TI LASCIO UNA CANZONE. Diario di bordo. Terza ... - Campo de'fiori
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<strong>TI</strong> <strong>LASCIO</strong> <strong>UNA</strong><br />
<strong>CANZONE</strong>.<br />
<strong>Diario</strong> <strong>di</strong> <strong>bordo</strong>.<br />
<strong>Terza</strong> ed ultima<br />
parte<br />
XV<br />
MINIFES<strong>TI</strong>VAL<br />
CITTA’ DI<br />
VITERBO.<br />
ASPETTARE<br />
LA FINE DEL<br />
2012...NON E’<br />
LA FINE DEL<br />
MONDO<br />
NESSUN<br />
COMPENSO<br />
PER IL<br />
SINDACO DI<br />
ORVIETO.<br />
CIVITA<br />
RICORDA IL<br />
PITTORE<br />
PIERO<br />
AMMANNATO
2<br />
E<strong>di</strong>toriale:<br />
Non possiamo affondare...........................3<br />
L’intervista:<br />
Ti lascio una canzone 2011 - <strong>di</strong>ario <strong>di</strong><br />
<strong>bordo</strong>................................................4-5-6<br />
Curriculum vitae:<br />
I Bingol Jazz Quartet................................8<br />
Una chitarra... cento canzoni...............9<br />
XV Minifestival Città <strong>di</strong> Viterbo.....10-11<br />
Roma che se n’è andata:<br />
Francesco Borromini...........................12-13<br />
Suonare Suonare:<br />
Sergio Paternò ..................................14-15<br />
A proposito <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori e <strong>di</strong><br />
Giordano Bruno...................................17<br />
Ecologia e ambiente:<br />
Aspettare la fine del 2012.......................18<br />
La bottega <strong>di</strong> Mastro Fiore, falegnami<br />
da quattro generazioni.......................19<br />
Cose da ragazzi:<br />
Mamma e papà : genitori o amici?............21<br />
La coscienza infelice (in molti casi) è<br />
un re senza regno...............................22<br />
Socializzare cinguettando..................23<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
SOMMARIO<br />
Nessun compenso per il sindaco <strong>di</strong><br />
Orvieto.................................................24<br />
Come eravamo:<br />
Ricominciare a ... ricordare......................25<br />
Agostino Para<strong>di</strong>si................................26<br />
Cinquantesimo per l’azienda Sbarra..27<br />
Porta d’ingresso nel mondo d’arte del<br />
Prof. Piero Ammannato a vent’anni<br />
dalla sua scomparsa...........................28<br />
Civita ricorda Piero.............................29<br />
Il Fumetto:<br />
Mercenary Pierre....................................30<br />
Angolo Bon Ton:<br />
I piatti....................................................35<br />
Una “Fabrica” <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>:<br />
Zio Paolino, la fisarmonica e le stelle........36<br />
La rubrica dei cognomi.......................37<br />
Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli.38<br />
Nasce la scuola pubblica....................39<br />
News...............................................40-41<br />
Le storie <strong>di</strong> Max:<br />
Domenico Modugno................................42<br />
Sport....................................................43<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori in arte news..............44<br />
Carnevale civitonico 2012..................45<br />
I nostri amici.......................................46<br />
Oroscopo .............................................47<br />
Agenda.................................................49<br />
Messaggi.........................................50-51<br />
Nel cuore.............................................52<br />
Roma com’era.....................................53<br />
Album dei ricor<strong>di</strong>.........54-55-56-57-58-59<br />
Annunci gratuiti..............................60-61<br />
Selezione offerte immobiliari .......62-63<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />
Non possiamo affondare<br />
Mentre si perdono continuamente posti <strong>di</strong> lavoro e si tagliano stipen<strong>di</strong> e pensioni, tutto continua ad aumentare<br />
in maniera in<strong>di</strong>scriminata e folle; qualcosa non quadra!<br />
Ma come si può solo immaginare <strong>di</strong> poter caricare ancora le famiglie italiane, che oramai da tempo non riescono<br />
ad arrivare a fine mese?<br />
Ettore Fieramosca avrebbe detto: “Vile, tu ucci<strong>di</strong> un uomo morto!”<br />
Ve<strong>di</strong>amo invece appalti <strong>di</strong> opere pubbliche gonfiati, opere pubbliche realizzate e mai utilizzate, decine e decine<br />
<strong>di</strong> enti inutili, emolumenti stratosferici ai super manager, mega stipen<strong>di</strong> e privilegi all’esercito dei politicanti,<br />
appannaggi esagerati a calciatori e uomini dello spettacolo…<br />
Ma la colpa della crisi è degli italiani, <strong>di</strong> tutti quelli che già non mangiano più, non si <strong>di</strong>vertono più, <strong>di</strong> quelli ai<br />
<strong>di</strong> Sandro Anselmi<br />
quali è stata tolta la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> lavorare, <strong>di</strong> progre<strong>di</strong>re e, non a pochi, la voglia <strong>di</strong> tirare avanti.<br />
Sono troppi oramai i suici<strong>di</strong> <strong>di</strong> coloro che spaventati dalla situazione si sono caricati <strong>di</strong> responsabilità non proprie,<br />
ed hanno lasciato orfani quei figli per i quali avevano sognato un futuro tranquillo e sereno.<br />
Come non può rimordere la coscienza a chi sa <strong>di</strong> possedere e consumare così tanto, mentre tutto il popolo muore letteralmente <strong>di</strong><br />
fame? Come non vergognarsi della prostrazione dei quei poveri vecchietti costretti a nei supermercati per mangiare?<br />
Troppi fatti eclatanti e gravi segnalano il livello raggiunto: mai così basso!<br />
Troppe famiglie, oramai, vivono della sola pensione del nonno e né lo Stato, né tanto meno le banche incentivano l’occupazione, anzi.<br />
Ma come è potuta andare così ? E’ forse colpa dei soliti italiani scansafatiche, od invece della loro stupida irresolutezza, atavica sopportazione?<br />
Questi illustri professori non hanno considerato il limite delle nostre possibilità , pretendono risultati, ed anche se tutto<br />
va alla deriva ed affonda, insistono nel <strong>di</strong>re che dovremmo aumentare le nostre capacità , dovremmo rendere <strong>di</strong> più, sempre <strong>di</strong> più,<br />
e come lo Charlotte <strong>di</strong> TEMPI MODERNI, arrivare allo sfinimento.<br />
Sono pervaso <strong>di</strong> pessimismo, ma come non esserlo?<br />
Tante volte ho spronato i giovani, ma invano.<br />
Se ci convinciamo che tutti i problemi li dobbiamo risolvere noi, ne rimarremo inevitabilmente schiacciati.<br />
Bisognerebbe, invece, che venissero fatti piani concreti a breve, a me<strong>di</strong>o ed a lungo termine.<br />
Solo un’oculata ragionevolezza può auspicare uno sviluppo solido e duraturo, ma questa la può avere solo chi ha interesse al bene<br />
pubblico, e non chi dal bene pubblico ne trae personale giovamento.<br />
Dopo aver corso tanto è ora <strong>di</strong> fermarsi e considerare “ahimè ” dove siamo arrivati!! Non avere più una meta, un obiettivo, uno scopo<br />
è un bel problema!<br />
Noi potremo anche stu<strong>di</strong>are, cari professori, ma la vostra lezione non ci è chiara!
4<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
“<strong>TI</strong> <strong>LASCIO</strong> <strong>UNA</strong> <strong>CANZONE</strong> 2011”<br />
<strong>Diario</strong> <strong>di</strong> <strong>bordo</strong><br />
V EDIZIONE<br />
Tutto quello che le telecamere non <strong>di</strong>cono - <strong>Terza</strong> ed ultima parte<br />
Siamo giunti alla fine… il 23 Dicembre si è<br />
conclusa la nostra avventura nella grande<br />
famiglia <strong>di</strong> “Ti Lascio una Canzone” e<br />
l’ultima è stata la puntatona natalizia con<br />
Massimo Ranieri, Amedeo Minghi e Ami<br />
Stewart i quali hanno cantato le canzoni<br />
natalizie <strong>di</strong> tutto il mondo. Anche molti<br />
bimbi nel pubblico intervenuti ad applau<strong>di</strong>re<br />
i fratellini e sorelline cantanti e ballerine<br />
cosa che nel corso dei mesi non si era<br />
potuto fare in quanto l’au<strong>di</strong>torium era<br />
interdetto ai minorenni. Ma torniamo<br />
ancora in<strong>di</strong>etro nel tempo per ricordare il<br />
vincitore <strong>di</strong> questa quinta e<strong>di</strong>zione :<br />
Stefan Cristian Atirgovitoae, bimbo<br />
romeno <strong>di</strong> 11 anni che con l’interpretazione<br />
<strong>di</strong> “Profeta non sarò ” , canzone portata<br />
al successo tanti anni fa da Demis<br />
Roussos ha incantato il pubblico italiano.<br />
Quanti visi tristi e quante lacrime tra i<br />
bambini cantanti e le piccole ballerine… la<br />
trasmissione era al termine ed ognuno<br />
doveva ritornare alla propria famiglia ed<br />
alla propria vita, ma sicuramente qualcuno<br />
<strong>di</strong> loro sfiorerà nuovamente il successo.<br />
Proprio come è accaduto ad Andrea<br />
Ascanio (8 anni) che per chi lo incontrava<br />
per strada era “il bambino della Rai”, cosa<br />
che a lui dava enormemente fasti<strong>di</strong>o! Ma<br />
per tutti l’esperienza è stata quella <strong>di</strong> un<br />
grande gioco, e spetterà sicuramente ai<br />
genitori in<strong>di</strong>care la retta via per restare<br />
con i pie<strong>di</strong> per terra … I genitori delle<br />
bimbe ballerine hanno voluto subito organizzare<br />
una pizza celebrativa con tanto <strong>di</strong><br />
torta offerta dal noto ristorante “I<br />
Pontefici” <strong>di</strong> Roma, invitando le coreografe<br />
Eliana Ghione e Simona Mastrecchia<br />
e lo stesso balletto nei giorni precedenti le<br />
feste natalizie è stato invitato dai com-
mercianti <strong>di</strong> Via Can<strong>di</strong>a e Piazza<br />
Risorgimento (Municipio XVII) nell’ambito<br />
<strong>di</strong> manifestazioni sponsorizzate dalla<br />
Circoscrizione attirando molto pubblico.<br />
Anche noi genitori porteremo un gran bel<br />
ricordo <strong>di</strong> questa esperienza, in quanto<br />
abbiamo visto un impulso positivo per la<br />
crescita del carattere dei nostri figli, che,<br />
posti <strong>di</strong> fronte ad una telecamera,sono<br />
riusciti a formare una squadra con persone<br />
che non conoscevano. Come potremo<br />
scordare le chiacchierate con I Cugini <strong>di</strong><br />
Campagna, le risate con Alessandra<br />
Amoroso, i ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Peppino <strong>di</strong> Capri,<br />
la verve <strong>di</strong> Emma, l’istrionità <strong>di</strong> Margo<br />
Mengoni, la signorilità <strong>di</strong> Massimo<br />
Ranieri, la spensieratezza <strong>di</strong> Umberto<br />
Tozzi, la carica <strong>di</strong> Olivia Newton John,<br />
la vitalità <strong>di</strong> Loredana Bertè , l’umanità<br />
<strong>di</strong> Fausto Leali, e dovremmo nominare<br />
tutti gli ospiti che hanno data grande prova<br />
<strong>di</strong> carattere prestando parte delle proprie<br />
canzoni alle voci dei piccoli interpreti?<br />
Come <strong>di</strong>menticare l’emozione della prima<br />
puntata che ogni settimana si riproponeva<br />
ed attanagliava più i genitori che i piccoli<br />
interpreti? Come rinunciare alla freschezza<br />
ed alla vitalità proprie dei bambini che<br />
<strong>di</strong>mostravano Beatrice, Gaia, Giacomo,<br />
Ludovica, Gioele e tutti gli altri?<br />
Sicuramente dandoci appuntamento al<br />
prossimo anno e sperando <strong>di</strong> ritrovare il<br />
balletto <strong>di</strong> “Ti lascio Una Canzone”…<br />
Andrea, Giorgio e Valerio - I tre Mini<br />
Angela e Marianna Fontana<br />
Simona, l'assistente <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ed Eddy<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
La gemella Fontana e<br />
Giada Borrelli, che giocano in<br />
sala prove con due bambine<br />
del corpo <strong>di</strong> ballo<br />
Il corpo <strong>di</strong> ballo della trasmissione Rai con i tanti ospiti<br />
e protagonisti <strong>di</strong> “Ti lascio una canzone”<br />
Le prove <strong>di</strong> canto e <strong>di</strong> ballo...<br />
5
6<br />
CANZONI FINALISTE :<br />
Prima puntata: Parla più piano - Michael<br />
Bonanno e Giada Borrelli<br />
Seconda puntata: L’immensità - Giuseppe<br />
Picciallo<br />
<strong>Terza</strong> puntata: La voce del silenzio -<br />
Maryam Tancre<strong>di</strong> (1^ superfinalista<br />
dell’11^ puntata)<br />
Quarta puntata: Sei nell’anima - Luana<br />
Frazzitta<br />
Quinta puntata: Un amore così grande -<br />
Michael Bonanno e Giada Borrelli<br />
Sesta puntata: Con te partirò - Ludovico<br />
Creti e Rebeca Maria Neacu<br />
Settima puntata: Profeta non sarò -<br />
tefan Cristian Atrgovitoae (2^ superfinalista<br />
dell’ 11^ puntata)<br />
Ottava puntata: Il canto della terra -<br />
Ludovico Creti e Rebeca Maria Neacu<br />
Nona puntata: Il mare calmo della sera -<br />
Ludovico Creti e Rebeca Maria Neacu<br />
Decima puntata: Casa bianca - tefan<br />
Cristian Atrgovitoae<br />
Un<strong>di</strong>cesima puntata: Profeta non sarò<br />
- tefan Cristian Atrgovitoae (canzone<br />
vincitrice)<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ancora prove... quelle dell’orchestra <strong>di</strong>retta dal maestro De Amicis e quelle del corpo <strong>di</strong> ballo<br />
Il vincitore Stefan Cristian Atirgovitoae Gli Sta<strong>di</strong>o<br />
Le piccole<br />
del corpo<br />
<strong>di</strong> ballo<br />
festeggiano,<br />
tutte insieme,<br />
il compleanno<br />
<strong>di</strong> Giulia<br />
Il nostro Sandro Alessi,<br />
autore <strong>di</strong> questi splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />
ed ine<strong>di</strong>ti reportage pubblicati<br />
sugli ultimi tre<br />
numeri della rivista ed<br />
alcuni volti noti ospiti<br />
delle serate <strong>di</strong> “Ti lascio<br />
una canzone”:Francesco<br />
Facchinetti, Peppino Di<br />
Capri, Shel Shapiro,<br />
Alessandra Amoroso, e<br />
Massimiliano Pani<br />
Grande pizzata<br />
finale<br />
al ristorante<br />
“I pontefici”<br />
<strong>di</strong> Roma,<br />
che ha voluto<br />
offrire una<br />
deliziosa torta,<br />
assolutamente<br />
meritata!
8<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Curriculum vitae<br />
La giovane attrice romana Chiara<br />
Nicolanti inizia ben presto ad<br />
appassionarsi <strong>di</strong> teatro, ed appena<br />
iscrittasi al Liceo Linguistico coglie l’occasione<br />
per frequentare anche l’ “Athelier<br />
Theatrale” in lingua francese tenuto dal<br />
Theatre Francais de Rome, appassionandosi<br />
alla letteratura teatrale francese. Il<br />
gioco <strong>di</strong>venta presto passione e la sua<br />
timidezza sul palco viene convertita in<br />
interpretazione senza alcuna paura e ciò<br />
la porta subito a recitare “En attendant<br />
Godot” <strong>di</strong> S. Becket e “Le Horla” <strong>di</strong><br />
Maupassant, proprio mentre si <strong>di</strong>plomava<br />
presso il Liceo Classico Catullo <strong>di</strong><br />
Monterotondo. Nel 2007 frequenta il<br />
corso <strong>di</strong> formazione per attori<br />
“Shakespeare on stage” tenuto da<br />
Simonetta De Nichilo e Guido<br />
D’Avino interpretando successivamente<br />
lo Shakesperiano “Sogno <strong>di</strong> una notte<br />
<strong>di</strong> mezza estate” nel ruolo <strong>di</strong> Elena. Nel<br />
2009 si <strong>di</strong>ploma presso l’Accademia d’Arte<br />
Drammatica “Pietro Scharoff” e, dopo<br />
aver seguito lezioni <strong>di</strong> canto e voce con<br />
Chiar a Nic olanti<br />
Alessandro Bentivoglio,<br />
frequenta gli stages intensivi<br />
<strong>di</strong>retti da Michael<br />
Margotta. La ve<strong>di</strong>amo<br />
interpretare tra l’altro “Le<br />
Metamorfosi” <strong>di</strong> Ovi<strong>di</strong>o<br />
(teatro/danza <strong>di</strong>retto da Di<br />
Clemente, 2008), “Visite<br />
<strong>di</strong> condoglianza” (regia<br />
<strong>di</strong> Sergio Ammirata, 2009),<br />
“Yerma” <strong>di</strong> Lorca nel ruolo<br />
della protagonista (regia <strong>di</strong><br />
L.Ren<strong>di</strong>ne, 2010) ed il<br />
“Berretto a Sonagli” <strong>di</strong><br />
Pirandello (regia <strong>di</strong> M.<br />
Amici, 2010), “La Zia<br />
Sabella” da una comme<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> Dino Risi (regia <strong>di</strong> A.<br />
Grossi, 2011). Molteplici i<br />
cortometraggi girati dal<br />
2009 ad oggi tra cui “Enne<br />
23” (regia <strong>di</strong> A.Battaglini),<br />
“Victims” (regia G.Cash),<br />
“Tre ragazze da favola” (regia<br />
C.Guerrisi), “Vite <strong>di</strong> legno” (regia<br />
Foto <strong>di</strong> Massimo Bartolozzi<br />
F.Tellico), “Silent Hill” (regia <strong>di</strong><br />
D.Misischia), “Nero Tenebra” (regia <strong>di</strong><br />
A. Conticelli), “Condannati a Vita”<br />
(regia <strong>di</strong> G. Angioni) e film tra cui<br />
“Giovani Disponibili” (regia R.<br />
Camilli), “Fatal Noise” (regia <strong>di</strong> P.<br />
Virone), “Th3 Pit” (regia <strong>di</strong> F. De Masi).<br />
Tra le tante cose riesce a ritagliarsi<br />
anche una veste <strong>di</strong> presentatrice<br />
(Piazza <strong>di</strong> Siena – Sky Sport – Unire<br />
Sat). Nel futuro prossimo la potremo<br />
seguire nel film “Hope” per la regia <strong>di</strong><br />
D. Ciferri in uscita a Marzo 2012 e per il<br />
Teatro a fine mese ne<br />
“L’Anniversario” <strong>di</strong> Cechov.<br />
Sicuramente un inizio anno promettente<br />
per un attrice che vede la giusta<br />
fusione tra bellezza e bravura. In bocca<br />
al lupo, Chiara !<br />
Sandro Alessi
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Una chitarra... cento canzoni<br />
Il nuovo talent show <strong>di</strong> Rete Oro condotto dal giovane Alessandro Malatesta<br />
<strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />
Un chitarra.. cento canzoni. E’ questo il<br />
titolo del nuovo programma televisivo in<br />
onda su Rete Oro, al canale 18 del <strong>di</strong>gitale<br />
terreste e 926 della piattaforma Sky,<br />
condotto dal giovanissimo Alessandro<br />
Malatesta <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong><br />
Roma. Si tratta <strong>di</strong> un varietà<br />
sulla falsa riga dei più noti<br />
talent show proposti dalle<br />
reti nazionali, che non perché<br />
venga trasmesso da una<br />
emittente privata sarà meno<br />
ricco <strong>di</strong> giovani cantanti, provenienti<br />
da tutta Italia, che<br />
proporranno cover <strong>di</strong> brani<br />
famosi o pezzi ine<strong>di</strong>ti, con la<br />
speranza poi <strong>di</strong> saltare in<br />
alto grazie anche a questo<br />
primo trampolino <strong>di</strong> lancio.<br />
Otto sono le puntate previste,<br />
dove i concorrenti si sfideranno<br />
senza esclusione <strong>di</strong><br />
colpi, sotto l’elgida <strong>di</strong> un<br />
conduttore d’eccezione, vista<br />
la sua giovane età , affiancato<br />
con molta probabilità<br />
dalle Gemelle Sguizzato, già<br />
note per la loro partecipazione<br />
al programma Rai<br />
Mezzogiorno in famiglia.<br />
Alessandro è alla sua prima<br />
esperienza televisiva, ma<br />
vanta <strong>di</strong>verse esperienze<br />
come presentatore <strong>di</strong> spettacoli<br />
<strong>di</strong> piazza ed al teatro,<br />
soprattutto nella sua citta<strong>di</strong>na. Ha frequentato<br />
la Piccola Accademia<br />
Comunicazione e Spettacolo (PACS) <strong>di</strong><br />
Stefano Jurgens e dopo aver inserito la<br />
sua qualifica sul noto e frequentatissimo<br />
La pubblicità del programma uscita sul settimanale Vero Tv<br />
9<br />
social network Facebook, è stato contatto<br />
dal responsabile <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> Una chitarra…cento<br />
canzoni. Lo stu<strong>di</strong>o televisivo<br />
da cui andrà in onda il programma, in<br />
zona Eur, sarà arricchito dalla presenza <strong>di</strong><br />
ragazzi immagine che sfoggeranno capi<br />
d’abbigliamento firmati, oltre da un qualificato<br />
corpo <strong>di</strong> ballo, che danzerà sulle<br />
note della sigla inziale e non solo.<br />
Tutto sembra essere pronto, manca solo la<br />
messa in onda… buona fortuna ad<br />
Alessandro e buona visione ai nostri lettori…<br />
Ermelinda Benedetti
10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Domenica 18 Dicembre 2011 la finale al Teatro San Leonardo <strong>di</strong> Viterbo<br />
XV Minifestival “Città <strong>di</strong> Viterbo”<br />
Beatrice Picciollo, Camilla Longo e Dario Gui<strong>di</strong>, i tre vincitori. A Marcello Turco e Davide<br />
Valeri i premi speciali rispettivamente della stampa, offerto dalla nostra testata giornalistica e<br />
dall’Associazione Omniarts<br />
I vincitori della XV e<strong>di</strong>zione del Minifestival. Da sx: Pierluigi Alberti, Gabriele Turchetti,<br />
Dario Gui<strong>di</strong>, Beatrice Picciollo, Camilla Longo, il presidente della giuria Alberto Poli,<br />
Giada Lai e Paolo Moricoli<br />
Finalmente, dopo quattro anni <strong>di</strong> partecipazione,<br />
ho potuto essere personalmente<br />
presente al Minifestival Città <strong>di</strong> Viterbo,<br />
giunto alla sua XV e<strong>di</strong>zione, per assegnare<br />
il premio stampa offerto dalla nostra rivista.<br />
Ventitrè i finalisti, <strong>di</strong>visi in tre categorie,<br />
attentamente selezionati durante le<br />
due semifinali <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma e<br />
Bagnoregio, dalla giuria, composta da<br />
giornalisti ed esperti del settore musicale,<br />
nonché presieduta, anche quest’anno, dal<br />
giovane tenore Antonio Poli, ex vincitore <strong>di</strong><br />
una delle e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> questa rinomata<br />
manifestazione.<br />
Ad ospitare la grande sfida, il 18 <strong>di</strong>cembre<br />
2011, ancora una volta il teatro San<br />
Leonardo <strong>di</strong> Viterbo, gremito <strong>di</strong> fan dei<br />
cantanti in gara e <strong>di</strong> tanti curiosi. La presentazione<br />
dello spettacolo è stata eccezionalmente<br />
e per la prima volta affidata a<br />
due giovanissimi: Giada Lai e Gabriele<br />
Turchetti, che hanno preso, così , il posto<br />
degli storici Paolo Moricoli e Pierluigi<br />
Beatrice Picciollo, prima classificata della<br />
categoria 6-11 anni<br />
Alberti, sempre però pronti ad intromettersi<br />
simpaticamente sul palco e creare<br />
qualche <strong>di</strong>vertente sketch dei loro. Una<br />
e<strong>di</strong>zione, questa, ricca <strong>di</strong> veri talenti, sia<br />
tra i più piccoli che tra i più gran<strong>di</strong>celli. Non<br />
è stato infatti semplice il compito della giu-<br />
Dario Gui<strong>di</strong>, prima classificato della<br />
categoria 16-20 anni<br />
Camilla Longo, prima classificata della<br />
categoria 12-15 anni<br />
ria, sempre un po’ combattuta nell’emettere<br />
la sentenza finale, né il nostro.<br />
Ecco allora l’elenco dei vincitori: Cat. 6-<br />
11 anni: 1. Beatrice Piciollo (11 anni,<br />
Bagnoregio), con il brano “Caruso” (L.<br />
Dalla); 2. Michela Conti (11 anni,<br />
Morlupo), con il brano “Sei bellissima” (L.<br />
Berté ); 3. Emma Ricci (9 anni,<br />
Ronciglione), con il brano “In punta <strong>di</strong><br />
pie<strong>di</strong>” (Nathalie). Cat. 12-15 anni: 1.
