca ubicata accanto<br />

alla stazione <strong>di</strong> Gallese scalo. Zio Oreste<br />

non si curò più <strong>di</strong> tanto dell’episo<strong>di</strong>o, per-<br />

ché spesso questa postazione sparava per<br />

alcuni secon<strong>di</strong> al fine <strong>di</strong> provare le armi;<br />

però , questa volta, i secon<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarono<br />

minuti e la postazione non interrompeva il<br />

fuoco; zio Oreste, d’istinto accelerò l’andatura<br />

del cavallo che tirava la biga. In<br />

lontananza si sentivano a tratti suonare le<br />

sirene d’allarme ma essendo la prima volta<br />

che si u<strong>di</strong>vano questi suoni, non si capiva<br />

bene cosa stava succedendo. Appena<br />

pochi secon<strong>di</strong> dopo, arrivati a casa, Silvia<br />

alzò gli occhi al cielo perché sentiva un<br />

rombo sconosciuto ed assordante che<br />

sovrastava tutta la campagna circostante.<br />

Alzando gli occhi, Silvia e tutti i componenti<br />

della famiglia Quattrini, notarono in<br />

cielo una grande quantità <strong>di</strong> aerei mai visti<br />

prima; <strong>di</strong>ceva Silvia che per loro ragazzi,<br />

era uno spettacolo! Zio Oreste capì imme<strong>di</strong>atamente<br />

tutto! E gridò : “Non entrate in<br />

casa, allontaniamoci nei campi…..questi<br />

vanno a bombardare Orte!”<br />

Gallese 1942 - Comunione <strong>di</strong> Silvia ed<br />

Amorina – da sinistra: Amorina, Silvia,<br />

Maria Allegrini, madrina <strong>di</strong> Silvia nonché<br />

moglie <strong>di</strong> Mario Marinozzi.<br />

…….Fine seconda parte…..<br />

Arnaldo Ricci


<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />

Nasce la scuola pubblica<br />

Nel 1860 il conte Gabrio Casati elaboròuna legge istituita dal parlamento Piemontese,<br />

con lo scopo <strong>di</strong> strappare al clero l’egemonia nel campo dell’istruzione e garantirme<br />

l’unitarietà e la gratuità, con l’obbligo del primo biennio elementare.<br />

<strong>di</strong> Francesca<br />

Pelinga<br />

Con la parola scuola si<br />

in<strong>di</strong>ca un’istituzione<br />

destinata all’educazione<br />

e alla formazione <strong>di</strong><br />

studenti sotto la giuda<br />

<strong>di</strong> varie figure professionali<br />

appartenenti al<br />

settore dei lavoratori<br />

della conoscenza; ma<br />

come nacque la scuola<br />

pubblica in Italia? Nel<br />

1860 il conte Gabrio<br />

Casati elaborò una legge istituita dal parlamento<br />

Piemontese, che aveva lo scopo<br />

<strong>di</strong> strappare al clero l’egemonia nel campo<br />

dell’istruzione. La legge Casati riguardava<br />

l’unitarietà e la gratuità dell’istruzione elementare<br />

e sancì l’obbligo del primo biennio<br />

dell’istruzione elementare poichè<br />

secondo i dati Istat nel 1861 l’analfabetismo<br />

in Italia era del 74 per cento maschile<br />

e l’84 per cento femminile, con punte<br />

del 95 per cento nell’Italia meri<strong>di</strong>onale.<br />

L’istruzione, che veniva data in tutti i<br />

Comuni, era obbligatoria nel grado inferiore<br />

<strong>di</strong> due anni. In prima classe, secondo il<br />

metodo sillabico che aveva sostituito l’antico<br />

metodo alfabetico, si usava il sillabario.<br />

Il grado superiore <strong>di</strong> altri due anni era<br />

obbligatorio nei Comuni con una popolazione<br />

<strong>di</strong> almeno 4.000 abitanti. Purtroppo,<br />

però , non c’erano sanzioni contro quei<br />

genitori che non rispettavano l’obbligatorietà<br />

. Il numero massimo <strong>di</strong> alunni arrivava<br />

ad oltre settanta unità per ogni classe,i<br />

maestri elementari venivano assunti dai<br />

Comuni che gestivano la scuola e dopo un<br />

periodo <strong>di</strong> prova potevano essere riconfermati<br />

o licenziati. Nel 1867 la legge<br />

Oppino elevò la durata del grado superiore<br />

dell’istruzione elementare a tre anni e<br />

l’obbligo dai sei a nove anni d’età . Nel<br />

1904 la legge Orlando estese l’obbligo dai<br />

9 ai 12 anni d’età ; le scuole elementari<br />

erano affidate alla gestione dei Comuni<br />

che quin<strong>di</strong> si dovettero attivare per istituire<br />

scuole con almeno la quarta elementare,<br />

nonché <strong>di</strong> assistere gli alunni più<br />

Civita Castellana - anno scolastico 1931 - classe III elementare. Foto della Sig.ra Letizia Caprari<br />

poveri, e per questo lo stato elargì fon<strong>di</strong><br />

ai Comuni che avevano bilanci modesti. Gli<br />

effetti tuttavia non furono quelli desiderati:<br />

i contributi statali si rivelarono ben presto<br />

inadeguati e ciò impedì l’istituzione<br />

delle scuole che necessitavano. Quattro<br />

milioni e mezzo erano i bambini che avevano<br />

l’obbligo <strong>di</strong> andare a scuola ma erano<br />

appena due milioni e settecentomila quelli<br />

che la frequentavano. Gli organi locali<br />

della scuola erano il Rettore per l’università<br />

in ogni capoluogo <strong>di</strong> provincia, il<br />

Provve<strong>di</strong>tore agli stu<strong>di</strong> per l’istruzione<br />

secondaria e l’Ispettore Scolastico per l’istruzione<br />

elementare. In ogni provincia<br />

era inoltre istituito un Consiglio Provinciale<br />

Scolastico presieduto dal Provve<strong>di</strong>tore agli<br />

stu<strong>di</strong> e composto dall’Ispettore Scolastico,<br />

dal Preside del Liceo, dai Direttori del<br />

Ginnasio, delle scuole e istituti tecnici,<br />

nonché dai membri nominati dalla deputazione<br />

provinciale (attuale giunta provinciale)<br />

e dal comune capoluogo <strong>di</strong> provincia.<br />

Nel 1911 con la legge Credaro si effettuò<br />

una revisione generale della struttura<br />

della scuola elementare, e sia pure con<br />

estrema gradualità il passaggio allo Stato<br />

delle competenze e delle funzioni dei<br />

Comuni in materia <strong>di</strong> gestioni delle scuole,<br />

i quali non riuscivano a fronteggiare le<br />

spese per il mantenimento. Le scuole elementari<br />

dei capoluoghi <strong>di</strong> provincia e <strong>di</strong><br />

circondario, furono lasciate alla gestione<br />

comunale, mentre quelle degli altri comuni<br />

passarono all’amministrazione scolastica<br />

provinciale, organo elettivo, presieduto dal<br />

Provve<strong>di</strong>tore agli stu<strong>di</strong>. Vennero istituiti i<br />

Circoli <strong>di</strong> Direzione Didattica, con a capo<br />

un Direttore, nominato per concorso e<br />

chiamato Vice-ispettore. La legge Credaro,<br />

poi, prevedeva nel bilancio dello Stato<br />

stanziamenti a vari fini: per l’apertura <strong>di</strong><br />

nuove scuole, per l’e<strong>di</strong>lizia scolastica; stabiliva<br />

l’obbligo per ciascun Comune <strong>di</strong> istituire<br />

il Patronato Scolastico come ente <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ritto pubblico gestito da un consiglio <strong>di</strong><br />

amministrazione, lo scopo dell’istituzione<br />

era principalmente quello <strong>di</strong> provvedere<br />

alla refezione degli alunni poveri, alla concessione<br />

<strong>di</strong> sussi<strong>di</strong> per l’acquisto <strong>di</strong> vestiti<br />

e <strong>di</strong> calzature, alla <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> libri <strong>di</strong><br />

testo, quaderni e cancelleria, organizzare<br />

doposcuola e colonie marine e montane,<br />

istituire scuole serali e festive per adulti<br />

analfabeti.


40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />

“Informare è agire”: consegnato il premio giornalistico a Bianca Berlinguer<br />

Da sx: il sindaco Angelelli, il segretario della Femca Cisl<br />

Gigli, la giornalista Berlinguer, il segretario generali della<br />

ilctem Cgil Morselli e della Uilcem Pascucci<br />

L’Anno della Ceramica <strong>di</strong> Civita Castellana ha salutato la citta<strong>di</strong>nanza con<br />

l’ultimo appuntamento del 2011 organizzato dall’Amministrazione comunale:<br />

il <strong>di</strong>battito “Emergenza lavoro: informare è agire”. Gli ospiti illustri del<br />

convegno sul tema del lavoro sono stati i segretari generali della Filctem<br />

Cgil, Alberto Morselli, della Femca Cisl, Sergio Gigli, della Uilcem, Augusto<br />

Pascucci, e la <strong>di</strong>rettrice del Tg3, la giornalista Bianca Berlinguer.<br />

Moderatore del <strong>di</strong>battito del 15 <strong>di</strong>cembre è stato il segretario<br />

dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini.<br />

“Ringrazio i nostri ospiti – ha <strong>di</strong>chiarato il sindaco <strong>di</strong> Civita Castellana,<br />

