Panorama Impos - Prima - Ultima.indd - Edit

Panorama Impos - Prima - Ultima.indd - Edit Panorama Impos - Prima - Ultima.indd - Edit

10.06.2013 Views

16 Panorama Personaggi di tematica istriana, triestina, fi umana e dalmata, di un’invidiabile collezione di cartoline d’epoca (500 e più esemplari antecedenti il 1940) e una cospicua collezione etnografi ca fatta di oggetti usati in passato che vanno dall’ambito della campagna a quello della casa. Due parole sulle cartoline. Ce n’è una, tra le tante, più “preziosa”? Pensa di renderle accessibili al pubblico? ”Ho iniziato a raccogliere le cartoline d’epoca in concomitanza con l’iscrizione all’Università. Le ho trovate soprattutto negli antiquariati e mercatini di Trieste, ma anche nelle aste su internet. Tra queste mi è particolarmente cara una del 1904, spedita da Portole ad Alessandria d’Egitto. Sto realizzando un mio sito sull’Istria che avrà il compito di presentare e riassumere quanto fatto sino ad ora e aiutare la divulgazione e la documentazione dei patrimoni dell’amata penisola. Su questo sito troveranno posto anche tutte le cartoline che così potranno essere viste anche dal pubblico”. Per ciò che riguarda la sua collezione etnografi ca, fatta di oggetti e utensili antichi di varia natura, credo possa essere interessante renderla accessibile al pubblico, soprattutto ai bambini e ai ragazzi delle scuole. Lo crede realizzabile come progetto? ”Per il momento questi oggetti, raccolti sempre nel corso degli anni mediante il lavoro sul campo e alle donazioni di persone di buona volontà, si trovano sparsi in luoghi diversi vista la mancanza di uno spazio che possa accoglierli interamente. Ho proposto, alcuni anni fa, alla municipalità di Umago di allestire una mostra etnografi ca permanente a Seghetto, ma non ho trovato riscontro. Visto che non sono uno che si lascia scoraggiare facilmente, ho riproposto recentemente l’idea ai comuni di Grisignana e Portole che si sono dimostrati ben lieti e disponibili a creare dei centri espositivi che tutelino il prezioso patrimonio dei nostri nonni e bisnonni”. Le stanzie attendono studi più approfonditi Di quali argomenti storici si occupa in questo periodo, oltre a quelli relativi alla tesi? ”Dal 1.mo maggio 2002 sono titolare di una ditta che è attiva nell’ambito culturale, registrata per ricerche storiche e d’archivio, pubblicazione di libri, creazione di banche dati e implementazioni su internet. Per accompagnare il lavoro intellettuale con attività di carattere manuale, mi sono specializzato nella sistemazione di aree verdi abbandonate negli ambienti rurali, ovvero nei paesini. Negli ultimi tempi mi sono dedicato allo studio dell’architettura rurale che mi ha permesso, tra l’altro, di effettuare una ricerca dettagliata riguardante l’architettura rurale del paese di Vergnacco nel Comune di Gri- Il mare intorno a Umago è di notevole interesse sotto l’aspetto archeologico. Nella foto: uno scorcio dei resti dell’abitato di Sipar signana. Realizzato per conto del Co- Qmune, è uno studio del patrimonio rurale, ovvero degli edifi ci presenti nel paese, nel quale sono stati elaborati e documentati uno ad uno tutti gli edifi ci che compongono la località, sulla base di schede specifi che realizzate da me per questo progetto. Lo studio aveva per compito la documentazione dello stato presente delle cose, come elemento propedeutico alla conservazione e al restauro dell’intera località. Altro aspetto che mi interessa in modo particolare sono le stanzie. Anche se molto numerose in questa zona, ricche di storia agraria e di vita, sono state poco studiate. Senza la conservazione della memoria storica vivente sarà molto diffi cile comprendere bene il mondo istriano moderno. In tal senso un mio contributo alla salvaguardia delle tradizioni nell’Istria nord-occidentale è la raccolta di oltre 400 soprannomi di persone o famiglie, organizzati geografi camente, che sto preparando per la pubblicazione. Un altro tema al quale intendo dedicarmi in futuro è quello della storia del turismo in Istria”. Secondo lei, si dà suffi ciente importanza, anche in termini economici, alla ricerca storica in Istria? ”Mi pare che negli ultimi anni si siano fatti progressi per ciò che riguarda la ricerca storica. Credo in ogni caso, in base alle mie esperienze, che tutto dipende dall’interesse personale e dalla volontà di collaborare dei vari enti (comuni e città). Vorrei rile-

