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sono invitati a promuovere le attività di cura e di socializzazione, considerati i<br />

presupposti, rispettivamente, della continuità e dell’integrazione sociolavorativa<br />

(il padre di Flavio, la sorella di Lucia). Viene formulata, inoltre, la<br />

richiesta esplicita di un maggior coinvolgimento e attenzione al parere dei<br />

familiari anche in ambito lavorativo (la sorella di Lucia).<br />

3.3.3. Ottimisti<br />

il contesto familiare<br />

Ottimismo designa la disposizione dei familiari (tre su quattordici) che<br />

rimangono in fiduciosa attesa di un lavoro in cui sono certi che possa<br />

consistere il bene del proprio congiunto.<br />

Ciò che caratterizza questo tipo di familiari è la tendenza a sovrastimare le<br />

caratteristiche del proprio congiunto. In due casi su tre, tuttavia, essa si ac com -<br />

pagna a un senso di realtà in rapporto ad alcune criticità del mercato del la -<br />

voro, in particolare l’alto livello di competizione e la carenza d’offerta di la vo -<br />

ro nella nostra città (la sorella di Edoardo), e riguardo ai lavori che vengono<br />

ge neralmente prospettati alle persone con disagio psichico, carat terizzati da<br />

una povertà di contenuto intrinseco (la figlia di Sofia). La tendenza a esaltare<br />

le qualità del proprio congiunto, inoltre, viene in parte moderata dalle con si -<br />

derazioni riguardanti le caratteristiche dei lavori più consoni al proprio pa -<br />

rente, per i quali è preferibile un contratto di lavoro a tempo parziale, al fine<br />

di evitare livelli eccessivi di stress. Il lavoro di cui si parla è un lavoro a tutti gli<br />

effetti, liberamente scelto (la sorella di Edoardo), stimolante e congruente con<br />

le competenze della persona (la sorella di Edoardo, la figlia di Sofia), semplice<br />

e chiaro nelle mansioni da svolgere (la sorella di Edoardo) con prospettive di<br />

crescita professionale (la figlia di Sofia). Soltanto un familiare su tre (la zia di<br />

Margherita) mostra un atteggiamento di negazione del disturbo mentale del<br />

proprio congiunto e assenza di senso di realtà circa le reali opportunità offerte<br />

dal mercato del lavoro 65 . Il lavoro in questione è un lavoro standard con gruen -<br />

te con le competenze professionali della nipote, quantunque questa per sona<br />

ritenga che la propria congiunta debba accettare altresì un’occupazione<br />

modesta e sottopagata. Per quanto attiene all’orario di lavoro, inoltre, è pre fe -<br />

ri bile che la nipote lavori a tempo pieno, al fine di impegnare il tempo in<br />

qualche attività.<br />

L’immagine della certificazione d’invalidità psichica conferma questo<br />

modello, giacché in un caso (la zia di Margherita) la certificazione non è stata<br />

richiesta, in un altro (la sorella di Edoardo) l’invalidità è intesa come uno<br />

stigma che pone limiti all’esigenza e al bisogno di normalizzazione della per -<br />

sona, in un altro ancora, pur riconoscendo che si tratta di un’esigua risorsa e<br />

di una forma di risarcimento, il familiare ritiene che in futuro essa potrà essere<br />

parzialmente invertita (la figlia di Sofia).<br />

Per quanto riguarda il ruolo dei servizi di salute mentale in ambito<br />

lavorativo, soltanto in un caso viene chiesto loro d’occuparsi dell’inserimento<br />

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