Gianluca Angelelli – che ci permettono <strong>di</strong> dare a Civita Castellana la rilevanza<br />

che merita anche sui me<strong>di</strong>a. Gli operai del nostro <strong>di</strong>stretto, che soffrono<br />

da <strong>di</strong>versi anni in maniera pesante <strong>di</strong> una emergenza lavoro gravissima,<br />

con la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> occupati e la cassa integrazione che<br />

riguarda quasi tutte le aziende, non sono abituati a salire sui tetti delle fab-<br />

briche per farsi sentire. Ma hanno <strong>di</strong>ritto ad avere la visibilità e il rispetto che merita il <strong>di</strong>stretto industriale più importante del Lazio”.<br />

Ciascuno dei presenti è stato sollecitato da Butturini ad intervenire in merito alla situazione economica italiana, ai provve<strong>di</strong>menti<br />

attuati dal governo su pensioni e tasse e sul tema specifico dei contratti <strong>di</strong> lavoro.<br />

“Perdere il lavoro – ha affermato la giornalista Bianca Berlinguer – è secondo me una delle <strong>di</strong>sgrazie più gran<strong>di</strong> che possano capitare.<br />

Negli ultimi anni si è cercato in ogni modo <strong>di</strong> far finta che non ci fosse la crisi e i telegiornali sono stati riempiti <strong>di</strong> cronaca rosa.<br />

Da quando io sono alla <strong>di</strong>rezione del Tg3 ho cercato invece <strong>di</strong> eliminare la parte più leggera per dare spazio a tematiche sociali ed<br />

economiche e i telespettatori ci hanno premiato”.<br />

Alla conclusione del <strong>di</strong>battito, la giornalista Bianca Berlinguer ha ricevuto il premio “Informare è agire” donatole dal sindaco, Gianluca<br />

Angelelli, come riconoscimento per il suo impegno nell’affrontare le tematiche sociali e del lavoro nel Tg3 Rai da lei <strong>di</strong>retto.<br />

Sotto la sua <strong>di</strong>rezione – recita la motivazione - il Tg3 ha raggiunto lo share più alto <strong>di</strong> tutti i telegiornali nazionali della Rai per l’alta<br />

qualità raggiunta nel raccontare le vicende del nostro paese. Alla valutazione positiva dei telespettatori si aggiunge quella unanime<br />

dell’Amministrazione comunale <strong>di</strong> Civita Castellana a nome <strong>di</strong> tutta la città della ceramica.<br />

AUGURI AL NOSTRO VESCOVO S. E. MONS. ROMANO ROSSI<br />

PER L’ANNIVERSARIO DELLA SUA ORDINAZIONE EPISCOPALE AVVENUTA IL<br />

12 GENNAIO 2008<br />

IL VESCOVO: DONO INDISPENSABILE PER LA CHIESA<br />

La Diocesi <strong>di</strong> Civita Castellana si unisce attorno al Vescovo Romano Rossi nel quarto<br />

anniversario della sua or<strong>di</strong>nazione episcopale, con affetto e in comunione <strong>di</strong> preghiera.<br />

L’or<strong>di</strong>nazione Episcopale ha avuto luogo il 12 gennaio 2008 alle ore 16.30, nella Basilica <strong>di</strong> San<br />

Giovanni in Laterano a Roma, presieduta dal Card. Camillo Ruini, conconsacranti l’arcivescovo <strong>di</strong><br />

Cagliari, S. E. Mons. Giuseppe Mani, già ausiliare a Roma e Rettore del Pontificio Seminario<br />

Maggiore e S. E. Mons. Divo Za<strong>di</strong>, Vescovo emerito <strong>di</strong> Civita Castellana.Presenti all’or<strong>di</strong>nazione episcopale:<br />

1 Car<strong>di</strong>nale, 24 Vescovi, tra cui un ortodosso, 150 Presbiteri, 30 Diaconi e circa 4.000 fedeli<br />

della Diocesi <strong>di</strong> Roma e della Diocesi <strong>di</strong> Civita Castellana.Al Vescovo “buon pastore” Romano,<br />

gli auguri più sinceri per un fecondo ministero ancora in mezzo a noi.<br />

SANT’ANTONIO ABATE: bene<strong>di</strong>zione degli animali e festa a Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />

FABRICA DI ROMA -<br />

Lodevole l’iniziativa al Centro<br />

Ippico in località Quartaccio,<br />

<strong>di</strong> domenica 22 gennaio,<br />

svoltasi in occasione dei<br />

Festeggiamenti in onore <strong>di</strong> S.<br />

Antonio Abate, organizzata<br />

dall’Associazione Il Mio<br />

Angelo. La manifestazione è<br />

stata realizzata con la collaborazione<br />

del Comune <strong>di</strong><br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma e<br />

dell’Associazione Ippica<br />

Falisca.<br />

Nell’arco della mattinata, gran<strong>di</strong> e piccini hanno potuto gustare la tra<strong>di</strong>zionale ricotta, preparata al momento, <strong>di</strong>rettamente sul posto,<br />

assistendo alle varie fasi <strong>di</strong> lavorazione della stessa. A seguire, il parroco <strong>di</strong> Fabrica, Don Chicco, ha celebrato la messa con bene<strong>di</strong>zione<br />

finale <strong>di</strong> tutti gli animali. Presenti alla cerimonia erano il sindaco Scarnati, sempre partecipe alle iniziative culturali proposte ed<br />

organizzate dai citta<strong>di</strong>ni, il vicesindaco Cimarra ed un cospicuo numero <strong>di</strong> Consiglieri.<br />

L’iniziativa, si è conclusa con un pranzo a base <strong>di</strong> prodotti tipici.<br />

In molti si sono recati al Centro Ippico con i loro amici a quattro zampe per la gioia, in particolare, dei più piccini che hanno riassaporato,<br />

almeno per un giorno la vita all’aria aperta e il contatto con la natura e gli animali. Infatti, grazie all’ Associazione Il Mio<br />

Angelo, alcuni <strong>di</strong> loro hanno avuto la possibilità <strong>di</strong> andare a cavallo, vivendo un’esperienza <strong>di</strong>versa e sicuramente piena <strong>di</strong> emozione.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />

Falerii Novi: importante scoperta archeologica.<br />

Trovati tre antichi elementi architettonici romani<br />

FABRICA DI ROMA – Un’importante scoperta archeologica è stata portata a termine nei pressi<br />

<strong>di</strong> Falerii Novi, in un tratto particolarmente impervio lungo la sponda del Rio Purgatorio.<br />

Alcuni pregevoli elementi architettonici d’epoca romana, in<strong>di</strong>viduati durante una ricognizione<br />

del territorio dell’Associazione Argilla, in concomitanza con una visita <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> studenti<br />

e architetti provenienti da Zurigo, sono stati recuperati dal Comune <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma.<br />

L’amministrazione del sindaco Mario Scarnati, a <strong>di</strong>mostrazione del costante impegno e sensibilità<br />

verso il patrimonio storico e naturalistico, dopo aver prontamente segnalato la scoperta<br />

archeologica alla competente Soprintendenza, ha prima pianificato l’intervento e poi, giovedì<br />

29 Dicembre, recuperato i preziosi reperti. Il tutto si è svolto con la vigilanza del personale<br />

tecnico della Soprintendenza. “Sono tre elementi architettonici – commenta la dott.ssa<br />

Laura Caretta, presente insieme a Egi<strong>di</strong>o Ba<strong>di</strong>ni alle fasi del recupero – uno in peperino<br />

e due in tufo, molto probabilmente appartenenti all’apparato decorativo <strong>di</strong> uno<br />

dei gran<strong>di</strong> monumenti funerari che fiancheggiavano la Via Amerina presso il ponte<br />

romano sul Rio Purgatorio, proprio <strong>di</strong> fronte alle mura <strong>di</strong> Falerii Novi. I reperti, <strong>di</strong> particolare<br />

pregio – spiega la Caretta, assistente tecnico della Soprintendenza per i Beni<br />

Archeologici dell’Etruria Meri<strong>di</strong>onale – sono il rocchio <strong>di</strong> colonna in peperino con il<br />

fusto a scanalature e parte <strong>di</strong> una cornice modanata in tufo.<br />

La datazione dei reperti può essere collocata in<strong>di</strong>cativamente nella prima<br />

età Imperiale Romana. Quello che oggi è stato recuperato (dopo essere stato<br />

ripulito e stu<strong>di</strong>ato, ndr), sarà poi esposto all’interno della chiesa <strong>di</strong> S. Maria in Falleri”.<br />

La rimozione è stata gestita da una squadra <strong>di</strong> operai della “Cooperativa Tricolore” <strong>di</strong><br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma, ai quali va il nostro sentito ringraziamento per essersi pro<strong>di</strong>gati in<br />

questa delicata operazione.<br />

Dopo aver rimosso gli elementi in tufo, completamente ricoperti dal muschio, il trasporto del fusto <strong>di</strong> colonna, parzialmente interrato<br />

(oltre trecento kg <strong>di</strong> peso, lungo circa un metro e mezzo e del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> circa un metro), è stato particolarmente impegnativo.<br />

Durante le fasi del recupero era presente il consigliere delegato al Patrimonio e alla valorizzazione dei Beni Artistici e Archeologici <strong>di</strong><br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma, Sigismondo Sciarrini e la storica dell’arte dott.ssa Francesca Patrizi.<br />

“Dopo la segnalazione – commenta Sciarrini – ho subito effettuato un sopralluogo sul posto e mi sono preoccupato delle incombenze<br />

utili alle necessità del caso.<br />

Infine, insieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meri<strong>di</strong>onale, abbiamo concordato tempi e modalità per la rimozione<br />