vare a questo proposito la sensibilità nei confronti delle mie ricerche e proposte dimostrate dai sindaci dei Comuni di Portole e Grisignana, rispettivamente i signori Aleksander Krt e Rino Duniš, e della direttrice dell’Ente Comunale per il Turismo di Verteneglio, Cristina Vojić Krajcar”. Quali sono, secondo lei, i temi storici istriani dei quali si sa ancora poco e ai quali bisognerebbe dedicare più spazio? ”Come ho detto sopra, le stanzie, seppur numerose, non sono state ancora trattate in modo adeguato. Accanto a ciò, possiamo aggiungere tutta una serie di ‘temi’ che non sono stati elaborati in modo preciso e ordinato e per i quali manca un concreto lavoro sul campo fatto soprattutto di documentazione sistematica. Sono beni che in molti casi non sono inoltre tutelati dalla legge: mi riferisco ai capitelli, portoni, portali, fi gure apotropaiche, ecc. La chiave, secondo Nell’area istriana vi è un gran numero di chiese e cappellette. Nella foto: Mondellebotte, nel Parentino me e ci tengo a ribadirlo, sta proprio nel lavoro fatto sul campo con una adeguata catalogazione e documentazione sistematica”. Profondamente grato a Mariano Maurović Le città e i comuni del Buiese danno suffi ciente risalto alla conservazione, la tutela e la promozione a scopi turistici del proprio patrimonio storico e archeologico? ”Credo di aver già risposto in parte a questa domanda, ma è anche vero che si può fare sempre e ancora meglio. Forse in questa sede bisognerebbe addurre un magnifi co esempio di unione tra recupero del bene storico, archeologia, industria e promozione turistica nell’apertura del Museo del vino a Verteneglio nella sede del vecchio mulino, l’unico, credo, così ben conservato in tutta la Penisola”. C’è una personalità, tra tutte quelle che ha incontrato, che l’ha aiutata e sostenuta in modo particolare? ”La persona alla quale sono più legato in questo senso, è uno storico per passione che purtroppo ora non c’è più, il signor Mariano Maurović di Montona. Con lui ho trascorso ore e giornate intere, al telefono o di persona a scambiarci idee. Se oggi la mia passione è tale, lo devo anche a lui. Egli ha saputo consigliarmi, incoraggiarmi nei momenti diffi cili che accompagnano la vita di chi, come lui, era appassionato anche di quella storia ‘minore’, fatta di ricerche, cartoline, ‘indagini’ fatte sul campo e nei campi. Mi ha dato molte idee per diversi progetti che, grazie al suo supporto, ho realizzato. Si dice che gli amici si riconoscono nel momento del bisogno e così ha fatto lui quando, Personaggi a poche ore dall’inaugurazione della mostra sugli Autori umaghesi, ormai disperato e in preda all’emozione non sapevo più dove girarmi né da dove cominciare, si è presentato lui e in breve tempo ha sistemato tutti i libri al proprio posto”. Una domanda che faccio sempre a chi, come lei, ama l’Istria e si defi nisce istriano: cosa vuol dire essere istriani e quale potrebbe essere il futuro della nostra Penisola? ”L’istrianità, secondo me, è la compenetrazione tra diverse culture, e sento in me, in effetti, la presenza di queste diverse entità, Questo, credo, è un sentire comune a tutti quelli che si defi niscono istriani. Un’altra caratteristica è la tolleranza verso l’altro e la capacità di cogliere positivamente quanto di buono l’altro ci può dare. Le parole d’ordine invece per ciò che riguarda il futuro della Regione sono uno sviluppo ecosostenibile con riferimento ai desideri, proposte e necessità dei singoli cittadini, con l’implementazione di quanto già presente, e qui intendo la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e la fruizione dell’ambiente naturale. Tutto questo infi ne collegato allo sviluppo di un turismo consapevole”. ● Panorama 17

