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NOTIZIA L’EDITORIALE BOMBA BUDELLONI ALLA RISCOSSA<br />

Dedico il mio editoriale alle recenti provocazioni<br />

provenienti dalla revoca della scomunica<br />

ad alcuni vescovi della fraternità di san Pio<br />

X, fra cui Richard Williamson, che ha negato<br />

l’esistenza dello sterminio di massa nei lager<br />

nazisti. Tutto questo interagendo con il pezzo<br />

interno di Filippo Ciabatti e senza la pretesa<br />

di soddisfare i suoi dubbi.<br />

Innanzitutto, non risulta che ad oggi, 20 febbraio<br />

2009, il vescovo Williamson sia un pastore<br />

della Chiesa Cattolica Romana, anzi la<br />

stessa comunità ecclesiale di cui fa parte,<br />

pare lo abbia rimosso dall’incarico di educatore<br />

in un seminario lefevbriano. La revoca<br />

della scomunica da parte di Benedetto XVI è<br />

un gesto distensivo nei confronti di fratelli<br />

separati, nel desiderio di riassorbire uno scisma;<br />

essa nasce dalla richiesta fatta il 15<br />

dicembre 2008 dai 4 vescovi ordinati illecitamente<br />

da mons. Lefevbre nel 1988. Tale gesto<br />

attende, come già pubblicamente affermato<br />

in una nota della s. sede, una risposta<br />

chiara dai 4 vescovi appartenenti alla fraternità<br />

s. Pio X, circa l’accoglienza del magistero<br />

ecclesiale da Giovanni XXIII ad oggi (di cui,<br />

ed in sommo grado, fa parte il Concilio Vaticano<br />

II).<br />

Vorrei ricordare che la comunione fra i credenti<br />

in Cristo è un bene da perseguire con<br />

tenacia e forza all’interno della Chiesa, poiché<br />

il Signore stesso nel Vangelo di Giovanni,<br />

ha rivelato come essa sia manifestazione<br />

dell’autenticità della missione del Cristo e<br />

segno dell’intima unione con Lui. Il peccato di<br />

scisma, dunque, è uno dei peccati più gravi<br />

che si possano compiere. Lavorare per il recupero<br />

alla piena comunione cattolica di comunità<br />

scismatiche è dunque opera importante<br />

e parte della missione pontificia.<br />

Lo sconvolgimento di alcuni settori dell’ebraismo<br />

mi è parso francamente ingiustificato,<br />

viste le parole pronunciate da Benedetto XVI<br />

nella sinagoga di Colonia nel 2005 e ad Auschwitz<br />

nel 2006. Inoltre si è ancora una<br />

volta guardato alle questioni della Chiesa<br />

prima in chiave socio-politica e poi in quella<br />

squisitamente ecclesiale (cioè come questione<br />

interna che riguarda fondamentalmente la<br />

dimensione religiosa), tendente cioè a restaurare<br />

la comunione fra credenti in Cristo. Malignamente<br />

aggiungo: siamo sicuri che le prese<br />

di posizione anti vaticano siano state det-<br />

2<br />

tate da sentimenti limpidi? Don
Paolo<br />

Occorre anche dire, per contro,<br />

che forse stavolta la proverbiale prudenza<br />

della s. sede nell’operare è stata un po’ messa<br />

da parte.<br />

Riguardo ai commenti su internet, che non<br />

conosco, mi vengono da dire alcune cose: a<br />

volte mi è capitato di leggere commenti a<br />

svariati argomenti e, francamente, mi sono<br />

spesso sembrati superficiali, faziosi, quando<br />

non dettati da assoluta ignoranza o qualunquismo.<br />

Certo è importante che noi credenti, ed in<br />

particolare chi ha responsabilità nella Chiesa,<br />

impariamo a trattare con padronanza i mass<br />

media, ma non dobbiamo illuderci che sia<br />

possibile prevenire ogni fraintendimento: anche<br />

la comunicazione più limpida può essere<br />

mal compresa o strumentalizzata. La comprensione<br />

infatti è filtrata da orientamento ed<br />

onestà del cuore, dell’animo.<br />

Il fatto che intorno alla Chiesa ed al suo pensiero,<br />

alla sua dottrina e prassi di vita, ci sia<br />

terra bruciata dipende da tanti fattori. Fra<br />

questi c’è sicuramente la povertà e l’inadeguatezza<br />

della testimonianza di fede e carità<br />

dei credenti, laici compresi; purtroppo la perfezione<br />

non è di questo mondo, altrimenti non<br />

ci sarebbe bisogno del sacramento della Riconciliazione.<br />

Ci sono però altri fattori, quali<br />

un sospetto, se non opposizione, per partito<br />

preso a tutto ciò che dicono il papa ed i suoi<br />

collaboratori portati avanti da diversi opinion<br />

leaders (maestri di pensiero). Mi pare che<br />

anche il tanto osannato, da morto, Giovanni<br />

Paolo II sia stato aspramente criticato quando,<br />

da vivo, parlava di difesa della vita umana,<br />

della famiglia, del matrimonio, del valore<br />

della castità anche all’interno delle coppie.<br />

Quale assordante silenzio e malcelati mal di<br />

pancia quando scrisse in un’enciclica che<br />

anche il capitalismo non era forma economica<br />

perfetta, ma anzi poteva generare strutture<br />

di peccato!<br />

Sicuramente i pastori della Chiesa devono<br />

imparare ad utilizzare un linguaggio più moderno<br />

e diretto, capace di parlare alle nuove<br />

generazioni ed incidere nelle loro vite, ma il<br />

Vangelo non può essere fatto comprendere<br />

con un SMS (messaggino): ha bisogno di<br />

riflessione, di calma e di un cuore libero e<br />

ben disposto ad approfondire.

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