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NOTIZIA CARO
PREZZO BOMBA BUDELLONI ALLA RISCOSSA
Ho percorso Via Pistoiese dopo il 6 gennaio
devo dire che non è stato come prima,quel
piccolo tratto,quei pochi metri tra la rotonda e
l’albero con i fiori,sono diventati per me attimi
di riflessione e di sgomento. Qualche anno fa
mentre facevo colazione in un bar prima di
raggiungere l’ospedale,ascoltavo alcuni signori
che commentavano così la morte di un
ragazzo in un incidente stradale:”Gli sta bene
!Chissà come correva!” Sapevo dell’incidente
e sapevo pure che i genitori avevano deciso
di donare gli organi, ho smesso di bere il mio
cappuccino ed in malo modo mi sono rivolto
verso quei signori: ”Ma come fate a parlare
così?” dissi, “cosa ne sapete di questo ragazzo,
del dolore della famiglia? E se fosse stato
uno dei vostri cari ad uscire di strada e rimetterci
la vita, il vostro giudizio sarebbe lo stesso?
Con chi vi arrabbiereste? La disperazione,
l’amore per lui sarebbe diverso a seconda
della velocità dell’auto? Questo ragazzo
sta pagando un caro prezzo ed i suoi familiari
stanno compiendo un atto di amore estremo,
l’ultimo e doloroso che possono compiere
affinché il loro ragazzo almeno non sia morto
invano e forse i suoi organi saranno donati a
qualcuno che avrebbe commentato la notizia
così come avete fatto voi.” Non mi sono mai
più fermato in quel bar.
La notte della Befana
una rotonda, un
albero, l’alcool ma
sicuramente la velocità
hanno ucciso
tre ragazzi e sconvolto
le loro famiglie
che tuttavia hanno
deciso di donare gli
organi. Eseguo, per
la mia professione,
prelievi e trapianti di
rene da svariati
anni, ma questa
volta quando ho
saputo che avrei
dovuto trapiantare il
rene prelevato ad
uno di questi ragazzi
confesso che la
cosa mi ha provocato
non solo ansia
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ma una profonda tri- Eugenio
Dattolo
stezza ,mista a sensazione
di impotenza che non avevo mai provato
prima come medico ma ancor più come
genitore.
All’aspetto tecnico e pertanto arido dell’intervento
si è mescolata “pìetas”, rabbia ma soprattutto
riflettevo sulle nostre responsabilità.
Responsabilità genericamente addebitate alla
società all’alcool e, secondo alcuni, alla scuola.
Troppo comodo pensare che è sempre colpa
di qualcos’altro o di qualcun altro; non continuiamo
ad auto assolverci. Per chi crede alla
fatalità doveva succedere e niente avremo
potuto o potremmo fare affinché certe cose
non avvengano,ma mettiamocela tutta affinché
non succeda!!
La mia vuole essere solo una testimonianza;
non ho giudizi da esprimere o ricette miracolose
da prescrivere, la morte violenta di un
ragazzo non è solamente una “scomparsa”,
ma una sconfitta per tutti noi.
Donare gli organi è un atto d’amore estremo
ma è pur sempre un caro prezzo pagato alla
vita.