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Pricing delle opzioni
di tipo Europeo
In questa seconda puntata del nostro viaggio per le
opzioni, esamineremo la formula di pricing per le
opzioni di tipo Europeo (esercitabili solo a scadenza)
e le variabili che intervengono ad influenzarla, sempre
cercando di mantenere al minimo la parte numerica
e di formule, per privilegiare la logica che porta a tali
valutazioni.
Questa è la formula per la valutazione di una opzione
di tipo Call …..
e queste sono le definizioni di d1 e d2 , con sigma la
varianza del logaritmo del prezzo su base annua.
Va da se che non è proprio una matematica per la prima
elementare …
OPZIONI
FX
Prendiamo per certo che la formula sia comunque, con
i suoi limiti e le sue assunzioni un modo accettabile per
valutare una opzione, ma soprattutto sia lo standard di
mercato per prezzarla, e limitiamoci da utenti finali a
vedere che parametri vengono immessi nella formula da
colui che deve prezzare una opzione e come impattino
nella stessa.
St = il prezzo del sottostante. La nostra opzione in
quanto titolo derivato, cambia valore al variare del
sottostante. Intuitivamente, se un titolo vale 100 ed
ho comprato il diritto di acquistarlo a 100 , tale diritto
avrà solamente una componente di “valore temporale”
mentre se il titolo sale a 110, i 10 punti di salita
produrranno “valore intrinseco” per tale diritto, che si
apprezzerà. Parimenti la discesa del titolo a 90, farà si
che il ritirarlo a 100 divenga molto meno interessante
e si deprezzerà.
Generalizzando, il salire del sottostante fa apprezzare
l’opzione di tipo Call e la discesa del sottostante la fa
deprezzare. Il contrario avviene per l’opzione di tipo
Put.
k = prezzo di esercizio. Per lo stesso ragionamento
intuitivo di cui sopra, aumentando il valore dello
strike di una opzione di tipo Call, il valore dell’opzione
diminuisce in quanto diventa meno probabile che
a scadenza tale opzione generi un profitto per il
compratore.
FX TRADER MAGAZINE Luglio - Settembre 9