<strong>di</strong> queste importanti testimonianze archeologiche. Dopo questa scoperta – commenta sod<strong>di</strong>sfatto il cons. delegato Sciarrini – il<br />

nostro impegno, in piena collaborazione con la Soprintendenza, sarà ancora più incisivo. La tutela, salvaguar<strong>di</strong>a e valorizzazione dell’area<br />

storico/archeologica e naturalistica della Via Amerina e della città romana <strong>di</strong> Falerii Novi, infatti, è uno degli obiettivi più importanti<br />

dell’amministrazione Scarnati”. A breve si stabilirà la collocazione definitiva della colonna ma si prevede una sua sistemazione<br />

nel contesto della realtà archeologica <strong>di</strong> Falerii Novi.<br />

Raniero Pe<strong>di</strong>ca<br />

La Frustica <strong>di</strong> Faleria alla conquista dell’ ASIA<br />

Dopo le splen<strong>di</strong>de trasferte della scorso anno, il tour in Germania, il carnevale<br />

<strong>di</strong> Acireale, la bellissima trasferta <strong>di</strong> Murcia (Spagna) seguita da<br />

oltre un milione <strong>di</strong> persone. La banda musicale folk “La FRUS<strong>TI</strong>CA” si è<br />

fatta conoscere negli anni in tutta Europa partecipando ai vari musikparade<br />

e sfilate, in Germania, Spagna, alle 25 volte della Francia, negli USA<br />

con il Columbus Day, <strong>di</strong> cui ha partecipato per ben 2 volte, e tutta Italia.<br />

Il 2012 è considerato l’anno della Frustica.<br />

Questo gruppo nato da vent’anni, ha avuto anche un cambiamento ra<strong>di</strong>cale<br />

con l’introduzione <strong>di</strong> coreografie e meccanismi contornati da musiche<br />

simpaticissime nei vari sta<strong>di</strong> d’Europa.<br />

Il 2012 inizia con il Botto! Il bellissimo CAPODANNO CINESE ad Honk<br />

kong dal 20 al 27 Gennaio, la frustica è stata chiamata a rappresentare<br />

l’Italia e l’ Europa e sfilerà in parata per le strade <strong>di</strong> questa grande metropoli<br />

in <strong>di</strong>retta televisiva in mondovisione per il cambio tra l’anno del CONI-<br />

GLIO e quello del DRAGO.<br />

Il 12 Febbraio si esibirà al carnevale <strong>di</strong> Casteverde <strong>di</strong> Lunghezza (Roma)<br />

Il 19 Febbraio “Carnevale e non solo” una bellissima kermesse de<strong>di</strong>cata ai bambini down alla zona Sapienza (Roma)<br />

Martedì 21 Febbraio la Frustica tornerà nella provincia <strong>di</strong> Viterbo, esattamente al carnevale <strong>di</strong> Nepi (VT)<br />

Il 25-26 Febbraio sarà la volta del Carnevale <strong>di</strong> CHALON SUR SAONE, circa 100 Km a nord <strong>di</strong> Lione (Francia)<br />

Il 24-25 Marzo parteciperà all’e<strong>di</strong>zione 2012 <strong>di</strong> Sanremo in fiore in <strong>di</strong>retta televisiva per la sfilata dei carri a Sanremo (IM)<br />

Il 20-28 Agosto, Spagna! La Frustica si imbarcherà su una nave da crociera e si esibirà alla decima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Bande musicali a<br />

Torrevieja, coinvolgendo anche la banda musicale Severini Brasilino <strong>di</strong> Faleria.<br />

Il 13-14 Ottobre, rappresenterà ancora una volta l’Italia ad Anversa, vicino Bruxelles (Belgio) per delle bellissime esibizioni in competizione<br />

con gruppi da tutto il mondo.<br />

Quin<strong>di</strong> 2012 da incorniciare per questo gruppo Italianissimo e soprattutto Viterbese!<br />

Auguri Frustica!!!<br />

Fausto Ranieri


42<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori in arte news<br />

... Un <strong>di</strong>cembre 2011 vissuto con vivace<br />

attenzione, partecipando agli eventi<br />

nel centro storico, organizzati dal CNN.<br />

Dopo “Giocando per le vie del centro<br />

storico”...”Le vetrine viventi”.<br />

Ecco un momento dell’evento all’interno<br />

della mostra collettiva del Group in<br />

Art’è in Corso Bruno Buozzi. Gli artisti<br />

del gruppo stanno mettendo a punto<br />

delle inziative volte a valorizzare la storicità<br />

della nostra bella citta<strong>di</strong>na.<br />

LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI<br />

Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo<br />

è un libro unico nel suo genere.<br />

Un manuale guida per cercare <strong>di</strong> arginare questo<br />

male <strong>di</strong>lagante!<br />

E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie<br />

della zona, nelle e<strong>di</strong>cole o presso la nostra redazione.<br />

Potete anche or<strong>di</strong>narlo versando l’importo <strong>di</strong> 10.00,<br />

sul c/c postale n. 42315580,<br />

intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia.<br />

E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo<br />

nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche<br />

per i genitori e per tutti gli educatori sociali.<br />

Nuove<br />

elezioni per il<br />

Consorzio delle<br />

Pro Loco del viterbese<br />

E’ Gabriele Aleandri, già a capo della<br />

Pro Loco <strong>di</strong> Civita Castellana, il nuovo presidente<br />

del Consorzio delle Pro Loco della Tuscia.<br />

Le Pro Loco facenti parte del Consorzio sono quelle<br />

<strong>di</strong> Tuscania, Ronciglione, Marta, Montefiascone,<br />

Acquapendente, Monteromano, Corchiano,<br />

Bagnaia, Orte, Monterosi, Oriolo Romano, San<br />

Lorenzo Nuovo, Gradoli ed Onano. Il primo obiettivo<br />

è quello del Carnevale provinciale 2012.<br />

IN<strong>TI</strong>TOLATA A MARIA CHIARA SEGATO LA BIBLIOTECA COM<strong>UNA</strong>LE DI CORCHIANO<br />

Sabato 17 <strong>di</strong>cembre, in prossimità del secondo anniversario<br />

della scomparsa <strong>di</strong> Maria Chiara Segato, l’Associazione<br />

Arnies non profit <strong>di</strong> cui era Presidente ed oggi seguita dalla<br />

mamma Geltrude, è stata organizzata, nella Sala Consiliare<br />

del Comune, la “Prima festa dell’albero”. Ai genitori dei bambini<br />

nati nel 2011, infatti, è stata donata una pianta d’ulivo,<br />

che crescerà con loro. Per concludere, poi, si è scesi tutti al<br />

piano terra, dove è sita la biblioteca comunale, che è stata<br />

intitolata proprio alla giovane amica scomparsa, con una<br />

targa scoperta in questa occasione. Maria Chiara è stata, poi, ricordata nella santa messa della domenica successiva, dove la presenza<br />

<strong>di</strong> tante persone ha testimoniato ancora una volta l’affetto e la stima non solo nei confronti <strong>di</strong> Chiara ma anche dei suoi cari. E.B.<br />

L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta <strong>di</strong> una realtà ben <strong>di</strong>versa. L’incontro con un giovane che<br />

racconta <strong>di</strong> essere quello che non è, stravolgerà, almeno temporaneamente, la vita <strong>di</strong> una famiglia perbene,<br />

che si offre <strong>di</strong> accoglierlo ed ospitarlo. La fine <strong>di</strong> un vecchio amore da parte del protagonista, per<br />

la nascita <strong>di</strong> uno nuovo e non ricambiato, spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e<br />

spaventerà l’ingenua fanciulla, che <strong>di</strong>venta l’oggetto <strong>di</strong> un suo desiderio morboso. La descrizione accurata<br />

e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione coinvolgente ed intrigante.<br />

Sembra <strong>di</strong> essere lì presenti, e, quasi come spettatori <strong>di</strong> una rappresentazione teatrale, i lettori possono<br />

immaginare i personaggi muoversi su <strong>di</strong> un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un<br />

tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni <strong>di</strong> campagna.<br />

Ermelinda Benedetti<br />

NOTA DELL’EDITORE<br />

In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale <strong>di</strong> un personaggio fantastico<br />

della sua Fabrica <strong>di</strong> altri tempi. La scrittura bella e <strong>di</strong>retta tratta la forza dell’egoismo <strong>di</strong> un<br />

amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella <strong>di</strong>sperazione e nel dramma il protagonista.<br />

Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma soprattutto amor fatale! Sandro Anselmi<br />

AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO<br />

PUBBLICATO??? CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRO<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 43<br />

SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT<br />

Il calcio dei bambini<br />

E’ necessario <strong>di</strong>stinguere i piccoli dai gran<strong>di</strong> professionisti.<br />

Questo è il segreto del progetto 2002 <strong>di</strong> Civita Castellana<br />

E’ importante prima <strong>di</strong> entrare nello specifico e parlare dell’avventura degli<br />

allievi del 2002, spiegare alcuni punti fondamentali dell’allenamento che<br />

riguarda l’attività <strong>di</strong> base, così per sensibilizzare i lettori (possibili genitori<br />

<strong>di</strong> futuri o attuali atleti) sulle prerogative che appunto queste fasce <strong>di</strong> età<br />

comportano. Per molti anni si è fatto l’errore <strong>di</strong> paragonare il cosiddetto “calcio<br />

dei piccoli” a quello dei gran<strong>di</strong>, adottando meto<strong>di</strong> scorretti e penalizzanti,<br />

comportando un <strong>di</strong>stanziamento dagli altri paesi dove, invece, si è imparato<br />

a programmare i lavori in base alla crescita del bambino, agendo sulle<br />

acquisizioni fisiologiche espressamente frutto della crescita e fornendo all’atleta<br />

un adeguato metodo <strong>di</strong> allenamento.Vorrei citare un grande del calcio,<br />

responsabile per anni del settore giovanile del Barcellona, oggi attuale<br />

modello a cui tutti si inspirano, ovvero la leggenda Horst Wein.<br />

Quest’ultimo spiega dapprima come in Italia si tenda a velocizzare i processi<br />

d’insegnamento ottenendo così l’esatto contrario dell’obiettivo prefissato,<br />

ovvero avere giocatori non pronti per il calcio adulto (provate a paragonare<br />

un giocatore classe ‘92 italiano con ‘92 straniero, che militano in società professionistiche).<br />