Camilla Longo (15 anni, Roma), con il<br />
brano “The climb” (M. Cyrus); 2. Eleonora<br />
Rita (13 anni, Civita Castellana), con il<br />
brano “Senza confini” (Eramo e<br />
Passavanti); 3. Gianmarco Piccini (14 anni,<br />
Blera), con il brano “Via <strong>di</strong> qua” (M.<br />
Ranieri).Cat. 16-20 anni: 1.Dario Gui<strong>di</strong><br />
(17 anni, Fabrica <strong>di</strong> Roma), con il brano “Il<br />
passo silenzioso della neve” (V.<br />
Giovannini); 2. Miriana Bigi (19 anni,<br />
Ronciglione), con il brano “Rolling in the<br />
deep” (Adele); 3. Marcello Turco (16 anni,<br />
Cesano <strong>di</strong> Roma), con il brano “La classe<br />
degli asini / Mamma mi ci vuol la fidanzata”<br />
(N. Otto).<br />
Ai tre primi classificati della categoria 16-<br />
20, oltre all’esclusivo trofeo del Mini festival,<br />
è andata anche la possibilità <strong>di</strong> partecipare<br />
gratuitamente agli stage estivi del<br />
Tuscia in Jazz, ed al vincitore della medesima<br />
categoria, l’opportunità <strong>di</strong> incidere un<br />
demo in una sala <strong>di</strong> registrazione professionale.<br />
In palio anche il premio speciale<br />
dell’Associazione Omniarts, rappresentata<br />
dei due organizzatori del festival, Palo<br />
Moricoli e Pierluigi Alberti, affiancati da<br />
Roberto Anesini e Antonello Giovanni<br />
Budano, assegnato quest’anno a Davide<br />
Valeri, 14 anni <strong>di</strong> Villa San Giovanni in<br />
Tuscia, che ha proposto “Granelli <strong>di</strong> sabbia”,<br />
un brano <strong>di</strong> sua composizione. Mentre<br />
ad aggiu<strong>di</strong>carsi il nostro premio della stampa<br />
è stato Marcello Turco, già classificatosi<br />
al secondo posto nella sua categoria,<br />
con la motivazione <strong>di</strong> aver interpretato in<br />
modo assai originale e <strong>di</strong>vertente, nonché<br />
preciso e pulito al livello <strong>di</strong> intonazione, un<br />
vecchio brano anni Trenta: “La classe degli<br />
asini”.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />
Ermelinda Benedetti consegna il premio della<br />
stampa offerto da <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
a Marcello Turco<br />
Lo spettacolo è stato intramezzato dalla<br />
partecipazione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> vecchie glorie<br />
del minifestival: Giulia Anesini, Virginia<br />
Brunetti e Desirée Giove, nonché dall’imitatore<br />
Roberto Tazza e dalle ragazze della<br />
scuola <strong>di</strong> danza classica, moderna e hip<br />
hop “Free Dance”, <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Tassi.<br />
Anche la solidarietà è stata protagonista<br />
Prima il bucato si lavava a mano, poi<br />
sono arrivate le prime lavatrici in<br />
casa e negli ultimi anni si è <strong>di</strong>ffusa,<br />
anche in Italia, la moda, oltre<br />
che la como<strong>di</strong>tà , delle lavanderie<br />
self service. Il primo a non permettere<br />
più <strong>di</strong> “lavare in propri panni in casa”,<br />
a Civita Castellana, è stato Luigi Manlio<br />
nel 2008. E che gran scoperta da allora<br />
per tutti quelli che l’hanno provata!<br />
Due sono fondamentalmente le parole chiave: pulizia e risparmio.<br />
I prodotti utilizzati, infatti, sono tutti professionali e non in<br />
commercio: anallergici, amicrobici e con profumi naturali. Sapone,<br />
<strong>di</strong>sinfettante ed ammorbidente, questo il mix perfetto <strong>di</strong> ogni lavaggio!<br />
Ma passiamo al risparmio: è possibile lavare i capi che andrebbero<br />
in 3 comuni lavatrici da casa (<strong>di</strong> 5 kg circa), in una sola volta al<br />
costo <strong>di</strong> soli 7 . Ed inoltre, con soli 4 in più, si possono asciugare<br />
tutti i capi appena lavati nelle apposite asciugatrici, dalle quali escono<br />
così morbi<strong>di</strong> da non dover essere nemmeno stirati.<br />
La lavanderia self service Lava più <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> due lavatrici da 6 kg e<br />
due da 16 kg, oltre che 2 asciugatrici da 16 kg ciascuna. Si può<br />
richiedere il sottovuoto per i capi ingombranti da dover mettere via.<br />
Il locale climatizzato è attrezzato anche <strong>di</strong> cambiamonete e mette a<br />
<strong>di</strong>sposizione della clientela, in attesa <strong>di</strong> lava e asciuga, macchinetta<br />
del caffè e connessione wifi e vanta un ampio parcheggio esterno.<br />
Aperta dalle ore 6:00 del mattino, alle ore 23:00 con orario continuato,<br />
la lavanderia non chiude nemmeno nei giorni festivi.<br />
Pierluigi Alberti e Paolo Moricoli, storici<br />
organizzatori del festival, consegnano il premio<br />
speciale dell’Associazione Omniarts a<br />
Davide Valeri<br />
<strong>di</strong> questa serata. Gli Scout del gruppo<br />
Agesci “Viterbo 4”, infatti, hanno venduto i<br />
primi biglietti della campagna <strong>di</strong> solidarietà<br />
2011-2012 <strong>di</strong> “Viterbo con Amore”, e<br />
l’Associazione “Semi <strong>di</strong> pace” ha raccolto<br />
fon<strong>di</strong> per Noemi, la sfortunata ragazza <strong>di</strong><br />
Tarquinia che, a breve, dovrà essere sottoposta<br />
ad un delicato e costosissimo<br />
intervento chirurgico negli USA.<br />
L’appuntamento ufficiale, dunque, è per il<br />
prossimo anno, sorprese a parte, visto che<br />
è stata lanciata l’idea <strong>di</strong> mettere in scena<br />
un musical con i giovani talenti del<br />
Minifestival.<br />
Ermelinda Benedetti<br />
Orario continuato<br />
dall 6:00 alle 23:00.<br />
Anche festivi<br />
3 lavatrici<br />
in 1 a<br />
soli 7 <br />
Piazza Sandro Pertini<br />
Civita Castellana (VT)<br />
Tel. 339.8741517
12<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />
Francesco Borromini,<br />
Cavaliere dell’Or<strong>di</strong>ne Supremo del Cristo<br />
Fra gli Or<strong>di</strong>ni Equestri<br />
Pontifici, onorificenze<br />
assegnate dal Papa ai<br />
laici per speciali<br />
benemerenze acquisite,<br />
quello dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
Supremo del<br />
Cristo è il più prestigioso<br />
in assoluto e tra<br />
<strong>di</strong> Riccardo Consoli i più noti al mondo; le<br />
sue origini sono<br />
molto antiche risalgono, infatti, all’Or<strong>di</strong>ne<br />
dei Templari, soppresso da Clemente V,<br />
Bertrando de Got, 1305 – 1314, perché<br />
perseguitato dal Re <strong>di</strong> Francia Filippo “il<br />
Bello” che mirava ad impadronirsi degli<br />
immensi beni appartenenti agli stessi<br />
Templari.<br />
In Portogallo, però , quest’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>pendeva<br />
<strong>di</strong>rettamente dal Re, per cui, questi<br />
riuscì a salvare sia i Templari che le loro<br />
ricchezze e, il 3 agosto del 1318, Dionigi I<br />
chiese e ottenne, da Giovanni XXII,<br />
Giacomo Duèse, 1316 – 1334, l’autorizzazione<br />
per ricostituire l’Or<strong>di</strong>ne del Tempio<br />
con il nome <strong>di</strong>: Or<strong>di</strong>ne dei Cavalieri <strong>di</strong><br />
Cristo che, riconosciuto e approvato con<br />
Bolla del 14 marzo 1319, riservava soltanto<br />
al Papa il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> nominare Cavalieri.<br />
Nasceva, in tal modo, l’attuale Or<strong>di</strong>ne<br />
Supremo del Cristo che rimase nettamente<br />
<strong>di</strong>stinto da quello Portoghese.<br />
Alessandro VI, Rodrigo Borgia, 1492 –<br />
1503, impresse una svolta <strong>di</strong> rilievo<br />
all’Or<strong>di</strong>ne medesimo esonerando i<br />
Cavalieri dai voti <strong>di</strong>: castità , povertà e<br />
obbe<strong>di</strong>enza, quin<strong>di</strong>, l’istituzione assunse<br />
l’attuale valore <strong>di</strong> Or<strong>di</strong>ne<br />
Cavalleresco Onorario; nell’anno 1878,<br />
poi, Pio IX, Giovanni Maria Mastai<br />
Ferretti, 1846 – 1878, lo rinnovò ulteriormente<br />
adeguandolo alla sua altissima<br />
funzione e stabilendo, fra l’altro, che<br />
l’Onorificenza avesse carattere <strong>di</strong><br />
Or<strong>di</strong>ne Supremo, <strong>di</strong> gran lunga superiore<br />
ad ogni altro.<br />
Con Breve del 7 febbraio 1905, Pio X,<br />
Giuseppe Sarto, 1903 – 1914, operò<br />
un grande rinnovamento <strong>di</strong> tutti gli<br />
Or<strong>di</strong>ni Cavallereschi Pontifici confermando<br />
quello del Cristo come Or<strong>di</strong>ne<br />
Supremo tanto che, ancora oggi, la prestigiosa<br />
decorazione viene conferita<br />
assai raramente essendo riservata a<br />
Sovrani, Capi <strong>di</strong> Stato e personalità <strong>di</strong><br />
fama mon<strong>di</strong>ale. L’Or<strong>di</strong>ne prevede la sola<br />
classe <strong>di</strong> Cavaliere la cui investitura ricorda<br />
il gran<strong>di</strong>oso cerimoniale del me<strong>di</strong>oevo.<br />
Tra i più celebri Cavalieri dell’Or<strong>di</strong>ne<br />
Supremo del Cristo va ricordato Francesco<br />
Borromini, il più grande maestro del<br />
barocco assieme a Gian Lorenzo Bernini;<br />
da tempo malato <strong>di</strong> depressione, sorta con<br />
ogni probabilità a seguito dell’esonero da<br />
parte <strong>di</strong> Innocenzo X, Giovan Battista<br />
Pamphilj, 1644 – 1655, alla prosecuzione<br />
dei lavori della Chiesa <strong>di</strong> Santa Agnese in<br />
Agone a Piazza Navona, il 3 agosto 1667 si<br />
suicidava gettandosi sulla propria spada <strong>di</strong><br />
Cavaliere, restando trafitto.<br />
Questo evento si verificava prima che il<br />
Borromini portasse a termine la Cappella<br />
Falconieri, la più importante della Basilica<br />
<strong>di</strong> San Giovanni dei Fiorentini dove, per<br />
sua volontà , venne sepolto nella tomba <strong>di</strong><br />
famiglia <strong>di</strong> Carlo Maderno.<br />
Per secoli, il suo nome non apparve su<br />
quella tomba, come da consuetu<strong>di</strong>ne nel<br />
caso <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o e, soltanto nel 1994, alla<br />
base <strong>di</strong> un pilastro della chiesa, venne<br />
posta una lapide con la seguente scrittura<br />
a ricordo della memoria del grande architetto<br />
e per onorarne la sepoltura.<br />
FRANCISCVS BORROMINI <strong>TI</strong>CINENSIS<br />
EQVES CHRIS<strong>TI</strong><br />
QVI<br />
IMPERITVRAE MEMORIAE ARCHITECTVS<br />
DIVINAM AR<strong>TI</strong>S SVAE VIM<br />
AD ROMAM MAGNIFICIS AEDIFICIIS<br />
EXORNANDAM VER<strong>TI</strong>T<br />
IN QVIBUS<br />
ORATORIVM PHILLIPINVM S. IVO S.<br />
AGNES IN AGONE<br />
INSTAVRATA LATERANENSIS ARCHIBASI-<br />
LICA<br />
S. ANDREAS DELLE FRATTE<br />
NVNCVPATVM<br />
S. CAROLVS IN QVIRINALI<br />
AEDES DE PROPADANDA FIDE<br />
HOC AVTEM IPSVM TEMPLVM<br />
ARA MAXIMA DECORAVIT<br />
NON LONGE AB HOC LAPIDE<br />
PROPE MORTALES CAROLI MADERNI<br />
EXVVIAS<br />
PROPINQVI MVNICIPIS ET AEMVLI SVI<br />
IN PACE DOMINI QVIESCIT<br />
Nato a Bissone, sul lago <strong>di</strong> Lugano, il 25<br />
settembre 1599, con il nome <strong>di</strong> Francesco<br />
Castelli, da Giovanni Domenico e<br />
Anastasia Garovo, assume ben presto il<br />
cognome Borromini avente origine da
Brumino, uno dei soprannomi attribuiti al<br />
padre o, secondo <strong>di</strong>versa interpretazione,<br />
in omaggio alla famosa famiglia Borromeo<br />
e, in particolare, a San Carlo Borromeo <strong>di</strong><br />
cui Francesco era devotissimo.<br />
Ricevuta una prima formazione dal padre,<br />
anche lui architetto, si trasferisce a Milano<br />
dove lavora come scalpellino, quin<strong>di</strong>,<br />
ancora giovanissimo, si trasferisce a Roma<br />
dove rimarrà fino alla morte; nella città<br />
eterna trova ospitalità presso un parente<br />
della madre, tale Leone Garovo, capomastro<br />
scalpellino alle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> Carlo<br />
Maderno e qui, come scalpellino, ma<br />
anche come <strong>di</strong>segnatore d’inferriate, lavora<br />
nella fabbrica <strong>di</strong> San Pietro realizzando<br />
la decorazione della Loggia del pilone della<br />
Veronica, alcuni volti <strong>di</strong> Cherubini sopra le<br />
Porte della Cappella del Sacramento e<br />
lavori vari al Basamento della Pietà <strong>di</strong><br />
Michelangelo.<br />
Morto il Garovo, Francesco ere<strong>di</strong>ta una<br />
buona somma <strong>di</strong> denaro con la quale<br />
costituisce una Compagnia per il commercio<br />
<strong>di</strong> marmi e pietre, quin<strong>di</strong>, dopo la<br />
scomparsa <strong>di</strong> Carlo Maderno, suo lontano<br />
parente per parte della madre, <strong>di</strong> cui era<br />
stato allievo impegnato come primo assistente<br />
in Sant’Andrea della Valle, comincia<br />
a firmare le opere con il suo nome ma, alla<br />
morte del Maderno, le sue aspettative per<br />
quanto attiene la nomina <strong>di</strong> architetto<br />
delle fabbriche iniziate da questi, vengono<br />
<strong>di</strong>sattese, a tale ruolo, infatti, viene nominato<br />
Gian Lorenzo Bernini che lo conferma<br />
quale primo assistente delegandogli, <strong>di</strong><br />
fatto, tutta la progettazione; una collaborazione,<br />
questa, che sfocia nella fabbrica<br />
<strong>di</strong> Palazzo Barberini.<br />
Ben presto, però , i due artisti entrano in<br />
conflitto, troppo evidenti le <strong>di</strong>fferenze nel<br />
modo <strong>di</strong> concepire l’architettura: Bernini è<br />
il simbolo della tra<strong>di</strong>zione Vaticana,<br />
Borromini <strong>di</strong>viene il veicolo delle moderne<br />
esigenze <strong>di</strong> altri or<strong>di</strong>ni religiosi che, sempre<br />
più frequentemente, si rivolgono a lui<br />
per la <strong>di</strong>fferente concezione degli spazi e<br />
del luogo Sacro; tuttavia, la rivalità fra i<br />
due gran<strong>di</strong> maestri, si rivela una meravigliosa<br />
occasione <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> arricchimento<br />
che determina straor<strong>di</strong>nari effetti<br />
su tutta l’architettura barocca romana.<br />
Francesco Borromini ricevere numerose<br />
commissioni: la prima riguarda la Chiesa <strong>di</strong><br />
San Carlino alle Quattro Fontane con<br />
annesso Convento, quin<strong>di</strong>, Palazzo Spada<br />
<strong>di</strong> Via Giulia, il Convento e l’Oratorio dei<br />
Filippini presso Santa Maria Vallicella;<br />
dopo la morte <strong>di</strong> Urbano VIII, Maffeo<br />
Barberini, 1623 – 1644 e l’avvento al<br />
Soglio Pontificio <strong>di</strong> Innocenzo X, essendo<br />
caduto in <strong>di</strong>sgrazia il Bernini, egli <strong>di</strong>viene il<br />
primo fra gli architetti romani; moltissimi i<br />
suoi lavori dei quali ricor<strong>di</strong>amo: San<br />
Giovanni in Laterano, Sant’Agnese a Piazza<br />
Navona, Sant’Ivo alla Sapienza, il<br />
Campanile <strong>di</strong> Sant’Andrea delle Fratte, il<br />
Palazzo <strong>di</strong> Propaganda Fide, dove prose-<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />
gue il lavoro iniziato dal Bernini; la Chiesa<br />
<strong>di</strong> San Carlino alle Quattro Fontane, suo<br />
primo grande capolavoro.<br />
A ben vedere, il barocco romano può<br />
essere riassunto nell’aperta rivalità fra i<br />
due maggiori architetti dell’epoca, furono<br />
loro, infatti, a dare il contributo decisivo<br />
alla nuova immagine <strong>di</strong> Roma che, proprio<br />
dal barocco, riceve quell’aspetto che,<br />
ancora oggi, caratterizza maggiormente il<br />
suo centro storico.<br />
Alla personalità estroversa <strong>di</strong> Gian Lorenzo<br />
Bernini si contrappone quella introversa,<br />
ansiosa e irrequieta <strong>di</strong> Francesco<br />
Borromini, il primo è uno dei principali<br />
protagonisti della vita artistica romana,<br />
architetto preferito da sette Papi<br />
riporta enorme successo; personalità<br />
vivace e fantasiosa, dotato <strong>di</strong><br />
grande abilità tecnica, si occupa<br />
anche <strong>di</strong> teatro, per il quale, progetta<br />
sorprendenti macchine e spettacolari<br />
scenografie, ma il suo nome è<br />
legato sopratutto alla Basilica <strong>di</strong> San<br />
Pietro dove lavora per più <strong>di</strong> quarant’anni<br />
realizzando, fra l’altro, il<br />
Baldacchino sulla tomba<br />
dell’Apostolo e la sistemazione della<br />
piazza.<br />
E’ certamente Piazza Barberini il<br />
luogo dove si scontrano i <strong>di</strong>versi stili<br />
e le <strong>di</strong>verse personalità dei due<br />
architetti protagonisti del seicento<br />
romano, qui si trova Palazzo<br />
Barberini, uno dei più importanti<br />
esempi <strong>di</strong> barocco a Roma; iniziato<br />
da Carlo Maderno, è completato da<br />
Borromini, a cui si devono la scala<br />
ellittica e le finestre e da Bernini,<br />
autore della stupenda facciata;<br />
opera <strong>di</strong> quest’ultimo è anche la Fontana<br />
del Tritone al centro della piazza.<br />
La carriera <strong>di</strong> Francesco Borromini è<br />
segnata da amarezze e delusioni principalmente<br />
dovute all’impossibilità <strong>di</strong> realizzare<br />
i suoi progetti secondo la propria visione<br />
artistica, ma anche a causa del <strong>di</strong>fficile<br />
carattere causa <strong>di</strong> continui problemi con i<br />
committenti; la sua arte, spesso male giu<strong>di</strong>cata<br />
dai contemporanei viene ampiamente<br />
rivalutata nel corso del tempo e<br />
oggi Francesco Borromini è considerato,<br />
insieme a Gian Lorenzo Bernini, l’artista<br />
più rappresentativo.<br />
La Chiesa <strong>di</strong> Sant’Ivo alla Sapienza è considerata<br />
il suo capolavoro. Nel 1632, <strong>di</strong>venuto<br />
l’architetto incaricato della fabbrica,<br />
comincia ad occuparsi della Chiesa che<br />
doveva sorgere all’interno del complesso<br />
Universitario e che, in quel momento, era<br />
stata prevista a pianta circolare con piccole<br />
cappelle, ma Borromini cambia tutto e<br />
progetta un complesso dalla geometria<br />
assai complessa.<br />
I lavori iniziano soltanto nel 1643 e proseguono<br />
per oltre vent’anni, la prima fase<br />
viene realizzata tra il 1643 e il 1655 e,<br />
dopo un’interruzione, i lavori riprendono<br />
nel 1659 con il completamento della<br />
Chiesa, la realizzazione della Biblioteca<br />
Alessandrina e delle facciate su Piazza<br />
Sant’Eustachio e Via dei Canestrari, nel<br />
1660 la Chiesa viene consacrata.<br />
Sant’Ivo alla Sapienza, un tema <strong>di</strong>fficilissimo<br />
per Francesco Borromini, con<strong>di</strong>zionato<br />
com’era dall’esistenza del palazzo con<br />
annesso cortile che lasciavano un limitato<br />
spazio <strong>di</strong> forma quadrangolare da utilizzare<br />
per la costruzione della Chiesa; egli sceglie<br />
uno schema triangolare che raddoppia<br />
per creare una stella a sei punte che possa<br />
occupare tutta la superficie a <strong>di</strong>sposizione.<br />
Il risultato, davvero sorprendente!<br />
Le mura ricalcano il perimetro della stella,<br />
la Cupola, con sottili costolature convergenti<br />
verso la Lanterna, poggia sulla trabeazione,<br />
lo spazio interno è racchiuso in<br />
un involucro con chiaro riferimento al<br />
Pantheon, la conclusione più profonda è<br />
naturalmente verso l’alto con l’immagine<br />
dello Spirito Santo posta ad altezza smisurata<br />
e intoccabile, da ultimo, l’effetto della<br />
luce che entra, incrociandosi, sia dalla<br />
Lanterna che dalle finestre e che sembra<br />
rendere le pareti della Chiesa come fossero<br />
trasparenti.<br />
A coronamento la citata Lanterna, poichè<br />
la Chiesa ha funzione <strong>di</strong> faro per i fedeli,<br />
quin<strong>di</strong>, sul colmo della stessa le fiamme in<br />
pietra a in<strong>di</strong>care il fuoco che illumina il percorso<br />
dei cristiani; la Trinità è simboleggiata<br />
dal triangolo, la figura <strong>di</strong> partenza<br />
che, combinata con un altro triangolo<br />
rovesciato, determina la figura stilizzata <strong>di</strong><br />
tre api, simbolo <strong>di</strong> carità , prudenza e laboriosità<br />
, ma anche elemento aral<strong>di</strong>co nello<br />
Stemma della famiglia Barberini, il cui<br />
esponente Urbano VIII commissionò la<br />
Chiesa.
14<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Sergio Paternò<br />
Musica aperta al traffico!<br />
<strong>di</strong> Carlo Cattani<br />
Come tutto ebbe inizio ….. Vieste , A.D.2009 , luglio .<br />
Mani nelle tasche dei bermuda passeggiavo<br />
(… o venivo sospinto, sarebbe il caso <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>re !) lungo il centralissimo e commerciale<br />
Corso Marinai D’Italia <strong>di</strong> Vieste, la<br />
rinomata località marittima pugliese in<br />
punta al Gargano: qui d’estate ,alle nove<br />
della sera, l’ affollamento in strada sfida<br />
un mercato delle pulci che si rispetti !<br />
Rilassato ? Ma quando mai ?......Un unico<br />
pensiero ,ben “avvitato” nel cervello :non<br />
perdere mai d’occhio la figliolanza in<br />
quel fiume umano in piena , multicolore e<br />
fragoroso,alternanza <strong>di</strong> corpi tarchiati,<br />
slanciati, flacci<strong>di</strong>, anabolizzati, tutti lì per<br />
le immancabili “vasche” o “struscio”<br />
serale ….corpi che si oppongono, si evitano<br />
per un pelo o si spintonano, e, talvolta,<br />
si scusano; tutto è estremamente<br />
ravvicinato: l’occhio non può evitare <strong>di</strong><br />
soffermarsi su “mises” molto poco sofisticate,<br />
l’orecchio coglie gli umori delle<br />
famiglie,delle coppie, dei gruppi <strong>di</strong> amici e<br />
il naso indovina , per alcuni, cosa hanno<br />
mangiato a cena,per altri quanto siano<br />
parchi (!!) nel consumo <strong>di</strong> acqua e sapone<br />
.….insomma come fosse una danza collettiva,<br />
ci si incrocia ripetutamente finchè<br />
stanchezza non sopraggiunge per la camminata<br />
fatta a men che a passo d’uomo !<br />
Scorrendo lungo<br />
questo “fiume<br />
vivente”, sopra il<br />
costante vocio in<strong>di</strong>stinto<br />
della folla odo<br />
delle note <strong>di</strong> uno<br />
strumento e localizzo<br />
la loro fonte in<br />
corrispondenza <strong>di</strong><br />
un punto del marciapiede<br />
occupato da<br />
un folto capannello<br />
<strong>di</strong>sposto a semicerchio<br />
quasi <strong>di</strong> fronte<br />
all’ingresso del<br />
municipio. Il suono<br />
è piacevole e le<br />
note sono fluenti,<br />
rotonde…colanti! Mi avvicino ,col bimbo “a<br />
mano” e mi metto sulle punte per valicare<br />
con gli occhi le teste dei numerosi<br />
astanti che circondano un ragazzo seduto<br />
su <strong>di</strong> un mini amplificatore ,la testa ciondolante<br />
e l’espressione concentrata ,con<br />
una chitarra elettrica rossa adagiata sulle<br />
ginocchia e suonata quasi alla maniera <strong>di</strong><br />
una slide guitar con le <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> entrambe le<br />
mani a scorrere sulla tastiera con movimenti<br />
<strong>di</strong> percussione e arpeggio: non so<br />
come ma mi sovviene l’immagine <strong>di</strong> un<br />
restauratore <strong>di</strong> tappeti, anch‘egli in<br />
posizione china e completamente assorto<br />
nel suo lavoro sul proprio prezioso prodotto<br />
….. Il mio bimbo è sommerso nella<br />
folla, non vede nulla ma tira come un mulo<br />
nel senso contrario all’esibizione, richiamato<br />
da ben altre attrazioni percepite presenti<br />
nei paraggi …..si consuma, così , un<br />
tiro alla fune tra due generazioni!<br />
Mantengo, con fatica, la posizione ma,<br />
ahimè , le note cessano <strong>di</strong> lì a poco e il<br />
pubblico dopo aver riconosciuto un giusto<br />
applauso e degli spiccioli all’artista si <strong>di</strong>sperde<br />
rapidamente, lasciandomi in bella<br />
vista frenato dal “ figlio a mano”. L’artista<br />
è lì a pochi passi da me a ricomporsi e a<br />
scambiare qualche chiacchiera con gli ulti-<br />
(prima parte/<strong>di</strong> 2)<br />
mi presenti all’esibizione. Scorgo, vicino a<br />
lui, alcuni cd e ho solo il tempo <strong>di</strong><br />
chiedere quello contenente musiche originali,<br />
il prezzo e allungare la mano libera<br />
per lo “scambio commerciale”…..il resto è<br />
avvenuto tutto tramite email nell’arco <strong>di</strong><br />
tempo compreso tra l’agosto 2009 e il<br />
31.12.2011. Dunque, como<strong>di</strong>, an<strong>di</strong>amo<br />
ad iniziare !<br />
Carlo:ciao Sergio, innanzitutto buon anno<br />
e grazie per esserti prestato alla lunga<br />
maratona <strong>di</strong> scambi epistolari che ci ha<br />
portato a definire questa (per me interessante<br />
ed esauriente) lunga intervista<br />
:<strong>di</strong>rei <strong>di</strong> iniziare con le presentazioni …<br />
Sergio:sono nato a Buenos Aires…ovviamente<br />
in Argentina, ho 33 anni. Ho vissuto<br />
fino ai 28 anni nel mio Paese,poi mi<br />
sono spostato in Brasile girando per <strong>di</strong>verse<br />
città , Curitiba-San Paolo, Florianapolis<br />
e Porto Alegre;per brevi perio<strong>di</strong> ho vissuto<br />
a Madrid, Praga, Vieste, Bologna,<br />
Venezia, Roma, Firenze, e più recentemente,<br />
circa tre mesi, a New York.<br />
Attualmente sono in Argentina dove sto<br />
recuperando la forma dai postumi <strong>di</strong> un<br />
brutto incidente in bicicletta …..spero <strong>di</strong><br />
rimettermi presto “on two legs” per<br />
riprendere ….la strada!<br />
Carlo:…eh già …,la strada !<br />
Sergio: Ho iniziato a suonare “on the<br />
road” a Buenos Aires che avevo 26 anni:<br />
fu in quel <strong>di</strong> Calle Florida …..e un anno<br />
dopo ho deciso <strong>di</strong> allargare gli orizzonti<br />
…..volevo vivere e conoscere il mondo<br />
usando come mezzo <strong>di</strong> trasporto….la mia<br />
chitarra ….quin<strong>di</strong> la mia musica ….ho realizzato<br />
un mio sogno decidendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />
un artista <strong>di</strong> strada internazionale<br />
….spero <strong>di</strong> continuare a farlo per molto<br />
tempo ancora!<br />
Carlo: come sei giunto alla tua decisione<br />
<strong>di</strong>…. scendere in strada?<br />
Sergio: L’idea <strong>di</strong> cominciare a suonare per<br />
la strada è nata per <strong>di</strong>verse ragioni: motivi<br />
economici e artistici e non poca pazzia !<br />
Non sapevo assolutamente nulla della vita
da artista <strong>di</strong> strada e ancora meno degli<br />
aspetti burocratici legati a permessi e<br />
quant’altro …..tutto questo mi intimoriva !<br />
Fin lì non avevo mai guadagnato niente<br />
con la musica e neanche ero sod<strong>di</strong>sfatto<br />
delle possibilità che il “sistema” offriva<br />
ad un musicista come me ….nessuna<br />
possibilità !...Nessun locale per esibirsi….nessuna<br />
entrata economica ..era<br />
come percorrere una strada senza uscita<br />
… ma dovevo trovare una soluzione<br />
,come <strong>di</strong>re …una questione <strong>di</strong> “vita o<br />
morte” per il mio fuoco artistico interiore<br />
…penso che fondamentalmente un artista<br />
debba avere quello stimolo che lo motivi a<br />
spingersi oltre le avversità e reagire alle<br />
insi<strong>di</strong>e portate alla propria arte ….così ho<br />
imboccato la strada e sono andato a suonare<br />
…. in compagnia della mia chitarra ,<br />
le mie paure e le mie illusioni sfidando la<br />
sorte .Dopo molti anni da quei giorni d’iniziazione<br />
posso <strong>di</strong>re che suonare in strada<br />
era proprio ….la strada giusta per<br />
me, la mia vita, il mio destino ! Ho<br />
suonato ,ho avuto il riconoscimento della<br />
gente….gente che sulla strada non è il<br />
pubblico inteso in senso canonico ….come<br />
al teatro o in un locale ….la gente che ti<br />
scorre davanti quando suoni per la strada<br />
comincia ad essere il tuo pubblico soltanto<br />
quando sei veramente bravo ,quando<br />
esprimi la tua arte con il cuore…,quando<br />
sei in grado <strong>di</strong> trasmettere ciò che c’è<br />
dentro <strong>di</strong> te e , soprattutto ,quando ciò<br />
che è dentro <strong>di</strong> te è bello e sincero !<br />
Insomma, il mio “primo giorno” da artista<br />
<strong>di</strong> strada ho suonato un’ora e mezza e ho<br />
guadagnato ,in proporzione, quasi più<br />
sol<strong>di</strong> che in tutti i lavori che avevo fatto<br />
prima …ma la cosa più bella fu la grande<br />
sensazione <strong>di</strong> libertà ! Avevo ,finalmente,<br />
messo alle spalle i fantasmi della vita<br />
moderna che cercano <strong>di</strong> allontanarti dal<br />
mondo dell’arte……insomma sintetizzerei<br />
affermando che mi sono buttato sulla<br />
strada quasi da …suicida e ho trovato la<br />
….mia rinascita!<br />
Carlo: Come è nato l’interesse per la<br />
musica?<br />
Sergio: avevo circa 14 anni …in casa mia<br />
c’era una chitarra classica…apparteneva a<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 15<br />
mia madre; dopo la separazione dei miei<br />
genitori, trascorrevo giorni non proprio<br />
felici ….avevo pochi interessi per il <strong>di</strong>sagio<br />
psicologico <strong>di</strong> quella situazione ….ero<br />
annoiato non poco ….ho trovato quella<br />
chitarra che mai avevo preso in mano e<br />
pensato <strong>di</strong> suonare. Chi immaginava,fino a<br />
quel momento, <strong>di</strong> aver dentro una grande<br />
