manuale di per i broker - Trading Team.net

in valuta estera, il GDP ha segnato
un -18% per il 2008 e una flessione
altrettanto drammatica sembra
probabile per il 2009.
Il deficit delle partite correnti ha
raggiunto un record di 25% del GDP,
il debito privato con l’estero è salito
al 130% del GDP e con la valuta
legata all’Euro c’è stata una perdita
di competitività per di più esacerbata
dalle recenti svalutazioni di valute
dell’Est Europeo. Una situazione
che per alcuni versi ricorda quella
vissuta (non con lieto fine) nel 2008
dall’Islanda. Al momento le autorità
locali, con il supporto di EU e IMF
si dicono totalmente determinate
a difendere la valuta. Un pacchetto
di aiuti era stato già definito lo
scorso anno (7.5 miliardi di Euro) a
fronte di un budget deficit che non
superasse il 5% per il 2009. Ma con
la attuale contrazione dell’economia,
più pesante delle attese, stime recenti
vedevano il deficit arrivare al 12%.
Si rendono quindi necessari ulteriori
tagli di bilancio per riportarlo a circa
il 7%. La disoccupazione ha già
raggiunto il 14%. In molti si chiedono
se questa ferma determinazione a
difendere la valuta non rischi di essere
una cura peggiore del male: economia
a pezzi e una invariata necessità di
svalutare in seguito. Esattamente
quello che fu costretta alla fine a fare
l’Argentina nel 2001 (vedi recente
articolo di Rubini sul FT).
Alcuni sostengono che una
svalutazione tempestiva (il 30% è
quanto suggerito dagli economisti),
accompagnata da una procedura
straordinaria di ingresso nell’Euro,
potrebbe essere una strada migliore
che una difesa ad oltranza. In ogni
caso la situazione è delicata ed incerta.
E potrebbe generare ripercussioni nel
mercato FX. Vediamo dove.
Svezia: le banche svedesi sono
notoriamente esposte alle economie
MACRO ECONOMIA FX
baltiche (lo stesso settore bancario è
per la maggior parte posseduto dalle
principali banche svedesi). Infatti
molte fluttuazioni nella Corona
recentemente sono state prodotte da
acuirsi e rilassarsi delle tensioni citate
in Lettonia e negli altri paesi Baltici.
Est Europeo: qui il legame è meno
‘reale’. Comunque HUF e PLN sono
stati usati come proxy più liquidi per
giocare sulla svalutazione (o resistere
alle previsioni di svalutazione). La
logica del contagio prevede che in
caso rottura del cambio fisso del Lat
e conseguente coinvolgimento delle
valute di Estonia e Lituania, la moneta
della Bulgaria (anch’essa legata
all’Euro) sarebbe trascinata nella
stessa sorte, nonostante fondamentali
economici non certo così disastrosi
(deficit delle partite correnti a livelli
‘baltici’, 26% GDP, ma contrazione
prevista dell’economia per il 2009
a solo -1.6%). Poi si passerebbe a
Romania con inevitabili tensioni,
dovute anche all’esposizioni comune
del settore bancario privato (tedesco,
austriaco, italiano, greco), in tutto
l’Est Europeo.
Sono meccanismi di causaeffetto
certamente estremi ed è
oggettivamente difficile possano
anche in caso di ‘disastro baltico’
avere effetti permanenti di mediolungo
periodo, ma è importante
monitorare la situazione se siamo
interessati ai movimenti FX della
periferia europea.
Alessandro Balsotti
FX TRADER MAGAZINE Luglio - Settembre 11