Anche se la nostra è una realtà molto più piccola, c’è<br />

comunque la volontà <strong>di</strong> percorrere una strada, sicuramente più <strong>di</strong>fficile, che<br />

porti i nostri calciatori almeno ad avere un’opportunità . Il progetto dei<br />

2002 inizia 3 anni fa quando Mister Gabrielli novizio e talentuoso coach prende in mano questo gruppo. Fin da subito,<br />

il metodo, <strong>di</strong>ciamo “nuovo” (anche se vecchio <strong>di</strong> 30 anni) comunque estratto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>ti, ottiene risultati ottimi portando<br />

nel giro <strong>di</strong> un anno la squadra ad avere un’identità <strong>di</strong> gioco precisa, dove l’or<strong>di</strong>ne in campo la fa da padrone (fondamentale<br />

necessario per il lavoro futuro). Nel secondo anno gli si affianca Mister Corazza, anch’esso alla prima esperienza, con il quale prosegue<br />

il processo evolutivo della squadra che acquista, con il passare del tempo, ancor più sicurezza, tanto da strappare consensi<br />

in ogni campo dove il team ha giocato (fregandosene del risultato tanto agognato dai genitori). Nell’attuale stagione per problemi<br />

<strong>di</strong> lavoro, Mister Gabrielli ha dovuto lasciare (senza mai però abbandonare il gruppo e correndo dai ragazzi ogni volta che può ) la<br />

squadra, promuovendo <strong>di</strong> fatto Mister Corazza al ruolo <strong>di</strong> primo.<br />

Ora Mister Corazza si avvale dell’aiuto <strong>di</strong> Mister Antonini, che partito come preparatore dei portieri è ad oggi <strong>di</strong>ventato<br />

colonna portante dell’insegnamento dei ragazzi. E mentre la stagione procede <strong>di</strong> buon passo molte <strong>di</strong> quelle perplessità iniziali<br />

espresse dai “non addetti ai lavori” (genitori), vengono spazzate via dai constanti miglioramenti della squadra. Con la speranza <strong>di</strong><br />

vedere realizzati i sogni <strong>di</strong> tutti i bambini, consigliamo a tutti genitori che frequentano i rettangoli <strong>di</strong> gioco <strong>di</strong> vivere il<br />

calcio dei ragazzi con serenità senza mai essere invasivi, nè nelle scelte fatte dagli allenatori, nè nelle <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

dei propri figli, ed inoltre <strong>di</strong> incoraggiare gli stessi ad una sana attività sportiva e far si che il calcio sia per loro soprattutto<br />

un <strong>di</strong>vertimento.<br />

Massimo Salvatori<br />

KARATE: Campionati italiani Pre-Agonisti<br />

Nei giorni <strong>di</strong> Sabato e Domenica 10/11 <strong>di</strong>cembre<br />

2011, si sono svolti a Montecatini i “Campionati italiani<br />

FIAM 2011“, riservati alle classi pre-agonisti, per<br />

le specialità <strong>di</strong> Kata e Kumite. Nell’importante<br />

appuntamento, che ha visto sfidarsi sui tatami della<br />

bellissima struttura del “Pala Terme”, nei due giorni<br />

<strong>di</strong> gara, oltre 600 bambini e ragazzi provenienti da<br />

tutta Italia. Come tutti gli anni erano presenti anche<br />

gli atleti della società civitonica “Okinawa Sporting<br />

Club”, che è riuscita a qualificare all’importante<br />

evento oltre 15 pre-agonisti, grazie alle ottime prestazioni<br />

del precedente campionato Regionale. Gli<br />

atleti guidati dal M° Carlo Mercuri (C.N. 6 Dan) e<br />

dall’Istruttore Fabio Mercuri (C.N. 4 Dan), grazie<br />

all’ottimo lavoro <strong>di</strong> preparazione svolto in palestra, sono riusciti quasi tutti a salire sui gra<strong>di</strong>ni del po<strong>di</strong>o, regalando<br />

alla società civitonica un corposo bottino <strong>di</strong> ben 10 medaglie, tra cui due Titoli italiani. Di seguito i risultati completi.<br />

ORO: Pieralisi Mattia (kata), Pasquetti Lorenzo (Kumite)<br />

ARGENTO: Accettone Michela (Kata), Febbi Daniel (Kata)<br />

BRONZO: Girleanu Alexandru (Kata), Ciarroni Federico (Kumite), Pieralisi Mattia (Kumite), Febbi Daniel (Kumite),<br />

Benassi Jacopo (Kata), Alessi Daniel (Kata)<br />

A seguito dei po<strong>di</strong> conquistati, la società civitonica “Okinawa Sporting Club” si conferma ancora come una dei migliori<br />

vivai del karate laziale.


44<br />

Le storie <strong>di</strong><br />

La tra<strong>di</strong>zione musicale<br />

italiana è famosa<br />

in tutto il mondo e<br />

dalle varie statistiche<br />

effettuate negli anni<br />

è emerso che uno<br />

dei brani più conosciuti<br />

da Oriente ad<br />

Occidente è Nel blu<br />

<strong>di</strong> Sandro Anselmi <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> blu dell’in<strong>di</strong>menticabileDomenico<br />

Modugno.<br />

Nato nel 1928 a Polignano a Mare, in<br />

Puglia, lascia giovanissimo il suo paese alla<br />

volta <strong>di</strong> Torino, con l’obiettivo <strong>di</strong> fare cinema,<br />

ma il primo lavoro che si troverà a<br />

svolgere nella metropoli del Nord, dove<br />

vive in una baracca, è quello <strong>di</strong> operaio. A<br />

causa <strong>di</strong> un intervento per appen<strong>di</strong>cite è<br />

costretto a tornare a casa, ma non appena<br />

rimesso, non esita a ripartire, puntando<br />

stavolta alla Capitale, dove Cinecittà , nel<br />

pieno della sua attività , può fornire gran<strong>di</strong><br />

occasioni. La prima esperienza, però , è<br />

solo quella <strong>di</strong> una “comparsata” nel film I<br />

pompieri <strong>di</strong> Viggiù, con Totò protagonista.<br />

Nel frattempo viene chiamato ad assolvere<br />

al servizio <strong>di</strong> leva obbligatorio in una<br />

città che tra l’altro già ben conosce,<br />

Torino. Ma, una volta libero, corre nuovamente<br />

a Roma, dove si iscrive al Centro<br />

Sperimentale <strong>di</strong> Cinematografia. Per mantenersi<br />

agli stu<strong>di</strong>, la sera suona la chitarra,<br />

imparata da auto<strong>di</strong>datta come anche la<br />

fisarmonica, in un’osteria <strong>di</strong> Trastevere.<br />

Inizia a comporre così i primi brani ed a<br />

cantarli. Si presenta alla trasmissione<br />

ra<strong>di</strong>ofonica “Amuri Amuri” con il suo primo<br />

componimento Lu pisci spada e viene<br />

messo sotto contratto dalla casa <strong>di</strong>scografica<br />

RCA, dalla quale riceve un compenso<br />

<strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>cimila lire per ogni incisione.<br />

Ecco che Mimmo è senz’altro incentivato<br />

ad incidere quanto più può , anche se, inizialmente,<br />

non essendo iscritto alla SIAE,<br />

deve rivolgersi a qualcun altro, che spesso<br />

si appropria dei <strong>di</strong>ritti d’autore. La carriera<br />

musicale del cantante pugliese inizia,<br />

dunque, effettivamente negli ani ’50. Tra<br />

le sue prime composizioni va ricordata La<br />

donna riccia, un simpatico madrigale rivolto<br />

non solo alla sua donna, ma a tutte le<br />

donne in genere, che insieme ad altri due<br />

brani un po’ più seriosi, Lu minatori e Lu<br />

pisce spada, vengono riproposti tutte le<br />

sere al Teatro dei Satiri <strong>di</strong> Roma, con lo<br />

spettacolo Controcorrente, scritto da<br />

Marcello Marchesi e Vittorio Metz, ed interpretato<br />

da Walter Chiari, Paolo Panelli e<br />

Bice Valori. Proprio La donna riccia e Lu<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Max Domenico Modugno<br />

Partito dalla Puglia alla ricerca del successo cinematografico, “volò” in alto grazie a Nel blu <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> blu<br />

pisce spada costituiscono il suo primo quarantacinque<br />

giri, e<strong>di</strong>tato dalla RCA nel<br />

1954 e che andranno a far parte <strong>di</strong> un<br />

extended –play insieme a La sveglietta e<br />

La barchetta dell’ammuri. Altro grande<br />

successo <strong>di</strong> questo primo periodo <strong>di</strong>scografico<br />

