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NOTIZIA LEZIONI DI CIOCCOLATO BOMBA BUDELLONI ALLA RISCOSSA Commedia del 2007 di Claudio Capellini, tra il cast possiamo notare la presenza di Luca Argentero. Luca ha cominciato la sua carriera nel mondo dello spettacolo partecipando al Grande Fratello e ha sfatato il luogo comune che i concorrenti del GF non sanno fare nulla. Tra i ruoli interpretati evidenziamo la serie televisiva “Carabinieri”, il film “Saturno Contro” e il recente “Solo un Padre”. Passando alla trama, la pellicola racconta di Mattia, giovane e “taccagno” imprenditore edilizio, il cui motto è “il massimo guadagno al minor prezzo”. Disgraziatamente un suo operaio cade dal tetto (il cantiere era senza i ponteggi di sicurezza) ed è costretto a portare un gesso dalla vita in su. Questo inizio di film ci porta a un tema per nostra sventura molto attuale: la sicurezza sul lavoro. Le cosiddette morti bianche sono notizie pressoché quotidiane senza contare quegli incidenti che causano danni temporanei o permanenti. Questo film apre però una riflessione: è tutta colpa degli imprenditori? Queste persone devono rifarsi ad un budget per eseguire una determinata opera e se sforano, qualche punto dovranno tagliare: anche se quando si parla di sicurezza non si dovrebbe scendere a compromessi. Mattia a questo punto, per non farsi denunciare dall’operaio ferito, deve seguire fingendosi lui un corso di produzione del cioccolato organizzato dalla “Perugina”. 12 Deve trasformarsi Marco Giacomelli da giovane e promettente impresario a un povero operaio egiziano. Crea uno spunto di riflessione sull’incontro tra due culture: quella italiana e quella musulmana. Sebbene differenti negli stili di vita e nelle abitudini non sono poi così diverse. Nel contempo apre uno stralcio sulla situazione degli immigrati. Si vedono molti luoghi comuni: dal non avere il permesso di soggiorno al classico venditore ambulante di rose. Tornando alla trama Mattia si innamora di Cecilia(Violante Placido): si potrebbe dire che galeotto fu il cioccolatino. E’ secondo il mio modesto avviso un film che mette d’accordo gli amanti delle storie d’amore e quelli che non le sono, sebbene la presenza di dolci non manchi, la storia non è così zuccherosa. Come concludere questo articolo se non parlando di quello che è alla base di tutto: il cioccolato. Questo alimento, considerato cibo degli dei, era utilizzato sin dai tempi dei precolombiani dai quali veniva consumato solo in occasione d’importanti eventi. Il cioccolato è stato fonte d’ispirazione per molti film(per esempio “Chocolat” o “La Fabbrica di Cioccolato”). Numerose sono le sue proprietà: da quelle antiossidanti a quelle afrodisiache(per citarne solo alcune). Si scopre inoltre attraverso questa pellicola gli innumerevoli tipi di ciocstrafare nella sua consumazione durante e
NOTIZIA CHIESA DI SAN PAOLO APOSTOLO BOMBA BUDELLONI ALLA RISCOSSA “… sono lieto di annunciare ufficialmente che all’Apostolo Paolo dedicheremo uno speciale Anno Giubilare, dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009 in occasione del bimillenario della sua nascita!” Benedetto XVI. In via del Palazzuolo, tra via della Scala e Borgo d’Ognissanti, detta di San Paolino, si trova una tra le più antiche chiese fiorentine, in un antico quartiere popolato da artigiani e caratterizzato ancora oggi da numerose botteghe di antiquariato e dell’arte della scagliola. Mi pare giusto portare all’attenzione di tutti questo edificio di antica e profonda devozione. Infatti, la sua fondazione si stabilisce tradizionalmente nel 335, ma si hanno notizie certe solo nel 1094. La chiesa fu subito convento:all’inizio dei Domenicani, nel 1221 dei Minori osservanti, fra ‘400&’500 dei Canonici del Duomo, ed infine,nel 1618,dei Carmelitani Scalzi, che nel 1669 iniziarono importanti lavori di ristrutturazione sovvenzionati dal Granduca Cosimo II e diretti dall‘architetto Giovan Battista Balatri, che la ruotò di ben 90° rispetto all‘originale. Pochi sanno, inoltre, che nel 1485 Angiolo Ambrogini, il Poliziano, ne fu Priore. L’ attuale facciata, semplice e spoglia e con tre portali, corrisponde all’antico fianco sinistro della chiesa ed evidenzia nella struttura tre passaggi di edificazione: la parte inferiore romanica, la muratura rinascimentale e la parte superiore con il paramento di epoca barocca. Sopra il portale centrale si trovano quattro stemmi, tra i quali uno particolarmente interessante, il più piccolo, perché in terracotta policroma invetriata, con l'arme dei Pandolfini posto entro una ghirlanda vegetale retta da due cherubini. Gli altri tre stemmi di marmo appartengono invece a papa Leone X (al centro), al cardinale Giulio de’ Medici (poi papa Clemente VII, a sinistra) e ai Canonici del Duomo (a destra). L’interno è a navata unica a croce latina con volta a botte e cappelle laterali. Nell’intersezione dei bracci si trova un’elegante cupola che ben accompagna le altre più famose della città. L'aspetto risa- Erica Romano le completamente agli interventi fra ’600 e ’700 (non ci sono tracce visibili delle strutture precedenti), con un singolare stacco fra la parte inferiore, dove si aprono le cappelle, gli altari, i dipinti e le sculture, e la parte superiore, quasi completamente disadorna, dove spiccano solo alcuni elementi architettonici bianchi sull'intonaco verde chiaro. Poco usuale per Firenze è la presenza di un camminamento al primo piano che passa sopra le cappelle laterali e che si affaccia sulla navata e sull'altare centrale per mezzo di terrazzini balaustrati che ricordano i palchetti teatrali. Oggi rimane ancora a margine degli itinerari turistici principali, relegata nel novero di quei beni culturali classificati come minori che spesso, come in questo caso, tali non sono. Nel 2008 sono terminati i restauri che oltre a collocarla in un più ampio contesto di recupero dell’intera area, hanno 13
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