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Costruire affidabili trading Systems
Nell’ultimo articolo, abbiamo
introdotto l’idea di costruire affidabili
Trading Systems e discusso alcune delle
caratteristiche dei Mercati FX e Futures,
parlando del comportamento dei cambi
come unico, seppur non casuale. Questo
articolo analizza la prima sfida che ci si
trova ad affrontare nella costruzione di
un trading system, cioè come costruire un
attendibile database storico dei prezzi.
Se dovessimo discutere del mercato
dei futures, ciò sarebbe relativamente
semplice in quanto in ogni momento per
un determinato ammontare è quotato
un solo prezzo disponibile
per ogni scambio e per ogni
controparte.Il mercato FX è
piuttosto singolare.
Pur essendo di gran lunga
il mercato più liquido
al mondo, è anche il più
frammentato. Senza un
mercato regolamentato
centrale ogni banca quota
il proprio prezzo, per ogni
coppia di valute. Quindi,
in ogni dato momento,
EURUSD potrebbe essere teoricamente
quotato 1.3340/42 in una banca,
1.3339/41 in un’altra e 1.3341/43 in una
terza, ognuna con la propria piattaforma
elettronica di trading, anche detta
ECN (Electronic Communication
Network). Un numero sempre maggiore
di ECN competono per la liquidità,
Parte 2 – Trovare una buona fonte di dati storici
“Reminescenze di un trader FX…”
dove le controparti “buy side” possono
immettere i propri prezzi nei sistemi. Ciò
rende impossibile costruire un database
storico dei prezzi infragiornalieri che sia
veramente pulito ed accurato. In ogni
caso, anche se frammentato il mercato
elettronico attuale è avanti anni luce
rispetto a pochissimi anni fa.
in principio – voice brokers
Prima della nascita delle piattaforme
ECN, la maggior parte degli scambi
FX era conclusa al telefono, con un
trader seduto ad una scrivania, proprio
come l’autore tempo addietro, con una
mezza dozzina di broker che gridavano
i prezzi.
Per esempio un DollarMark (Dollaro
Americano contro Marco tedesco)
spot-dealer (l’autore nasce prima
dell’avvento dell’Euro) poteva avere
TRADING SYSTEMS FX
una broker box che gridava: “trenta,
trentacinque in cinque” ed un altro:
“trenta, trentaquattro, tre contro
cinque”, etc. con “tre contro cinque” a
significare la dimensione, in milioni, per
i quali un prezzo era valido (sugli altri
mercati si direbbe la profondità), senza
citare la “big figure”, la figura, ovvero il
secondo decimale nel caso dell’allora
DollaroMarco ed oggi EuroDollaro.
Ogni trader, per ogni coppia di
valute, spesso aveva parecchi box (gli
altoparlanti viva voce dei telefoni) che
gridavano prezzi simili e da qui nasce
l’immagine classica di un
trading floor di una banca,
in una cacofonia di voci e
rumori. La realtà è molto
diversa ai giorni nostri, con i
voice brokers che sono stati
quasi interamente sostituiti
dagli ECN.
Al tempo dei voice brokers,
parte dell’arte dello spot
dealer era di riconoscere la
voce del broker con il miglior
prezzo, per l’ammontare
desiderato. Come junior trader quella
era probabilmente la cosa più difficile da
imparare. A complicare le cose, la voce
del broker poteva non essere sempre la
stessa; qualcuno andava a mangiare, era
in vacanza, o semplicemente era via per
qualche minuto, magari per una sosta
alla toilette..
FX TRADER MAGAZINE Luglio - Settembre 2