passione per la musica e per la chitarra ?<br />
Fu, letteralmente, amore al primo<br />
incontro ….accadde tutto in un giorno<br />
….imparai a strimpellare la melo<strong>di</strong>a della<br />
nona sinfonia <strong>di</strong> Beethoven e da allora non<br />
riesco ad immaginarmi lontano dalla musica<br />
e …dalla chitarra!<br />
Carlo: La tua prima chitarra?<br />
Sergio: come ti <strong>di</strong>cevo prima ,ho iniziato<br />
con la chitarra classica <strong>di</strong> mia madre ;ma<br />
la prima chitarra elettrica me l’ha regalata<br />
una cara amica ….elettrica ,perché io<br />
mi sento un “chitarrista elettrico” e rossa<br />
…come il sangue …per me la chitarra è<br />
proprio come il sangue ….vitale!<br />
Carlo: sei stato sostenuto in famiglia<br />
verso il tuo interesse per la musica?<br />
Sergio: Per la maggioranza delle famiglie<br />
è <strong>di</strong>fficile sostenere economicamente e<br />
moralmente chi vuole fare il musicista<br />
,soprattutto per quelle famiglie in cui ci<br />
sono problemi economici …come la mia…e<br />
con gli eterni problemi <strong>di</strong> incomprensione<br />
nelle scelte dei ragazzi….voglio <strong>di</strong>re ..nelle<br />
vere scelte …essere un artista <strong>di</strong> strada<br />
oggigiorno significa letteralmente andare<br />
in <strong>di</strong>rezione contraria al mondo e questo<br />
fa paura ai genitori …ma non è niente <strong>di</strong><br />
grave, è semplice ignoranza …purtroppo,<br />
a volte, i genitori si chiedono …invece <strong>di</strong> chiedersi come si<br />
può vivere senza fare ciò che si ama?<br />
Oggi, siamo noi, gli artisti <strong>di</strong> strada, che<br />
dobbiamo convincere tutti quanti che<br />
siamo sulla ….strada giusta, semplicemente<br />
la …nostra strada! Io ho fatto questo<br />
lavoro con i miei genitori, <strong>di</strong>mostrando<br />
loro che la passione e professionalità che<br />
metto …in strada …parlano per me !<br />
Carlo: Perché hai scelto <strong>di</strong> suonare prevalentemente<br />
la chitarra con la tecnica del<br />
“tapping” ?<br />
Sergio: Ho iniziato a suonare usando la<br />
tecnica del “tapping” perché il “tapping”<br />
aveva dentro <strong>di</strong> sé molto del mio carattere<br />
espressivo e me ne sono reso conto<br />
quasi subito.E’ il mio “canale” comunicativo,<br />
qualcosa che mi trasporta ….fa <strong>di</strong>menticare<br />
la chitarra…come se si stesse suonando<br />
un altro strumento ….insomma non<br />
la chitarra ma la chitarra …è qualcosa <strong>di</strong><br />
magico e dal punto <strong>di</strong> vista sonoro è per<br />
me un “miracolo”!<br />
Carlo: cosa consiglieresti a chi vuole<br />
approcciare questa tecnica?<br />
Sergio: il mio modesto consiglio per chi<br />
inizia lo stu<strong>di</strong>o del “tapping” …con<br />
entrambe le mani….è , fondamentalmente,<br />
<strong>di</strong> non considerare questa pratica con prevalente<br />
finalità scenica; dentro questa tecnica<br />
c’è una filosofia chitarristico-musicale<br />
…da scoprire e da vivere ! Per iniziare il<br />
“tapping” ci vuole moltissima conoscenza<br />
della chitarra nella maniera tra<strong>di</strong>zionale<br />
,per acquisire ,sul serio, la filosofia <strong>di</strong> cui<br />
sopra ….si devono passare le <strong>di</strong>verse fasi<br />
della chitarra elettrica tra<strong>di</strong>zionale ,tutte le<br />
varie tecniche,si deve maturare musicalmente<br />
perché ,<strong>di</strong>versamente, si rischia <strong>di</strong><br />
incontrare <strong>di</strong>fficoltà che inducono all’abbandono<br />
dello stu<strong>di</strong>o ….un vero peccato<br />
,perché c’è molto da <strong>di</strong>re con questa<br />
“quasi” nuova filosofia chitarristico-musicale”<br />
…io la penso e la vivo così !<br />
Carlo: parlami dei tuoi stu<strong>di</strong> musicali ….<br />
Sergio:I o sono auto<strong>di</strong>datta! I miei<br />
gran<strong>di</strong> maestri sono stati …il tempo de<strong>di</strong>cato,<br />
la passione, la caparbietà <strong>di</strong> imparare<br />
sempre e la voglia <strong>di</strong> esprimere al<br />
meglio la mia musica! Penso che tutti i<br />
musicisti più o meno siano auto<strong>di</strong>datti<br />
…voglio <strong>di</strong>re che nessuno può mettere le<br />
mani nello strumento in tua vece e nessuno<br />
può accelerare la tua crescita come<br />
musicista ma, per fortuna, esistono i<br />
gran<strong>di</strong> maestri, quelli che ti aiutano a farti<br />
vedere la strada che porta alla conoscenza.<br />
Io ho tra scorso un periodo <strong>di</strong> circa 6<br />
mesi con un gran musicista , chitarrista <strong>di</strong><br />
jazz-fusion,l’amico Pablo Florentini,<br />
apprendendo da lui fondamentali nozioni<br />
<strong>di</strong> armonia che mi hanno aiutato.<br />
Carlo: torniamo sulla strada….come ti<br />
organizzi nell’affrontare gli spostamenti<br />
per le vie del mondo?<br />
Sergio: I miei spostamenti come artista <strong>di</strong><br />
strada sono particolari : mi devo preparare<br />
prima perché , generalmente, non conosco<br />
le città , i paesi dove ho voglia <strong>di</strong><br />
andare …devo portare le mie cose, la chitarra,<br />
l’amplificatore a batteria, i <strong>di</strong>schi da<br />
vendere. C’è molta adrenalina nel fatto <strong>di</strong><br />
spostarsi verso un posto che non si conosce<br />
e che rappresenta un salto nel buio …<br />
ma è molto bello andare in un posto e<br />
cercare <strong>di</strong> incontrare il consenso e l’affetto<br />
della gente del luogo, <strong>di</strong> conquistarsi la<br />
fiducia come persona e come artista …è<br />
un pensiero romantico ….ma anche un<br />
lavoro! Ci vuole molta professionalità per<br />
essere un artista <strong>di</strong> strada e vivere <strong>di</strong> questo<br />
lavoro, anche se molta gente crede<br />
che per essere un professionista bisogna<br />
necessariamente essere laureato o uscire<br />
dalla tv …c’è molta ignoranza ,purtroppo<br />
in giro! Attraverseremo ,<strong>di</strong> nuovo, la<br />
strada con Sergio Paternò sul prossimo<br />
numero.<br />
SERGIO-TAPPING@HOTMAIL.COM -<br />
www.myspace.com/sergiopatern ....<br />
ma andate anche su YOUTUBE<br />
Carlo Cattani-gennaio 2012/©
C’era una volta una<br />
piazza....<br />
Tra le piazze storiche <strong>di</strong><br />
Roma, la sola che non<br />
ospita chiese. Fino al<br />
1350 era un grande<br />
prato fiorito, e da allora<br />
Paolo Balzamo le è rimasto il nome:<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori.<br />
Proprio per questa sua assenza <strong>di</strong> chiese,<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori fu scelto a teatro per le<br />
esecuzioni capitali degli eretici, rigorosamente<br />
arsi vivi. Nello Stato Pontificio vigevano<br />
vari tipi <strong>di</strong> esecuzioni capitali, normalmente<br />
effettuate a Piazza del Popolo o<br />
a Castel sant’Angelo. Le più pietose erano<br />
la decapitazione con mannaia (riservata<br />
agli altolocati), e l’impiccagione (normalmente<br />
per gli stranieri). Ai condannati<br />
meno abbienti e più efferati era riservato<br />
lo squartamento (taglio in quattro), con<br />
esposizione dei “tocchi” fino a putrefazione,<br />
la mazzarella (colpi <strong>di</strong> bastone alla<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
A proposito <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori e<br />
C’era una volta una statua,<br />
anzi due...<br />
La Repubblica Romana, dopo aver cacciato<br />
Pio IX, proclamato la libertà <strong>di</strong> culto,<br />
esteso il voto alle donne, abolito la pena <strong>di</strong><br />
morte e la tortura, nel 1948 eresse a<br />
<strong>Campo</strong> de’ Fiori, luogo del martirio, una<br />
statua al filosofo. Dopo pochi mesi però i<br />
cannoni francesi affogarono in un bagno <strong>di</strong><br />
sangue la troppo moderna Repubblica e il<br />
Papa rientrò trionfante nal Sacro Seggio,<br />
e quin<strong>di</strong>, fino al 20 settembre 1870 (ma<br />
chi ricorda la data della breccia <strong>di</strong> Porta<br />
Pia?), niente più libertà <strong>di</strong> culto, niente più<br />
istruzione per il popolo, condanne a morte<br />
a go-go, <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> vaccinazione, rapimenti<br />
<strong>di</strong> bimbi ebrei ecc., ma soprattutto niente<br />
C’era una volta (e c’è ancora)<br />
una rivista...<br />
Che ha deciso <strong>di</strong> dare libera voce a<br />
tutte le opinioni, <strong>di</strong> non rincorrere<br />
solo il lucro, <strong>di</strong> essere parola della<br />
gente, e per questo si richiama pro-<br />
<strong>di</strong> Girdano Bruno...<br />
Incisione <strong>di</strong> Piazza <strong>Campo</strong> de’ fiori, con i capannoni utilizzati per il mercato nel 1622.<br />
schiena ed alla testa fino alla frantumazione<br />
delle stesse), e la ruota (al condannato<br />
venivano spezzate in più punti braccia e<br />
gambre, in modo da attorcigliarle e fissarle<br />
ad una grossa ruota <strong>di</strong> carro, poi issata<br />
su un palo ed esposta fino alla fine). Solo<br />
C’era una volta un frate...<br />
intelligentissimo, ma con un caratteraccio<br />
inverosimile, la cui fama, oltre che <strong>di</strong> teologo,<br />
<strong>di</strong> mago ed astrologo si <strong>di</strong>ffuse in<br />
tutta Europa, e venne per questo chiamato<br />
ad insegnare nelle principali corti. Era<br />
famoso per la memoria (sapeva ripetere a<br />
memoria ogni libro che aveva letto) e<br />
scrisse molte opere, tra l’altro affermando<br />
che la terra non è al centro dell’Universo,<br />
che le stelle sono solo dei soli lontanissimi<br />
e che l’uomo non è solo, ma esistono infiniti<br />
mon<strong>di</strong> abitati. Ribelle <strong>di</strong> natura, con<strong>di</strong>-<br />
più statua <strong>di</strong> Giordano Bruno, frettolosamente<br />
rimossa e frantumata. Solo 18 anni<br />
dopo, a furor <strong>di</strong> popolo, venne inaugurata<br />
una nuova statua bronzea, che ancora<br />
possiamo vedere, scura, possente, col libro<br />
del sapere in mano ed il volto severo<br />
incappucciato e severamente volto in <strong>di</strong>rezione<br />
della basilica <strong>di</strong> San Pietro.<br />
Passò la belle é poque, venne il nuovo<br />
secolo, venne la guerra, e venne anche il<br />
fascismo. E col fascismo il Concordato. Tra<br />
le clausole “irrinunciabili” <strong>di</strong> Pio XI c’era<br />
anche l’abbattimento della statua <strong>di</strong> Bruno,<br />
ma il solo annuncio della cosa fece quasi<br />
traballare il regime, e così Mussolini<br />
dovette <strong>di</strong>re in parlamento (13 maggio<br />
1929): “Giordano Bruno resta lì dov’è !”.<br />
prio a quella bella piazza, alla fine <strong>di</strong><br />
Via dei Giubbonari che tanto sta a cuore al<br />
17<br />
nel 1816, tornato il papa a Roma, si affermò<br />
l’uso della “moderna” ghigliottina.<br />
(Per i curiosi: la pena <strong>di</strong> morte venne cancellata<br />
dai canoni vaticani solo il 12 febbraio<br />
2001!)<br />
vise (contestandone però parecchie) le<br />
tesi del protestante Calvino. Tanta intelligenza<br />
e sapienza (associata al caratteraccio)<br />
lo portarono presto nella braccia ben<br />
poco amorevoli dell’inquisizione. Così<br />
Giordano Bruno, che ebbe la forza <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />
al suo inquisitore Roberto Bellarmino: “Voi<br />
che pronunciate questa sentenza avete<br />
più paura <strong>di</strong> me che la subisco” , il 17 febbraio<br />
del 1600 conobbe i morsi del fuoco,<br />
dopo otto anni <strong>di</strong> torture, <strong>di</strong>venendo simbolo<br />
della libertà <strong>di</strong> pensiero. Da allora il<br />
suo nome fu legato a quella piazza.<br />
Brutto scacco<br />
per il Papa.<br />
Però per curiosa<br />
coincidenza<br />
l’anno successivo<br />
avvenne la<br />
canonizzazionelampo<br />
proprio <strong>di</strong><br />
quel Car<strong>di</strong>nale<br />
R o b e r t o<br />
Bellarmino che<br />
aveva condannato<br />
il filosofo al<br />
rogo e Galileo<br />
Galilei all’abiura.<br />
Mysterium fidei!<br />
popolo <strong>di</strong> Roma, ma anche a tutta la gente<br />
che non vuole gabbie al proprio pensiero.<br />
E’ quella che state leggendo: la vostra<br />
“<strong>Campo</strong> de’ Fiori”<br />
Un caldo abbraccio a tutti e alla prossima
18<br />
Stando alle previsioni<br />
dei Maya sembrerebbe<br />
che il cammino o percorso<br />
dell’ uomo che si<br />
sviluppa e muta dentro<br />
un ciclo che inizia e<br />
che poi finisce, sia<br />
arrivato ad un punto<br />
chiamato “Katun”<br />
(cioè gli ultimi venti<br />
anni) un tempo que-<br />
sto molto importante in quanto considerato<br />
il tempo della conclusione <strong>di</strong> un “ciclo”,<br />
la fine <strong>di</strong> un’epoca.<br />
Il “tempo del non tempo” lo consideravano<br />
i Maya, quello spazio crepuscolare in<br />
cui non è giorno e non è<br />
notte. Questo dovrebbe<br />
concludersi appunto il 21<br />
<strong>di</strong>cembre del 2012. Credo<br />
che su questa data sia stato<br />
detto <strong>di</strong> tutto e <strong>di</strong> più: chi<br />
sostiene scenari apocalittici,<br />
chi non crede affatto all’avvicinarsi<br />
<strong>di</strong> un grande cambiamento<br />
per l’umanità , chi<br />
invece assume atteggiamenti <strong>di</strong> paura solo<br />
al pensiero che tale data sia così prossima.<br />
Ognuno è libero <strong>di</strong> credere a ciò che<br />
vuole, certo è che il calendario dei Maya<br />
redatto da sacerdoti in veste <strong>di</strong> scienziati,<br />
filosofi e astronomi, è talmente preciso,<br />
che l’eclissi solare dell’ 11 agosto 1999 si<br />
è verificata con 33 secon<strong>di</strong> <strong>di</strong> ritardo<br />
rispetto al tempo previsto dai Maya, considerando<br />
che questa previsione sia stata<br />
fatta intorno al 3000 a.C, lascia davvero<br />
un grande stupore.<br />
Nel calendario Maya, ciascun ciclo del<br />
lungo computo temporale corrisponde ad<br />
un’era del mondo, in poche parole, il<br />
nostro attuale ciclo in corso ha avuto inizio<br />
il 6 settembre del 3114 avanti Cristo ed<br />
è molto vicino al termine, iniziando<br />
appunto il nuovo ciclo, una nuova era,<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ecologia e Ambiente<br />
Aspettare la fine del 2012…non è la fine del mondo<br />
Lo scopo del calendario Maya era quello <strong>di</strong> raccordare le azioni degli uomini con<br />
tutto il movimento dell’universo<br />
<strong>di</strong> Giovanni<br />
Francola<br />
La nostra era,<br />
iniziata il 6 Settembre<br />
3114 a. C., terminerà<br />
il 21 Dicembre 2012.<br />
Si chuiderà un ciclo,<br />
secondo il caledario<br />
Maya, e se aprirà<br />
un altro.<br />
esattamente il 22 <strong>di</strong>cembre del 2012.<br />
Sabato 21 <strong>di</strong>cembre sarà dunque, l’ultimo<br />
giorno del vecchio ciclo, ed è per questo<br />
motivo forse che si respira una forte<br />
preoccupazione!!! Ma quale era lo scopo<br />
principale del calendario?<br />
Sembrerebbe che non era quello <strong>di</strong> stabilire<br />
con precisione le “profezie” ma <strong>di</strong> raccordare<br />
le azioni degli uomini con tutto il<br />
movimento dell’universo, l’azione doveva<br />
fondersi e armonizzare con l’equilibrio<br />
universale, o meglio sincronizzarsi con i<br />
ritmi cosmici. L’equilibrio era alla base <strong>di</strong><br />
ogni decisione e azione. Al contrario <strong>di</strong><br />
quello che sta avvenendo nella nostra<br />
epoca moderna e industrializzata, dove si<br />
sta vivendo un momento storico<br />
pervaso da paure, da<br />
o<strong>di</strong>o, da “schiavitù psicologica”,<br />
da tante altre situazioni<br />
negative e insostenibili, che ci<br />
hanno portato ad un punto<br />
dove tutto è il contrario <strong>di</strong><br />
tutto, dove le azioni dell’<br />
uomo sono spesso senza<br />
senso, non si ha più una precisa<br />
concezione del tempo, anzi si ha la<br />
netta sensazione che il tempo si sia accelerato,<br />
come se volesse condurci ad un<br />
determinato punto, da cui ripartire per<br />
ritornare uomini pensanti e consapevoli.<br />
Non c’è dubbio che l’uomo dovrà rivoluzionare<br />
se stesso, il proprio pensiero, rac-<br />
Calendario Maya<br />
cordarsi <strong>di</strong> nuovo al quel ritmo cosmico<br />
per poi acquisire una nuova coscienza collettiva.<br />
Per anni abbiamo trasformato la<br />
nostra Madre Terra in un campo minato,<br />
<strong>di</strong>sseminata <strong>di</strong> bombe e centrali atomiche,<br />
armi chimiche, alimenti altrettanto chimici,<br />
abbiamo mercificato e stuprato interi territori,<br />
<strong>di</strong>sboscato immense aree, “polmoni<br />
naturali del nostro pianeta”, abbiamo succhiato<br />
alla Terra petrolio, gas, minerali <strong>di</strong><br />
ogni genere, inquinando aria e acqua, trasformando<br />
la vita in un grande “luna park<br />
della frenesia”; ora è comprensibile che<br />
per una ragione qualsiasi, tutto questo<br />
può esplodere, è una circostanza reale<br />
quin<strong>di</strong> pensare che i cicli prima o poi si<br />
chiudono. Non resta che aspettare la fine<br />
del 2012…da non confondere con la fine<br />
del mondo.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 19<br />
La bottega <strong>di</strong> Mastro Fiore,<br />
falegnami da quattro generazioni<br />
L’artistica bacheca realizzata da Mastro<br />
Fiore, che raccoglie le foto storiche e gli<br />
stemmi delle famiglie congiunte Pinar<strong>di</strong> e<br />
Dionisi.<br />
Quando si <strong>di</strong>ce “avere il mestiere nel sangue”!<br />
Ma perché lo si ha? Perché nel DNA,<br />
oltre ai caratteri genetici, nella famiglia<br />
Pinar<strong>di</strong> si è trasmessa anche la passione<br />
per la lavorazione del legno. Essi, infatti,<br />
sono falegnami da quattro generazioni!<br />
Certo i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavorazione del legno sono<br />
nettamente cambiati, ma la de<strong>di</strong>zione è<br />
rimasta senza dubbio la stessa.<br />
Tutto ebbe inizio nel 1882 con Fiorino<br />
Pinar<strong>di</strong>, che in un piccolo locale <strong>di</strong> Piazza<br />
dell’Angeloccio, nel centro storico <strong>di</strong> Civita<br />
Castellana, all’epoca cuore pulsante della<br />
vita citta<strong>di</strong>na, metteva a <strong>di</strong>sposizione il suo<br />
mestiere per la riparazione <strong>di</strong> tini, bòtti,<br />
carretti e ruote <strong>di</strong> carretti, mobili, seggiole<br />
e quant’altro aveva a che fare con il legno<br />
(che a quei tempi non era poco), per non<br />
parlare poi della realizzazione ex novo <strong>di</strong><br />
porte e finestre, bare, giocattoli per i bam-<br />
1932 - Anna Pinar<strong>di</strong>, Fiorino Dionisi, Luigi, Fiore, Decimina,<br />
Andreina e Leonida sezionano un grosso albero appena tagliato.<br />
1934 - Temistocle, Roberto e Fiorino, con Luigi, Andreina e<br />
Decimina ancora alle prese con la lavorazione del tronco <strong>di</strong> un<br />
albero abbattuto.<br />
1936 - Piazza dell’Angeloccio. Roberto e Temistocle Pinar<strong>di</strong> nella<br />
prima falegnameria <strong>di</strong> famiglia.<br />
<strong>di</strong> Ermelinda Benedetti<br />
bini e tutto l’occorrente<br />
per l’arredamento della<br />
nuova casa <strong>di</strong> giovani<br />
sposi. All’epoca con il<br />
legno si realizzava praticamente<br />
tutto e l’importanza<br />
e la considerazione<br />
<strong>di</strong> un falegname era senz’altro<br />
molto alta. Si servivano<br />
tutte le fasce sociali<br />
e si potevano costruire<br />
carri agricoli per la campagna<br />
e carrozze e landò<br />
per la città .<br />
Sorprendente era la perizia<br />
necessaria: per<br />
costruire le ruote dei<br />
mezzi, bisognava essere<br />
falegname, ferraio e fine<br />
carpentiere! E per fare<br />
tutto ciò Fiorino aveva<br />
bisogno anche <strong>di</strong> molto<br />
legname che andava a<br />
procurarsi <strong>di</strong>rettamente<br />
nei boschi circostanti (a<br />
meno che non venisse<br />
personalmente fornito da<br />
chi commissionava il lavoro),<br />
tagliando a mano gli<br />
alberi, lavorando i tronchi<br />
e lasciando stagionare le<br />
tavole, con l’aiuto dei suoi<br />
due figli Roberto e<br />
Temistocle, che imparavano,<br />
così, il mestiere. La<br />
bottega veniva ben presto<br />
rinforzata dalla presenza<br />
<strong>di</strong> Fiore, figlio <strong>di</strong> Roberto,<br />
che <strong>di</strong>mostrava già attitu<strong>di</strong>ne<br />
e passione per il<br />
lavoro <strong>di</strong> famiglia e, fin da<br />
ragazzo entra a far parte,<br />
a pieno titolo, della squadra.<br />
Nel frattempo la bottega,<br />
visto l’espandersi<br />
della citta<strong>di</strong>na al <strong>di</strong> là del<br />
Ponte Clementino, sia per<br />
questioni <strong>di</strong> spazio che <strong>di</strong><br />
como<strong>di</strong>tà , si trasferisce<br />
nel Quartiere Guadamello,<br />
in Via della Repubblica,<br />
<strong>di</strong> fronte alla storica<br />
fontanella, mentre il giovane<br />
Fiore resta con il<br />
nonno Fiorino nella bottega<br />
<strong>di</strong> Piazza <strong>di</strong> Massa.<br />
Mastro Fiore ricorda con<br />
nostalgia e tenerezza<br />
questo periodo.<br />
continua sul prossimo<br />
numero...
<strong>Campo</strong> de’ fiori 21<br />
Mamma e papà: genitori o amici?<br />
Si può essere amici dei propri<br />
figli e viceversa?<br />
E’ questa una domanda che<br />
anima <strong>di</strong>scussioni, <strong>di</strong>battiti e<br />
confronti sia tra ragazzi che<br />
tra adulti.<br />
Esistono varie scuole <strong>di</strong> pensiero<br />
<strong>di</strong> cui, una vede i genitori<br />
proiettati verso il “permissivismo”<br />
perché ritengono<br />
che l’esercizio <strong>di</strong> troppa<br />
autorità possa condurre ad<br />
una chiusura dei propri figli<br />
nei loro confronti.<br />
L’altra, vede come unico<br />
fronte possibile, per l’appunto,<br />
la rigi<strong>di</strong>tà dei meto<strong>di</strong><br />
educativi.Per fortuna, c’è la possibilità <strong>di</strong><br />
intravedere tra le due strade una zona<br />
cuscinetto dove si collocano i genitori che<br />
cercano <strong>di</strong> perseguire una linea più morbida.<br />
I genitori si sa, costituiscono sal<strong>di</strong> punti <strong>di</strong><br />
riferimento, stabilire, quin<strong>di</strong>, reciproci rapporti<br />
<strong>di</strong> stima e <strong>di</strong> fiducia ci aiuta a crescere<br />
più sicuri e forti, capaci <strong>di</strong> comprendere<br />
e <strong>di</strong> fare le nostre scelte anche tra le mille<br />
insi<strong>di</strong>e che pervadono la nostra società .<br />
Per questo, ritengo che genitori apparte-<br />
Tra genitori e figli può<br />
esserci complicità<br />
e amicizia, nella misura,<br />
però , che ognuno non<br />
esca dai confini<br />
del proprio ruolo.<br />
nenti alle prime due<br />
tipologie, possano nuocere, per versi<br />
opposti, alla nostra formazione.<br />
Al contrario, mamme e papà che sanno<br />
porsi in atteggiamento <strong>di</strong><br />
ascolto, sono quelli che maggiormente<br />
sapranno aiutarci a<br />
superare ansie, paure e preoccupazioni<br />
che popolano la<br />
nostra età : la pre-adolescenza<br />
e l’adolescenza.<br />
Dirigendo, poi, il <strong>di</strong>scorso sul<br />
versante dell’amicizia credo<br />
che una relazione così impostata,<br />
abbia insito tale sentimento.<br />
Forse possiamo cogliere delle<br />
sfumature che <strong>di</strong>fferenziano il<br />
rapporto d’amicizia con i coetanei<br />
da quello con i genitori.<br />
Con un amico puoi parlare <strong>di</strong> tutto, puoi<br />
confidarti, puoi chiedere consigli, ma il<br />
vero amico è quello che ti porta anche ad<br />
aprire gli occhi sugli errori che avresti<br />
potuto aver commesso.<br />
Allora vorrei poter concludere con un mio<br />
personale punto <strong>di</strong> vista, anche tra genitori<br />
e figli può esserci complicità e amicizia,<br />
nella misura, però , che ognuno non esca<br />
dai confini del proprio ruolo.<br />
Tiziana Di Benedetto
22<br />
del Prof. Massimo<br />
Marsicola<br />
Quando la coscienza<br />
fa l’esperienza del<br />
nulla, in effetti, fa<br />
l’esperienza <strong>di</strong> sé<br />
come vuota. Il fatto<br />
che “fa esperienza”<br />
però significa che<br />
essa è . E’ soggetto<br />
<strong>di</strong> questa esperienza.<br />
L’io, qui preso<br />
come sinonimo <strong>di</strong><br />
coscienza, senza<br />
altra determinazio-<br />
ne, faceva notare Kant nelle sue Riflessioni<br />
(Vol.XVII Ed. dell’Accademia), senza un<br />
pre<strong>di</strong>cato, in quanto soggetto e oggetto<br />
contiene, in effetti, anche il pre<strong>di</strong>cato:<br />
quello <strong>di</strong> essere. L’io vuoto è , paradossalmente,<br />
pieno della sua soggettività , sia<br />
come possesso <strong>di</strong> sé che come possibilità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>spiegarsi verso…altro. Il “vuoto” che<br />
prova in quel momento è dovuto alla mancanza<br />
<strong>di</strong> senso. Ma proprio da questa<br />
mancanza il vuoto io <strong>di</strong>venta “posse”,<br />
capacità , cioè , <strong>di</strong> orientarsi verso altro;<br />
proprio alla ricerca <strong>di</strong> senso. Il vuoto viene<br />
percepito dapprima come altro da sé<br />
come qualcosa <strong>di</strong> esterno. E ciò perché la<br />
coscienza ha imparato, sin dal suo esor<strong>di</strong>o,<br />
che è sempre e specialmente coscienza <strong>di</strong><br />
qual-cos’-altro. La vuotezza, la vacuità , lo<br />
smarrimento che da esse deriva, non sono<br />
la regola. Quando la coscienza ha questo<br />
tipo <strong>di</strong> esperienza rimane attonita, come<br />
sbalor<strong>di</strong>ta, persino incredula. Esperisce<br />
l’assenza più che la presenza, il vuoto.<br />
Viene a trovarsi in una con<strong>di</strong>zione in cui si<br />
sente minacciata perché risucchiata dal<br />
nulla. e’ la con<strong>di</strong>zione nella quale dalla<br />
paura si passa all’angoscia. Ma tutto questo<br />
è causato, occorre riba<strong>di</strong>rlo, dalla<br />
mancanza <strong>di</strong> senso; da una sospensione<br />
totale dell’alterità delle cose come della<br />
iità (ipseità ) dell’io. Fuori <strong>di</strong> sé percepisce<br />
il vacuo(pur avendo <strong>di</strong>nanzi l’essente);<br />
dentro <strong>di</strong> sé percepisce il vuoto, pur rimanendo<br />
presente a se stessa. Vacuo fuori e<br />
vuoto dentro. Sospensione dell’essente e<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
La coscienza infelice,<br />
(in molti casi) è un re senza regno<br />
sospensione dell’essere<br />
nella sua multiformità<br />
apparente. Sospensione<br />
del suo stesso essere.<br />
L’unica cosa <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone,<br />
ma, meglio sarebbe<br />
<strong>di</strong>re, <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> essa, è<br />
un io nudo senza suolo<br />
né cielo. L’esperienza <strong>di</strong><br />
sé come <strong>di</strong> un re spodestato,<br />
spaesato, reietto,<br />
relegato in un paese<br />
lontano <strong>di</strong> cui nulla<br />
conosce. Non le contrade,<br />
non la lingua, né la<br />
flora e la fauna, né i<br />
costumi. Questo re, che<br />
a lungo ha imperato,<br />
impartito or<strong>di</strong>ni, imposto<br />
sanzioni, ricevuto<br />
onori…, ora è senza<br />
trono né sud<strong>di</strong>ti. Tutti i<br />
suoi pensieri sono fuggiti<br />
da lui. E’ solo con se<br />
stesso. Con un io vacuo<br />
che è tutto. Ed è tutto<br />
quel che ha. E’ preso dal<br />
terrore. Dove sono? Chi<br />
sono? dove vado? C’è<br />
qualcuno in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>rmelo?<br />
Questa dolorosa<br />
esperienza che occorre<br />
all’uomo può , nella sua<br />
drammaticità , essergli<br />
salutare e necessaria. E’ si potrebbe <strong>di</strong>re,<br />
prefigurazione <strong>di</strong> quella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
assoluta solitu<strong>di</strong>ne che vivrà l’anima al<br />
momento del giu<strong>di</strong>zio. Sola, e nuda come<br />
Adamo ed Eva davanti al gran Re. Allora<br />
scopre che il Re è l’altro. Colui che ti<br />
manca. Colui per la cui compagnia non<br />
avresti mai patito l’esperienza del nulla.<br />
esperienza che fa unicamente chi è senza<br />
Dio. A costui, finchè è in vita, questa<br />
esperienza gli <strong>di</strong>ce chi è ; gli ricorda cosa,<br />
anzi, chi deve cercare, gli in<strong>di</strong>ca quale<br />
strada prendere. Chi ha con sé Dio non fa<br />
l’esperienza del nudo io. Non prova il<br />
vuoto né la mancanza <strong>di</strong> senso. Chi ha<br />
con sé Dio ha tutto. Ha tutto perché tutto<br />
conosce e sa. E per questo sapere tutto<br />
possiede. Non rischia il vuoto <strong>di</strong> senso che,<br />
qui è lo stesso, è senso <strong>di</strong> vuoto. L’io, è<br />
bene si sappia,è una roton<strong>di</strong>tà che contiene<br />
ciò che ha in sé appreso e sviluppato.<br />
Se questa roton<strong>di</strong>tà è colma delle cose del<br />
mondo, è piena <strong>di</strong> cose deperibili; se è<br />
piena <strong>di</strong> cose celesti, è piena <strong>di</strong> cose incorruttibili.
