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il contesto familiare<br />

vengono modulate dalle persone intervistate in ragione della possibilità d’im -<br />

piego dei loro congiunti, considerando i punti di forza e i punti di de bolezza<br />

di questi ultimi, in relazione ai vantaggi o agli svantaggi che essi pos sono<br />

rappresentare nel mondo del lavoro, e distinguendo tra collocazioni pos sibili e<br />

collocazioni escluse. Un caso a sé è rappresentato da tre familiari su di cian nove<br />

(la figlia di Greta, il padre d’Ilaria, la madre di Marco), parenti di persone che<br />

sono stabilmente occupate, i quali non danno indicazioni circa la possibile<br />

collocazione lavorativa del proprio parente ma si limitano a tratteggiare le<br />

prerogative e le mancanze dei propri congiunti in relazione agli aspetti<br />

dell’attività lavorativa svolta che hanno una ricaduta positiva o negativa su di<br />

loro 61 . Un altro caso a parte è rappresentato dall’intervista “anomala” alla<br />

madre di Giorgia, che è altresì datrice di lavoro della figlia, la quale non dà in -<br />

dicazioni precise sulle possibili collocazioni lavorative di quest’ultima, ma si li -<br />

mita a indicare il lavoro di profumiere come l’attività che soddisferebbe le in -<br />

clinazioni naturali della figlia. Infine l’ultimo caso ai margini è quello della so -<br />

rella di Sara, che esclude la propria sorella dal mondo produttivo, ritenendola<br />

tem poraneamente inidonea allo svolgimento di qualsivoglia attività<br />

lavorativa 62 .<br />

Le linee argomentative dei quattordici familiari che offrono indicazioni<br />

precise in merito al lavoro più consono al proprio congiunto, possono essere<br />

ordinate incrociando le due dimensioni di cui al diagramma 1. La dimensione<br />

“area di collocazione” indica il complesso di contesti occupazionali che i<br />

familiari dei pazienti psichiatrici ritengono adeguati alle caratteristiche dei<br />

loro congiunti. L’area è stretta quando il contesto consono è limitato a settori<br />

non governati dai vincoli stringenti della produttività e della competizione, è<br />

estesa quando comprende tutte le possibilità occupazionali disponibili sul mer -<br />

cato del lavoro. La dimensione “bilancio punti di forza/punti di debolezza” in -<br />

dica la ponderazione fra le prerogative e le mancanze dei propri congiunti, che<br />

costituiscono rispettivamente una facilitazione o una limitazione nel mondo<br />

del lavoro. Il bilancio può essere negativo quando il piatto contenente i punti<br />

di debolezza ha un maggiore peso rispetto ai punti di forza, positivo quando il<br />

rendiconto gioca a favore dei punti di forza.<br />

Lo spazio di attributi così costruito, tuttavia, è ridotto a causa dell’assenza<br />

del prodotto logico, ossia dell’intersezione fra la classe “stretta” sulla di -<br />

mensione “area di collocazione” e la classe “positivo” sulla dimensione “bi lan -<br />

cio punti di forza/punti di debolezza”. Nella casella 4 del diagramma 1, infatti,<br />

non ricade alcuna delle persone da noi interpellate. Sulla base di queste<br />

considerazioni, l’incrocio fra le classi delle due dimensioni genera una<br />

tipologia di familiari, che comprende tre diversi tipi di familiare: La casella 1 -<br />

area di collocazione stretta e bilancio fra punti di forza e punti di debolezza<br />

negativo - definisce la situazione più diffusa tra i familiari intervistati, per i<br />

qua li una collocazione lavorativa dei propri congiunti è possibile presso con -<br />

testi aziendali diversi da quelli privatistici. I familiari che rientrano in questo<br />

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