vare a questo proposito la sensibilità<br />

nei confronti delle mie ricerche e proposte<br />

dimostrate dai sindaci dei Comuni<br />

di Portole e Grisignana, rispettivamente<br />

i signori Aleksander Krt e<br />

Rino Duniš, e della direttrice dell’Ente<br />

Comunale per il Turismo di Verteneglio,<br />

Cristina Vojić Krajcar”.<br />

Quali sono, secondo lei, i temi<br />

storici istriani dei quali si sa ancora<br />

poco e ai quali bisognerebbe dedicare<br />

più spazio?<br />

”Come ho detto sopra, le stanzie,<br />

seppur numerose, non sono state<br />

ancora trattate in modo adeguato.<br />

Accanto a ciò, possiamo aggiungere<br />

tutta una serie di ‘temi’ che non sono<br />

stati elaborati in modo preciso e ordinato<br />

e per i quali manca un concreto<br />

lavoro sul campo fatto soprattutto<br />

di documentazione sistematica. Sono<br />

beni che in molti casi non sono inoltre<br />

tutelati dalla legge: mi riferisco ai<br />

capitelli, portoni, portali, fi gure apotropaiche,<br />

ecc. La chiave, secondo<br />

Nell’area istriana vi è un gran numero<br />

di chiese e cappellette. Nella<br />

foto: Mondellebotte, nel Parentino<br />

me e ci tengo a ribadirlo, sta proprio<br />

nel lavoro fatto sul campo con una<br />

adeguata catalogazione e documentazione<br />

sistematica”.<br />

Profondamente grato<br />

a Mariano Maurović<br />

Le città e i comuni del Buiese<br />

danno suffi ciente risalto alla conservazione,<br />

la tutela e la promozione<br />

a scopi turistici del proprio patrimonio<br />

storico e archeologico?<br />

”Credo di aver già risposto in parte<br />

a questa domanda, ma è anche vero<br />

che si può fare sempre e ancora meglio.<br />

Forse in questa sede bisognerebbe<br />

addurre un magnifi co esempio di<br />

unione tra recupero del bene storico,<br />

archeologia, industria e promozione<br />

turistica nell’apertura del Museo del<br />

vino a Verteneglio nella sede del vecchio<br />

mulino, l’unico, credo, così ben<br />

conservato in tutta la Penisola”.<br />

C’è una personalità, tra tutte<br />

quelle che ha incontrato, che l’ha<br />

aiutata e sostenuta in modo particolare?<br />

”La persona alla quale sono più<br />

legato in questo senso, è uno storico<br />

per passione che purtroppo ora non<br />

c’è più, il signor Mariano Maurović<br />

di Montona. Con lui ho trascorso ore<br />

e giornate intere, al telefono o di persona<br />

a scambiarci idee. Se oggi la mia<br />

passione è tale, lo devo anche a lui.<br />

Egli ha saputo consigliarmi, incoraggiarmi<br />

nei momenti diffi cili che accompagnano<br />

la vita di chi, come lui,<br />

era appassionato anche di quella storia<br />

‘minore’, fatta di ricerche, cartoline,<br />

‘indagini’ fatte sul campo e nei<br />

campi. Mi ha dato molte idee per diversi<br />

progetti che, grazie al suo supporto,<br />

ho realizzato. Si dice che gli<br />

amici si riconoscono nel momento<br />

del bisogno e così ha fatto lui quando,<br />

Personaggi<br />

a poche ore dall’inaugurazione della<br />

mostra sugli Autori umaghesi, ormai<br />

disperato e in preda all’emozione non<br />

sapevo più dove girarmi né da dove<br />

cominciare, si è presentato lui e in<br />

breve tempo ha sistemato tutti i libri<br />

al proprio posto”.<br />

Una domanda che faccio sempre<br />

a chi, come lei, ama l’Istria e si defi<br />

nisce istriano: cosa vuol dire essere<br />

istriani e quale potrebbe essere il<br />

futuro della nostra Penisola?<br />

”L’istrianità, secondo me, è la<br />

compenetrazione tra diverse culture,<br />

e sento in me, in effetti, la presenza di<br />

queste diverse entità, Questo, credo,<br />

è un sentire comune a tutti quelli che<br />

si defi niscono istriani. Un’altra caratteristica<br />

è la tolleranza verso l’altro e<br />

la capacità di cogliere positivamente<br />

quanto di buono l’altro ci può dare.<br />

Le parole d’ordine invece per ciò che<br />

riguarda il futuro della Regione sono<br />

uno sviluppo ecosostenibile con riferimento<br />

ai desideri, proposte e necessità<br />

dei singoli cittadini, con l’implementazione<br />

di quanto già presente, e<br />

qui intendo la tutela e la valorizzazione<br />

del patrimonio culturale e la fruizione<br />

dell’ambiente naturale. Tutto<br />

questo infi ne collegato allo sviluppo<br />

di un turismo consapevole”. ●<br />

<strong>Panorama</strong> 17

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!