Nel mondo dei<br />
Social Network non<br />
c’è solo Facebook<br />
ed i suoi inciuci<br />
quoti<strong>di</strong>ani. Qualche<br />
articolo fa ( N° 86 <strong>di</strong><br />
<strong>Campo</strong> dé fiori,<br />
ndr) abbiamo scritto<br />
tanto sulle varie<br />
<strong>di</strong> Patrizia Caprioli piattaforme che aiutano<br />
a socializzare<br />
in Rete, ma non abbiamo ancora parlato <strong>di</strong><br />
Twitter!<br />
Questa particolare piattaforma permette <strong>di</strong><br />
informare e informarsi coinvolgendo anche<br />
centinaia o migliaia <strong>di</strong> persone contemporaneamente<br />
con un solo messaggio <strong>di</strong> 140<br />
caratteri.<br />
Ecco come!<br />
Dal sito www.twitter.com si accede<br />
all’Home Page. Prima mossa da fare è la<br />
registrazione tramite un in<strong>di</strong>rizzo e-mail ed<br />
una password <strong>di</strong> vostro gra<strong>di</strong>mento.<br />
L’Home Page del sito è <strong>di</strong>visa in due parti:<br />
a destra troverete i tweet che avete deciso<br />
<strong>di</strong> seguire e a sinistra i follower ed i following,<br />
insieme a suggerimenti sulle persone<br />
del momento che dovreste seguire in<br />
base ai vostri interessi.<br />
In Twitter il gioco si basa essenzialmente<br />
su due profili principali: il follower e il<br />
following. Il primo tradotto dall’inglese<br />
significa “chi segue qualcosa o qualcuno”,<br />
e rappresenta in quest’ambito colui che<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 23<br />
Socializzare … cinguettando!!<br />
All’ ”inseguimento” <strong>di</strong> Twitter<br />
legge i nostri twitter che scriviamo<br />
ogni qual volta vogliamo trasmettere<br />
un nostro pensiero, un evento,<br />
un’idea a chiunque voglia leggerci.<br />
La seconda parola following ha il<br />
significato <strong>di</strong> seguito e rappresenta<br />
colui che noi seguiamo nei suoi<br />
scritti su Twitter.<br />
Per seguire un personaggio, una<br />
pop star oppure un semplice utente,<br />
basta cliccare la parola “segui”<br />
accanto al nome della persona.<br />
Proseguendo il nostro percorso<br />
notiamo che sempre dall’Home Page<br />
sulla barra in alto troviamo quattro<br />
pulsanti, ciascuno dei quali ci fa<br />
accedere a <strong>di</strong>verse funzioni.<br />
Il pulsante “@ Connetti” ci permette<br />
<strong>di</strong> sapere cosa <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> noi gli altri<br />
cinguettanti della piattaforma! Possiamo<br />
conoscere sia quante e quali persone<br />
hanno deciso <strong>di</strong> seguirci, e chi ha ri-twittato<br />
i nostri pensieri ad altrettanti utenti.<br />
Queste informazioni vengono prese interagendo<br />
con la schermata Interazioni, l’altra<br />
schermata, denominata Menzioni e sempre<br />
accessibile dal pulsante “@ Connetti”,<br />
permette <strong>di</strong> conoscere quante e quali persone<br />
ci hanno citato all’interno <strong>di</strong> Twitter.<br />
Non <strong>di</strong>mentichiamo che se vogliamo citare<br />
noi un altro utente, la sintassi da utilizzare<br />
è “@nomeutente”!<br />
Con il pulsante “# Scopri” si possono<br />
conoscere tutti gli utenti che si occupano<br />
<strong>di</strong> una data tematica, basta mettere un<br />
Hashtag ( il simboletto cancelletto)<br />
accanto ad una determinata parola<br />
chiave.<br />
Informare ed informarsi<br />
coinvolgendo migliaia<br />
<strong>di</strong> persone<br />
contemporaneamente<br />
con un solo messaggio <strong>di</strong><br />
140 caratteri<br />
L’ANGOLO DEL PROF.A cura <strong>di</strong> Patrizia Caprioli<br />
Il pulsante con la figura della persona a<br />
mezzo busto ci fa accedere al nostro profilo<br />
personale e qui possiamo personalizzarci<br />
a nostro piacere, proprio come facciamo<br />
con il nostro profilo su FB!<br />
L’ultimo pulsante mostra una penna d’oca<br />
inclinata, rappresentante il simbolo della<br />
scrittura, e da questo menù possiamo<br />
comporre i nostri twitter da 140 caratteri<br />
per comunicare in modo velocissimo ed<br />
aggiornato tutto ciò che per noi può<br />
sembrare interessante per gli altri!<br />
Tanto per gra<strong>di</strong>re, vi segnalo quattro utenti<br />
famosi che potete seguire;, naturalmente<br />
le tematiche e le persone interessanti<br />
da seguire sono molte, tante, basta che<br />
deci<strong>di</strong>ate come spendere il vostro tempo<br />
seguendo i vostri gusti o interessi personali.<br />
Lady Gaga: @ladygaga - Dagospia:<br />
@_dagospia_ - Paolo Attivissimo (Politica<br />
e Attualità ): @<strong>di</strong>sinformatico – Anna Dello<br />
Russo (Moda): @annadellorusso<br />
Buona conversazione a tutti!<br />
Mini-spazio de<strong>di</strong>cato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come<br />
supporto <strong>di</strong>dattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli<br />
studenti.<br />
La fattoria dei Giar<strong>di</strong>ni: http://fattoriadeigiar<strong>di</strong>ni.freshcreator.com/<br />
L’Agrifattoria Didattica i Giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Ararat offre alle scuole una serie <strong>di</strong> percorsi che aiutano a conoscere la<br />
natura e gli animali in modo <strong>di</strong>retto e ricreativo.
24<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Nessun compenso per il sindaco <strong>di</strong> Orvieto<br />
Striscia la notizia premia il primo citta<strong>di</strong>no Concina per aver rinunciato,<br />
già dalla sua elezione, agli oltre 2.000, 00 <strong>di</strong> rimborso mensili<br />
<strong>di</strong> Secon<strong>di</strong>ano<br />
Zeroli<br />
“Striscia la notizia”, il<br />
seguitissimo tg satirico<br />
<strong>di</strong> Canale 5, lo<br />
ha premiato con un<br />
tapiro al rovescio,<br />
per essere stato,<br />
molto prima dell’avvento<br />
<strong>di</strong> Mario Monti<br />
alla presidenza del<br />
Consiglio, il primo<br />
sindaco ad abbattere<br />
i costi della politica.<br />
Stiamo parlando <strong>di</strong> Antonio Concina, il<br />
primo citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Orvieto, che, da quando<br />
è stato eletto, ha rinunciato spontaneamente<br />
agli oltre 2.000,00 che gli spetterebbero<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto per la sua carica. “Ho<br />
rinunciato a questi sol<strong>di</strong> – ha <strong>di</strong>chiarato a<br />
Mister Neuro, l’inviato <strong>di</strong> “Striscia” – perché<br />
in un momento come questo, in cui<br />
vengono richiesti grossi sacrifici ai citta<strong>di</strong>ni,<br />
è necessario dare esempi virtuosi. Io<br />
ho la mia pensione e mi accontento <strong>di</strong><br />
quello che ho”. Sulla scia del sindaco<br />
anche gli assessori comunali hanno, da<br />
tempo, rinunciato ai loro rimborsi, così<br />
come il presidente del Consiglio<br />
Comunale. I citta<strong>di</strong>ni orvietani hanno<br />
accolto con molto piacere questo modo<br />
nuovo <strong>di</strong> fare politica fra la destra – che è<br />
andata al potere, appunto con Antonio<br />
Concina, da appena due anni - e la sinistra<br />
– che è stata al potere per oltre sessanta<br />
anni - . il bell’esempio però rimane<br />
ed invita a tutti coloro che fanno politica a<br />
seguirlo senza ulteriori indugi.
<strong>di</strong> Alessandro Soli<br />
Ricominciare non è<br />
mai facile. E’ inutile<br />
star qui a ripetere “i<br />
perché e i per come”<br />
che hanno caratterizzato<br />
l’anno appena trascorso,<br />
l’importante è<br />
fissare bene nella<br />
memoria tutto, e<br />
immagazzinare i ricor<strong>di</strong><br />
in modo preciso, per<br />
poi ”rivenderli” a clienti <strong>di</strong>stratti, in tutt’altre<br />
faccende affaccendati. Ed è quello che<br />
mi propongo <strong>di</strong> fare ogni volta che le mie<br />
<strong>di</strong>ta affondano sulla tastiera per presentarvi<br />
i miei scritti. Sant’Antonio Abate, 17<br />
Gennaio, quante fiere “su o’ campo d’a<br />
fiera” a fianco della Ceramica Marcantoni<br />
(qui a CivitaCastellana), su su fino al<br />
Boschetto, e verso il cimitero. Merci e<br />
bestiame, quando si “rimpiazzava”<br />
il maiale appena<br />
macellato, acquistando il<br />
giovane “magrone” subito<br />
messo all’ingrasso fino a<br />
<strong>di</strong>cembre. Animale importantissimo,<br />
<strong>di</strong> cui non si<br />
“sprecava gnente”, infatti<br />
si <strong>di</strong>ceva che<br />
“Sant’Antonio s’era ‘nnamorato<br />
de o’ porco”. I<br />
personaggi, sempre gli<br />
stessi: conta<strong>di</strong>ni dalla vicina<br />
Sabina e dall’ Umbria,<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Come eravamo<br />
Ricominciare a… ricordare<br />
“<br />
La fiera <strong>di</strong><br />
Sant’Antonio<br />
Abate, tra<br />
bestiame,<br />
zingari e senzali.<br />
E la bene<strong>di</strong>zione<br />
degli animali.<br />
Come<br />
<strong>di</strong>menticarle?<br />
Protegge i tuoi valori<br />
Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25<br />
01033 Civita Castellana (VT)<br />
Tel.0761.599444 Fax 0761.599369<br />
silviamalatesta@libero.it<br />
con i loro animali da stalla o da cortile, e<br />
gli zingari (che ancora non venivano chiamati<br />
Rom) a <strong>bordo</strong> delle loro bighe, antenate<br />
dei moderni caravan e roulottes. Si<br />
<strong>di</strong>stinguevano, innanzitutto per i loro<br />
caratteri somatici e per il loro abbigliamento.<br />
Carnagione scurissima, tipica <strong>di</strong><br />
popolazioni gitane ed orientali, capelli lunghi,<br />
neri e baffi per gli uomini, mentre le<br />
donne erano formose e sensuali, larghe<br />
vesti variopinte e collane <strong>di</strong> corallo, che si<br />
abbinavano perfettamente ai bracciali e<br />
agli orecchini d’oro. L’oro appunto che da<br />
secoli caratterizza questa etnia, che in<br />
quegli anni viveva con la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> stupen<strong>di</strong><br />
cavalli ispano- arabi molto apprezzati<br />
nelle fiere, merce preziosa per i tanti<br />
estimatori. Si vedevano capannelli <strong>di</strong> gente<br />
attorno alle merci e agli animali, al centro<br />
<strong>di</strong> essi un altro personaggio tipico, caratte-<br />
“<br />
ristico ed insostituibile :”O<br />
senzale”, che non era un<br />
uomo senza ali, ma colui che<br />
faceva da garante all’operazione<br />
<strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>ta, basata<br />
sull’onore, colui che stringeva,<br />
con la sua, le due mani<br />
già strette dell’acquirente e<br />
del compratore. Altri tempi,<br />
altri valori, altri sentimenti.<br />
Come non posso ricordare la<br />
bene<strong>di</strong>zione, che si faceva,<br />
sempre qui a Civita<br />
Castellana davanti alla picco-<br />
25<br />
la chiesa <strong>di</strong> Sant’Antonio, quando la popolazione<br />
portava i propri animali sia da lavoro<br />
che domestici, per ricevere “la spruzzata<br />
<strong>di</strong> acqua santa” auspicio <strong>di</strong> prosperità<br />
per il nuovo anno. Venivano <strong>di</strong>stribuite ai<br />
presenti le tra<strong>di</strong>zionali “pagnottelle <strong>di</strong><br />
Sant’Antonio”, minuscoli pani del <strong>di</strong>ametro<br />
<strong>di</strong> una moneta, che la tra<strong>di</strong>zione popolare<br />
conservava per un anno intero e che non<br />
ammuffivano mai. Questa festa paesana,<br />
per fortuna ancora oggi “resiste”: la fiera<br />
c’è , la bene<strong>di</strong>zione e le pagnottelle pure,<br />
ma com’è <strong>di</strong>verso lo spirito e il ricordo <strong>di</strong><br />
quando si <strong>di</strong>ceva “’A Befania, tutte ‘e feste<br />
se porta via, poi arriva Sant’Antognetto,<br />
che ne porta n’andro sacchetto”, già perchè<br />
il 17 Gennaio, entra pure Carnevale,<br />
ma… questa è un’altra storia.
26<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGOS<strong>TI</strong>NO PARADISI<br />
... continua dal numero 87<br />
(... il 30 ottobre 1729 con una lettera spe<strong>di</strong>ta<br />
da Modena, l’avvocato e letterato Agostino<br />
PARADISI…)….comunica al Vescovo la sua<br />
ferma e decisa volontà <strong>di</strong> donare per la<br />
fondazione del Seminario Vescovile un<br />
lascito <strong>di</strong> 10.000, scu<strong>di</strong> romani e contribuire<br />
così alla rinascita culturale e morale<br />
della sua città dove è nato e si è affermato.<br />
Prima <strong>di</strong> procedere all’analisi del<br />
contenuto della lettera, è necessario stabilire<br />
una importante premessa storica: la<br />
creazione in ogni Diocesi del Seminario<br />
Ecclesiastico, fu stabilita dai Padri del<br />
Sacro Concilio <strong>di</strong> Trento nella sessione<br />
n.23, al celebre Capo 18 De Reformatione<br />
approvato il 15 luglio 1563, con cui si or<strong>di</strong>nava<br />
ai Vescovi <strong>di</strong> istituire nelle Diocesi<br />
assegnate un perpetuum seminarium in<br />
cui il Vescovo potesse alere ed religiose<br />
educare et in sacri <strong>di</strong>sciplinis istituere un<br />
certo numero <strong>di</strong> giovani, destinati ad<br />
attendere ai ministeri ecclesiastici.<br />
Si dovevano preferire i giovani <strong>di</strong> povere<br />
famiglie, senza escludere gli abbienti che<br />
dovevano pagarsi per intero le spese <strong>di</strong><br />
mantenimento: vivere tutti nella stessa<br />
casa e sotto la guida <strong>di</strong> un rettore nominato<br />
dal Vescovo; si davano norme per le<br />
scuole, la <strong>di</strong>sciplina e la pietà , che rimasero<br />
in vigore, immutate, fino al 1970.<br />
Le regole stabilite dal Concilio <strong>di</strong> Trento, si<br />
rifacevano nelle linee generali alle leggi del<br />
Concilio Lateranense III, (1179), e IV,<br />
(1225), e or<strong>di</strong>nano che ogni Cattedrale<br />
fissi un congruo stipen<strong>di</strong>o ad ogni maestro<br />
affinchè istruisca i giovani chierici alle<br />
leggi <strong>di</strong> Dio e della sua Chiesa, e la gratuità<br />
per i poveri.<br />
Successivamente sarà il Concilio Romano<br />
del 1725 promosso dal Pontefice<br />
Benedetto XIII, al titolo 30 capitolo 10, a<br />
prescrivere che gli aspiranti al sacerdozio<br />
prima dell’or<strong>di</strong>nazione, trascorrano in<br />
Seminario o nell’Episcopio almeno un<br />
semestre <strong>di</strong> formazione.<br />
Sarà sempre il Pontefice Benedetto XIII<br />
nel 1725 con la bolla pontificia cum Itaque<br />
seminari, a or<strong>di</strong>nare in maniera chiara e<br />
decisa ai Vescovi <strong>di</strong> procedere alla fondazione<br />
del Seminario Vescovile per la formazione<br />
dei ministri della Chiesa Romana,<br />
definendo puntualmente sia i criteri religiosi<br />
ed educativi, che le necessarie forme<br />
<strong>di</strong> sostentamento del Seminario stesso,<br />
or<strong>di</strong>nando che tutti gli or<strong>di</strong>ni religiosi,<br />
benefici ed istituzioni presenti in ogni<br />
Diocesi contribuissero al suo mantenimento<br />
con una tassa variabile dal 3 al 5% calcolata<br />
sulle rispettive ren<strong>di</strong>te.<br />
La Bolla <strong>di</strong> Benedetto XIII nasce in una<br />
fase storica che vede una progressiva<br />
decadenza della formazione intellettuale<br />
Civita Castellana 1654 - Modena 1732<br />
dei Sacerdoti, alla quale si vuole porre<br />
rime<strong>di</strong>o affidandola ad una chiara istituzione<br />
formativa come appunto quella del<br />
Seminario Diocesano.<br />
Questa necessaria premessa storica, spiega<br />
chiaramente il fervore e lo zelo che il<br />
Vescovo Tenderini profuse nella fondazione<br />
del Seminario <strong>di</strong> Civita Castellana,<br />
attraverso innumerevoli fatiche e pensieri,<br />
che si rivelano da subito con la personale<br />
donazione <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci luoghi <strong>di</strong> Monti<br />
Camerali depositati presso il Monte <strong>di</strong><br />
Pietà <strong>di</strong> Roma per l’erigendo Seminario.<br />
Il Tenderini il 24 e 25 settembre 1725,<br />
avvia la fondazione della Sacra<br />
Congregazione del Seminario <strong>di</strong> Civita<br />
Castellana, composta dallo stesso Vescovo<br />
e da quattro deputati, secondo le regole<br />
del Concilio <strong>di</strong> Trento e della Bolla<br />
Benedettina del 1725, per decretare la<br />
fondazione del pio istituto e per istituire la<br />
tassa prescritta dai paragrafi II, IV e V<br />
della bolla citata, da applicarsi a tutte le<br />
istituzioni ecclesiastiche presenti nella<br />
Diocesi <strong>di</strong> Civita Castellana, Orte e Gallese.<br />
Con l’E<strong>di</strong>tto Vescovile del 2 ottobre 1725, il<br />
Tenderini richiese formalmente lo stato<br />
ufficiale delle ren<strong>di</strong>te degli istituti religiosi,<br />
che furono poi pubblicate nella cancelleria<br />
nel novembre dello stesso anno.<br />
Il 30 marzo 1726, giunse da Roma al<br />
Vescovo Tenderini la lettera circolare della<br />
Sacra Congregazione de Seminari<br />
Erigen<strong>di</strong>, con la prescrizione <strong>di</strong> non applicare<br />
la tassa dal 3 al 5% sui benefici ed<br />
enti riservati alla contribuzione della Santa<br />
Sede. Norma chiarita in seguito con l’e<strong>di</strong>tto<br />
del Car<strong>di</strong>nale Pro Datario del 20 luglio<br />
1727. Finalmente dopo innumerevoli fatiche,<br />
stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong>scussioni, il 27 gennaio 1728<br />
fu redatta ed approvata dalla commissione<br />
vescovile la tassa sopra le ren<strong>di</strong>te della<br />
Mensa Vescovile a ragione del 3%, quale<br />
minore importo <strong>di</strong> quella prescritta nella<br />
predetta Bolla <strong>di</strong> Benedetto XIII al paragrafo<br />
II, per un importo finale annuo <strong>di</strong><br />
148 scu<strong>di</strong> e baiocchi 64, e registrata, quin<strong>di</strong>,<br />
negli atti vescovili in data 20 marzo<br />
1731.<br />
Non mancarono, ovviamente, in tale delicata<br />
fase i ricorsi in sede legale dei vari<br />
istituti circa la modalità <strong>di</strong> corresponsione<br />
del Prof. Architetto Enea Cisbani<br />
Il vecchio seminario in Via Panico<br />
della tassa, ma furono completamente<br />
rigettati dalla stessa commissione vescovile<br />
nelle sedute del 18 aprile e 16 maggio<br />
1733.<br />
Il definitivo decreto <strong>di</strong> approvazione della<br />
ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> 148,64 scu<strong>di</strong> romani per il mantenimento<br />
del seminario Vescovile, avvenne<br />
l’8 agosto 1733.<br />
Risulta evidente che la somma <strong>di</strong> 148,64<br />
scu<strong>di</strong> era chiaramente insufficiente per il<br />
sostentamento della scuola, del personale<br />
e degli alunni e fu allora che il Vescovo<br />
Tenderini nel settembre del 1733, scrisse a<br />
Roma alla Sacra Congregazione dè<br />
Seminari Erigen<strong>di</strong>, chiedendo che venissero<br />
assegnate al seminario le ren<strong>di</strong>te della<br />
chiesa rurale del SS.mo Crocifisso <strong>di</strong><br />
Vallerano e nel contempo applicata una<br />
tassa annua <strong>di</strong> 160 scu<strong>di</strong> sull’ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />
Teofilo Gargani <strong>di</strong> Gallese.<br />
Fu proprio il ricorso legale intentato dalla<br />
Comunità <strong>di</strong> Gallese contro la tassa <strong>di</strong> 160<br />
scu<strong>di</strong> sull’Ere<strong>di</strong>tà Gargani ad ostacolare il<br />
Vescovo Tenderini, durante il periodo del<br />
suo Apostolato, nella definitiva apertura<br />
del Seminario.<br />
Chiarita l’importante premessa storica, è<br />
evidente nella sua totalità il <strong>di</strong>segno concepito<br />
dal Tenderini: la ricerca <strong>di</strong> una sede<br />
adeguata, che <strong>di</strong>venne poi palazzo<br />
Soderini in via Panico e <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> finanziari<br />
con i quali sostentare il Seminario, considerato<br />
che la tassa <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> 148,64 era<br />
nettamente insufficiente.<br />
È in questa particolare situazione storica<br />
che si colloca allora la lettera <strong>di</strong> Agostino<br />
Para<strong>di</strong>si del 30 ottobre 1729, con la donazione<br />
<strong>di</strong> un lascito <strong>di</strong> 10.000,00 scu<strong>di</strong> che<br />
avrebbe garantito negli anni a venire una<br />
fase <strong>di</strong> relativa tranquillità e prosperità al<br />
Seminario Vescovile.<br />
Essenziale il ruolo svolto dall’Abate<br />
Soderini che grazie alla sua amicizia con il<br />
Para<strong>di</strong>si, lo sollecitò nell’importante donazione<br />
a favore dell’istituzione civitonico.<br />
continua sul prossimo numero...
