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parte prima<br />
hanno mostrato maggiori difficoltà nell’acquisire o conservare un posto di la -<br />
vo ro. Per una più completa caratterizzazione delle caratteristiche del cam pio -<br />
ne, e con ciò delle domande cognitive che è ragionevole porgli, è oppor tu no<br />
considerare più da vicino il processo di reclutamento dei casi.<br />
Come si è detto, la costituzione della lista dei soggetti candidati alla par -<br />
tecipazione allo studio è stata condotta confidando sulla collaborazione dei<br />
me dici e degli operatori sociali che operano nelle ASL torinesi. Questa so lu -<br />
zione - la più efficace sul piano tecnico - fa sì che dal campione vengano e sclusi<br />
i pazienti psichiatrici che non si rivolgono alle strutture pubbliche per ricevere<br />
le cure che occorrono loro. Di questa compagine fanno parte i pa zien ti che ri -<br />
fiu tano ogni tipo di cura e i pazienti che si curano presso strutture pri va te.<br />
L’esclusione della prima categoria di pazienti psichiatrici, quelli che non<br />
mostrano in alcun modo compliance, muovendo ora da un’orgogliosa difesa<br />
della propria diversità ora dal suo radicale rifiuto, espresso innanzitutto sul<br />
piano della consapevolezza del disturbo viene, ancorché debolmente, com pen -<br />
sa ta dalla presenza nel campione di alcuni pazienti che risultano ben lon tani<br />
da quan to Goffman definisce «adattamento primario all’organiz zazione»<br />
(Gof fman 1961; trad. it. 2001: 212), la piena accettazione delle pro cedure di<br />
cura e ria bilitazione condivise dalle organizzazioni che, sul territorio, si oc cu -<br />
pano di sa lu te mentale. Restano forse più in ombra i pazienti che non ri cor -<br />
rono a strut ture pubbliche. Questa scelta terapeutica - che, va da sé, riposa sul -<br />
la di spo nibilità di adeguate risorse economiche - è stata adottata, per periodi<br />
anche lun ghi, da alcuni dei nostri intervistati che, tuttavia, hanno poi deciso di<br />
rivol gersi alle strutture pubbliche. Dunque, tirando le fila, il nostro campione<br />
offre so lo deboli indizi utili alla caratterizzazione dei pazienti che, per diverse<br />
ra gio ni, non si rivolgono alle strutture pubbliche.<br />
La selezione dei casi (n = 50) dalla lista dei candidati all’intervista (n = 104)<br />
è avvenuta sulla base dei vincoli di campionamento adottati e sulla base della<br />
disponibilità a partecipare allo studio manifestato dai pazienti. Dalla lista dei<br />
104 nominativi, una paziente è stata espunta, in quanto coinvolta nella rea liz -<br />
zazione delle interviste nel ruolo di co-intervistatrice, altri due sono stati del<br />
pa ri espunti per il sopravvenire di un problema di salute non conciliabile con<br />
l’intervista, infine due soggetti non sono risultati rintracciabili. A ciò si de vono<br />
ag giungere nove rifiuti, non negoziabili, alla partecipazione allo studio 18 .<br />
I no ve soggetti che hanno rifiutato l’intervista sono, perlopiù, pa zien ti con<br />
un profilo diagnostico severo (sono tali 8 su 9), così come grave è il pro filo<br />
diagnostico dei due soggetti non rintracciabili e di uno dei casi espunti dal la<br />
lista per il sopravvenire di un problema di salute. Pare dunque che la severità<br />
del la diagnosi abbia influito nel determinare la disponibilità al l’intervista. Si<br />
trat ta, comunque, di un processo che non ha avuto importanti conseguenze<br />
nel la costruzione del repertorio di narrazioni raccolte, tra le quali non man ca -<br />
no - si è detto - pazienti con un profilo diagnostico decisamente severo. Questa<br />
conclusione è altresì supportata dal confronto fra il numero di ricoveri e la