Pia Donata Berlucchi

FRAMES
a cura di Mariangela Fusco
La Lady di Franciacorta
P
ia Donata Berlucchi,
AD dell’AziendaAgricola
F. lli Berlucchi
S. p. A.
(www.berluczazione,
della casa, della famiglia,
della città stessa, e che si
respiravano costantemente attraverso
declamazioni di poesie
adulte e canti di bambini accompagnati
dalle note che la mam-
cultura; forse perché questa ci
porta l’esempio di quei grandi
che noi ammiriamo, leggendo,
ascoltando la musica, guardando
le opere d’arte.
Tutta questa base culturale
chifranciacorta.it) e Presidente ma suonava al pianoforte e dalla riuscì a trasformare mia madre
dell’Associazione Le Donne del presenza fedele delle adorate ta- in una donna fortemente solida”
Vino, è l’ultima di cinque fratelte che fanno evocare a Pia Ber- e a permetterle di trasmettere a
li, nata nel ‘42 da Antonio Berlucchi le babuske del suo ama- Pia la certezza che tutto abbia
lucchi, ingegnere, e da Antonia tissimo Tolstoj.
un’anima, perfi no i numeri quan-
Frames, ovvero,
Cassia, donna di cultura straordinaria
ed esperta musicista che,
È straordinariamente naturale
accompagnarla in quell’atdo
si riesce a interpretarli al di là
della loro freddezza, per i risultati
istantanee di
vita, situazioni,
milanese, fece suo il mondo magico
di Franciacorta trasmettendone
la passione a tutti i fi gli “Simosfera
intrisa di eleganza semplice,
raccontata con il garbo e
la spontaneità di questa grande
che danno.
Risultati che in casa Berlucchi
hanno il sapore di un’azienda fl o-
passioni di uomini
e donne che si
curamente la famiglia è stata la
base straordinariamente importante
della nostra vita che ci ha
Signora della campagna lombarda,
che ha fatto della culla di cultura
e amore della sua famiglia
rida e di persone lavoratrici serene,
inclusi i dipendenti fra cui, da
sempre, si contano tanti extra-
occupano di CSR
accompagnato, sorretto, dato
ideali”, nonostante la morte im-
la chiave solida del suo successo.
“La gioia di vivere l’ho impacomunitari,
che incontrando Pia
Berlucchi la salutano con grandi
e fanno appello provvisa del papà. “Ancora oggi rata da mia madre e dalla sua sorrisi al richiamo di “Lady! La-
alla propria
ci chiamano il Clan Berlucchi” dice
scherzosa e orgogliosa, abdy!”.
A lei, la Lady della Franciacorta,
piace trattare bene le
responsabilità bracciando idealmente an-
persone perché, dice con lim-
personale
che il marito Gregorio e i
due fi gli, Matilde e Sepidità,
“secondo me siamo
una grande famiglia”, che
tramutandola
bastiano.
non timbra il cartellino
in azione, sia in
Sono allegre
le memorie di
ma lavora insieme a
un obiettivo comune:
azienda sia fuori; Pia Berlucchi,
il vino migliore che
l’obbiettivo è
che ricorda le
scorribande
la terra di Franciacorta
possa dare
messo a fuoco
sulla persona
di bambini e
adulti nella
grande Ca-
e la serenità delle
persone che vi si
dedicano.
intervistata e
sul suo modo di
sa delle Colonne,
ancora
oggi punto di
Perché Pia
Berlucchi è convinta
che sia il ta-
guardare il mondo
riferimento per
l’intera famiglia,
lento delle persone,
uomini e donne, a fa-
o di immaginarlo. di cui serba intatre
la differenza “Amo
Dietro la
to lo spirito. “Non
si sapeva mai quanti
essere donna, l’eleganza,
la femminilità.
macchina,
saremmo stati a tavo-
Essere donna è stato un
Mariangela Fusco
la” racconta, a sottolineare
l’apertura e la grande socializ-
vantaggio ma la chiave di volta
per i risultati che ho ottenuto
2 CORPORATE RESPONSIBILITY
Ottobre 2006

nella vita è rappresentata dal
credere in me stessa e dare il
meglio, sempre.
La prima battaglia da vincere
nella vita è quella contro noi
stesse; per guadagnare consenso,
soprattutto in un mondo
maschile come quello del
Vino, devono imporsi grande
cultura e grande professionalità,
accompagnati dall’eleganza
- sobria ma assoluta - dell’abbigliamento”.
Parla di valori tradizionali
Pia Berlucchi, da cui emergono
un’intelligenza sofi sticata,
un impegno serio e costante,
una grande carica positiva e
un garbo che conquista, e che
le conferiscono l’autorevolezza
di una Signora d’altri tempi,
nel corpo - minuto e gentile - di
una manager odierna in gamba,
tanto. “Non sono una dirigente
mascolina ma ho sangue au-
stro - ungarico, qualcosa vorrà
dire!” afferma con autoironia.
Un fi ume di racconti, belli,
coinvolgenti, che culminano
nel tono umile della storia
dei successi conseguiti nei tre
anni di Presidenza dell’Associazione
Le Donne del Vino
(www.immagineweb.it/ledonnedelvino/index.
php), dove si
era prefi ssata 3 obiettivi, tutti
raggiunti:
fare dell’associazione un
punto di riferimento autorevole
del mondo enologico
italiano - “...da 3 anni le
istituzioni non muovono un
passo in campo enologico
senza confrontarsi con noi”
potenziare il Sud - “...è una
grande soddisfazione avere
l’Italia intera rappresentata”
e, non ultimo, rinsaldare lo
storico binomio vino - cultu-
ra - “Nel mio primo anno di
presidenza abbiamo organizzato
un concerto importante;
nel secondo un grande
convegno a Napoli dal
titolo «Donna e vino: mito,
storia e realtà attuale»; quest’anno,
abbiamo dato vita
a un concorso letterario dal
titolo «Il racconto mai scritto»,
che vedeva gli aspiranti
scrittori impegnati a sviluppare
un racconto su una
donna e un vino, partendo
dalle prime righe di una selezione
di libri di illustri autori
italiani, ciascuno per una regione,
e che ha visto la partecipazione
in giuria di scrittori
e giornalisti straordinari,
ai quali sono pervenuti quasi
400 scritti”.
“Ho solo raccolto i risultati
già eccellenti delle donne che
mi hanno preceduta e conti-
FRAMES
nuato, con il passo lento del
montanaro, sulla strada a me
nota della cultura, della solidità,
dell’impegno”, cui si aggiungono
l’amore e l’entusiasmo
che mette in tutto ciò che
Pia Berlucchi fa e che si avvertono
distinti fra le righe della
sua avvincente narrazione. La
prego, continui dottoressa Berlucchi...
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