<strong>Campo</strong> de’ fiori 27<br />
Cinquantesimo per lazienda Sbarra<br />
Dietro a quello<br />
che è oggi il<br />
grande nome <strong>di</strong><br />
una azienda, c’è<br />
una lunga storia, attraverso<br />
la quale è riuscita ad affermarsi<br />
tale. E’ il caso dell’azienda Sbarra, leader<br />
nel settore delle scaffalature e dell’arredamento<br />
<strong>di</strong> uffici e negozi <strong>di</strong> ogni genere,<br />
che quest’anno festeggia meritatamente i<br />
suoi 50 anni <strong>di</strong> attività !<br />
Famiglia da sempre de<strong>di</strong>ta alla produzione,<br />
dapprima con la gestione <strong>di</strong> un forno nel<br />
cuore del piccolo borgo <strong>di</strong> Corchiano e <strong>di</strong><br />
un frantoio, si de<strong>di</strong>ca successivamente alla<br />
realizzazione <strong>di</strong> scaffalature in metallo. Ma<br />
entriamo nel vivo della loro storia. I tre<br />
fratelli Alfredo, Calisto e Maria Pia decidono<br />
<strong>di</strong> spartirsi le attività ere<strong>di</strong>tate dai genitori,<br />
sicché a Maria Pia toccherà la gestione<br />
del panificio, tuttora <strong>di</strong> sua proprietà ,<br />
mentre i due fratelli proseguono insieme<br />
con la conduzione del frantoio. Essendo<br />
però quella un’ attività prettamente stagionale,<br />
nel 1962 Alfredo e Calisto decidono<br />
<strong>di</strong> avviare una nuova attività , aprendo<br />
un piccolo negozio in Piazza IV Novembre,<br />
accanto al forno, dove realizzano e vendono<br />
acquari e bran<strong>di</strong>ne per cani. Arrivano<br />
subito, da parte dei clienti, anche le prime<br />
richieste <strong>di</strong> piccoli scaffali, che i due fratelli<br />
si ingegnano, <strong>di</strong> buon grado, a costruire<br />
assemblando i pezzi con bulloni. Le or<strong>di</strong>nazioni<br />
sembrano farsi sempre più consistenti<br />
e lo spazio a loro <strong>di</strong>sposizione non è<br />
più sufficiente, così che nel 1969 decidono<br />
<strong>di</strong> trasferirsi in una nuova e più idonea<br />
sede, nella zona nuova ed appena invia <strong>di</strong><br />
espansione <strong>di</strong> Corchiano: Via Civita<br />
Castellana. Si possono allora iniziare a<br />
sod<strong>di</strong>sfare anche le richieste più gran<strong>di</strong>,<br />
impegnandosi nella lavorazione <strong>di</strong> acciaio<br />
inox per l’arredo <strong>di</strong> negozi <strong>di</strong> ogni genere,<br />
arrivando fino alla realizzazione <strong>di</strong> banchi<br />
frigo, che venivano costruiti principalmente<br />
nel periodo <strong>di</strong> chiusura del mulino,<br />
anch’esso spostato accanto al nuovo stabilimento.<br />
Il loro nome comincia a <strong>di</strong>ffondersi<br />
nelle zone limitrofe raggiungendo tutto il<br />
Viterbese, la Sabina e Roma e vengono<br />
così assunti anche i primi <strong>di</strong>pendenti. Il<br />
capannone, che conta una superficie <strong>di</strong><br />
1.300 mq, viene <strong>di</strong>viso in <strong>di</strong>versi reparti:<br />
taglio, assemblaggio, vetreria e verniciatura,<br />
oltre alla sala mostra, dove la clientela<br />
può visionare e scegliere il pezzo <strong>di</strong> suo<br />
gra<strong>di</strong>mento.<br />
Nel 1984, i fratelli Sbarra, <strong>di</strong> comune<br />
accordo, decidono <strong>di</strong> separarsi: Alfredo<br />
continuerà con la gestione del frantoio,<br />
Calisto invece porterà avanti l’attività dell’arredo<br />
negozi, per la quale inizierà una<br />
nuova epoca. Calisto è , adesso, maggior-<br />
1962 - 2012. Festa per i 50 anni <strong>di</strong> una delle attivit leader<br />
del settore scaffalature ed arredo negozi<br />
mente incentivato a dar libero sfogo alle<br />
sue nuove idee, rivoluzionando, così ,<br />
tutte le linee <strong>di</strong> prodotti finora realizzati ed<br />
ideando vetrine componibili a moduli <strong>di</strong><br />
varia lunghezza. Decide, inoltre, <strong>di</strong> ampliare<br />
l’attività aprendola anche alla commercializzazione<br />
<strong>di</strong> accessori per il completamento<br />
dell’arredo dei negozi: registratori<br />
<strong>di</strong> cassa, manichini e quant’altro. Calisto si<br />
reca abitualmente alle fiere, dove è possibile<br />
trovare tutte le novità del momento,<br />
dalle quali poter prendere spunto per<br />
nuove creazioni. Ed è così che poi,<br />
immerso nel suo ambiente <strong>di</strong> lavoro, progetta<br />
le sue idee, le <strong>di</strong>segna ed infine le<br />
materializza. Per <strong>di</strong>rne una: lo scivolo per<br />
le sigarette. Si tratta <strong>di</strong> uno scaffale leggermente<br />
inclinato, munito <strong>di</strong> un peso<br />
posto <strong>di</strong>etro i pacchetti in esposizione, con<br />
la funzione <strong>di</strong> farli scorrere in avanti man<br />
mano che vengono tolti.<br />
Sempre più forte si fa lo spirito <strong>di</strong> espansione<br />
che anima l’azienda, incentivato<br />
anche dalle nuove tecnologie che stanno<br />
prendendo sempre più piede, sia a livello<br />
<strong>di</strong> macchinari sia a livello informatico,<br />
tanto da essere quasi pionieri sotto questo<br />
punto <strong>di</strong> vista. Si apre dunque un decennio<br />
ricco <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> grande innovazione,<br />
in cui Calisto è supportato in prima persona<br />
dalla moglie Maria Lucia Fossicelli,<br />
impegnata principalmente nel settore<br />
amministrativo, e dal figlio Giantobia, a<br />
partire dal 1992. Proprio nel ’91, infatti, si<br />
decide <strong>di</strong> acquistare un nuovo terreno<br />
industriale sul quale impiantare uno stabilimento<br />
ancora più efficiente, spostandosi<br />
da Corchiano, dove la tanto attesa zona<br />
industriale sembrava ancora non voler<br />
decollare, a Fabrica <strong>di</strong> Roma. E’ così che<br />
si gettano le fondamenta <strong>di</strong> quella che è la<br />
sede attuale dell’azienda Sbarra, in località<br />
Quartaccio. Il destino, però , non per-<br />
<strong>di</strong> Ermelinda Benedetti<br />
Corchiano - Lo stabilimento Sbarra in Via Civita Castellana, nei primi anni ‘70.<br />
Calisto Sbarra,<br />
uno dei fratelli fondatori dell’azienda<br />
mette a Calisto <strong>di</strong> veder realizzato il suo<br />
nuovo, grande sogno, poiché , nel 1993,<br />
verrà a mancare. Uomo <strong>di</strong> grande creatività<br />
ed entusiasta del suo lavoro, il secondogenito<br />
della famiglia Sbarra, con la<br />
grande passione della pittura, da buon ex<br />
allievo dell’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong><br />
Roma in Via Ripetta, lascia ai suoi cari un<br />
ottimo ricordo, nonché un lungo cammino<br />
da percorrere. Degno erede <strong>di</strong> suo padre<br />
sarà , a tal proposito, il figlio Giantobia,<br />
che porterà a termine i desideri rimasti<br />
incompiuti del padre, riuscendo a gestire<br />
egregiamente l’azienda <strong>di</strong> famiglia, grazie<br />
anche all’occhio vigile della madre, sempre<br />
al suo fianco.<br />
Continua sul prossimo numero…
28<br />
della Prof.ssa<br />
Maria Cristina<br />
Bigarelli<br />
Una lampada dalla<br />
calda luce illumina<br />
un quaderno aperto,<br />
una penna pronta<br />
per incoraggiare a<br />
scrivere un’emozione,<br />
un sentimento,<br />
un’idea, una briciola<br />
<strong>di</strong> vita, un ricord<br />
o … … “ C I V I T A<br />
RICORDA PIERO” ha<br />
reso omaggio ad un<br />
grande Artista nella de<strong>di</strong>zione e nell’amore<br />
che ha <strong>di</strong>mostrato e incarnato per tutto il<br />
tempo della sua vita terrena. Vent’anni<br />
sono trascorsi dal giorno in cui il Prof.<br />
Ammannato, nonché Piero, il marito, il<br />
padre e l’ uomo dal profondo riserbo, l’artista<br />
dai toni umili e dalle abilità eccelse,<br />
ha concluso il suo cammino nell’immanente.<br />
LA MOSTRA, voluta dai figli, ha presentato<br />
una Galleria <strong>di</strong> Opere uniche e irripetibili,<br />
ha avuto luogo negli ambienti<br />
della sala delle ex carcerette ristrutturata<br />
dall’Amministrazione Comunale <strong>di</strong> Civita<br />
Castellana, volta ad accogliere espressioni<br />
d’arte e culturali come questa, aperta nel<br />
periodo delle festività natalizie.<br />
L’affetto dei civitonici e <strong>di</strong> quanti lo hanno<br />
conosciuto è stato <strong>di</strong>mostrato dalla moltitu<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> persone presenti all’inaugurazione<br />
del 23 <strong>di</strong>cembre, arricchita dalla squisitezza<br />
e dalla sensibilità dei figli Marco e<br />
Laura, desiderosi a voler mettere, ancora<br />
una volta, sulla scena della contemporaneità<br />
artistica quello che è stato motivo <strong>di</strong><br />
vita umana e pittorica del padre, dalla personalità<br />
introversa, seppur pronta ad<br />
esternare, a parlare con i colpi <strong>di</strong> pennello<br />
<strong>di</strong> quell’umanità e <strong>di</strong> quei sentimenti che<br />
ancora oggi si presentano vali<strong>di</strong>, efficaci<br />
ed eloquenti per un <strong>di</strong>alogo educativo<br />
emozionale. Tra i visitatori ci sono stati<br />
molti amici, rappresentanti del Comune,<br />
personaggi del mondo dell’ Arte della<br />
Tuscia che hanno ormai respiro nel panorama<br />
contemporaneo internazionale.<br />
Visitare l’esposizione ha significato per noi<br />
cogliere i tratti <strong>di</strong> bravura <strong>di</strong> capolavori<br />
rimasti in silenzio per lungo tempo e che in<br />
questa location hanno avuto la rinnovata e<br />
meritata considerazione. Le Opere <strong>di</strong> varia<br />
misura e tecniche emergono dal contesto<br />
e si <strong>di</strong>stinguono per cromia in una danza<br />
tematicamente ritmica, vagamente arcaica,<br />
bucolica … nei fiori, nei paesaggi campestri,<br />
nelle vacche maremmane, nei<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
PORTA D’INGRESSO NEL MONDO D’ARTE<br />
DEL PROF. PIERO AMMANNATO<br />
A VENT’ANNI DALLA SUA SCOMPARSA.<br />
TRENT’ANNI DI PRODUZIONE PITTORICA TRA RISERBO E AMORE.<br />
ritratti dei figli e<br />
della moglie, entusiasta<br />
dell’uomo e<br />
dell’artista che<br />
tanto ha fatto per<br />
esibire le Opere…<br />
Nelle barche <strong>di</strong>pinte<br />
dal vero nei cantieri<br />
portuali della Sicilia<br />
emerge l’interiorità<br />
e la profon<strong>di</strong>tà dell’oggetto<br />
che <strong>di</strong>venta<br />
quasi uno stato<br />
d’animo. Nelle<br />
immagini sacre<br />
Piero vuole trasmettere<br />
la sua<br />
fede … un capolavoro<br />
<strong>di</strong> cronaca<br />
familiare plasmata<br />
seguendo le intuizioni<br />
e le semplici<br />
metafore <strong>di</strong> un’esistenza<br />
vissuta nel<br />
silenzio interiore,<br />
nella grazia <strong>di</strong> assaporare<br />
le piccole,<br />
importanti e irripetibili<br />
emozioni del<br />
vivere, <strong>di</strong>pinte su<br />
supporti <strong>di</strong> tela suggerite<br />
da brandelli e<br />
cornici <strong>di</strong> felicità e<br />
serenità interiori<br />
emergenti dai più<br />
cupi colori, sfocianti<br />
in colpi <strong>di</strong> luce caravaggesca.<br />
Momenti<br />
<strong>di</strong> riflessione operosa<br />
e <strong>di</strong> illuminazione<br />
spirituale che<br />
inneggiano all’esaltazione<br />
delle forme,<br />
all’uso del colore,<br />
che talvolta sembra<br />
nero, ma nero non<br />
è … è attraverso<br />
questo colore che si<br />
può uscire dalla<br />
sofferenza e innalzarsi,<br />
facendo rimbalzare<br />
agli occhi<br />
del visitatore<br />
momenti <strong>di</strong> grande<br />
me<strong>di</strong>tazione… l’uomo<br />
appare poco in<br />
alcuni <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong><br />
Piero Ammannato,
<strong>Campo</strong> de’ fiori 29<br />
perché è l’osservatore<br />
e il catalizzatore<br />
<strong>di</strong> una poesia pittorica<br />
che vuole<br />
essere segno e<br />
significato della<br />
realtà così com’è ,<br />
senza elaborarla,<br />
ma interpretandola,<br />
cioè vivendola nel<br />
gioco della mescolanza<br />
dei toni, dei<br />
colori, delle sfumature<br />
delle emozioni<br />
che il Pittore Piero<br />
ha scan<strong>di</strong>to in<br />
modo del tutto<br />
naturale, lineare ed<br />
autentico, come<br />
autentico e lineare<br />
è stato il suo percorso<br />
<strong>di</strong> uomo e <strong>di</strong><br />
artista in un’ apoteosi<br />
<strong>di</strong> saggezza<br />
semplice ed efficace<br />
che dona al Cuore<br />
della Mente il senso<br />
e l’ideale <strong>di</strong> pace <strong>di</strong><br />
cui oggi, in questa<br />
contemporaneità<br />
tormentata, si sente<br />
l’urgenza. L’uomo è<br />
privilegiato nei<br />
<strong>di</strong>pinti delle tappe<br />
salienti della vita <strong>di</strong><br />
San Francesco, perché<br />
rappresenta il<br />
CIVITA RICORDA PIERO<br />
sublime in tutta la sua semplicità ; nel<br />
volto del Cristo morto, dalla cui sofferenza<br />
traspare serenità …, appare uno stile<br />
materico pastoso che sembra giocare sulle<br />
tonalità basse dal nero al grigio, al verde,<br />
ai cenni <strong>di</strong> blu accendendosi, quasi brancicando,<br />
toccando qua e là , fondendosi<br />
nella luce.<br />
Una domanda: Chi ama, crea? Ecco che…<br />
se un barlume <strong>di</strong> risposta risiede nella<br />
Creazione Alta, allora potremmo osare<br />
affermare che chi “crea” Arte è un po’<br />
colui che, avendo ricevuto il Dono, è<br />
responsabilmente creatore <strong>di</strong> riproduzioni<br />
<strong>di</strong> schegge del Creato, ottenendo così , tra<br />
un’Opera e l’altra, il privilegio <strong>di</strong> proporre<br />
la bellezza degli “esseri” amati e creati!<br />
Piero Ammannato attraverso l’Arte ha abilmente<br />
operato per rendere il mondo<br />
migliore, incoraggiando tanti talenti a<br />
emergere, a esprimere le proprie emozioni<br />
in una modernità sorprendente, perché<br />
le immagini, gli oggetti, da lui <strong>di</strong>pinti non<br />
sono lontani, ma tangibili e visibili.<br />
Acquarelli, Opere in Olio su tela o in acrilico<br />
“riscaldate” come <strong>di</strong>ceva lui, con l’Olio…<br />
per <strong>di</strong>pingere fino agli ultimi istanti della<br />
sua esistenza, lasciando a Marco, a Laura<br />
e anche a tutti noi un’Ere<strong>di</strong>tà fatta <strong>di</strong><br />
materia ricolma <strong>di</strong> ricchezza spirituale e<br />
morale!<br />
Grande successo per la mostra de<strong>di</strong>cata all’artista civitonico “Pierino” Ammannato<br />
Piero Ammannato non ha certo bisogno <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> presentazioni, almeno per i nostri lettori<br />
<strong>di</strong> Civita Castellana. Molti civitonici hanno infatti avuto l’occasione <strong>di</strong> conoscere l’artista e<br />
magari possiedono una o più opere da lui realizzate: olii su tela, acquarelli, tele <strong>di</strong>pinte con<br />
colori acrilici, quelle degli ultimi anni. Piero, infatti, pur venendo a mancare prematuramente<br />
a soli 56 anni, ha lasciato numerosissimi capolavori che riempiono le nostre pareti e spesso<br />
quelle delle nostre chiese. A vent’anni dalla sua scomparsa i figli Marco e Laura hanno<br />
voluto ardentemente una esposizione delle opere del loro padre per ricordarlo insieme agli<br />
amici <strong>di</strong> Civita, ai parenti e agli artisti che lo hanno conosciuto. La mostra si è realizzata<br />
anche grazie all’aiuto prezioso <strong>di</strong> una carissima amica <strong>di</strong> famiglia, l’artista Luisa Agostinelli<br />
che ha messo a <strong>di</strong>sposizione le sue competenze non solo strettamente pittoriche ma <strong>di</strong> organizzatrice<br />
<strong>di</strong> eventi. La <strong>di</strong>sponibilità dell’amministrazione comunale ha giocato un ruolo<br />
determinante: il sindaco Angelelli, pur non avendo mai conosciuto Piero Ammannato, si è<br />
mostrato entusiasta e ha compreso con grande sensibilità la necessità <strong>di</strong> tale manifestazione,<br />
a tal punto da proporre una proroga al fine <strong>di</strong> accogliervi le scuole locali. E tutti gli<br />
sforzi sono stati ovviamente ripagati dal notevole afflusso <strong>di</strong> persone che dal primo all’ultimo<br />
giorno si sono lasciate trasportare dai colori delle tele e dal ricordo <strong>di</strong> Piero che riaffiorava.<br />
Il giorno della inaugurazione la sala <strong>di</strong> via Vinciolino, le ex carcerette <strong>di</strong> Civita che il<br />
comune ha sapientemente ristrutturato, gremiva <strong>di</strong> amici. Gli artisti civitonici della stessa<br />
generazione <strong>di</strong> Piero sono stati i primi ad onorarlo con parole tenere <strong>di</strong> affetto, <strong>di</strong> simpatia e <strong>di</strong> stima. Altri ex allievi delle scuole me<strong>di</strong>e<br />
e poi anche colleghi insegnanti del prof. Ammannato, ne hanno ricordato gli aspetti umani come la semplicità , l’umiltà ed il senso dell’umorismo.<br />
È stato un momento molto intenso quello dalla inaugurazione: aperto dalle semplici ma sentite parole del sindaco Angelelli<br />
e chiuso da una breve ma emozionante esecuzione musicale del coro della cattedrale <strong>di</strong>retto da Laura Ammannato che con brani natalizi<br />
ha voluto sottolineare come la ricorrenza della festività cristiana coincidesse con le date <strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong> morte del proprio genitore.<br />
Insomma una manifestazione nata all’insegna del ricordo spontaneo <strong>di</strong> un uomo prima che <strong>di</strong> un artista. E proprio i ricor<strong>di</strong> dei suoi amici<br />
sono fissati sulla carta <strong>di</strong> un libro appoggiato su un tavolino nella sala centrale: chi ha voluto fermarsi a riflettere e a ripescare nel proprio<br />
passato, un momento vissuto con Piero, lo ha fatto lasciandolo in quel libro che i figli hanno voluto per raccogliere quante più testimonianze<br />
possibili sul proprio papà . Ed il nipote che ha solo tre anni, Lorenzo, avrà un domani qualcosa da sfogliare che gli parlerà<br />
del nonno che non ha conosciuto.<br />
Ermelinda Benedetti
30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>di</strong><br />
Daniele Vessella<br />
Coinvolgente ed entusiasmante! XV secolo. La Francia è<br />
impegnata nella Guerra dei Cent’anni. Il regno è in<br />
preda alla <strong>di</strong>sperazione e il mondo è percorso dal caos<br />
e dalla violenza. Il vile comandante <strong>di</strong> ventura Pierre, figlio<br />
<strong>di</strong> un’epoca <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne, durante i suoi saccheggi incontra<br />
una ragazza misteriosa e il suo cuore ne rimane rapito.Il suo<br />
nome è Jeanne d’Arc. Guidato dalla santità della ragazza,<br />
Pierre si recherà al campo <strong>di</strong> battaglia che deciderà le sorti<br />
della guerra con l’Inghilterra. (Trama tratta dal sito dell’e<strong>di</strong>tore.)<br />
La storia è formata da 4 volumi che impostano la narrazione<br />
sul punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Pierre, non sulla conosciuta Giovanna<br />
D’Arco che riveste il ruolo <strong>di</strong> vera e propria comprimaria.<br />
Questo permette agli autori <strong>di</strong> costruire<br />
qualcosa <strong>di</strong> nuovo e <strong>di</strong> interessante, dove<br />
spicca la personalità <strong>di</strong> Pierre che con il proseguimento<br />
delle vicende si fa sempre più solida e,<br />
per certi versi, inaspettata per un mercenario.<br />
Nonostante le tante <strong>di</strong>dascalie che potrebbero<br />
uccidere un fumetto d’azione, si legge con piacere<br />
e le <strong>di</strong>dascalie non appesantiscono la lettura.<br />
Imper<strong>di</strong>bile per chi cerca qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso.<br />
Lascio l’in<strong>di</strong>rizzo del mio blog:<br />
http://danielevessella.blogspot.com/<br />
“Il Fumetto”<br />
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />
MERCENARY PIERRE <strong>di</strong> Kenichi Sato e Takashi Noguchi<br />
e<strong>di</strong>to da J-Pop - 3 volumi, in corso<br />
Lo scaltro comandante<br />
Pierre, impegnato in<br />
Francia nella Guerra<br />
dei Cent’anni,<br />
incontrerà una<br />
giovane che cambierà il<br />
suo cuore. Imper<strong>di</strong>bile<br />
per chi cerca qualcosa<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>verso!<br />
www.campodefiori.biz
In questo nuovo incontro<br />
continuiamo il<br />
nostro <strong>di</strong>scorso sul<br />
“bon ton” dell’apparecchiatura<br />
della tavola<br />
occupandoci dei piatti.<br />
Il primo piatto da posizionare<br />
a circa 1 cm<br />
<strong>di</strong> Letizia Chilelli dall’orlo del tavolo,<br />
sarà , quando si preferisce<br />
non tenere vuoto lo spazio <strong>di</strong> fronte<br />
al commensale, il sottopiatto che ha,<br />
appunto, una funzione decorativa.<br />
Questo piatto potrà essere <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />
materiali: dalla plastica al vetro, dal metallo<br />
al più pregiato argento e andrà lasciato<br />
in tavola per tutto il tempo del pranzo.<br />
Su questo piatto non vanno sovrapposti<br />
piatti con lo stesso <strong>di</strong>ametro, ma con<br />
<strong>di</strong>mensione più piccola.<br />
A sinistra <strong>di</strong> questo piatto, precisamente<br />
nella parte alta, verrà apparecchiato il<br />
piatto per il pane e se servito il burro,<br />
in questo caso sull’orlo del piatto si posizionerà<br />
un coltello da dessert con la lama<br />
rivolta verso il centro del piatto.<br />
Sul sottopiatto si poserà il piatto che<br />
verrà utilizzato per la prima portata,<br />
se si servirà , ad esempio una minestra in<br />
brodo, i piatti che si posizioneranno saranno,<br />
però , due il piatto fondo e quello<br />
piano della stessa <strong>di</strong>mensione.<br />
Se si servirà una pasta asciutta ma non un<br />
antipasto posizioneremo, invece del sottopiatto,<br />
il piatto grande o da carne (che<br />
verrà apparecchiato quando il piatto piccolo<br />
verrà portato in cucina), in questo<br />
modo sarà la base del piccolo piatto da<br />
portata.<br />
Se il cibo verrà preparato su piatti gran<strong>di</strong>,<br />
assolutamente non apparecchieremo il<br />
sottopiatto in modo da evitare così la<br />
sovrapposizione <strong>di</strong> due piatti <strong>di</strong> egual<br />
<strong>di</strong>mensione, in questo caso, lo spazio<br />
davanti al commensale sarà occupato dal<br />
tovagliolo.<br />
Anche in presenza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> piatti piani o<br />
fon<strong>di</strong> (senza piatto <strong>di</strong> presentazione) si<br />
può <strong>di</strong>sporre il tovagliolo sul piatto, anche<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />
L’angolo del Bon Ton<br />
I Piatti<br />
se è ormai più consueto mettere il tovagliolo<br />
alla destra del piatto, <strong>di</strong>rettamente<br />
sulla tovaglia, ricordando <strong>di</strong> mettere in evidenza<br />
e quin<strong>di</strong> verso il commensale, eventuali<br />
<strong>di</strong>segni o monogrammi.<br />
Regola a cui non si può <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>re è<br />
quella che prevede che il sottopiatto non<br />
sia assolutamente coperto dal tovagliolo,<br />
che verrà anche in questo caso posizionato<br />
alla destra del piatto.<br />
Ricapitoliamo quin<strong>di</strong> i piatti:<br />
- Piatto <strong>di</strong> presentazione o sottopiatto che<br />
va da un minimo <strong>di</strong> 25-26 cm, ma anche <strong>di</strong><br />
più, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro;<br />
- Piatto piano grande anche denominato<br />
piatto da carne con <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 24-25 cm;<br />
- piatto fondo, da usare per le minestre in<br />
brodo, ha <strong>di</strong> solito lo stesso <strong>di</strong>ametro del<br />
piatto grande;<br />
- Piatto da frutta o da dessert <strong>di</strong> 21 cm <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ametro per il sevizio <strong>di</strong> antipasti, frutta,<br />
dolci o formaggi;<br />
- Piatto per il pane con 18 cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro.<br />
Come sempre, prima <strong>di</strong> lasciarci ecco la<br />
mia consueta nota <strong>di</strong> colore!<br />
I più antichi esempi <strong>di</strong> piatti in ceramica a<br />
noi noti risalgono al Neolitico Europeo (III<br />
millennio a.C.); il piatto è privo <strong>di</strong> corona,<br />
la forma si avvicina a quella <strong>di</strong> una bassa<br />
ciotola. Nella ceramica greca il tipo è<br />
documentato dall’VIII sec. a.C. con decorazioni<br />
nei vari stili e tecniche. Nel periodo<br />
Ellenistico e Tardo Antico si hanno preziosi<br />
piatti in oro e argento ornati a rilievo,<br />
con carattere più <strong>di</strong> oggetti decorativi che<br />
<strong>di</strong> vasellame d’uso.<br />
Dal Me<strong>di</strong>oevo in poi gran<strong>di</strong>ssima è la<br />
varietà della decorazione, secondo i <strong>di</strong>versi<br />
stili della ceramica; per quanto riguarda<br />
la forma, importante è la comparsa, nel<br />
XV sec. della corona ondulata ad anse,<br />
destinata a grande fortuna fino a tutto il<br />
periodo rococcò .<br />
Bibliografia (La mia cucina ed Enciclope<strong>di</strong>a<br />
Universale Fabbri E<strong>di</strong>tori).
