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82<br />

parte prima<br />

della casa. Biagio ha due sorelle, una più grande, l’altra più piccola di lui;<br />

entrambe vivono fuori casa. Biagio vive con i genitori in un piccolo ap par ta -<br />

mento nel quale la convivenza con i genitori si fa giorno dopo giorno sempre<br />

più difficile. Il padre di Biagio è una figura autoritaria, poco presente in fami -<br />

glia, dedito al lavoro e alla realizzazione degli obiettivi di benessere e rispet -<br />

tabilità sociale. La madre viene descritta da Biagio come una persona che è<br />

insieme oppressiva e distanziante.<br />

Biagio vive un’infanzia felice, sostenuto dal padre che - allora - gli ricono -<br />

sceva i tratti dell’enfant prodige: «A quattro anni non ci potevi domandare<br />

niente (...) Era un mostro per quanto aveva intelligenza» (Intervista al padre).<br />

A otto anni Biagio viene investito da un’auto vicino a casa, mentre stava<br />

tornando da alcuni piccoli acquisti. In seguito all’incidente viene ricoverato in<br />

ospedale e a quel periodo si lega il ricordo più felice di suo padre: «Però mi<br />

ricordo anche una cosa bella, che mio padre mi compra... mi ha comprato<br />

una... una televisione in bianco e nero. La prima televisione che... piccolina...<br />

proprio, bella piccolina. E mi ha fatto molto piacere, poi anche mi ha<br />

comprato, mi aveva comprato delle..insomma dei giochi, della... la... busta...<br />

solo quella volta lì [con enfasi], solo quella volta...» . Biagio ricorda l’incidente<br />

come un’esperienza che, ovviamente, lo ha colpito: «cioè mi è rimasto<br />

impresso... e come se... avessi... si fosse aperta una ferita...». I familiari, e in<br />

particolare la sorella, individuano in questo incidente una possibile causa della<br />

sua sofferenza psichica 56 .<br />

Biagio colloca la prima manifestazione del proprio disagio psichico al<br />

secondo anno delle superiori, lamenta, in quegli anni, un deterioramento dei<br />

rapporti con i propri compagni di classe: « il secondo anno ho iniziato a...ad<br />

avere qualche problema con i compagni di classe, mi sentivo isolato, mi sentivo<br />

come se...come se booh, non... non riuscissi a entrare nel gruppo». Biagio<br />

viene bocciato, decide comunque di ripetere l’anno e poco dopo l’inizio delle<br />

lezioni, a dicembre, tenta il suicidio gettandosi nel Po.<br />

Un giorno, una mattina, era a scuola, ehhh... e iniziavano ad entrarmi den dentro di<br />

me dei... dei pensieri negativi, dei pensieri depressivi. (...) Erano pensieri sulla... morte...<br />

sulla morte su... sul fatto che non mi piacevo, non mi piacevo, non ero a mio agio nella<br />

società, non... non... mi piace... come se non mi piacesse... come seee... non mi piac...<br />

non mi divertivo più come... cioè cioè non mi divertiva il gioco... il gioco<br />

dell’adolescente. Non mi divertiva proprio. (...) Tutto di un tratto, senza accorgermene.<br />

Senza rendermene conto; e poi...il venerdì mattina...presi...presi lo zaino e uscii dalla<br />

scuola e ...me la feci, me la feci a piedi fino...al Po, fino al Po, e come un automa proprio,<br />

come uno che... è senza, senza, sen... cioè sen... senza, senza, senza ma proprio senza<br />

niente; senza... senza neanche cervello tra un po’; e... l’unico scopo era solo... quello di<br />

cercare il suicidio. (...) mi buttai nel Po, però subito subito mi aggrappai per... e risalii.<br />

Risalii subito e mi acon... mi accorsi di quello che avevo fatto. Mi accorsi di quello che<br />

avevo fatto... soltanto che... come si dice... mi... mi sentivo gelato e l’acqua era gelata...<br />

[accenna un sorriso] l’acqua era gelata, non chiesi neanche un passaggio, me ne andai col<br />

pullman a casa, zuppo d’acqua. E mio padre, quando sono arrivato a casa, mi chiese

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