<strong>di</strong> Modugno è Vecchio frack, tra<br />

l’altro anche uno dei primi brani composti<br />

in italiano dopo le numerosi incisioni <strong>di</strong><br />

canzoni in <strong>di</strong>aletto napoletano, siciliano e<br />

pugliese. Il pezzo voleva essere la descrizione<br />

della fine <strong>di</strong> un epoca da leggere in<br />

chiave ironica, come preciserà lo stesso<br />

autore, e non drammatica, come ,invece,<br />

è stato interpretato. Con questa prima etichetta<br />

rimane solo per due anni, fino al<br />

’55, per passare poi alla Fonit Cetra. Non<br />

smette comunque <strong>di</strong> frequentare il Centro<br />

Sperimentale dove conosce Franca<br />

Gandolfi, che <strong>di</strong>venterà<br />

sua moglie.<br />

Arrivano finalmente<br />

anche le prime apparizioni<br />

cinematografiche<br />

<strong>di</strong> spessore: Filumena<br />

Maturano <strong>di</strong> De<br />

Filippo, La carovana<br />

del peccato <strong>di</strong><br />

Mercanti, Carica eroica<br />

<strong>di</strong> De Robertis, Anni<br />

facili <strong>di</strong> Zampa, I cavalieri<br />

della regina <strong>di</strong><br />

Bolognini, dove vesti i<br />

panni del moschettiere<br />

Athos, e Accadde <strong>di</strong><br />

notte, un film ad episo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Callegari. In<br />

campo musicale, invece,<br />

nel ’56 con la<br />

nuova casa <strong>di</strong>scografica<br />

Fonit incide un settantotto<br />

giri con una<br />

lunga serie <strong>di</strong> canzoni<br />

e conosce Riccardo Pazzaglia che lo aiuterà<br />

a comporre il brano che lo consacrerà<br />

al successo internazionale: Nel blu<br />

<strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> blu. Mimmo, nonostante il <strong>di</strong>saccordo<br />

dell’amico che voleva puntare su un<br />

altro brano, intitolato La fortuna nella bottiglia,<br />

decisamente più cervellotico e che<br />

Modugno non vuole neanche incidere,<br />

decide <strong>di</strong> iscrivere il brano al festival <strong>di</strong><br />

Sanremo del ’58. Inspirato ad un quadro <strong>di</strong><br />

Chagall che raffigura un uomo con il volto<br />

semicolorato <strong>di</strong> blu, il brano viene rifiutato<br />

sia da Clau<strong>di</strong>o Villa che da Nilla Pizzi e<br />

viene, invece, affidato ad un esor<strong>di</strong>ente<br />

Johnny Dorelli. Vincitrice in<strong>di</strong>scussa della<br />

gara, la canzone uscirà imme<strong>di</strong>atamente<br />

dai confini italiani, grazie ai gestori <strong>di</strong> una<br />

ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Los Angels, che presenti al festival,<br />

acquistano il <strong>di</strong>sco e appena tornati in<br />

patria iniziano a trasmetterlo. Il successo<br />

è tale che deve essere pubblicato anche<br />

negli Usa dove vende circa una sessantina<br />

<strong>di</strong> mila copie al giorno, causando anche<br />

lunghe code fuori i negozi. Un evento<br />

senza precedenti per un artista ed un<br />

brano italiano, che ha conquistato un sensazionale<br />

record <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te, contando trenta<br />

milioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi venduti in tutto il<br />

mondo. Quando si pensa a volare è inevitabile<br />

pensare a Domenico Modugno, passato<br />

alla storia come Mister volare… ed<br />

allora: Volare ohoh, cantare ohohohoh…<br />

nel blu <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> blu…felici <strong>di</strong> stare<br />

lassù!!!!


<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />

Carnevale<br />

Civitonico 2012<br />

I sfilata - 12 Febbraio<br />

Banda Musicale<br />

1. Cugini - I Cugini squatrinati un lavoro<br />

se so’ inventati<br />

2. Zibaldone - Zibaldone a carnevale<br />

nun po’ mancà e co i pajacci baldoria<br />

vole fa<br />

3. Biacio - Co sto giro che c’avete fatto<br />

Gruppo Biacio ve mostra il pacco !!!<br />

4. Gazibo - Co o’ vino ormai semo<br />

<strong>di</strong>ventati avari e i nostri 10 anni li festeggiamo<br />

co o’ Campari<br />

5. O zucchero filato - L’albero delle<br />

delizie: La fantasia dei bimbi ci ha portato<br />

… dove gli alberi son <strong>di</strong> cioccolato …<br />

torte e pasticcini ci deliziano il palato …<br />

6. Forchettoni - Lady Ghiaccio e i suoi<br />

“Luponi” danno vita ai Forchettoni<br />

7. In<strong>di</strong>ani - A carnevale la medusa non<br />

fa male<br />

8. Egizia - Semo arrivati a nà conclusione<br />

Beppe Grillo c’ha ragione: se mejo voi<br />

campà , sul pianeta Egizia devi annà !<br />

9. Biffe - … poi la notte e poi ancora il<br />

giorno e “Biffe” creò il mare …<br />

10. Carusielli - “O Carusiello fa 10 anni<br />

ton<strong>di</strong> ton<strong>di</strong> insieme all’eroe dei due mon<strong>di</strong><br />

e pe tornà dellà do ponte Clementino<br />

<strong>di</strong>venta fiero garibal<strong>di</strong>no”<br />

11. Catarì - In<strong>di</strong>etro tutta … Catarì<br />

all’arrembaggio<br />

12. Jamaicano - Se co’ o’ gruppo<br />

Jamaicano ta la sen<strong>di</strong>, giochice a scacchi<br />

che nun te pen<strong>di</strong> !!!<br />

13. Tucano- Al Tucano si riparte da zero<br />

Maschere libere<br />

II sfilata – 19 Febbraio<br />

Banda Musicale<br />

1. Carusielli - “O Carusiello fa 10 anni<br />

ton<strong>di</strong> ton<strong>di</strong> insieme all’eroe dei due mon<strong>di</strong><br />

e petornà dellà do ponte Clementino<br />

<strong>di</strong>venta fiero garibal<strong>di</strong>no”<br />

2. Catarì - In<strong>di</strong>etro tutta … Catarì<br />

all’arrembaggio<br />

3. Forchettoni - Lady Ghiaccio e i suoi<br />

“Luponi” danno vita ai Forchettoni<br />

4. Tucano - Al Tucano si riparte da zero<br />

5. Cugini - I Cugini squatrinati un lavoro<br />

se so inventati<br />

6. Biffe - … poi la notte e poi ancora il<br />

giorno e “Biffe” creò il mare …<br />

7. Zibaldone - Zibaldone a carnevale<br />

nun po’ mancà e co i pajacci baldoria<br />

vole fa<br />

8. Gazibo - Co o’ vino ormai semo<br />

<strong>di</strong>ventati avari e i nostri 10 anni li festeggiamo<br />

co o’ campari<br />

9. Jamaicano - Se co’ o’ gruppo<br />

Jamaicano ta la sen<strong>di</strong>, giochice a scacchi<br />

che nun te pen<strong>di</strong> !!!<br />

10. O zucchero filato - L’albero delle<br />

delizie: La fantasia dei bimbi ci ha portato<br />

… dovegli alberi son <strong>di</strong> cioccolato … torte<br />

e pasticcini ci deliziano il palato …<br />

11. In<strong>di</strong>ani - A carnevale la medusa non<br />

fa male<br />

12. Biacio - Co sto giro che c’avete fatto<br />

Gruppo Biacio ve mostra il pacco !!!<br />

13. Egizia - Semo arrivati a nà conclusione<br />

Beppe Grillo c’ha ragione: se mejo<br />

voicampà , sul pianeta Egizia devi annà !<br />

Maschere libere<br />

III sfilata –21 Febbraio<br />

Banda Musicale<br />

1. O zucchero filato - L’albero delle<br />

delizie: La fantasia dei bimbi ci ha portato<br />

… dovegli alberi son <strong>di</strong> cioccolato … torte<br />

e pasticcini ci deliziano il palato …<br />

2. Tucano - Al Tucano si riparte da zero<br />

3. Biffe - … poi la notte e poi ancora il<br />

giorno e “Biffe” creò il mare …<br />

4. Egizia - Semo arrivati a nà conclusione<br />

Beppe Grillo c’ha ragione: se mejo<br />

voicampà , sul pianeta Egizia devi annà !<br />

5. Carusielli - “O Carusiello fa 10 anni<br />

ton<strong>di</strong> ton<strong>di</strong> insieme all’eroe dei due mon<strong>di</strong><br />

e pe tornà dellà do ponte Clementino<br />

<strong>di</strong>venta fiero garibal<strong>di</strong>no”<br />

6. Jamaicano - Se co’ o’ gruppo<br />

Jamaicano ta la sen<strong>di</strong>, giochice a scacchi<br />

che nun te pen<strong>di</strong> !!!<br />

7. Catarì - In<strong>di</strong>etro tutta … Catarì<br />

all’arrembaggio<br />

8. In<strong>di</strong>ani - A carnevale la medusa non<br />

fa male<br />

9. Biacio - Co sto giro che c’avete fatto<br />

Gruppo Biacio ve mostra il pacco !!!<br />

10. Cugini - I Cugini squatrinati un lavoro<br />

se so inventati<br />

11. Zibaldone - Zibaldone a carnevale<br />

nun po’ mancà e co i pajacci baldoria<br />

vole fa<br />

12. Forchettoni - Lady Ghiaccio e i suoi<br />

“Luponi” danno vita ai Forchettoni<br />

13. Gazibo - Co o’ vino ormai semo<br />

<strong>di</strong>ventati avari e i nostri 10 anni li festeggiamo<br />

co o’ Campari<br />

Maschere Libere


46<br />

BETTY cerca<br />

casa...Pura meticcia<br />

femmina taglia<br />

me<strong>di</strong>o/piccola-3/4 mesi<br />

circa-10kg <strong>di</strong> peso. Si<br />

trova a Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />

(Viterbo) 0761574291-<br />

3933120915<br />

VASANELLO (Viterbo) una ragazza trova 3 mesi fa 4 cuccioli<br />

in un cartone vicino ai secchi della spazzatura e li<br />

porta a casa sua nella speranza, dopo visita dal veterinario,<br />

<strong>di</strong> trovar loro una famiglia. Nonostante i vari appelli e<br />

locan<strong>di</strong>ne DAPPERTUTTO, non è successo nulla: NESSU-<br />

NO ha chiamato. Aiutiamola per favore anche perchè<br />

NON li può tenere in un condominio!!!! Grazie. Cindy 3202855764<br />

Nina, 1 anno e<br />

mezzo, simil<br />

Husky cerca casa.<br />

Per motivi personali<br />

piuttosto seri<br />

sfortunatamente<br />

non posso più<br />

tenerla con me, è<br />

microcippata ed in regola con<br />

tutto. Cerco persone serie che<br />

possano prendersi cura <strong>di</strong> lei...<br />

preferibilmente in zona<br />

Viterbo. Francesca<br />

BRUNO cerca<br />

casa.....Simil caccia,<br />

maschio, 1<br />

anno circa, futura<br />

taglia me<strong>di</strong>a,12 kg<br />

<strong>di</strong> peso. Vivace, dominante.Si trova a<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />

(Viterbo)0761574291 - 3933120915<br />

Viterbo (Lazio). Eva, due<br />

anni e mezzo, taglia me<strong>di</strong>o<br />

grande, sterilizzata. Bella<br />

e buona. URGEN<strong>TI</strong>SSI-<br />

MO: Rischia il canile!<br />

349/7752010 340/8657040.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

ROCKY 2 anni e mezzo ME<strong>TI</strong>CCIO<br />

BOVARO, 20 CHILI, INTERO... E’<br />

BELLISSIMO E GIOCHEREL-<br />

LONE, CERCO ADOZIONE...<br />

REGIONE LAZIO POSSIBIL-<br />

MENTE..... AIUTATEMI PER<br />

FAVORE!!!<br />

GRAZIE....STEFANIA 3391983138<br />

Chicca si trova in<br />

provincia <strong>di</strong><br />

Viterbo. E’ nata ad<br />

ottobre 2010 ed è<br />

sempre<br />

vissuta in casa.<br />

Taglia piccola,<br />

simil pincher. La sua padrona NON se<br />

ne può occupare per motivi personali.<br />

Si affida solo con firma moduli <strong>di</strong><br />

adozione e obbligo alla sterilizzazione.<br />

PER INFO: Massimo 330/578204<br />

EMMA...CHE DIRE<br />

DI TE????<br />

7 MESI...DA TRE<br />

CHIUSA IN UN BOX<br />

A SCONTARE<br />

CHISSA’ QUALE<br />

PENA... Carattere dominante. Deve<br />

essere “figlia unica”....<br />

EMMA E’ <strong>UNA</strong> CUCCIOLONA, TG<br />

MEDIA, SI TROVA in prov. <strong>di</strong><br />

VITERBO, MA PER <strong>UNA</strong> BUONA<br />

ADOZIONE LA POR<strong>TI</strong>AMO<br />

OVUNQUE. VERRA’ AFFIDATA<br />

VACCINATA E CHIPPATA.<br />

CONTROLLI PRE/POST AFFIDO E<br />

FIRMA MODULO ADOZIONE.<br />

PER INFO RITA 339/1123663<br />

Associazione Animalista “INCROCIAMOLEZAMPE-ONLUS” - Largo Saragat, 2 - 010133-CIVITACASTELLANA (VT)<br />

Tel: 3391123663 - C.F. 90095390564 - incrociamolezampe@gmail.com - www.incrociamolezampe.org<br />

Gennaio 2012 - Non abbiamo l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> chiedere, tanto meno sol<strong>di</strong>, ma quando non ce la facciamo più, riponiamo la nostra <strong>di</strong>gnità<br />

sotto i tacchi e ...chie<strong>di</strong>amo! L’Associazione, come molti sanno, si mantiene da sola con le poche libere erogazioni, le manifestazioni<br />

pubbliche come i mercatini, le feste <strong>di</strong> paese, ma soprattutto con la generosità dei suoi volontari che a scadenza <strong>di</strong> ogni mese e in ogni<br />

circostanza straor<strong>di</strong>naria (ve<strong>di</strong> veterinaria), mettono le mani nelle loro tasche e aiutano a saldare le spese che a volte superano l’immaginabile:<br />

quante volte l’Associazione davanti ad un cane ferito e/o malato non si tira in<strong>di</strong>etro e affronta interventi chirurgici complicati<br />

e costosi con degenze in cliniche veterinarie e non sempre -purtroppo- con esiti felici? Ma questa è una delle voci dello Statuto <strong>di</strong><br />

un’Associazione Animalista che viene sempre rispettato.... Abbiamo bisogno <strong>di</strong> TUTTO: cucce, coperte, piumoni, asciugamani,<br />

ciotole e noi....chie<strong>di</strong>amo! Le adozioni in tutto questo sono -fortunatamente- moltissime, ma le segnalazioni <strong>di</strong> abbandoni,<br />

i ritrovamenti, i cuccioli nei cassonetti sono sempre TROPPI: finchè non verrà accettata - <strong>di</strong> prassi- la sterilizzazione da parte dei<br />

privati, si creeranno sempre dei randagi! Chie<strong>di</strong>amo a qualche anima gentile <strong>di</strong> venirci ad aiutare a far sgambettare i cani nostri ospiti,<br />

ogni giorno. Sono cani molto spesso adulti che hanno bisogno -sempre in attesa <strong>di</strong> adozione- <strong>di</strong> sgranchirsi le zampe visto che la maggior<br />

parte delle loro giornate la passano in un box....CERCHIAMO VOLONTARI!<br />

Loro, i pelosi, hanno sempre bisogno <strong>di</strong> noi, e noi abbiamo solo voi, i nostri angeli che ci aiutano in un duro ma bellissimo percorso:<br />

quello <strong>di</strong> aiutare a salvare esseri “viventi”...Grazie <strong>di</strong> cuore.<br />

Per contatti: Rita STORRI Presidente 3391123663 Civita castellana -<br />

Nunzia 3408353646 Sutri/Caparanica/Monterosi/Nepi<br />

Barbara 3313265516 Fabrica <strong>di</strong> Roma/Carbognano/Corchiano<br />

Gabriella 3335375465 “ “ “ “<br />

Cinzia 335228897 CivitaCastellana/Gallese/Via Flaminia<br />

Per donazioni e contributi: UNICREDIT S.p.A Civitacastellana Buoz. (30426)<br />

Iban: IT 43 S 02008 73032 000101140618 intestato a Incrociamolezampe-Onlus


ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile<br />

L’anno 2012 inizia per voi<br />

dell’ariete al meglio delle<br />

vostre aspettative e questo<br />

gennaio ne sarà la <strong>di</strong>mostrazione<br />

pratica. Cercate<br />

<strong>di</strong> mantenere l’umiltà che vi è solita ed<br />

evitate gli eccessi.<br />

TORO 21 Aprile - 20 Maggio<br />

Il periodo è <strong>di</strong> quelli giusti<br />

per fare nuovi progetti su<br />

cui puntare. Non tiratevi<br />

in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> fronte alle<br />

nuove e prolifiche possibilità<br />

che vi si presenteranno in questo gennaio<br />

2012, evitate la timidezza e, se ne<br />

avete tempo, <strong>di</strong>vertitevi.<br />

GEMELLI 21 Maggio-21<br />

Giugno State dando quasi il<br />

meglio <strong>di</strong> voi, ma un piccolo<br />

sforzo ulteriore<br />

potrebbe esservi utile per<br />

migliorare qualche piccola<br />

situazione da chiarire. I rapporti col prossimo<br />

dovrebbero talvolta essere più limpi<strong>di</strong>.<br />

CANCRO 22 Giugno - 2<br />

Luglio Prestate attenzione<br />

agli eccessi e ai perio<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

inerzia che potrebbero<br />

caratterizzare questo<br />

mese. Cercate <strong>di</strong> mantenere la continuità<br />

necessaria in ciò che fate senza per questo<br />

procedere al rilento. Parola d’or<strong>di</strong>ne:<br />

costanza.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />

Oroscopo <strong>di</strong> Gennaioby Cosmo<br />

LEONE 23 Luglio - 22<br />

Agosto Ottimo inizio d’anno<br />

e questo gennaio 2012<br />

ne sarà la concreta <strong>di</strong>mostrazione<br />

pratica. Tutti gli<br />

impegni che vi avevano<br />

visto coinvolti nel passato stanno venendo<br />

meno ed è giunto per voi il momento <strong>di</strong><br />

pensare a qualcosa <strong>di</strong> nuovo.<br />

VERGINE 23 Agosto - 22<br />

Settembre Cercate <strong>di</strong> evitare<br />

quando potete, <strong>di</strong><br />

essere troppo bruschi e<br />

<strong>di</strong>retti nei rapporti col<br />

prossimo. Siate capaci <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>are in situazioni in cui ce ne sarebbe<br />

bisogno, ma senza per questo non esprimere<br />

il vostro pensiero.<br />

BILANCIA 23 Settembre<br />

- 22 Ottobre E’ questo<br />

il periodo giusto per fare<br />

nuove conoscenze e aprire<br />

ad un nuovo orizzonte<br />

<strong>di</strong> rapporti sociali. Se ciò<br />

che avete non vi sod<strong>di</strong>sfa appieno avrete<br />

la possibilità <strong>di</strong> dare una lieta svolta alla<br />

vostra esistenza.<br />

SCORPIONE 23 Ottobre -<br />

21 Novembre Questo<br />

anno 2012 sembra davvero<br />

iniziare a rilento e<br />

probabilmente non vi<br />

siete ancora ben resi<br />

conto del nuovo anno che ormai è arrivato.<br />

Cercate <strong>di</strong> vivere la vita in maniera più<br />

vitale.<br />

SAGGITTARIO 22 No-<br />

vembre - 20 Dicembre<br />

Ottimo periodo per levarvi<br />

qualche sassolino dalla<br />

scarpa e rendere note agli<br />

altri le vostre posizioni,<br />

che spesso potrebbero essere considerate<br />

più con<strong>di</strong>visibili <strong>di</strong> quello che pensate, sia<br />

in famiglia che lavoro.<br />

CAPRICORNO 21 Dicembre<br />

- 19 Gennaio Cercate <strong>di</strong><br />

avere più coraggio nelle<br />

vostre azioni e non tiratevi<br />

in<strong>di</strong>etro sul più bello per<br />

paura <strong>di</strong> esporvi. Dal punto<br />

<strong>di</strong> vista sentimentale le novità non mancheranno:<br />

sappiate cogliere la palla al<br />

balzo.<br />

ACQUARIO 20 Gennaio - 18<br />

Febbraio Prestate sempre<br />

attenzione alle circostanze<br />

in cui vi troverete coinvolti<br />

e cercate <strong>di</strong> non prendere<br />

tutte le questioni che vi si<br />

pongono con leggerezza. Dal punto <strong>di</strong><br />

vista lavorativo non vi potete certo lamentare.<br />

PESCI 19 Febbraio - 20<br />

Marzo Il periodo <strong>di</strong> gennaio<br />

2012 è senz’altro <strong>di</strong> quelli<br />

favorevoli. Tante le occasioni<br />

lavorative che vi si presenteranno<br />

e tante le chanches dal punto <strong>di</strong><br />

vista sociale che non dovrete certo lasciar<br />

perdere. Ma anche il partner ha bisogno <strong>di</strong><br />

voi, non trascuratelo!