36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
La mestizia ed il dolore<br />
per la morte <strong>di</strong> una<br />
persona cara sono<br />
sempre molto gran<strong>di</strong>,<br />
ma più forte ancora è<br />
stata la sensazione <strong>di</strong><br />
stor<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> vuoto<br />
quando ho appreso<br />
<strong>di</strong> Sandro Anselmi della morte <strong>di</strong> zio<br />
Paolino.<br />
Marito <strong>di</strong> zia Rosa, sorella <strong>di</strong> mio padre, e<br />
padre dei miei cugini, Ivo e Roberto, con i<br />
quali sono cresciuto ed ho con<strong>di</strong>viso buona<br />
parte della mia vita, quest’uomo ha lasciato<br />
profonde tracce nella mia vita e da lui<br />
ho appreso tantissime cose.<br />
Ho milioni <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> poichè è stato nella<br />
mia vita fin dalla nascita.<br />
Sul numero passato <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
avevo raccontato della nostra comune<br />
passione per la musica e <strong>di</strong> me che, da<br />
bambino, suonavo l’armonica, ma non<br />
avevo detto <strong>di</strong> avergliene regalata una<br />
qualche anno fa.<br />
Con essa passava ore spensierate suonando<br />
canzoni della sua gioventù, non<br />
potendo più suonare, per via dell’età ,<br />
la sua fisarmonica <strong>di</strong> madreperla nera<br />
che aveva riposto nella vecchia valigia.<br />
Quella fisarmonica dalla quale avevo<br />
ascoltato le prime canzoni, le più belle<br />
in assoluto <strong>di</strong> tutta la mia vita.<br />
Quasi tutte le sere veniva a trovarci, e<br />
annunciandosi con il suo solito fischio,<br />
entrava per scambiare due chiacchiere<br />
e bere un bicchiere <strong>di</strong> vino con mio<br />
padre.<br />
Io restavo affascinato dal suo modo<br />
calmo <strong>di</strong> parlare, dal suo fare scherzoso<br />
ed allegro e gioivo nel poter recitare<br />
a voce alta le poesie da imparare<br />
per il giorno dopo, mentre s’era tutti lì<br />
al caldo del fuoco.<br />
Quando poi ci lasciava per tornare a<br />
Una “Fabrica” <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong><br />
Personaggi, storie ed immagini <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />
ZioPaolino, la fisarmonica e le stelle<br />
casa, io lo accompagnavo per un tratto, e<br />
noncuranti del freddo, nel vento secco,<br />
con i baveri alzati, guardavamo il cielo<br />
stellato per cercare l’Orsa Maggiore, l’Orsa<br />
Minore e la Stella Polare.<br />
Quanto era grande e lontano quel cielo<br />
che si muoveva su <strong>di</strong> noi, quanto silenzio<br />
lassù!!<br />
Era talmente amico <strong>di</strong> mio padre che li<br />
ricordo ancora lavorare, scherzare ed<br />
anche giocare insieme, come sfidarsi a<br />
correre con noi.<br />
Era emozionante quando da bambino mi<br />
sollevava sulle braccia facendo finta <strong>di</strong> lanciarmi<br />
in alto per poi riportarmi sicuro a<br />
terra. Questo era un gioco che piaceva<br />
anche ai miei cugini ed allora ci avvicendavamo<br />
nella richiesta dei bis, e lui, accon<strong>di</strong>scendente,<br />
usava sempre la solita, sim-<br />
Fabrica <strong>di</strong> Roma - 1945. Zio Paolino in Via della Mola<br />
Fabrica <strong>di</strong> Roma -1941. Zio Paolino alla Cassaccia<br />
patica espressione: “forza bamboli, sotto<br />
un altro!”.<br />
Quanti bei giorni ho passato in quegli anni<br />
nel casale della Cassaccia dove lui era nato<br />
ed aveva abitato, e quanti giochi nuovi<br />
scoprivo al contatto con la natura: andare<br />
a gamberi nel fosso, arrampicarsi con una<br />
corda sugli alberi, pompare l’acqua dal<br />
pozzo, saltare dal tetto del casaletto e poi<br />
assaporare le minestre speciali <strong>di</strong> zia Rosa<br />
e le calde patate a tocchetti, tanto che mia<br />
madre era gelosa delle mie preferenze per<br />
quelle piccole scorpacciate.<br />
Quante immagini mi tornano alla mente,<br />
ma se guardo ancora il cielo, io vedo lo<br />
stesso <strong>di</strong> tanti anni fa, la via lattea con le<br />
sue stelle e adesso, in quell’eterno firmamento,<br />
zio Paolino che passeggia lento<br />
con mio padre, mio fratello, zia Rosa e<br />
tanti, tanti altri cari che non ci sono più.<br />
Ora si siede su un tappeto d’argento, e<br />
con la fisarmonica suona alla luna la sua<br />
serenata……<br />
Dolci tipici <strong>di</strong><br />
Carnevale
<strong>di</strong> Arnaldo Ricci<br />
arnaldo_ric@yahoo.it<br />
Come appare<br />
nella<br />
lista, il<br />
cognome più<br />
<strong>di</strong>ffuso a Rignano<br />
Flaminio è<br />
Magalotti.<br />
Adesso ve<strong>di</strong>amo la<br />
<strong>di</strong>ffusione e la <strong>di</strong>slocazione<br />
a livello<br />
nazionale.<br />
Magalotti: (presente in soli 71<br />
comuni d’Italia) esso è maggiormente<br />
<strong>di</strong>ffuso nel Lazio e nelle Marche; è scarsamente<br />
presente o ad<strong>di</strong>rittura assente nelle<br />
altre regioni. In particolare, non si registrano<br />
presenze: In Val d’Aosta,<br />
Piemonte, Trentino Alto A<strong>di</strong>ge, Molise,<br />
Puglia e Sicilia. Dalla ricerca effettuata è<br />
risultato originario <strong>di</strong> Pesaro nelle Marche.<br />
Astolfi: (presente in 467 comuni<br />
d’Italia) esso è omogeneamente <strong>di</strong>ffuso<br />
in tutta l’Italia centro settentrionale e più<br />
scarsamente in quella meri<strong>di</strong>onale ed<br />
isole. In particolare nel Molise è totalmen-<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />
La rubrica dei cognomi<br />
LA MOSTRA DI<br />
ANGUILLARA<br />
L’artista Pietro Sarandrea il 10 <strong>di</strong>cembre<br />
2011 ha inaugurato una mostra nella<br />
galleria d’antiquariato “IL TEMPIO<br />
AN<strong>TI</strong>CO OGGI” ad Anguillara, esponendo<br />
le opere dell’ultimo periodo. I<br />
suoi <strong>di</strong>pinti gestuali <strong>di</strong> stile astrattoinformale<br />
formano un bellissimo gioco<br />
<strong>di</strong> colori e si collocano perfettamente<br />
anche in ambientazioni antiche. Le raffigurazioni,<br />
che sono il risultato <strong>di</strong> una<br />
ricerca interiore sempre più profonda,<br />
presentano situazioni, mon<strong>di</strong> fantastici,<br />
a volte onirici con una luce intensa,<br />
viva. Pietro Sarandrea è un artista a<br />
360 gra<strong>di</strong> sempre con nuove idee e<br />
sperimentazioni. Il suo stu<strong>di</strong>o sul colore<br />
lo stimola in continuazione, portandolo<br />
a formulare nuovi progetti e creazioni<br />
<strong>di</strong>verse, uniche; il suo stile si evolve<br />
in continuazione seguendo le vibrazioni<br />
dei colori, apportando un suo supporto<br />
e la sua concezione dell’universo<br />
nella storia dell’arte contemporanea.<br />
DOTT. PAOLA LAMONICA<br />
I cinque Cognomi<br />
più <strong>di</strong>ffusi a<br />
Rignano Flaminio<br />
Tali cognomi, in or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione, sono i seguenti:<br />
1° Magalotti<br />
2° Astolfi<br />
3° Belli<br />
4° Rocchi<br />
5° De Angelis<br />
te assente; non si è potuta evincere la<br />
regione <strong>di</strong> origine del cognome ma essa è<br />
comunque da circoscrivere all’interno del<br />
territorio che comprende Lazio , Marche<br />
ed Abruzzo.<br />
Belli: (presente in 962 comuni<br />
d’Italia) me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong>ffuso in tutta<br />
l’Italia centro-settentrionale; scarsamente<br />
Pietro Sarandrea: tra mostre e proteste<br />
in quella meri<strong>di</strong>onale; non esiste comunque<br />
regione dove esso non sia presente.<br />
Con molta probabilità la sua origine è<br />
laziale.<br />
Rocchi: (presente in 867 comuni<br />
d’Italia) le caratteristiche <strong>di</strong> questo<br />
cognome, sono esattamente simili a quello<br />
precedente, con la sola eccezione che<br />
esso è totalmente assente in Basilicata!<br />
De Angelis (presente in ben 1413<br />
comuni d’Italia) esso è massicciamente<br />
presente nell’Italia centrale ed in<br />
Campania; nel resto del territorio nazionale<br />
è omogeneamente <strong>di</strong>ffuso con minor<br />
intensità ; in particolare non esiste regione<br />
dove esso non sia presente e la sua origine<br />
è circoscritta nel territorio <strong>di</strong> Lazio e<br />
Campania.<br />
Seguirà sul prossimo numero lo stesso<br />
stu<strong>di</strong>o per il comune <strong>di</strong> Caprarola.<br />
LA PROTESTA NELLA CHIESA<br />
DI SAN FRANCESCO A CAPRANICA<br />
Se è vero che l’arte è provocazione e contestazione l’artista Pietro Sarandrea è riuscito<br />
benissimo ad raggiungere tale fine. Nel corso dell’evento “Natale a Capranica 2011” alla<br />
Chiesa romanica <strong>di</strong> S. Francesco, mentre stava esponendo in collettiva si è verificata una<br />
situazione molto sgradevole. Le sue opere sono state spostate per fare posto ad un’altra<br />
manifestazione musicale, contravvenendo alle promesse e assicurazioni fatte dal comune <strong>di</strong><br />
Capranica. Pietro Sarandrea, memore <strong>di</strong> un’altra spiacevole situazione avvenuta durante una<br />
sua precedente mostra personale, sempre alla Chiesa <strong>di</strong> S. Francesco, dove si è visto letteralmente<br />
invaso per fare posto ad un’altra iniziativa musicale, che gli ha causato gravi <strong>di</strong>sagi,<br />
decide <strong>di</strong> capovolgere le grate dove erano appesi i quadri, facendo così intravedere solo<br />
la parte posteriore delle opere, e accatasta alla rinfusa altro materiale <strong>di</strong> sua proprietà sotto<br />
le grate. Questa sua contestazione verso un atteggiamento poco rispettoso nei riguar<strong>di</strong> degli<br />
artisti, provoca prima un malumore negli organizzatori della manifestazione musicale, poi,<br />
invece, questa provocazione acquista le caratteristiche <strong>di</strong> una vera opera d’ istallazione concettuale.<br />
Questo movimento <strong>di</strong> protesta coinvolge<br />
anche<br />
l’interesse <strong>di</strong><br />
molti visitatori<br />
che apprezzano<br />
il coraggio<br />
dell’ artista.<br />
DOTT. Paola<br />
Lamonica
38<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli<br />
Silvia Quattrini Ferrelli<br />
in una recente foto<br />
Come è noto, il 10 giugno 1940, l’Italia<br />
<strong>di</strong>chiarò guerra alle democrazie occidentali.<br />
La famiglia Quattrini, come già detto nella<br />
prima parte <strong>di</strong> questa storia, abitava molto<br />
vicino (circa 400 metri) alla ferrovia Roma<br />
– Firenze, sulla quale transitavano numerosi<br />
treni che trasportavano militari; le<br />
così dette tradotte. Spesso queste tradotte,<br />
venivano fatte sostare, anche per delle<br />
ore, nelle vicinanze delle stazioni, per dare<br />
la precedenza ai treni passeggeri oppure a<br />
quelli che trasportavano materiali bellici.<br />
La casa <strong>di</strong> Silvia era a poche centinaia <strong>di</strong><br />
metri dalla stazione <strong>di</strong> Gallese; le tradotte<br />
venivano fatte sostare proprio <strong>di</strong> fronte.<br />
Durante la giornata, si verificavano frequentemente<br />
visite <strong>di</strong> soldati che chiedevano<br />
acqua ma anche cibo. La famiglia<br />
Quattrini non negava mai niente a questi<br />
giovani militari che andavano in guerra.<br />
Zio Oreste ed il fratello “ Rico” <strong>di</strong>cevano,<br />
tramite una tipica espressione i<strong>di</strong>omatica<br />
marchigiana: ….” finchè c’è , c’è , ed è per<br />
chi ha bisogno.”<br />
Poi arrivò la fati<strong>di</strong>ca data dell’8 settembre<br />
1943 (Silvia aveva 12 anni) e su quella ferrovia<br />
iniziarono a transitare frequentissimi<br />
treni colmi <strong>di</strong> soldati tedeschi e materiale<br />
bellico mai visto prima ed in gran<strong>di</strong> quantità<br />
(modernissimi carri armati, strane<br />
camionette e grossi camion).<br />
Silvia, con il fratello Arnaldo e la sorella<br />
Nella nonché la cugina Amorina e il cugino<br />
Ennio, guardavano con stupore tutto<br />
questo movimento <strong>di</strong> uomini e mezzi tedeschi<br />
a <strong>bordo</strong> dei treni.<br />
Anche questi militari in sosta venivano a<br />
chiedere acqua ed uova, che Zio Oreste<br />
non negava a nessuno. I tedeschi, come<br />
raccontava mio zio, volevano pagare quel-<br />
( seconda parte )<br />
lo che ricevevano ma il papà <strong>di</strong> Silvia non<br />
accettava <strong>di</strong> essere pagato; per sdebitarsi,<br />
questi giovani militari, offrivano quello che<br />
avevano in abbondanza, cioè marmellata.<br />
Verso la famiglia Quattrini, i militari tedeschi<br />
si comportarono sempre con rispetto<br />
ed educazione; chiamavano mia zia Ida<br />
mamma.<br />
Come, in un suo libro, afferma Nicola<br />
Sinopoli - classe 1921 e decorato con la<br />
croce <strong>di</strong> guerra in Russia, scrittore <strong>di</strong> fama<br />
nazionale che ho l’onore <strong>di</strong> avere come<br />
caro amico ”………Noi che la guerra l’abbiamo<br />
combattuta, sappiamo che essa è<br />
impreve<strong>di</strong>bile, illogica ed incomprensibile…..”<br />
infatti, a pochi chilometri da<br />
Gallese, precisamente a Vignanello, gli<br />
stessi soldati tedeschi passarono per le<br />
armi decine <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni innocenti; per rappresaglia,<br />
a seguito dell’uccisione <strong>di</strong> un<br />
loro militare. I nominativi dei citta<strong>di</strong>ni uccisi<br />
sono scritti, anzi scolpiti, su una lapide<br />
posta all’ingresso del comune entrando<br />
dall’entrata principale sulla destra.<br />
Zio Oreste affermava: “…. i tedeschi erano<br />
rispettosi ed educati con la popolazione<br />
pacifica ma terribilmente violenti con quelli<br />
che li contrastavano…”.<br />
Il papà <strong>di</strong> Silvia, essendo nato nel 1901,<br />
faceva parte <strong>di</strong> quelle fortunate classi (nati<br />
fra il 1901 e 1904 compreso) che non furono<br />
chiamate a combattere né durante la<br />
prima né durante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />
La mamma Ida aveva invece due fratelli in<br />
guerra, Mario e Fiorino; rischiava anche<br />
che il figlio Arnaldo fosse chiamato alle<br />
armi, se la guerra fosse terminata qualche<br />
mese più tar<strong>di</strong> dell’aprile 1945. Purtroppo<br />
come vedremo più avanti, Arnaldo, non<br />
sarebbe mai stato chiamato alle armi,<br />
anche se la guerra si fosse protratta per<br />
altri mesi o anni!<br />
Voglio descrivere un episo<strong>di</strong>o che si raccontava<br />
spesso a casa <strong>di</strong> Silvia e che<br />
destava in me uno speciale interesse fin<br />
da ragazzino, quando lo ascoltai per la<br />
prima volta.<br />
Ore 10.22 <strong>di</strong> Domenica 29 agosto<br />
1943; Silvia con tutta la sua famiglia ed i<br />
suoi due cugini, stava rientrando a casa<br />
dalla messa domenicale a <strong>bordo</strong> della biga<br />
condotta dal papà ; avevano appena transitato<br />
sul ponte che sovrasta la ferrovia<br />
(poche centinaia <strong>di</strong> metri dalla propria abitazione)<br />
quando all’improvviso cominciarono<br />
a sparare i primi colpi dalla postazione<br />
antiaerea italo-tedesca ubicata accanto<br />
alla stazione <strong>di</strong> Gallese scalo. Zio Oreste<br />
non si curò più <strong>di</strong> tanto dell’episo<strong>di</strong>o, per-<br />
ché spesso questa postazione sparava per<br />
alcuni secon<strong>di</strong> al fine <strong>di</strong> provare le armi;<br />
però , questa volta, i secon<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarono<br />
minuti e la postazione non interrompeva il<br />
fuoco; zio Oreste, d’istinto accelerò l’andatura<br />
del cavallo che tirava la biga. In<br />
lontananza si sentivano a tratti suonare le<br />
sirene d’allarme ma essendo la prima volta<br />
che si u<strong>di</strong>vano questi suoni, non si capiva<br />
bene cosa stava succedendo. Appena<br />
pochi secon<strong>di</strong> dopo, arrivati a casa, Silvia<br />
alzò gli occhi al cielo perché sentiva un<br />
rombo sconosciuto ed assordante che<br />
sovrastava tutta la campagna circostante.<br />
Alzando gli occhi, Silvia e tutti i componenti<br />
della famiglia Quattrini, notarono in<br />
cielo una grande quantità <strong>di</strong> aerei mai visti<br />
prima; <strong>di</strong>ceva Silvia che per loro ragazzi,<br />
era uno spettacolo! Zio Oreste capì imme<strong>di</strong>atamente<br />
tutto! E gridò : “Non entrate in<br />
casa, allontaniamoci nei campi…..questi<br />
vanno a bombardare Orte!”<br />
Gallese 1942 - Comunione <strong>di</strong> Silvia ed<br />
Amorina – da sinistra: Amorina, Silvia,<br />
Maria Allegrini, madrina <strong>di</strong> Silvia nonché<br />
moglie <strong>di</strong> Mario Marinozzi.<br />
…….Fine seconda parte…..<br />
Arnaldo Ricci
<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />
Nasce la scuola pubblica<br />
Nel 1860 il conte Gabrio Casati elaboròuna legge istituita dal parlamento Piemontese,<br />
con lo scopo <strong>di</strong> strappare al clero l’egemonia nel campo dell’istruzione e garantirme<br />
l’unitarietà e la gratuità, con l’obbligo del primo biennio elementare.<br />
<strong>di</strong> Francesca<br />
Pelinga<br />
Con la parola scuola si<br />
in<strong>di</strong>ca un’istituzione<br />
destinata all’educazione<br />
e alla formazione <strong>di</strong><br />
studenti sotto la giuda<br />
<strong>di</strong> varie figure professionali<br />
appartenenti al<br />
settore dei lavoratori<br />
della conoscenza; ma<br />
come nacque la scuola<br />
pubblica in Italia? Nel<br />
1860 il conte Gabrio<br />
Casati elaborò una legge istituita dal parlamento<br />
Piemontese, che aveva lo scopo<br />
<strong>di</strong> strappare al clero l’egemonia nel campo<br />
dell’istruzione. La legge Casati riguardava<br />
l’unitarietà e la gratuità dell’istruzione elementare<br />
e sancì l’obbligo del primo biennio<br />
dell’istruzione elementare poichè<br />
secondo i dati Istat nel 1861 l’analfabetismo<br />
in Italia era del 74 per cento maschile<br />
e l’84 per cento femminile, con punte<br />
del 95 per cento nell’Italia meri<strong>di</strong>onale.<br />
L’istruzione, che veniva data in tutti i<br />
Comuni, era obbligatoria nel grado inferiore<br />
<strong>di</strong> due anni. In prima classe, secondo il<br />
metodo sillabico che aveva sostituito l’antico<br />
metodo alfabetico, si usava il sillabario.<br />
Il grado superiore <strong>di</strong> altri due anni era<br />
obbligatorio nei Comuni con una popolazione<br />
<strong>di</strong> almeno 4.000 abitanti. Purtroppo,<br />
però , non c’erano sanzioni contro quei<br />
genitori che non rispettavano l’obbligatorietà<br />
. Il numero massimo <strong>di</strong> alunni arrivava<br />
ad oltre settanta unità per ogni classe,i<br />
maestri elementari venivano assunti dai<br />
Comuni che gestivano la scuola e dopo un<br />
periodo <strong>di</strong> prova potevano essere riconfermati<br />
o licenziati. Nel 1867 la legge<br />
Oppino elevò la durata del grado superiore<br />
dell’istruzione elementare a tre anni e<br />
l’obbligo dai sei a nove anni d’età . Nel<br />
1904 la legge Orlando estese l’obbligo dai<br />
9 ai 12 anni d’età ; le scuole elementari<br />
erano affidate alla gestione dei Comuni<br />
che quin<strong>di</strong> si dovettero attivare per istituire<br />
scuole con almeno la quarta elementare,<br />
nonché <strong>di</strong> assistere gli alunni più<br />
Civita Castellana - anno scolastico 1931 - classe III elementare. Foto della Sig.ra Letizia Caprari<br />
poveri, e per questo lo stato elargì fon<strong>di</strong><br />
ai Comuni che avevano bilanci modesti. Gli<br />
effetti tuttavia non furono quelli desiderati:<br />
i contributi statali si rivelarono ben presto<br />
inadeguati e ciò impedì l’istituzione<br />
delle scuole che necessitavano. Quattro<br />
milioni e mezzo erano i bambini che avevano<br />
l’obbligo <strong>di</strong> andare a scuola ma erano<br />
appena due milioni e settecentomila quelli<br />
che la frequentavano. Gli organi locali<br />
della scuola erano il Rettore per l’università<br />
in ogni capoluogo <strong>di</strong> provincia, il<br />
Provve<strong>di</strong>tore agli stu<strong>di</strong> per l’istruzione<br />
secondaria e l’Ispettore Scolastico per l’istruzione<br />
elementare. In ogni provincia<br />
era inoltre istituito un Consiglio Provinciale<br />
Scolastico presieduto dal Provve<strong>di</strong>tore agli<br />
stu<strong>di</strong> e composto dall’Ispettore Scolastico,<br />
dal Preside del Liceo, dai Direttori del<br />
Ginnasio, delle scuole e istituti tecnici,<br />
nonché dai membri nominati dalla deputazione<br />
provinciale (attuale giunta provinciale)<br />
e dal comune capoluogo <strong>di</strong> provincia.<br />
Nel 1911 con la legge Credaro si effettuò<br />
una revisione generale della struttura<br />
della scuola elementare, e sia pure con<br />
estrema gradualità il passaggio allo Stato<br />
delle competenze e delle funzioni dei<br />
Comuni in materia <strong>di</strong> gestioni delle scuole,<br />
i quali non riuscivano a fronteggiare le<br />
spese per il mantenimento. Le scuole elementari<br />
dei capoluoghi <strong>di</strong> provincia e <strong>di</strong><br />
circondario, furono lasciate alla gestione<br />
comunale, mentre quelle degli altri comuni<br />
passarono all’amministrazione scolastica<br />
provinciale, organo elettivo, presieduto dal<br />
Provve<strong>di</strong>tore agli stu<strong>di</strong>. Vennero istituiti i<br />
Circoli <strong>di</strong> Direzione Didattica, con a capo<br />
un Direttore, nominato per concorso e<br />
chiamato Vice-ispettore. La legge Credaro,<br />
poi, prevedeva nel bilancio dello Stato<br />
stanziamenti a vari fini: per l’apertura <strong>di</strong><br />
nuove scuole, per l’e<strong>di</strong>lizia scolastica; stabiliva<br />
l’obbligo per ciascun Comune <strong>di</strong> istituire<br />
il Patronato Scolastico come ente <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ritto pubblico gestito da un consiglio <strong>di</strong><br />
amministrazione, lo scopo dell’istituzione<br />
era principalmente quello <strong>di</strong> provvedere<br />
alla refezione degli alunni poveri, alla concessione<br />
<strong>di</strong> sussi<strong>di</strong> per l’acquisto <strong>di</strong> vestiti<br />
e <strong>di</strong> calzature, alla <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> libri <strong>di</strong><br />
testo, quaderni e cancelleria, organizzare<br />
doposcuola e colonie marine e montane,<br />
istituire scuole serali e festive per adulti<br />
analfabeti.
40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />
“Informare è agire”: consegnato il premio giornalistico a Bianca Berlinguer<br />
Da sx: il sindaco Angelelli, il segretario della Femca Cisl<br />
Gigli, la giornalista Berlinguer, il segretario generali della<br />
ilctem Cgil Morselli e della Uilcem Pascucci<br />
L’Anno della Ceramica <strong>di</strong> Civita Castellana ha salutato la citta<strong>di</strong>nanza con<br />
l’ultimo appuntamento del 2011 organizzato dall’Amministrazione comunale:<br />
il <strong>di</strong>battito “Emergenza lavoro: informare è agire”. Gli ospiti illustri del<br />
convegno sul tema del lavoro sono stati i segretari generali della Filctem<br />
Cgil, Alberto Morselli, della Femca Cisl, Sergio Gigli, della Uilcem, Augusto<br />
Pascucci, e la <strong>di</strong>rettrice del Tg3, la giornalista Bianca Berlinguer.<br />
Moderatore del <strong>di</strong>battito del 15 <strong>di</strong>cembre è stato il segretario<br />
dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini.<br />
“Ringrazio i nostri ospiti – ha <strong>di</strong>chiarato il sindaco <strong>di</strong> Civita Castellana,<br />
Gianluca Angelelli – che ci permettono <strong>di</strong> dare a Civita Castellana la rilevanza<br />
che merita anche sui me<strong>di</strong>a. Gli operai del nostro <strong>di</strong>stretto, che soffrono<br />
da <strong>di</strong>versi anni in maniera pesante <strong>di</strong> una emergenza lavoro gravissima,<br />
con la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> occupati e la cassa integrazione che<br />
riguarda quasi tutte le aziende, non sono abituati a salire sui tetti delle fab-<br />
briche per farsi sentire. Ma hanno <strong>di</strong>ritto ad avere la visibilità e il rispetto che merita il <strong>di</strong>stretto industriale più importante del Lazio”.<br />
Ciascuno dei presenti è stato sollecitato da Butturini ad intervenire in merito alla situazione economica italiana, ai provve<strong>di</strong>menti<br />
attuati dal governo su pensioni e tasse e sul tema specifico dei contratti <strong>di</strong> lavoro.<br />
“Perdere il lavoro – ha affermato la giornalista Bianca Berlinguer – è secondo me una delle <strong>di</strong>sgrazie più gran<strong>di</strong> che possano capitare.<br />
Negli ultimi anni si è cercato in ogni modo <strong>di</strong> far finta che non ci fosse la crisi e i telegiornali sono stati riempiti <strong>di</strong> cronaca rosa.<br />
Da quando io sono alla <strong>di</strong>rezione del Tg3 ho cercato invece <strong>di</strong> eliminare la parte più leggera per dare spazio a tematiche sociali ed<br />
economiche e i telespettatori ci hanno premiato”.<br />
Alla conclusione del <strong>di</strong>battito, la giornalista Bianca Berlinguer ha ricevuto il premio “Informare è agire” donatole dal sindaco, Gianluca<br />
Angelelli, come riconoscimento per il suo impegno nell’affrontare le tematiche sociali e del lavoro nel Tg3 Rai da lei <strong>di</strong>retto.<br />
Sotto la sua <strong>di</strong>rezione – recita la motivazione - il Tg3 ha raggiunto lo share più alto <strong>di</strong> tutti i telegiornali nazionali della Rai per l’alta<br />
qualità raggiunta nel raccontare le vicende del nostro paese. Alla valutazione positiva dei telespettatori si aggiunge quella unanime<br />
dell’Amministrazione comunale <strong>di</strong> Civita Castellana a nome <strong>di</strong> tutta la città della ceramica.<br />
AUGURI AL NOSTRO VESCOVO S. E. MONS. ROMANO ROSSI<br />
PER L’ANNIVERSARIO DELLA SUA ORDINAZIONE EPISCOPALE AVVENUTA IL<br />
12 GENNAIO 2008<br />
IL VESCOVO: DONO INDISPENSABILE PER LA CHIESA<br />
La Diocesi <strong>di</strong> Civita Castellana si unisce attorno al Vescovo Romano Rossi nel quarto<br />
anniversario della sua or<strong>di</strong>nazione episcopale, con affetto e in comunione <strong>di</strong> preghiera.<br />
L’or<strong>di</strong>nazione Episcopale ha avuto luogo il 12 gennaio 2008 alle ore 16.30, nella Basilica <strong>di</strong> San<br />
Giovanni in Laterano a Roma, presieduta dal Card. Camillo Ruini, conconsacranti l’arcivescovo <strong>di</strong><br />
Cagliari, S. E. Mons. Giuseppe Mani, già ausiliare a Roma e Rettore del Pontificio Seminario<br />
