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il paziente psichiatrico<br />

nei supermercati: “Ho trovato lavoro poi come merchandising nei super mer -<br />

cati, quindi ho lavorato a caricare le merci” La gravosità del lavoro (carico ed<br />

ora rio) muovono Noemi a cercare un’altra soluzione; si rivolge all’assistente<br />

sociale del CSM che dapprima le offre l’opportunità di seguire un corso pro -<br />

fessionale come aiuto-magazziniere e poi le fa avere un posto come cantierista<br />

a Palazzo Città, con uno stipendio dignitoso (“un milione e due, un milione e<br />

quattro”). “Sono capitata fortunatamente in ragioneria, a Palazzo di Città (...)e<br />

lì avevo tre ore di lavoro, dovevo svolgere al mattino, in ufficio, ai valori<br />

bollati. Sono stata benissimo. E... l’ho svolto bene, addirittura poi la dirigente<br />

che mi ha conosciuto, loro non sapevano niente, né se io fossi stata male, né da<br />

dove arrivavo, loro hanno avuto la chiamata che io mi sono presentata lì al<br />

mattino, loro quindi non sapevano da dove io venissi. Sono riuscita a svolgere<br />

bene il mio lavoro e addirittura mi ha aumentato le ore”.<br />

I rapporti di lavoro sono buoni, salvo con una dirigente che tende ad<br />

attribuirle funzioni di poco conto. Noemi non accetta questa situazione e<br />

riesce ad imporre la sua volontà: “sono riuscita a farmi capire, a stare bene con<br />

loro e... quindi mi sentivo anche capita, perché riuscivo anche a trovare un<br />

dialogo, anche se ad esempio con una responsabile di-di un ufficio, ehm,<br />

all’inizio abbiamo avuto anche dei battibecchi, perché io gli volevo far capire<br />

che noi eravamo delle persone, anche se eravamo esterni, dei Cantieri,<br />

volevamo imparare il lavoro e ci doveva trattare come tale, quindi senza ste-ste<br />

cose che tu vieni-devi iniziare dall’inizio, de-de-de, cioè non una gavetta, ma lì<br />

facevano delle cose anche brutte fra di loro, perché quando tu entri là, ti fanno<br />

credere delle cose-come se tu non sei all’altezza, quindi devi imparare, magari<br />

ti mandano a fare dei lavori più brutti che a loro non piace fare, che comunque,<br />

ho detto, a me piacevano, anche se faccio le fotocopie o vado sotto a prenderti<br />

un mandato, però io so-sono anche in grado di svolgere altre mansioni. E sono<br />

riuscita poi a farmi capire, anche se in uno dei rapporti con questa persona<br />

abbiamo litigato, ma io dopo come persona sono riuscita a chiedergli le mie<br />

scuse e lei le ha capite, lei mi ha dato le sue, è riuscita a capirmi.” Conclusa<br />

l’esperienza del Cantiere Noemi lavora per un mese alla consegna dei giornali<br />

per un giornalaio conosciuto nel periodo dei Cantieri. In seguito Noemi<br />

svolge, per poco meno di due mesi, un non meglio qualificato lavoro “con il<br />

ca mion della pubblicità (...) che guidi con la B, quelli della pubblicità.<br />

Ho lavorato quasi per due mesi, però anche lì non eri a posto con i libretti,<br />

8 ore erano tante comunque per me”. In ultimo, attraverso il CSM, le viene<br />

of ferta l’opportunità di un lavoro come bidella in una scuola elementare, in so -<br />

sti tuzione di una persona in maternità. Noemi inizia il lavoro di bidella<br />

nell’ottobre del 2002: «adesso sono in una scuola elementare europea, le in -<br />

segnanti magari non sanno, o se lo sanno da altre vie non lo so francamente<br />

non mi interessa, sono contenti anche i bambini. Loro sanno che sto sosti tuen -<br />

do una ragazza in maternità. 2005, mi dicevano, noi vogliamo te. Questo per<br />

me è importante, anche le insegnanti: “ah, Noemi, con lei ci troviamo bene,<br />

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