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2.
Il paziente psichiatrico
Vi sono uomini ai quali la natura o un particolare destino hanno tolto la coperta sot -
to cui lasciamo svolgere nascostamente la nostra pazza natura.
Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, Il consigliere Krespel.
C’è una battuta che molti utenti dei servizi sanno e che dice così: «Qual è la dif fe -
ren za tra Dio e uno psichiatra? Risposta: Dio non pensa di essere uno psichiatra».
Ron Coleman, Guarire dal male mentale.
Le forme di partecipazione al mercato del lavoro dei pazienti psichiatrici e
le modalità di conciliazione fra lavoro e disagio psichico sono state esaminate
ac costando diversi materiali: le interviste ai pazienti, ai loro familiari e - dove
pos sibile - ai loro datori di lavoro e colleghi 23 . L’analisi è stata guidata da alcune
ca tegorie analitiche che hanno messo a fuoco cinque ambiti: i) il profilo sociale
dei pazienti; ii) gli eventi di vita che precedono l’esordio della patologia psi -
chia trica; iii) la storia clinica; iv) l’esperienza attuale del disagio psichico; v) la
re lazione fra lavoro e disturbo psichico. In ciascun ambito analitico sono stati
messi a confronto pazienti occupati e non occupati, allo scopo di individuare
differenze e somiglianze fra le due compagini.
In questo capitolo i risultati riferiti ai primi quattro ambiti verranno
illustrati in modo sommario, osservando esclusivamente differenze e somi -
glianze che ora accostano, ora separano occupati e disoccupati. Più dettagliata
sarà invece l’esposizione dei risultati riferiti al rapporto fra lavoro e disagio
psichico. Qui l’attenzione cadrà sui singoli casi, sulle singole narrazioni, im -
piegate per conferire maggior solidità al confronto fra occupati e disoccupati.
2.1. Il profilo sociale
il paziente psichiatrico
Non siamo extraterresri, siamo persone a cui hanno calpestato determinate cose.
Dalia
La procedura di campionamento adottata (vedi cap. 1) ha reso occupati e
disoccupati omogenei per genere e classe di età (giovani e maturi), rendendo
tuttavia possibile l’emergere di specificità su altre dimensioni sociali rilevanti
nel determinare le chance di partecipazione al mercato del lavoro.
Dal confronto emerge una modesta differenza nella dotazione di credenziali
educative: i disoccupati, gli uomini, così come le donne, hanno un livello di
scolarità lievemente più basso degli occupati un elemento che - in aggiunta al
disagio psichico - riduce le loro opportunità di lavoro. L’esiguità del numero
dei casi in esame fa sì che questo risultato assuma rilevo esclusivamente sul
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