Maggiore e S. E. Mons. Divo Za<strong>di</strong>, Vescovo emerito <strong>di</strong> Civita Castellana.Presenti all’or<strong>di</strong>nazione episcopale:<br />
1 Car<strong>di</strong>nale, 24 Vescovi, tra cui un ortodosso, 150 Presbiteri, 30 Diaconi e circa 4.000 fedeli<br />
della Diocesi <strong>di</strong> Roma e della Diocesi <strong>di</strong> Civita Castellana.Al Vescovo “buon pastore” Romano,<br />
gli auguri più sinceri per un fecondo ministero ancora in mezzo a noi.<br />
SANT’ANTONIO ABATE: bene<strong>di</strong>zione degli animali e festa a Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />
FABRICA DI ROMA -<br />
Lodevole l’iniziativa al Centro<br />
Ippico in località Quartaccio,<br />
<strong>di</strong> domenica 22 gennaio,<br />
svoltasi in occasione dei<br />
Festeggiamenti in onore <strong>di</strong> S.<br />
Antonio Abate, organizzata<br />
dall’Associazione Il Mio<br />
Angelo. La manifestazione è<br />
stata realizzata con la collaborazione<br />
del Comune <strong>di</strong><br />
Fabrica <strong>di</strong> Roma e<br />
dell’Associazione Ippica<br />
Falisca.<br />
Nell’arco della mattinata, gran<strong>di</strong> e piccini hanno potuto gustare la tra<strong>di</strong>zionale ricotta, preparata al momento, <strong>di</strong>rettamente sul posto,<br />
assistendo alle varie fasi <strong>di</strong> lavorazione della stessa. A seguire, il parroco <strong>di</strong> Fabrica, Don Chicco, ha celebrato la messa con bene<strong>di</strong>zione<br />
finale <strong>di</strong> tutti gli animali. Presenti alla cerimonia erano il sindaco Scarnati, sempre partecipe alle iniziative culturali proposte ed<br />
organizzate dai citta<strong>di</strong>ni, il vicesindaco Cimarra ed un cospicuo numero <strong>di</strong> Consiglieri.<br />
L’iniziativa, si è conclusa con un pranzo a base <strong>di</strong> prodotti tipici.<br />
In molti si sono recati al Centro Ippico con i loro amici a quattro zampe per la gioia, in particolare, dei più piccini che hanno riassaporato,<br />
almeno per un giorno la vita all’aria aperta e il contatto con la natura e gli animali. Infatti, grazie all’ Associazione Il Mio<br />
Angelo, alcuni <strong>di</strong> loro hanno avuto la possibilità <strong>di</strong> andare a cavallo, vivendo un’esperienza <strong>di</strong>versa e sicuramente piena <strong>di</strong> emozione.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />
Falerii Novi: importante scoperta archeologica.<br />
Trovati tre antichi elementi architettonici romani<br />
FABRICA DI ROMA – Un’importante scoperta archeologica è stata portata a termine nei pressi<br />
<strong>di</strong> Falerii Novi, in un tratto particolarmente impervio lungo la sponda del Rio Purgatorio.<br />
Alcuni pregevoli elementi architettonici d’epoca romana, in<strong>di</strong>viduati durante una ricognizione<br />
del territorio dell’Associazione Argilla, in concomitanza con una visita <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> studenti<br />
e architetti provenienti da Zurigo, sono stati recuperati dal Comune <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma.<br />
L’amministrazione del sindaco Mario Scarnati, a <strong>di</strong>mostrazione del costante impegno e sensibilità<br />
verso il patrimonio storico e naturalistico, dopo aver prontamente segnalato la scoperta<br />
archeologica alla competente Soprintendenza, ha prima pianificato l’intervento e poi, giovedì<br />
29 Dicembre, recuperato i preziosi reperti. Il tutto si è svolto con la vigilanza del personale<br />
tecnico della Soprintendenza. “Sono tre elementi architettonici – commenta la dott.ssa<br />
Laura Caretta, presente insieme a Egi<strong>di</strong>o Ba<strong>di</strong>ni alle fasi del recupero – uno in peperino<br />
e due in tufo, molto probabilmente appartenenti all’apparato decorativo <strong>di</strong> uno<br />
dei gran<strong>di</strong> monumenti funerari che fiancheggiavano la Via Amerina presso il ponte<br />
romano sul Rio Purgatorio, proprio <strong>di</strong> fronte alle mura <strong>di</strong> Falerii Novi. I reperti, <strong>di</strong> particolare<br />
pregio – spiega la Caretta, assistente tecnico della Soprintendenza per i Beni<br />
Archeologici dell’Etruria Meri<strong>di</strong>onale – sono il rocchio <strong>di</strong> colonna in peperino con il<br />
fusto a scanalature e parte <strong>di</strong> una cornice modanata in tufo.<br />
La datazione dei reperti può essere collocata in<strong>di</strong>cativamente nella prima<br />
età Imperiale Romana. Quello che oggi è stato recuperato (dopo essere stato<br />
ripulito e stu<strong>di</strong>ato, ndr), sarà poi esposto all’interno della chiesa <strong>di</strong> S. Maria in Falleri”.<br />
La rimozione è stata gestita da una squadra <strong>di</strong> operai della “Cooperativa Tricolore” <strong>di</strong><br />
Fabrica <strong>di</strong> Roma, ai quali va il nostro sentito ringraziamento per essersi pro<strong>di</strong>gati in<br />
questa delicata operazione.<br />
Dopo aver rimosso gli elementi in tufo, completamente ricoperti dal muschio, il trasporto del fusto <strong>di</strong> colonna, parzialmente interrato<br />
(oltre trecento kg <strong>di</strong> peso, lungo circa un metro e mezzo e del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> circa un metro), è stato particolarmente impegnativo.<br />
Durante le fasi del recupero era presente il consigliere delegato al Patrimonio e alla valorizzazione dei Beni Artistici e Archeologici <strong>di</strong><br />
Fabrica <strong>di</strong> Roma, Sigismondo Sciarrini e la storica dell’arte dott.ssa Francesca Patrizi.<br />
“Dopo la segnalazione – commenta Sciarrini – ho subito effettuato un sopralluogo sul posto e mi sono preoccupato delle incombenze<br />
utili alle necessità del caso.<br />
Infine, insieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meri<strong>di</strong>onale, abbiamo concordato tempi e modalità per la rimozione<br />
<strong>di</strong> queste importanti testimonianze archeologiche. Dopo questa scoperta – commenta sod<strong>di</strong>sfatto il cons. delegato Sciarrini – il<br />
nostro impegno, in piena collaborazione con la Soprintendenza, sarà ancora più incisivo. La tutela, salvaguar<strong>di</strong>a e valorizzazione dell’area<br />
storico/archeologica e naturalistica della Via Amerina e della città romana <strong>di</strong> Falerii Novi, infatti, è uno degli obiettivi più importanti<br />
dell’amministrazione Scarnati”. A breve si stabilirà la collocazione definitiva della colonna ma si prevede una sua sistemazione<br />
nel contesto della realtà archeologica <strong>di</strong> Falerii Novi.<br />
Raniero Pe<strong>di</strong>ca<br />
La Frustica <strong>di</strong> Faleria alla conquista dell’ ASIA<br />
Dopo le splen<strong>di</strong>de trasferte della scorso anno, il tour in Germania, il carnevale<br />
<strong>di</strong> Acireale, la bellissima trasferta <strong>di</strong> Murcia (Spagna) seguita da<br />
oltre un milione <strong>di</strong> persone. La banda musicale folk “La FRUS<strong>TI</strong>CA” si è<br />
fatta conoscere negli anni in tutta Europa partecipando ai vari musikparade<br />
e sfilate, in Germania, Spagna, alle 25 volte della Francia, negli USA<br />
con il Columbus Day, <strong>di</strong> cui ha partecipato per ben 2 volte, e tutta Italia.<br />
Il 2012 è considerato l’anno della Frustica.<br />
Questo gruppo nato da vent’anni, ha avuto anche un cambiamento ra<strong>di</strong>cale<br />
con l’introduzione <strong>di</strong> coreografie e meccanismi contornati da musiche<br />
simpaticissime nei vari sta<strong>di</strong> d’Europa.<br />
Il 2012 inizia con il Botto! Il bellissimo CAPODANNO CINESE ad Honk<br />
kong dal 20 al 27 Gennaio, la frustica è stata chiamata a rappresentare<br />
l’Italia e l’ Europa e sfilerà in parata per le strade <strong>di</strong> questa grande metropoli<br />
in <strong>di</strong>retta televisiva in mondovisione per il cambio tra l’anno del CONI-<br />
GLIO e quello del DRAGO.<br />
Il 12 Febbraio si esibirà al carnevale <strong>di</strong> Casteverde <strong>di</strong> Lunghezza (Roma)<br />
Il 19 Febbraio “Carnevale e non solo” una bellissima kermesse de<strong>di</strong>cata ai bambini down alla zona Sapienza (Roma)<br />
Martedì 21 Febbraio la Frustica tornerà nella provincia <strong>di</strong> Viterbo, esattamente al carnevale <strong>di</strong> Nepi (VT)<br />
Il 25-26 Febbraio sarà la volta del Carnevale <strong>di</strong> CHALON SUR SAONE, circa 100 Km a nord <strong>di</strong> Lione (Francia)<br />
Il 24-25 Marzo parteciperà all’e<strong>di</strong>zione 2012 <strong>di</strong> Sanremo in fiore in <strong>di</strong>retta televisiva per la sfilata dei carri a Sanremo (IM)<br />
Il 20-28 Agosto, Spagna! La Frustica si imbarcherà su una nave da crociera e si esibirà alla decima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Bande musicali a<br />
Torrevieja, coinvolgendo anche la banda musicale Severini Brasilino <strong>di</strong> Faleria.<br />
Il 13-14 Ottobre, rappresenterà ancora una volta l’Italia ad Anversa, vicino Bruxelles (Belgio) per delle bellissime esibizioni in competizione<br />
con gruppi da tutto il mondo.<br />
Quin<strong>di</strong> 2012 da incorniciare per questo gruppo Italianissimo e soprattutto Viterbese!<br />
Auguri Frustica!!!<br />
Fausto Ranieri
42<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori in arte news<br />
... Un <strong>di</strong>cembre 2011 vissuto con vivace<br />
attenzione, partecipando agli eventi<br />
nel centro storico, organizzati dal CNN.<br />
Dopo “Giocando per le vie del centro<br />
storico”...”Le vetrine viventi”.<br />
Ecco un momento dell’evento all’interno<br />
della mostra collettiva del Group in<br />
Art’è in Corso Bruno Buozzi. Gli artisti<br />
del gruppo stanno mettendo a punto<br />
delle inziative volte a valorizzare la storicità<br />
della nostra bella citta<strong>di</strong>na.<br />
LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI<br />
Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo<br />
è un libro unico nel suo genere.<br />
Un manuale guida per cercare <strong>di</strong> arginare questo<br />
male <strong>di</strong>lagante!<br />
E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie<br />
della zona, nelle e<strong>di</strong>cole o presso la nostra redazione.<br />
Potete anche or<strong>di</strong>narlo versando l’importo <strong>di</strong> 10.00,<br />
sul c/c postale n. 42315580,<br />
intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia.<br />
E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo<br />
nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche<br />
per i genitori e per tutti gli educatori sociali.<br />
Nuove<br />
elezioni per il<br />
Consorzio delle<br />
Pro Loco del viterbese<br />
E’ Gabriele Aleandri, già a capo della<br />
Pro Loco <strong>di</strong> Civita Castellana, il nuovo presidente<br />
del Consorzio delle Pro Loco della Tuscia.<br />
Le Pro Loco facenti parte del Consorzio sono quelle<br />
<strong>di</strong> Tuscania, Ronciglione, Marta, Montefiascone,<br />
Acquapendente, Monteromano, Corchiano,<br />
Bagnaia, Orte, Monterosi, Oriolo Romano, San<br />
Lorenzo Nuovo, Gradoli ed Onano. Il primo obiettivo<br />
è quello del Carnevale provinciale 2012.<br />
IN<strong>TI</strong>TOLATA A MARIA CHIARA SEGATO LA BIBLIOTECA COM<strong>UNA</strong>LE DI CORCHIANO<br />
Sabato 17 <strong>di</strong>cembre, in prossimità del secondo anniversario<br />
della scomparsa <strong>di</strong> Maria Chiara Segato, l’Associazione<br />
Arnies non profit <strong>di</strong> cui era Presidente ed oggi seguita dalla<br />
mamma Geltrude, è stata organizzata, nella Sala Consiliare<br />
del Comune, la “Prima festa dell’albero”. Ai genitori dei bambini<br />
nati nel 2011, infatti, è stata donata una pianta d’ulivo,<br />
che crescerà con loro. Per concludere, poi, si è scesi tutti al<br />
piano terra, dove è sita la biblioteca comunale, che è stata<br />
intitolata proprio alla giovane amica scomparsa, con una<br />
targa scoperta in questa occasione. Maria Chiara è stata, poi, ricordata nella santa messa della domenica successiva, dove la presenza<br />
<strong>di</strong> tante persone ha testimoniato ancora una volta l’affetto e la stima non solo nei confronti <strong>di</strong> Chiara ma anche dei suoi cari. E.B.<br />
L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta <strong>di</strong> una realtà ben <strong>di</strong>versa. L’incontro con un giovane che<br />
racconta <strong>di</strong> essere quello che non è, stravolgerà, almeno temporaneamente, la vita <strong>di</strong> una famiglia perbene,<br />
che si offre <strong>di</strong> accoglierlo ed ospitarlo. La fine <strong>di</strong> un vecchio amore da parte del protagonista, per<br />
la nascita <strong>di</strong> uno nuovo e non ricambiato, spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e<br />
spaventerà l’ingenua fanciulla, che <strong>di</strong>venta l’oggetto <strong>di</strong> un suo desiderio morboso. La descrizione accurata<br />
e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione coinvolgente ed intrigante.<br />
Sembra <strong>di</strong> essere lì presenti, e, quasi come spettatori <strong>di</strong> una rappresentazione teatrale, i lettori possono<br />
immaginare i personaggi muoversi su <strong>di</strong> un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un<br />
tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni <strong>di</strong> campagna.<br />
Ermelinda Benedetti<br />
NOTA DELL’EDITORE<br />
In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale <strong>di</strong> un personaggio fantastico<br />
della sua Fabrica <strong>di</strong> altri tempi. La scrittura bella e <strong>di</strong>retta tratta la forza dell’egoismo <strong>di</strong> un<br />
amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella <strong>di</strong>sperazione e nel dramma il protagonista.<br />
Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma soprattutto amor fatale! Sandro Anselmi<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 43<br />
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Il calcio dei bambini<br />
E’ necessario <strong>di</strong>stinguere i piccoli dai gran<strong>di</strong> professionisti.<br />
Questo è il segreto del progetto 2002 <strong>di</strong> Civita Castellana<br />
E’ importante prima <strong>di</strong> entrare nello specifico e parlare dell’avventura degli<br />
allievi del 2002, spiegare alcuni punti fondamentali dell’allenamento che<br />
riguarda l’attività <strong>di</strong> base, così per sensibilizzare i lettori (possibili genitori<br />
<strong>di</strong> futuri o attuali atleti) sulle prerogative che appunto queste fasce <strong>di</strong> età<br />
comportano. Per molti anni si è fatto l’errore <strong>di</strong> paragonare il cosiddetto “calcio<br />
dei piccoli” a quello dei gran<strong>di</strong>, adottando meto<strong>di</strong> scorretti e penalizzanti,<br />
comportando un <strong>di</strong>stanziamento dagli altri paesi dove, invece, si è imparato<br />
a programmare i lavori in base alla crescita del bambino, agendo sulle<br />
acquisizioni fisiologiche espressamente frutto della crescita e fornendo all’atleta<br />
un adeguato metodo <strong>di</strong> allenamento.Vorrei citare un grande del calcio,<br />
responsabile per anni del settore giovanile del Barcellona, oggi attuale<br />
modello a cui tutti si inspirano, ovvero la leggenda Horst Wein.<br />
Quest’ultimo spiega dapprima come in Italia si tenda a velocizzare i processi<br />
d’insegnamento ottenendo così l’esatto contrario dell’obiettivo prefissato,<br />
ovvero avere giocatori non pronti per il calcio adulto (provate a paragonare<br />
un giocatore classe ‘92 italiano con ‘92 straniero, che militano in società professionistiche).<br />
Anche se la nostra è una realtà molto più piccola, c’è<br />
comunque la volontà <strong>di</strong> percorrere una strada, sicuramente più <strong>di</strong>fficile, che<br />
porti i nostri calciatori almeno ad avere un’opportunità . Il progetto dei<br />
2002 inizia 3 anni fa quando Mister Gabrielli novizio e talentuoso coach prende in mano questo gruppo. Fin da subito,<br />
il metodo, <strong>di</strong>ciamo “nuovo” (anche se vecchio <strong>di</strong> 30 anni) comunque estratto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>ti, ottiene risultati ottimi portando<br />
nel giro <strong>di</strong> un anno la squadra ad avere un’identità <strong>di</strong> gioco precisa, dove l’or<strong>di</strong>ne in campo la fa da padrone (fondamentale<br />
necessario per il lavoro futuro). Nel secondo anno gli si affianca Mister Corazza, anch’esso alla prima esperienza, con il quale prosegue<br />
il processo evolutivo della squadra che acquista, con il passare del tempo, ancor più sicurezza, tanto da strappare consensi<br />
in ogni campo dove il team ha giocato (fregandosene del risultato tanto agognato dai genitori). Nell’attuale stagione per problemi<br />
<strong>di</strong> lavoro, Mister Gabrielli ha dovuto lasciare (senza mai però abbandonare il gruppo e correndo dai ragazzi ogni volta che può ) la<br />
squadra, promuovendo <strong>di</strong> fatto Mister Corazza al ruolo <strong>di</strong> primo.<br />
Ora Mister Corazza si avvale dell’aiuto <strong>di</strong> Mister Antonini, che partito come preparatore dei portieri è ad oggi <strong>di</strong>ventato<br />
colonna portante dell’insegnamento dei ragazzi. E mentre la stagione procede <strong>di</strong> buon passo molte <strong>di</strong> quelle perplessità iniziali<br />
espresse dai “non addetti ai lavori” (genitori), vengono spazzate via dai constanti miglioramenti della squadra. Con la speranza <strong>di</strong><br />
vedere realizzati i sogni <strong>di</strong> tutti i bambini, consigliamo a tutti genitori che frequentano i rettangoli <strong>di</strong> gioco <strong>di</strong> vivere il<br />
calcio dei ragazzi con serenità senza mai essere invasivi, nè nelle scelte fatte dagli allenatori, nè nelle <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
dei propri figli, ed inoltre <strong>di</strong> incoraggiare gli stessi ad una sana attività sportiva e far si che il calcio sia per loro soprattutto<br />
un <strong>di</strong>vertimento.<br />
Massimo Salvatori<br />
KARATE: Campionati italiani Pre-Agonisti<br />
Nei giorni <strong>di</strong> Sabato e Domenica 10/11 <strong>di</strong>cembre<br />
2011, si sono svolti a Montecatini i “Campionati italiani<br />
FIAM 2011“, riservati alle classi pre-agonisti, per<br />
le specialità <strong>di</strong> Kata e Kumite. Nell’importante<br />
appuntamento, che ha visto sfidarsi sui tatami della<br />
bellissima struttura del “Pala Terme”, nei due giorni<br />
<strong>di</strong> gara, oltre 600 bambini e ragazzi provenienti da<br />
tutta Italia. Come tutti gli anni erano presenti anche<br />
gli atleti della società civitonica “Okinawa Sporting<br />
Club”, che è riuscita a qualificare all’importante<br />
evento oltre 15 pre-agonisti, grazie alle ottime prestazioni<br />
del precedente campionato Regionale. Gli<br />
atleti guidati dal M° Carlo Mercuri (C.N. 6 Dan) e<br />
dall’Istruttore Fabio Mercuri (C.N. 4 Dan), grazie<br />
all’ottimo lavoro <strong>di</strong> preparazione svolto in palestra, sono riusciti quasi tutti a salire sui gra<strong>di</strong>ni del po<strong>di</strong>o, regalando<br />
alla società civitonica un corposo bottino <strong>di</strong> ben 10 medaglie, tra cui due Titoli italiani. Di seguito i risultati completi.<br />
ORO: Pieralisi Mattia (kata), Pasquetti Lorenzo (Kumite)<br />
ARGENTO: Accettone Michela (Kata), Febbi Daniel (Kata)<br />
BRONZO: Girleanu Alexandru (Kata), Ciarroni Federico (Kumite), Pieralisi Mattia (Kumite), Febbi Daniel (Kumite),<br />
Benassi Jacopo (Kata), Alessi Daniel (Kata)<br />
A seguito dei po<strong>di</strong> conquistati, la società civitonica “Okinawa Sporting Club” si conferma ancora come una dei migliori<br />
vivai del karate laziale.
44<br />
Le storie <strong>di</strong><br />
La tra<strong>di</strong>zione musicale<br />
italiana è famosa<br />
in tutto il mondo e<br />
dalle varie statistiche<br />
effettuate negli anni<br />
è emerso che uno<br />
dei brani più conosciuti<br />
da Oriente ad<br />
Occidente è Nel blu<br />
<strong>di</strong> Sandro Anselmi <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> blu dell’in<strong>di</strong>menticabileDomenico<br />
Modugno.<br />
Nato nel 1928 a Polignano a Mare, in<br />
Puglia, lascia giovanissimo il suo paese alla<br />
volta <strong>di</strong> Torino, con l’obiettivo <strong>di</strong> fare cinema,<br />
ma il primo lavoro che si troverà a<br />
svolgere nella metropoli del Nord, dove<br />
vive in una baracca, è quello <strong>di</strong> operaio. A<br />
causa <strong>di</strong> un intervento per appen<strong>di</strong>cite è<br />
costretto a tornare a casa, ma non appena<br />
rimesso, non esita a ripartire, puntando<br />
stavolta alla Capitale, dove Cinecittà , nel<br />
pieno della sua attività , può fornire gran<strong>di</strong><br />
occasioni. La prima esperienza, però , è<br />
solo quella <strong>di</strong> una “comparsata” nel film I<br />
pompieri <strong>di</strong> Viggiù, con Totò protagonista.<br />
Nel frattempo viene chiamato ad assolvere<br />
al servizio <strong>di</strong> leva obbligatorio in una<br />
città che tra l’altro già ben conosce,<br />
Torino. Ma, una volta libero, corre nuovamente<br />
a Roma, dove si iscrive al Centro<br />
Sperimentale <strong>di</strong> Cinematografia. Per mantenersi<br />
agli stu<strong>di</strong>, la sera suona la chitarra,<br />
imparata da auto<strong>di</strong>datta come anche la<br />
fisarmonica, in un’osteria <strong>di</strong> Trastevere.<br />
Inizia a comporre così i primi brani ed a<br />
cantarli. Si presenta alla trasmissione<br />
ra<strong>di</strong>ofonica “Amuri Amuri” con il suo primo<br />
componimento Lu pisci spada e viene<br />
messo sotto contratto dalla casa <strong>di</strong>scografica<br />
RCA, dalla quale riceve un compenso<br />
<strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>cimila lire per ogni incisione.<br />
Ecco che Mimmo è senz’altro incentivato<br />
ad incidere quanto più può , anche se, inizialmente,<br />
non essendo iscritto alla SIAE,<br />
deve rivolgersi a qualcun altro, che spesso<br />
si appropria dei <strong>di</strong>ritti d’autore. La carriera<br />
musicale del cantante pugliese inizia,<br />
dunque, effettivamente negli ani ’50. Tra<br />
le sue prime composizioni va ricordata La<br />
donna riccia, un simpatico madrigale rivolto<br />
non solo alla sua donna, ma a tutte le<br />
donne in genere, che insieme ad altri due<br />
brani un po’ più seriosi, Lu minatori e Lu<br />
pisce spada, vengono riproposti tutte le<br />
sere al Teatro dei Satiri <strong>di</strong> Roma, con lo<br />
spettacolo Controcorrente, scritto da<br />
Marcello Marchesi e Vittorio Metz, ed interpretato<br />
da Walter Chiari, Paolo Panelli e<br />
Bice Valori. Proprio La donna riccia e Lu<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Max Domenico Modugno<br />
Partito dalla Puglia alla ricerca del successo cinematografico, “volò” in alto grazie a Nel blu <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> blu<br />
pisce spada costituiscono il suo primo quarantacinque<br />
giri, e<strong>di</strong>tato dalla RCA nel<br />
1954 e che andranno a far parte <strong>di</strong> un<br />
extended –play insieme a La sveglietta e<br />
La barchetta dell’ammuri. Altro grande<br />
successo <strong>di</strong> questo primo periodo <strong>di</strong>scografico<br />
<strong>di</strong> Modugno è Vecchio frack, tra<br />
l’altro anche uno dei primi brani composti<br />
in italiano dopo le numerosi incisioni <strong>di</strong><br />
canzoni in <strong>di</strong>aletto napoletano, siciliano e<br />
pugliese. Il pezzo voleva essere la descrizione<br />
della fine <strong>di</strong> un epoca da leggere in<br />
chiave ironica, come preciserà lo stesso<br />
autore, e non drammatica, come ,invece,<br />
è stato interpretato. Con questa prima etichetta<br />
rimane solo per due anni, fino al<br />
’55, per passare poi alla Fonit Cetra. Non<br />
smette comunque <strong>di</strong> frequentare il Centro<br />
Sperimentale dove conosce Franca<br />
Gandolfi, che <strong>di</strong>venterà<br />
sua moglie.<br />
Arrivano finalmente<br />
anche le prime apparizioni<br />
cinematografiche<br />
<strong>di</strong> spessore: Filumena<br />
Maturano <strong>di</strong> De<br />
Filippo, La carovana<br />
del peccato <strong>di</strong><br />
Mercanti, Carica eroica<br />
<strong>di</strong> De Robertis, Anni<br />
facili <strong>di</strong> Zampa, I cavalieri<br />
della regina <strong>di</strong><br />
Bolognini, dove vesti i<br />
panni del moschettiere<br />
Athos, e Accadde <strong>di</strong><br />
notte, un film ad episo<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> Callegari. In<br />
campo musicale, invece,<br />
nel ’56 con la<br />
nuova casa <strong>di</strong>scografica<br />
Fonit incide un settantotto<br />
giri con una<br />
lunga serie <strong>di</strong> canzoni<br />
e conosce Riccardo Pazzaglia che lo aiuterà<br />
a comporre il brano che lo consacrerà<br />
al successo internazionale: Nel blu<br />
<strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> blu. Mimmo, nonostante il <strong>di</strong>saccordo<br />
dell’amico che voleva puntare su un<br />
altro brano, intitolato La fortuna nella bottiglia,<br />
decisamente più cervellotico e che<br />
Modugno non vuole neanche incidere,<br />
decide <strong>di</strong> iscrivere il brano al festival <strong>di</strong><br />
Sanremo del ’58. Inspirato ad un quadro <strong>di</strong><br />
Chagall che raffigura un uomo con il volto<br />
semicolorato <strong>di</strong> blu, il brano viene rifiutato<br />
sia da Clau<strong>di</strong>o Villa che da Nilla Pizzi e<br />
viene, invece, affidato ad un esor<strong>di</strong>ente<br />
Johnny Dorelli. Vincitrice in<strong>di</strong>scussa della<br />
gara, la canzone uscirà imme<strong>di</strong>atamente<br />
dai confini italiani, grazie ai gestori <strong>di</strong> una<br />
ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Los Angels, che presenti al festival,<br />
acquistano il <strong>di</strong>sco e appena tornati in<br />
patria iniziano a trasmetterlo. Il successo<br />
è tale che deve essere pubblicato anche<br />
negli Usa dove vende circa una sessantina<br />
<strong>di</strong> mila copie al giorno, causando anche<br />
lunghe code fuori i negozi. Un evento<br />
senza precedenti per un artista ed un<br />
brano italiano, che ha conquistato un sensazionale<br />
record <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te, contando trenta<br />
milioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi venduti in tutto il<br />
mondo. Quando si pensa a volare è inevitabile<br />
pensare a Domenico Modugno, passato<br />
alla storia come Mister volare… ed<br />
allora: Volare ohoh, cantare ohohohoh…<br />
nel blu <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> blu…felici <strong>di</strong> stare<br />
lassù!!!!
