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FX OPZIONI
Possiamo dire che Una opzione di tipo Call diminuisce
di valore all’aumentare del valore dello Strike. Il
contrario è vero per una opzione di tipo Put.
σ (sigma) = la varianza percentuale istantanea del
logaritmo del prezzo del titolo sottostante, espressa
anch’essa su base annua. Questo è l’elemento che
rappresenta la Volatilità. Se pensiamo alla volatilità
come alla “mancanza di certezza” oppure alla
“imprevedibilità” dell’evento futuro, va da se che
maggiore sia questo elemento, maggiore sarà il prezzo
del diritto.
Se il sottostante si muove molto durante la giornata o
durante un anno, infatti, ci saranno più possibilità che
tali variazioni portino l’opzione a scadere generando
profitto.
Viceversa, se il prezzo rimane pressoché stabile, la
volatilità sarà minore e minori le possibilità di avere
un utile a scadenza.
t (il tempo, la durata del contratto) : è quasi superfluo
sottolineare che un tempo maggiore generi maggiori
possibilità di scadere con profitto rispetto ad un tempo
inferiore: in un giorno possono accadere determinati
livelli di movimento, ma mai tanto ampi come quelli
che arrivano in un anno.
Il tasso di finanziamento (normalmente si calcola il
risk free rate sul periodo) e’ quello che occorre per
calcolare il prezzo a termine dal quale parte tutto il
calcolo del valore dell’opzione.
Per un opzione su divise, intervengono 2 tassi, uno
a credito ed uno a debito, relativi alle due divise
coinvolte, ma facendo la sottrazione dei due abbiamo
nuovamente un tasso (differenziale) da immettere
nella formula.
Da sottolineare che il tasso della seconda divisa agisce
esattamente come il dividendo nelle azioni con stacco
dividendo abbassando il livello del prezzo a termine.
Di seguito una tabella riepilogativa delle variazioni
dei parametri e di come impattano sul prezzo delle
opzioni:
0 FX TRADER MAGAZINE Luglio - Settembre 2009
Ricapitolando:
L’opzione si consuma e a parità di condizioni diminuisce
di valore al passare del tempo.
Le Call si apprezzano e deprezzano in maniera
direttamente proporzionale al sottostante, le Put in
maniera inversamente proporzionale.
Le seconde sono quindi utili per temporanee (o
definitive) coperture del sottostante se si teme un
deprezzamento, le seconde per garantirsi da eccessivi
rialzi del sottostante in caso lo si debba comperare (per
esempio per fare fronte al pagamento di una partita di
divisa estera per un importatore).
Se aumentano le oscillazioni del sottostante (crescita
della volatilità il prezzo può aumentare compensando o
sovraperformando il passare del tempo (l’opzione vale
di più che il giorno precedente).
Utilizzare derivati per coprire il rischio di cambio può
sembrare eccessivamente costoso in certi momenti
ma nel lungo periodo per un’azienda industriale o
commerciale è comunque più importante avere un
prezzo certo del materiale che risparmiare una cifra
pari al 1 o 2% del prezzo stesso.
Un movimento contrario violento esporrebbe a rischi
di trovare prezzi peggiori a scadenza che possono
superare il ricarico che il mercato permette di applicare
alle merci importate (o esportate).
Marco Sturlese
Lezione 3 nella prossima edizione di FX Trader Magazine