manuale di per i broker - Trading Team.net

FX MACRO ECONOMIA
A fine 2008 toccando quota 0,9800,
sembrava che la parità tra Euro e
Pound fosse inevitabile. Impressione
rinnovata a gennaio e a marzo
(annuncio di Quantitave Easing da
parte della BOE): il cross Eur/Gbp
trovava nuova forza per ritentare
l’upside, fermandosi però a 0,9500.
Da metà marzo iniziava una marcia
di rafforzamento inarrestabile per
la valuta britannica, ancora più
evidente contro il Dollaro. Gli scenari
più funesti per l’economia inglese
(che avevano parecchi sostenitori,
ricordiamo tra tutti Jim Rogers
con il suo ‘all rats have to abandon
the sterling sinking ship’) erano
- evidentemente lo possiamo dire
solo a posteriori - già scontati a quei
prezzi vicini alla parità. In più i ‘verdi
germogli’ così popolari nel secondo
trimestre sembrano aver goduto di
un clima particolarmente favorevole
oltremanica: oggettivamente i dati
economici (indicatori di fiducia,
disoccupazione, prezzi delle case,
10 FX TRADER MAGAZINE Luglio - Settembre 2009
vendite al dettaglio) hanno sorpreso in
positivo, indicando come l’economia
inglese possa essere in vantaggio
nell’uscita dalla recessione.
Il mercato ha comunque continuato
a provare, testardamente, a vendere
GBP quando ha ritenuto di avere
delle buone ragioni per farlo.
- In Aprile, dopo l’annuncio del
pesantemente criticato Budget 2009
di Alistair Darling (tra il 22 e il 24
Aprile Eur/Gbp da 0,8800 a 0,8940).
- In Maggio, dopo le
dichiarazioni dovish della Bank of
England (7 Maggio) e in seguito
all’abbassamento dell’outlook da
stabile a negativo sul debito UK da
parte di S&P (21 Maggio).
- Prima del week-end elettorale
di inizio Giugno, quando una crisi
politica per il governo di Gordon
Brown sembrava imminente (ultimo
rantolo dei ribassisti Sterlina con
Eur/Gbp da 0,8600 a 0,8860).
Grafico 3. La Corona Svedese e il problema ‘Baltico’.
Niente da fare per i detrattori del
Pound. Una chiara dimostrazione di
forza. Eur/Gbp ha rotto al ribasso
la media mobile a 200 giorni (poco
sopra a 0,8600) e i precedenti minimi
dell’anno a 0,8638 (10 Febbraio) per
quella che ormai appare a molti una
chiara inversione di trend.
i paesi baltici e la periferia europea
Una situazione su cui tenere i radar
ben accesi è quella dei paesi baltici:
Lettonia, Lituania, Estonia. Questi
paesi hanno le monete vincolate
all’Euro. La situazione più a rischio
è quella della Lettonia (la cui valuta
il Lat è in realtà libera di fluttuare in
una banda ristretta di +1/-1% verso
la parità di 0.7028 contro Euro).
Dopo anni di boom economico sulle
fragili fondamenta dell’abbondante
liquidità mondiale e dell’eccessivo
indebitamento del settore privato