<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />
Carnevale<br />
Civitonico 2012<br />
I sfilata - 12 Febbraio<br />
Banda Musicale<br />
1. Cugini - I Cugini squatrinati un lavoro<br />
se so’ inventati<br />
2. Zibaldone - Zibaldone a carnevale<br />
nun po’ mancà e co i pajacci baldoria<br />
vole fa<br />
3. Biacio - Co sto giro che c’avete fatto<br />
Gruppo Biacio ve mostra il pacco !!!<br />
4. Gazibo - Co o’ vino ormai semo<br />
<strong>di</strong>ventati avari e i nostri 10 anni li festeggiamo<br />
co o’ Campari<br />
5. O zucchero filato - L’albero delle<br />
delizie: La fantasia dei bimbi ci ha portato<br />
… dove gli alberi son <strong>di</strong> cioccolato …<br />
torte e pasticcini ci deliziano il palato …<br />
6. Forchettoni - Lady Ghiaccio e i suoi<br />
“Luponi” danno vita ai Forchettoni<br />
7. In<strong>di</strong>ani - A carnevale la medusa non<br />
fa male<br />
8. Egizia - Semo arrivati a nà conclusione<br />
Beppe Grillo c’ha ragione: se mejo voi<br />
campà , sul pianeta Egizia devi annà !<br />
9. Biffe - … poi la notte e poi ancora il<br />
giorno e “Biffe” creò il mare …<br />
10. Carusielli - “O Carusiello fa 10 anni<br />
ton<strong>di</strong> ton<strong>di</strong> insieme all’eroe dei due mon<strong>di</strong><br />
e pe tornà dellà do ponte Clementino<br />
<strong>di</strong>venta fiero garibal<strong>di</strong>no”<br />
11. Catarì - In<strong>di</strong>etro tutta … Catarì<br />
all’arrembaggio<br />
12. Jamaicano - Se co’ o’ gruppo<br />
Jamaicano ta la sen<strong>di</strong>, giochice a scacchi<br />
che nun te pen<strong>di</strong> !!!<br />
13. Tucano- Al Tucano si riparte da zero<br />
Maschere libere<br />
II sfilata – 19 Febbraio<br />
Banda Musicale<br />
1. Carusielli - “O Carusiello fa 10 anni<br />
ton<strong>di</strong> ton<strong>di</strong> insieme all’eroe dei due mon<strong>di</strong><br />
e petornà dellà do ponte Clementino<br />
<strong>di</strong>venta fiero garibal<strong>di</strong>no”<br />
2. Catarì - In<strong>di</strong>etro tutta … Catarì<br />
all’arrembaggio<br />
3. Forchettoni - Lady Ghiaccio e i suoi<br />
“Luponi” danno vita ai Forchettoni<br />
4. Tucano - Al Tucano si riparte da zero<br />
5. Cugini - I Cugini squatrinati un lavoro<br />
se so inventati<br />
6. Biffe - … poi la notte e poi ancora il<br />
giorno e “Biffe” creò il mare …<br />
7. Zibaldone - Zibaldone a carnevale<br />
nun po’ mancà e co i pajacci baldoria<br />
vole fa<br />
8. Gazibo - Co o’ vino ormai semo<br />
<strong>di</strong>ventati avari e i nostri 10 anni li festeggiamo<br />
co o’ campari<br />
9. Jamaicano - Se co’ o’ gruppo<br />
Jamaicano ta la sen<strong>di</strong>, giochice a scacchi<br />
che nun te pen<strong>di</strong> !!!<br />
10. O zucchero filato - L’albero delle<br />
delizie: La fantasia dei bimbi ci ha portato<br />
… dovegli alberi son <strong>di</strong> cioccolato … torte<br />
e pasticcini ci deliziano il palato …<br />
11. In<strong>di</strong>ani - A carnevale la medusa non<br />
fa male<br />
12. Biacio - Co sto giro che c’avete fatto<br />
Gruppo Biacio ve mostra il pacco !!!<br />
13. Egizia - Semo arrivati a nà conclusione<br />
Beppe Grillo c’ha ragione: se mejo<br />
voicampà , sul pianeta Egizia devi annà !<br />
Maschere libere<br />
III sfilata –21 Febbraio<br />
Banda Musicale<br />
1. O zucchero filato - L’albero delle<br />
delizie: La fantasia dei bimbi ci ha portato<br />
… dovegli alberi son <strong>di</strong> cioccolato … torte<br />
e pasticcini ci deliziano il palato …<br />
2. Tucano - Al Tucano si riparte da zero<br />
3. Biffe - … poi la notte e poi ancora il<br />
giorno e “Biffe” creò il mare …<br />
4. Egizia - Semo arrivati a nà conclusione<br />
Beppe Grillo c’ha ragione: se mejo<br />
voicampà , sul pianeta Egizia devi annà !<br />
5. Carusielli - “O Carusiello fa 10 anni<br />
ton<strong>di</strong> ton<strong>di</strong> insieme all’eroe dei due mon<strong>di</strong><br />
e pe tornà dellà do ponte Clementino<br />
<strong>di</strong>venta fiero garibal<strong>di</strong>no”<br />
6. Jamaicano - Se co’ o’ gruppo<br />
Jamaicano ta la sen<strong>di</strong>, giochice a scacchi<br />
che nun te pen<strong>di</strong> !!!<br />
7. Catarì - In<strong>di</strong>etro tutta … Catarì<br />
all’arrembaggio<br />
8. In<strong>di</strong>ani - A carnevale la medusa non<br />
fa male<br />
9. Biacio - Co sto giro che c’avete fatto<br />
Gruppo Biacio ve mostra il pacco !!!<br />
10. Cugini - I Cugini squatrinati un lavoro<br />
se so inventati<br />
11. Zibaldone - Zibaldone a carnevale<br />
nun po’ mancà e co i pajacci baldoria<br />
vole fa<br />
12. Forchettoni - Lady Ghiaccio e i suoi<br />
“Luponi” danno vita ai Forchettoni<br />
13. Gazibo - Co o’ vino ormai semo<br />
<strong>di</strong>ventati avari e i nostri 10 anni li festeggiamo<br />
co o’ Campari<br />
Maschere Libere
46<br />
BETTY cerca<br />
casa...Pura meticcia<br />
femmina taglia<br />
me<strong>di</strong>o/piccola-3/4 mesi<br />
circa-10kg <strong>di</strong> peso. Si<br />
trova a Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />
(Viterbo) 0761574291-<br />
3933120915<br />
VASANELLO (Viterbo) una ragazza trova 3 mesi fa 4 cuccioli<br />
in un cartone vicino ai secchi della spazzatura e li<br />
porta a casa sua nella speranza, dopo visita dal veterinario,<br />
<strong>di</strong> trovar loro una famiglia. Nonostante i vari appelli e<br />
locan<strong>di</strong>ne DAPPERTUTTO, non è successo nulla: NESSU-<br />
NO ha chiamato. Aiutiamola per favore anche perchè<br />
NON li può tenere in un condominio!!!! Grazie. Cindy 3202855764<br />
Nina, 1 anno e<br />
mezzo, simil<br />
Husky cerca casa.<br />
Per motivi personali<br />
piuttosto seri<br />
sfortunatamente<br />
non posso più<br />
tenerla con me, è<br />
microcippata ed in regola con<br />
tutto. Cerco persone serie che<br />
possano prendersi cura <strong>di</strong> lei...<br />
preferibilmente in zona<br />
Viterbo. Francesca<br />
BRUNO cerca<br />
casa.....Simil caccia,<br />
maschio, 1<br />
anno circa, futura<br />
taglia me<strong>di</strong>a,12 kg<br />
<strong>di</strong> peso. Vivace, dominante.Si trova a<br />
Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />
(Viterbo)0761574291 - 3933120915<br />
Viterbo (Lazio). Eva, due<br />
anni e mezzo, taglia me<strong>di</strong>o<br />
grande, sterilizzata. Bella<br />
e buona. URGEN<strong>TI</strong>SSI-<br />
MO: Rischia il canile!<br />
349/7752010 340/8657040.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
ROCKY 2 anni e mezzo ME<strong>TI</strong>CCIO<br />
BOVARO, 20 CHILI, INTERO... E’<br />
BELLISSIMO E GIOCHEREL-<br />
LONE, CERCO ADOZIONE...<br />
REGIONE LAZIO POSSIBIL-<br />
MENTE..... AIUTATEMI PER<br />
FAVORE!!!<br />
GRAZIE....STEFANIA 3391983138<br />
Chicca si trova in<br />
provincia <strong>di</strong><br />
Viterbo. E’ nata ad<br />
ottobre 2010 ed è<br />
sempre<br />
vissuta in casa.<br />
Taglia piccola,<br />
simil pincher. La sua padrona NON se<br />
ne può occupare per motivi personali.<br />
Si affida solo con firma moduli <strong>di</strong><br />
adozione e obbligo alla sterilizzazione.<br />
PER INFO: Massimo 330/578204<br />
EMMA...CHE DIRE<br />
DI TE????<br />
7 MESI...DA TRE<br />
CHIUSA IN UN BOX<br />
A SCONTARE<br />
CHISSA’ QUALE<br />
PENA... Carattere dominante. Deve<br />
essere “figlia unica”....<br />
EMMA E’ <strong>UNA</strong> CUCCIOLONA, TG<br />
MEDIA, SI TROVA in prov. <strong>di</strong><br />
VITERBO, MA PER <strong>UNA</strong> BUONA<br />
ADOZIONE LA POR<strong>TI</strong>AMO<br />
OVUNQUE. VERRA’ AFFIDATA<br />
VACCINATA E CHIPPATA.<br />
CONTROLLI PRE/POST AFFIDO E<br />
FIRMA MODULO ADOZIONE.<br />
PER INFO RITA 339/1123663<br />
Associazione Animalista “INCROCIAMOLEZAMPE-ONLUS” - Largo Saragat, 2 - 010133-CIVITACASTELLANA (VT)<br />
Tel: 3391123663 - C.F. 90095390564 - incrociamolezampe@gmail.com - www.incrociamolezampe.org<br />
Gennaio 2012 - Non abbiamo l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> chiedere, tanto meno sol<strong>di</strong>, ma quando non ce la facciamo più, riponiamo la nostra <strong>di</strong>gnità<br />
sotto i tacchi e ...chie<strong>di</strong>amo! L’Associazione, come molti sanno, si mantiene da sola con le poche libere erogazioni, le manifestazioni<br />
pubbliche come i mercatini, le feste <strong>di</strong> paese, ma soprattutto con la generosità dei suoi volontari che a scadenza <strong>di</strong> ogni mese e in ogni<br />
circostanza straor<strong>di</strong>naria (ve<strong>di</strong> veterinaria), mettono le mani nelle loro tasche e aiutano a saldare le spese che a volte superano l’immaginabile:<br />
quante volte l’Associazione davanti ad un cane ferito e/o malato non si tira in<strong>di</strong>etro e affronta interventi chirurgici complicati<br />
e costosi con degenze in cliniche veterinarie e non sempre -purtroppo- con esiti felici? Ma questa è una delle voci dello Statuto <strong>di</strong><br />
un’Associazione Animalista che viene sempre rispettato.... Abbiamo bisogno <strong>di</strong> TUTTO: cucce, coperte, piumoni, asciugamani,<br />
ciotole e noi....chie<strong>di</strong>amo! Le adozioni in tutto questo sono -fortunatamente- moltissime, ma le segnalazioni <strong>di</strong> abbandoni,<br />
i ritrovamenti, i cuccioli nei cassonetti sono sempre TROPPI: finchè non verrà accettata - <strong>di</strong> prassi- la sterilizzazione da parte dei<br />
privati, si creeranno sempre dei randagi! Chie<strong>di</strong>amo a qualche anima gentile <strong>di</strong> venirci ad aiutare a far sgambettare i cani nostri ospiti,<br />
ogni giorno. Sono cani molto spesso adulti che hanno bisogno -sempre in attesa <strong>di</strong> adozione- <strong>di</strong> sgranchirsi le zampe visto che la maggior<br />
parte delle loro giornate la passano in un box....CERCHIAMO VOLONTARI!<br />
Loro, i pelosi, hanno sempre bisogno <strong>di</strong> noi, e noi abbiamo solo voi, i nostri angeli che ci aiutano in un duro ma bellissimo percorso:<br />
quello <strong>di</strong> aiutare a salvare esseri “viventi”...Grazie <strong>di</strong> cuore.<br />
Per contatti: Rita STORRI Presidente 3391123663 Civita castellana -<br />
Nunzia 3408353646 Sutri/Caparanica/Monterosi/Nepi<br />
Barbara 3313265516 Fabrica <strong>di</strong> Roma/Carbognano/Corchiano<br />
Gabriella 3335375465 “ “ “ “<br />
Cinzia 335228897 CivitaCastellana/Gallese/Via Flaminia<br />
Per donazioni e contributi: UNICREDIT S.p.A Civitacastellana Buoz. (30426)<br />
Iban: IT 43 S 02008 73032 000101140618 intestato a Incrociamolezampe-Onlus
ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile<br />
L’anno 2012 inizia per voi<br />
dell’ariete al meglio delle<br />
vostre aspettative e questo<br />
gennaio ne sarà la <strong>di</strong>mostrazione<br />
pratica. Cercate<br />
<strong>di</strong> mantenere l’umiltà che vi è solita ed<br />
evitate gli eccessi.<br />
TORO 21 Aprile - 20 Maggio<br />
Il periodo è <strong>di</strong> quelli giusti<br />
per fare nuovi progetti su<br />
cui puntare. Non tiratevi<br />
in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> fronte alle<br />
nuove e prolifiche possibilità<br />
che vi si presenteranno in questo gennaio<br />
2012, evitate la timidezza e, se ne<br />
avete tempo, <strong>di</strong>vertitevi.<br />
GEMELLI 21 Maggio-21<br />
Giugno State dando quasi il<br />
meglio <strong>di</strong> voi, ma un piccolo<br />
sforzo ulteriore<br />
potrebbe esservi utile per<br />
migliorare qualche piccola<br />
situazione da chiarire. I rapporti col prossimo<br />
dovrebbero talvolta essere più limpi<strong>di</strong>.<br />
CANCRO 22 Giugno - 2<br />
Luglio Prestate attenzione<br />
agli eccessi e ai perio<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
inerzia che potrebbero<br />
caratterizzare questo<br />
mese. Cercate <strong>di</strong> mantenere la continuità<br />
necessaria in ciò che fate senza per questo<br />
procedere al rilento. Parola d’or<strong>di</strong>ne:<br />
costanza.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />
Oroscopo <strong>di</strong> Gennaioby Cosmo<br />
LEONE 23 Luglio - 22<br />
Agosto Ottimo inizio d’anno<br />
e questo gennaio 2012<br />
ne sarà la concreta <strong>di</strong>mostrazione<br />
pratica. Tutti gli<br />
impegni che vi avevano<br />
visto coinvolti nel passato stanno venendo<br />
meno ed è giunto per voi il momento <strong>di</strong><br />
pensare a qualcosa <strong>di</strong> nuovo.<br />
VERGINE 23 Agosto - 22<br />
Settembre Cercate <strong>di</strong> evitare<br />
quando potete, <strong>di</strong><br />
essere troppo bruschi e<br />
<strong>di</strong>retti nei rapporti col<br />
prossimo. Siate capaci <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>are in situazioni in cui ce ne sarebbe<br />
bisogno, ma senza per questo non esprimere<br />
il vostro pensiero.<br />
BILANCIA 23 Settembre<br />
- 22 Ottobre E’ questo<br />
il periodo giusto per fare<br />
nuove conoscenze e aprire<br />
ad un nuovo orizzonte<br />
<strong>di</strong> rapporti sociali. Se ciò<br />
che avete non vi sod<strong>di</strong>sfa appieno avrete<br />
la possibilità <strong>di</strong> dare una lieta svolta alla<br />
vostra esistenza.<br />
SCORPIONE 23 Ottobre -<br />
21 Novembre Questo<br />
anno 2012 sembra davvero<br />
iniziare a rilento e<br />
probabilmente non vi<br />
siete ancora ben resi<br />
conto del nuovo anno che ormai è arrivato.<br />
Cercate <strong>di</strong> vivere la vita in maniera più<br />
vitale.<br />
SAGGITTARIO 22 No-<br />
vembre - 20 Dicembre<br />
Ottimo periodo per levarvi<br />
qualche sassolino dalla<br />
scarpa e rendere note agli<br />
altri le vostre posizioni,<br />
che spesso potrebbero essere considerate<br />
più con<strong>di</strong>visibili <strong>di</strong> quello che pensate, sia<br />
in famiglia che lavoro.<br />
CAPRICORNO 21 Dicembre<br />
- 19 Gennaio Cercate <strong>di</strong><br />
avere più coraggio nelle<br />
vostre azioni e non tiratevi<br />
in<strong>di</strong>etro sul più bello per<br />
paura <strong>di</strong> esporvi. Dal punto<br />
<strong>di</strong> vista sentimentale le novità non mancheranno:<br />
sappiate cogliere la palla al<br />
balzo.<br />
ACQUARIO 20 Gennaio - 18<br />
Febbraio Prestate sempre<br />
attenzione alle circostanze<br />
in cui vi troverete coinvolti<br />
e cercate <strong>di</strong> non prendere<br />
tutte le questioni che vi si<br />
pongono con leggerezza. Dal punto <strong>di</strong><br />
vista lavorativo non vi potete certo lamentare.<br />
PESCI 19 Febbraio - 20<br />
Marzo Il periodo <strong>di</strong> gennaio<br />
2012 è senz’altro <strong>di</strong> quelli<br />
favorevoli. Tante le occasioni<br />
lavorative che vi si presenteranno<br />
e tante le chanches dal punto <strong>di</strong><br />
vista sociale che non dovrete certo lasciar<br />
perdere. Ma anche il partner ha bisogno <strong>di</strong><br />
voi, non trascuratelo!
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più importanti<br />
VI RASSEGNA NAZIONALE DI TEATRO<br />
PREMIO “ARCO D’ORO” 2012<br />
Prenderà il via Domenica 19 febbraio, al Teatro Palarte <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong><br />
Roma, la sesta e<strong>di</strong>zione del Premio “Arco d’Oro”, rassegna nazionale <strong>di</strong> teatro<br />
aperta a tutte le migliori compagnie non professioniste d’Italia. Anche quest’ anno<br />
il concorso ha visto iscritti più <strong>di</strong> sessanta gruppi teatrali. Tra questi sono stati selezionati<br />
sette spettacoli che andranno a comporre il cartellone dei finalisti, i quali si<br />
contenderanno il prestigioso “Arco d’Oro”, opera del pittore Fer<strong>di</strong>nando Sciarrini<br />
raffigurante l’Arco <strong>di</strong> Giove <strong>di</strong> Falerii Novi.<br />
Tra i premi più ambiti assegnati alle compagnie anche il “Premio Speciale della<br />
Stampa” che viene assegnato dal nostro giornale alla rappresentazione che a giu<strong>di</strong>zio<br />
della Giuria ha avuto le migliori recensioni.<br />
Si parte Domenica 19 febbraio, con inizio sempre alle 17,30, con la Compagnia<br />
Filarmonico Drammatica <strong>di</strong> Macerata che porterà in scena IL MARITO DI MIO FIGLIO <strong>di</strong> Daniele Falleri. Una <strong>di</strong>vertentissima<br />
comme<strong>di</strong>a sulle sorprendenti “varianti” dei matrimoni <strong>di</strong> oggi, dove accade che scoprire l’identità delle nuore non si rivelerà<br />
semplice per le due povere coppie <strong>di</strong> genitori.<br />
Sul prossimo numero troverete tutto il programma completo della imper<strong>di</strong>bile rassegna!<br />
Pertanto appuntamento per tutti al Teatro Palarte <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma con splen<strong>di</strong><strong>di</strong> spettacoli al mitico prezzo <strong>di</strong> 5 euro. Abbonamenti<br />
per sette Domeniche a soli 25 Euro.<br />
BUON TEATRO!!<br />
Giornata della Memoria:<br />
il 27 la premiazione de<br />
“I Giovani incontrano<br />
la shoah”<br />
L’Amministrazione comunale <strong>di</strong> Civita<br />
Castellana celebra la Giornata della<br />
Memoria con gli studenti delle scuole<br />
superiori della città . Presso l’aula magna<br />
<strong>di</strong> via Petrarca il 27 gennaio dalle 9.30<br />
alle 11.30 si terrà un <strong>di</strong>battito – conferenza<br />
per ricordare le vittime della<br />
shoah. Oltre agli interventi del sindaco,<br />
Gianluca Angelelli, e dell’assessore<br />
all’Istruzione, Giancarlo Contessa, ci<br />
sarà quello del Rabbino della Comunità<br />
ebraica <strong>di</strong> Roma, Cesare Moscati, invitato<br />
dall’Amministrazione.<br />
La Giornata della Memoria sarà de<strong>di</strong>cata<br />
alla premiazione del concorso indetto<br />
dall’Amministrazione “I giovani incontrano<br />
la Shoah”, a cui hanno partecipato 78<br />
ragazzi degli istituti superiori della città .<br />
I venticinque vincitori del concorso, i cui elaborati sono stati selezionati da un’apposita<br />
commissione, andranno in visita ad Auschwitz accompagnati dai docenti e dal sindaco.<br />
Una scena della comme<strong>di</strong>a “Il marito <strong>di</strong> mio<br />
figlio”, al Teatro Palarte <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />
il 19 Febbraio<br />
Ceramica e <strong>di</strong>stretto industriale: dal comune <strong>di</strong> Civita premi annuali alle tesi<br />
<strong>di</strong> laurea<br />
Scade il 31 gennaio il termine per partecipare al concorso che l’Amministrazione comunale <strong>di</strong> Civita<br />
Castellana ha indetto per le tesi <strong>di</strong> laurea sulla ceramica o sul Distretto Industriale che sono state<br />
<strong>di</strong>scusse nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2010 e 31 <strong>di</strong>cembre 2011.<br />
Potranno partecipare al concorso coloro che hanno <strong>di</strong>scusso tesi <strong>di</strong> laurea su argomenti attinenti l’evoluzione della<br />
tecnica della ceramica, stu<strong>di</strong> antropologici, l’ incidenza della ceramica sul contesto sociale, culturale e lavorativo;<br />
stu<strong>di</strong> giuri<strong>di</strong>ci, economici ed estetico/artistici sulla ceramica; iniziative <strong>di</strong> marketing strategico per il rilancio del settore<br />
tra<strong>di</strong>zionale ed economico del Distretto Industriale; Ceramica artistica, Istituti, Organismi, Associazione, Consorzi, interventi<br />
correlati al raggiungimento <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> implementazione dell’arte della ceramica.<br />
Gli interessati dovranno presentare al Comune la domanda con copia della tesi <strong>di</strong> laurea e relativa documentazione. La domanda<br />
potrà essere spe<strong>di</strong>ta a mezzo <strong>di</strong> raccomandata A.R. o presentata all’Ufficio Protocollo Generale ubicato presso l’Area Relazioni Esterne<br />
in Via SS. Martiri Giovanni e Marciano n. 4/6. Tutte le informazioni sono anche sul sito www.civitacastellana.vt.it. Il termine ultimo<br />
per la presentazione della domanda è il 31 gennaio ore 12.00.<br />
49<br />
CERIMONIA DI<br />
IN<strong>TI</strong>TOLAZIONE<br />
<strong>di</strong> Via PROF. PAOLO<br />
MONFELI<br />
DOMENICA 29 GENNAIO 2012<br />
ALLE ORE 12,30<br />
con il seguente programma :<br />
Ore 12,30: raduno delle autorità,<br />
associazioni, citta<strong>di</strong>ni in Piazza<br />
Duomo (a fianco della Biblioteca<br />
Comunale)<br />
Breve <strong>di</strong>scorso del Sindaco<br />
Scopritura targa.<br />
La cerimonia sarà allietata dalla Banda<br />
Musicale “R. Poleggi”.
50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
La Redazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri<br />
Il 26 gennaio <strong>di</strong> 18<br />
anni fa nasceva una<br />
stella che brillava<br />
forte!! Fa’ in modo<br />
che quella luce sia<br />
sempre più forte e<br />
possa abbagliare<br />
tutti coloro che<br />
incontrerai nella<br />
tua vita!!! Tanti<br />
auguri a Rebecca<br />
Censi dai nonni<br />
Donato e Gianna<br />
Tanti auguri a Valerio<br />
Papini che il 18<br />
<strong>di</strong>cembre ha ricevuto<br />
il sacramento del<br />
battesimo. Auguri da<br />
mamma, papà, i nonni, gli zii, il padrino Giancarlo<br />
e la madrina Elisa.<br />
Un augurio speciale al<br />
piccolo ometto <strong>di</strong> casa,<br />
Omar, che ha compiuto gli<br />
anni il 2 gennaio. Per il<br />
momento la torta è grande<br />
e le candeline sono poche,<br />
solo una!!!<br />
Ti auguriamo <strong>di</strong> arrivare a<br />
tante candeline da non<br />
spegnere in un soffio solo….<br />
Tanti, tantissimi auguri cucciolotto per il tuo<br />
primo anno <strong>di</strong> vita da mamma, papà, zii e nonni e<br />
soprattutto dalle tue cuginette Melissa e Giada,<br />
Jasmine, Bahssam e Sahim.<br />
Il 23<br />
febbraio Gabriele<br />
Ceccarelli compie<br />
5 anni. Tanti auguri da<br />
papà Riccardo, mamma<br />
Elisa, i nonni Sandro,<br />
Maria, Marinela,<br />
Roberto, Elisabetta e<br />
dagli zii Leonardo,<br />
Angelo, Tatiana e Rosaria.<br />
Tanti auguri a nonna<br />
Angela che il 15 gennaio<br />
ha compiuto 86 anni, da<br />
Alessandro, Laura e<br />
Franco.<br />
Il 1° gennaio è nato il<br />
mio piccolo grande<br />
cuginetto Gabriel.<br />
Tanti auguri a zia<br />
Letizia, zio Rodolfo e<br />
a Desiree, da Francesco.<br />
Tanti auguri a Vittoria<br />
Ulisse per il suo primo<br />
compleanno, che ha<br />
festeggiato il 28<br />
<strong>di</strong>cembre 2011, dai<br />
genitori, i nonni, gli zii<br />
ed i cuginetti Simone<br />
ed Alessandro<br />
Un augurio speciale<br />
a Giada Mariantoni<br />
che l’8 Febbraio<br />
compie 18 anni.<br />
Auguri da mamma,<br />
papà, Beatrice,<br />
nonna, zia, zio e<br />
dalle cuginette<br />
Marta, Noemi e dal fidanzato Luca.<br />
Tanti auguri a Giada e Luca che l’8 e il 12<br />
Febbraio festeggiano 18 anni, dalle famiglie<br />
Mariantoni e Furano<br />
Tanti auguri al Dott. Diego<br />
Precetti che lo scorso<br />
Dicembre ha conseguito la<br />
laurea Magistrale in<br />
Finanza e Management<br />
ottenendo un meritatissimo<br />
110 e lode.<br />
Siamo orgogliosi <strong>di</strong> te!!!<br />
La tua famiglia e gli amici.
Tanti<br />
auguri al<br />
piccolo<br />
Francesco<br />
Sbarra che l’8<br />
febbraio<br />
compie 2 anni.<br />
Ti vogliamo<br />
un bene<br />
immenso.<br />
Mamma, papà, i nonni, gli zii, le<br />
zie e i tuoi cuginetti Desiree e<br />
Gabriel. Auguri!!!!<br />
Tanti<br />
auguri a Maria<br />
Pia Nelli che il<br />
23 gennaio ha<br />
compiuto 70<br />
anni, dai figli<br />
Loretta, Piera,<br />
Fabio e Daniele,<br />
dal genero, dalle nuore e dai nipotini<br />
Gianmarco, Federica e Giulia.<br />
25 gennaio -<br />
San Francesco<br />
<strong>di</strong> Sales.<br />
La redazione <strong>di</strong><br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
augura buona<br />
festa a tutti i<br />
giornalisti, nel<br />
giorno de<strong>di</strong>cato<br />
al loro Santo<br />
protettore.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />
Spero che<br />
nel giorno<br />
del tuo<br />
compleanno,<br />
tu possa<br />
vivere 18<br />
momenti<br />
speciali che<br />
ricorderai per tutta la vita! Auguri<br />
maggiorenne! uguri....auguri....<br />
auguri....auguri RAFFAELE !!!!!!!!!!!<br />
(Ora tocca a te ...scoprire chi e’<br />
stato a farti questo augurio)<br />
Congratulazioni<br />
alla neo<br />
dottoressa<br />
Maria Laura<br />
Bacchiocchi per<br />
la sua laurea in<br />
Scienze della<br />
Comunicazione,<br />
dalla mamma, le<br />
sorelle ed i nonni.<br />
Tanti auguri a Fabio<br />
Calcinari che il 20<br />
gennaio ha compiuto<br />
40 anni, da mamma<br />
Maria Pia, dalle<br />
sorelle Loretta e<br />
Piera, dal fratello<br />
Daniele, dai cognati,<br />
dalla fidanzata<br />
Alexandra e dai<br />
nipotini Gianmarco,<br />
Federica e Giulia.<br />
Un augurio speciale a<br />
tutti<br />
gli innamorati<br />
del mondo...<br />
ed in particolare<br />
a quelli che<br />
seguono<br />
appassionatamente<br />
la nostra rivista!!!!<br />
Per chi si ama, San<br />
Valentino non è solo il 14 febbraio, ma tutti i giorni...
52<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Nel cuore<br />
Ciao mamma, sai bene quanto dolore abbiamo dovuto sopportare nella<br />
nostra famiglia in quest’ultimo anno… e nell’ultimo mese ci ha lasciati<br />
tu… sei voluta andare per raggiungere le persone che tanto abbiamo<br />
amato e che non sono più con noi da poco…<br />
Vorremmo infinitamente che fossi ancora qui con noi per rivivere alcuni<br />
momenti che ci hanno accompagnati nella nostra crescita con te … ti<br />
ricor<strong>di</strong> mamma quando ti prendevamo in giro per farti togliere quel<br />
brutto “broncio” che mettevi quando si avvicinava l’ora del pranzo e<br />
della cena… e quando a volte ti sgridavamo perché non aprivi la bocca<br />
per mangiare come una bambina <strong>di</strong>spettosa??? Ma alla fine riuscivi sempre a farti coccolare<br />
e a farti fare mille carezze…<br />
Insomma una piccola donna che è riuscita a tirare avanti con tanti, ma tanti sacrifici una<br />
numerosa ed unita famiglia che ti ha tanto amata.<br />
L’ultima sera in cui sei stata tra noi con quella poca voce sei riuscita a <strong>di</strong>re: “Però ho fatto<br />
tutti bravi figli…” Tanti sono i ricor<strong>di</strong> in noi e nessuno potrà mai portarceli via…<br />
85 anni…MA LA MAMMA E’ SEMPRE LA MAMMA, anche se ormai siamo tutti gran<strong>di</strong> il dolore ci<br />
affligge… siamo qui uniti ora più che mai, per <strong>di</strong>rti ancora una volta:<br />
CIAO CARA MAMMA, <strong>TI</strong> VOGLIAMO BENE!<br />
La tua immagine è sempre viva nel mio pensiero,<br />
il ricordo del tuo sorriso è la mia forza.<br />
Sei stata un esempio <strong>di</strong> madre... una nonna stupenda..<br />
Ti amo mamma con tutto il cuore e tutta l’anima.<br />
Lucia Montanari, le nipoti Debora, Giulia e Arianna ed il genero Giulio.<br />
(Del Frate Anna nata il 30/11/1930 morta il 17/12/2010)<br />
SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO<br />
CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE<br />
SI desidero abbonarmi a : <strong>Campo</strong> de’ fiori (12 numeri) a 25,00<br />
I miei dati<br />
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“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />
Roma com’era<br />
Con il piano <strong>di</strong> Roma Capitale del 1883, la città muta profondamente la sua fisionomia.<br />
Ma l’apice delle trasformazioni urbanistiche si ha nel 1924 sotto il regime Fascista.<br />
La fontanella <strong>di</strong> Piazza Giudea, esterna al Ghetto, ne è un esempio,<br />
dato che venne spostata in Via del Progresso.<br />
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54<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana. Primi anni ‘50. Operai della Ceramica Artistica Santi e Pellegrini. In pie<strong>di</strong> da sx: Lucia Pace,<br />
Alvisia Alessandrini, Vincenza Costanzi, Luisa Brocchi, Luigi Paolelli, Luciano Ciappici, Lorenzo Dominici, Vincenzo...,<br />
Gino Santi (titolare insieme ad Otello Pellegrini della fabbrica). In basso da sx: Alberto Pellegrini, Bruna Gelanga,<br />
Viviana Cima, Celeste Speranza, Gianni Mattioli, Giorgio Pellegrini, Giovanni Bravini, Luigi Valletta.<br />
Civita Castellana - 1943.<br />
Sfollati a Corchiano.<br />
In pie<strong>di</strong> da sx:<br />
Ferminia Benedetti,<br />
Nazzareno Natili,<br />
Saverio Natili,<br />
Elena Natili,<br />
Eligio Natili.<br />
In basso da sx:<br />
Carlo ed Alvise Natili.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori
ei ricor<strong>di</strong><br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana. 1972-73. Squadra Rugby - Campionato serie D.<br />
In pie<strong>di</strong> da sx: Gianni Corazza, Telemaco Angeletti,<br />
Ermanno Lanzi, Romolo Angelozzi, Flaminio Marziani, Fabio Patrizi, Arcangelo Belloni, Sergio Tontoni, Luciano Soldateschi, Carlo Angeletti.<br />
In basso da sx: Francesco Giovannetti, Sergio Mancini, Roberto Fidaleo, Angelo Evangelisti, Pietro Lanzi, Giuseppe Profili, Fabrizio Flori.<br />
Foto tratta dal libro “50 anni <strong>di</strong> strani rimbalzi” <strong>di</strong> Ugo Bal<strong>di</strong>.<br />
55
56<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Fabrica <strong>di</strong> Roma.<br />
Anni ‘90.<br />
Da sx:<br />
cap. Stefano Pacelli,<br />
don Mario Mastrocola,<br />
Lamberto Alessandrini.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
Fabrica <strong>di</strong> Roma.<br />
Amni ‘70.<br />
In pie<strong>di</strong> da sx:<br />
Adriano De Angelis,<br />
Gianni Sciosci,<br />
Lino Rossi.<br />
In basso:<br />
“Lalletto”<br />
Foto concessa da<br />
A.D. Fabrica Calcio 2010.
ei ricor<strong>di</strong><br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />
Fabrica <strong>di</strong> Roma - Cresima del 1955. La foto è stata messa a <strong>di</strong>sposizione dal sig. Anetrini Giampiero.<br />
Da sx. (sono stati riconosciuti): 1° Fernando Cantagalli - 3° Giampiero Anetrini - 4° Domenico Anetrini .<br />
Civita Castellana.<br />
Primi anni del '900.<br />
Angelo Belloni alla centrale elettrica<br />
del laghetto <strong>di</strong> via Nepesina.<br />
Foto del nipote Massimiliano Belfi.
58<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
CARBOGNANO, ANNO 1908. Bambini dell’asilo.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />
ei ricor<strong>di</strong><br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Corchiano.<br />
2 Ottobre 1954.<br />
Delia e Giulio Clericetti<br />
consegnano<br />
le bomboniere<br />
del loro matrimonio,<br />
a fine pranzo,<br />
a Cesare Clericetti<br />
ed a tutti<br />
gli altri invitati.<br />
Corchiano.<br />
Fine anni ‘50.<br />
Prima Comunione<br />
<strong>di</strong> Prospero Prosperi,<br />
insieme a Plinio Zuppante<br />
e Renilde Prosperi.
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Sandro Anselmi<br />
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