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più importanti<br />

VI RASSEGNA NAZIONALE DI TEATRO<br />

PREMIO “ARCO D’ORO” 2012<br />

Prenderà il via Domenica 19 febbraio, al Teatro Palarte <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong><br />

Roma, la sesta e<strong>di</strong>zione del Premio “Arco d’Oro”, rassegna nazionale <strong>di</strong> teatro<br />

aperta a tutte le migliori compagnie non professioniste d’Italia. Anche quest’ anno<br />

il concorso ha visto iscritti più <strong>di</strong> sessanta gruppi teatrali. Tra questi sono stati selezionati<br />

sette spettacoli che andranno a comporre il cartellone dei finalisti, i quali si<br />

contenderanno il prestigioso “Arco d’Oro”, opera del pittore Fer<strong>di</strong>nando Sciarrini<br />

raffigurante l’Arco <strong>di</strong> Giove <strong>di</strong> Falerii Novi.<br />

Tra i premi più ambiti assegnati alle compagnie anche il “Premio Speciale della<br />

Stampa” che viene assegnato dal nostro giornale alla rappresentazione che a giu<strong>di</strong>zio<br />

della Giuria ha avuto le migliori recensioni.<br />

Si parte Domenica 19 febbraio, con inizio sempre alle 17,30, con la Compagnia<br />

Filarmonico Drammatica <strong>di</strong> Macerata che porterà in scena IL MARITO DI MIO FIGLIO <strong>di</strong> Daniele Falleri. Una <strong>di</strong>vertentissima<br />

comme<strong>di</strong>a sulle sorprendenti “varianti” dei matrimoni <strong>di</strong> oggi, dove accade che scoprire l’identità delle nuore non si rivelerà<br />

semplice per le due povere coppie <strong>di</strong> genitori.<br />

Sul prossimo numero troverete tutto il programma completo della imper<strong>di</strong>bile rassegna!<br />

Pertanto appuntamento per tutti al Teatro Palarte <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma con splen<strong>di</strong><strong>di</strong> spettacoli al mitico prezzo <strong>di</strong> 5 euro. Abbonamenti<br />

per sette Domeniche a soli 25 Euro.<br />

BUON TEATRO!!<br />

Giornata della Memoria:<br />

il 27 la premiazione de<br />

“I Giovani incontrano<br />

la shoah”<br />

L’Amministrazione comunale <strong>di</strong> Civita<br />

Castellana celebra la Giornata della<br />

Memoria con gli studenti delle scuole<br />

superiori della città . Presso l’aula magna<br />

<strong>di</strong> via Petrarca il 27 gennaio dalle 9.30<br />

alle 11.30 si terrà un <strong>di</strong>battito – conferenza<br />

per ricordare le vittime della<br />

shoah. Oltre agli interventi del sindaco,<br />

Gianluca Angelelli, e dell’assessore<br />

all’Istruzione, Giancarlo Contessa, ci<br />

sarà quello del Rabbino della Comunità<br />

ebraica <strong>di</strong> Roma, Cesare Moscati, invitato<br />

dall’Amministrazione.<br />

La Giornata della Memoria sarà de<strong>di</strong>cata<br />

alla premiazione del concorso indetto<br />

dall’Amministrazione “I giovani incontrano<br />

la Shoah”, a cui hanno partecipato 78<br />

ragazzi degli istituti superiori della città .<br />

I venticinque vincitori del concorso, i cui elaborati sono stati selezionati da un’apposita<br />

commissione, andranno in visita ad Auschwitz accompagnati dai docenti e dal sindaco.<br />

Una scena della comme<strong>di</strong>a “Il marito <strong>di</strong> mio<br />

figlio”, al Teatro Palarte <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />

il 19 Febbraio<br />

Ceramica e <strong>di</strong>stretto industriale: dal comune <strong>di</strong> Civita premi annuali alle tesi<br />

<strong>di</strong> laurea<br />

Scade il 31 gennaio il termine per partecipare al concorso che l’Amministrazione comunale <strong>di</strong> Civita<br />

Castellana ha indetto per le tesi <strong>di</strong> laurea sulla ceramica o sul Distretto Industriale che sono state<br />

<strong>di</strong>scusse nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2010 e 31 <strong>di</strong>cembre 2011.<br />

Potranno partecipare al concorso coloro che hanno <strong>di</strong>scusso tesi <strong>di</strong> laurea su argomenti attinenti l’evoluzione della<br />

tecnica della ceramica, stu<strong>di</strong> antropologici, l’ incidenza della ceramica sul contesto sociale, culturale e lavorativo;<br />

stu<strong>di</strong> giuri<strong>di</strong>ci, economici ed estetico/artistici sulla ceramica; iniziative <strong>di</strong> marketing strategico per il rilancio del settore<br />

tra<strong>di</strong>zionale ed economico del Distretto Industriale; Ceramica artistica, Istituti, Organismi, Associazione, Consorzi, interventi<br />

correlati al raggiungimento <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> implementazione dell’arte della ceramica.<br />

Gli interessati dovranno presentare al Comune la domanda con copia della tesi <strong>di</strong> laurea e relativa documentazione. La domanda<br />

potrà essere spe<strong>di</strong>ta a mezzo <strong>di</strong> raccomandata A.R. o presentata all’Ufficio Protocollo Generale ubicato presso l’Area Relazioni Esterne<br />

in Via SS. Martiri Giovanni e Marciano n. 4/6. Tutte le informazioni sono anche sul sito www.civitacastellana.vt.it. Il termine ultimo<br />

per la presentazione della domanda è il 31 gennaio ore 12.00.<br />

49<br />

CERIMONIA DI<br />

IN<strong>TI</strong>TOLAZIONE<br />

<strong>di</strong> Via PROF. PAOLO<br />

MONFELI<br />

DOMENICA 29 GENNAIO 2012<br />

ALLE ORE 12,30<br />

con il seguente programma :<br />

Ore 12,30: raduno delle autorità,<br />

associazioni, citta<strong>di</strong>ni in Piazza<br />

Duomo (a fianco della Biblioteca<br />

Comunale)<br />

Breve <strong>di</strong>scorso del Sindaco<br />

Scopritura targa.<br />

La cerimonia sarà allietata dalla Banda<br />

Musicale “R. Poleggi”.


50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

La Redazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri<br />

Il 26 gennaio <strong>di</strong> 18<br />

anni fa nasceva una<br />

stella che brillava<br />

forte!! Fa’ in modo<br />

che quella luce sia<br />

sempre più forte e<br />

possa abbagliare<br />

tutti coloro che<br />

incontrerai nella<br />

tua vita!!! Tanti<br />

auguri a Rebecca<br />

Censi dai nonni<br />

Donato e Gianna<br />

Tanti auguri a Valerio<br />

Papini che il 18<br />

<strong>di</strong>cembre ha ricevuto<br />

il sacramento del<br />

battesimo. Auguri da<br />

mamma, papà, i nonni, gli zii, il padrino Giancarlo<br />

e la madrina Elisa.<br />

Un augurio speciale al<br />

piccolo ometto <strong>di</strong> casa,<br />

Omar, che ha compiuto gli<br />

anni il 2 gennaio. Per il<br />

momento la torta è grande<br />

e le candeline sono poche,<br />

solo una!!!<br />

Ti auguriamo <strong>di</strong> arrivare a<br />

tante candeline da non<br />

spegnere in un soffio solo….<br />

Tanti, tantissimi auguri cucciolotto per il tuo<br />

primo anno <strong>di</strong> vita da mamma, papà, zii e nonni e<br />

soprattutto dalle tue cuginette Melissa e Giada,<br />

Jasmine, Bahssam e Sahim.<br />

Il 23<br />

febbraio Gabriele<br />

Ceccarelli compie<br />

5 anni. Tanti auguri da<br />

papà Riccardo, mamma<br />

Elisa, i nonni Sandro,<br />

Maria, Marinela,<br />

Roberto, Elisabetta e<br />

dagli zii Leonardo,<br />

Angelo, Tatiana e Rosaria.<br />

Tanti auguri a nonna<br />

Angela che il 15 gennaio<br />

ha compiuto 86 anni, da<br />

Alessandro, Laura e<br />

Franco.<br />

Il 1° gennaio è nato il<br />

mio piccolo grande<br />

cuginetto Gabriel.<br />

Tanti auguri a zia<br />

Letizia, zio Rodolfo e<br />

a Desiree, da Francesco.<br />

Tanti auguri a Vittoria<br />

Ulisse per il suo primo<br />

compleanno, che ha<br />

festeggiato il 28<br />

<strong>di</strong>cembre 2011, dai<br />

genitori, i nonni, gli zii<br />

ed i cuginetti Simone<br />

ed Alessandro<br />

Un augurio speciale<br />

a Giada Mariantoni<br />

che l’8 Febbraio<br />

compie 18 anni.<br />

Auguri da mamma,<br />

papà, Beatrice,<br />

nonna, zia, zio e<br />

dalle cuginette<br />

Marta, Noemi e dal fidanzato Luca.<br />

Tanti auguri a Giada e Luca che l’8 e il 12<br />

Febbraio festeggiano 18 anni, dalle famiglie<br />

Mariantoni e Furano<br />

Tanti auguri al Dott. Diego<br />

Precetti che lo scorso<br />

Dicembre ha conseguito la<br />

laurea Magistrale in<br />

Finanza e Management<br />

ottenendo un meritatissimo<br />

110 e lode.<br />

Siamo orgogliosi <strong>di</strong> te!!!<br />

La tua famiglia e gli amici.


Tanti<br />

auguri al<br />

piccolo<br />

Francesco<br />

Sbarra che l’8<br />

febbraio<br />

compie 2 anni.<br />

Ti vogliamo<br />

un bene<br />

immenso.<br />

Mamma, papà, i nonni, gli zii, le<br />

zie e i tuoi cuginetti Desiree e<br />

Gabriel. Auguri!!!!<br />

Tanti<br />

auguri a Maria<br />

Pia Nelli che il<br />

23 gennaio ha<br />

compiuto 70<br />

anni, dai figli<br />

Loretta, Piera,<br />

Fabio e Daniele,<br />

dal genero, dalle nuore e dai nipotini<br />

Gianmarco, Federica e Giulia.<br />

25 gennaio -<br />

San Francesco<br />

<strong>di</strong> Sales.<br />

La redazione <strong>di</strong><br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

augura buona<br />

festa a tutti i<br />

giornalisti, nel<br />

giorno de<strong>di</strong>cato<br />

al loro Santo<br />

protettore.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />

Spero che<br />

nel giorno<br />

del tuo<br />

compleanno,<br />

tu possa<br />

vivere 18<br />

momenti<br />

speciali che<br />

ricorderai per tutta la vita! Auguri<br />

maggiorenne! uguri....auguri....<br />

auguri....auguri RAFFAELE !!!!!!!!!!!<br />

(Ora tocca a te ...scoprire chi e’<br />

stato a farti questo augurio)<br />

Congratulazioni<br />

alla neo<br />

dottoressa<br />

Maria Laura<br />

Bacchiocchi per<br />

la sua laurea in<br />

Scienze della<br />

Comunicazione,<br />

dalla mamma, le<br />

sorelle ed i nonni.<br />

Tanti auguri a Fabio<br />

Calcinari che il 20<br />

gennaio ha compiuto<br />

40 anni, da mamma<br />

Maria Pia, dalle<br />

sorelle Loretta e<br />

Piera, dal fratello<br />

Daniele, dai cognati,<br />

dalla fidanzata<br />

Alexandra e dai<br />

nipotini Gianmarco,<br />

Federica e Giulia.<br />

Un augurio speciale a<br />

tutti<br />

gli innamorati<br />

del mondo...<br />

ed in particolare<br />

a quelli che<br />

seguono<br />

appassionatamente<br />

la nostra rivista!!!!<br />

Per chi si ama, San<br />

Valentino non è solo il 14 febbraio, ma tutti i giorni...


52<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Nel cuore<br />

Ciao mamma, sai bene quanto dolore abbiamo dovuto sopportare nella<br />

nostra famiglia in quest’ultimo anno… e nell’ultimo mese ci ha lasciati<br />

tu… sei voluta andare per raggiungere le persone che tanto abbiamo<br />

amato e che non sono più con noi da poco…<br />

Vorremmo infinitamente che fossi ancora qui con noi per rivivere alcuni<br />

momenti che ci hanno accompagnati nella nostra crescita con te … ti<br />

ricor<strong>di</strong> mamma quando ti prendevamo in giro per farti togliere quel<br />

brutto “broncio” che mettevi quando si avvicinava l’ora del pranzo e<br />

della cena… e quando a volte ti sgridavamo perché non aprivi la bocca<br />

per mangiare come una bambina <strong>di</strong>spettosa??? Ma alla fine riuscivi sempre a farti coccolare<br />

e a farti fare mille carezze…<br />

Insomma una piccola donna che è riuscita a tirare avanti con tanti, ma tanti sacrifici una<br />

numerosa ed unita famiglia che ti ha tanto amata.<br />

L’ultima sera in cui sei stata tra noi con quella poca voce sei riuscita a <strong>di</strong>re: “Però ho fatto<br />

tutti bravi figli…” Tanti sono i ricor<strong>di</strong> in noi e nessuno potrà mai portarceli via…<br />

85 anni…MA LA MAMMA E’ SEMPRE LA MAMMA, anche se ormai siamo tutti gran<strong>di</strong> il dolore ci<br />

affligge… siamo qui uniti ora più che mai, per <strong>di</strong>rti ancora una volta:<br />

CIAO CARA MAMMA, <strong>TI</strong> VOGLIAMO BENE!<br />

La tua immagine è sempre viva nel mio pensiero,<br />

il ricordo del tuo sorriso è la mia forza.<br />

Sei stata un esempio <strong>di</strong> madre... una nonna stupenda..<br />

Ti amo mamma con tutto il cuore e tutta l’anima.<br />

Lucia Montanari, le nipoti Debora, Giulia e Arianna ed il genero Giulio.<br />

(Del Frate Anna nata il 30/11/1930 morta il 17/12/2010)<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />

Roma com’era<br />

Con il piano <strong>di</strong> Roma Capitale del 1883, la città muta profondamente la sua fisionomia.<br />

Ma l’apice delle trasformazioni urbanistiche si ha nel 1924 sotto il regime Fascista.<br />

La fontanella <strong>di</strong> Piazza Giudea, esterna al Ghetto, ne è un esempio,<br />

dato che venne spostata in Via del Progresso.<br />

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54<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. Primi anni ‘50. Operai della Ceramica Artistica Santi e Pellegrini. In pie<strong>di</strong> da sx: Lucia Pace,<br />

Alvisia Alessandrini, Vincenza Costanzi, Luisa Brocchi, Luigi Paolelli, Luciano Ciappici, Lorenzo Dominici, Vincenzo...,<br />

Gino Santi (titolare insieme ad Otello Pellegrini della fabbrica). In basso da sx: Alberto Pellegrini, Bruna Gelanga,<br />

Viviana Cima, Celeste Speranza, Gianni Mattioli, Giorgio Pellegrini, Giovanni Bravini, Luigi Valletta.<br />

Civita Castellana - 1943.<br />

Sfollati a Corchiano.<br />

In pie<strong>di</strong> da sx:<br />

Ferminia Benedetti,<br />

Nazzareno Natili,<br />

Saverio Natili,<br />

Elena Natili,<br />

Eligio Natili.<br />

In basso da sx:<br />

Carlo ed Alvise Natili.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori


ei ricor<strong>di</strong><br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. 1972-73. Squadra Rugby - Campionato serie D.<br />

In pie<strong>di</strong> da sx: Gianni Corazza, Telemaco Angeletti,<br />

Ermanno Lanzi, Romolo Angelozzi, Flaminio Marziani, Fabio Patrizi, Arcangelo Belloni, Sergio Tontoni, Luciano Soldateschi, Carlo Angeletti.<br />

In basso da sx: Francesco Giovannetti, Sergio Mancini, Roberto Fidaleo, Angelo Evangelisti, Pietro Lanzi, Giuseppe Profili, Fabrizio Flori.<br />

Foto tratta dal libro “50 anni <strong>di</strong> strani rimbalzi” <strong>di</strong> Ugo Bal<strong>di</strong>.<br />

55


56<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma.<br />

Anni ‘90.<br />

Da sx:<br />

cap. Stefano Pacelli,<br />

don Mario Mastrocola,<br />

Lamberto Alessandrini.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma.<br />

Amni ‘70.<br />

In pie<strong>di</strong> da sx:<br />

Adriano De Angelis,<br />

Gianni Sciosci,<br />

Lino Rossi.<br />

In basso:<br />

“Lalletto”<br />

Foto concessa da<br />

A.D. Fabrica Calcio 2010.


ei ricor<strong>di</strong><br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma - Cresima del 1955. La foto è stata messa a <strong>di</strong>sposizione dal sig. Anetrini Giampiero.<br />

Da sx. (sono stati riconosciuti): 1° Fernando Cantagalli - 3° Giampiero Anetrini - 4° Domenico Anetrini .<br />

Civita Castellana.<br />

Primi anni del '900.<br />

Angelo Belloni alla centrale elettrica<br />

del laghetto <strong>di</strong> via Nepesina.<br />

Foto del nipote Massimiliano Belfi.


58<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

CARBOGNANO, ANNO 1908. Bambini dell’asilo.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />

ei ricor<strong>di</strong><br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Corchiano.<br />

2 Ottobre 1954.<br />

Delia e Giulio Clericetti<br />

consegnano<br />

le bomboniere<br />

del loro matrimonio,<br />

a fine pranzo,<br />

a Cesare Clericetti<br />

ed a tutti<br />

gli altri invitati.<br />

Corchiano.<br />

Fine anni ‘50.<br />

Prima Comunione<br />

<strong>di</strong> Prospero Prosperi,<br />

insieme a Plinio Zuppante<br />

e Renilde Prosperi.


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Sandro Anselmi<br />

P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT)<br />

Tel./Fax 0761.51.31.17<br />

e-mail : sandro_anselmi@libero.it<br />

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