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236<br />

parte seconda<br />

In/Contro, Marca, La Nuova Cooperativa, Prisma, Bibioidea, Alpe Verde, Film di Monteu, Interactive) conferma<br />

la tendenza indicata da Piccardo e Converso. Dallo studio emerge inoltre come poco più del 40% del fatturato<br />

di queste cooperative provenga da committenti privati.<br />

85 La prima sistematica riflessione sulle forme di relazione economiche alternative al mercato si deve a Polanyi<br />

(1974). Un’introduzione alla riflessine polanyiana si può trovare in Cella (1997).<br />

86 A questo proposito nello studio sulle cooperative sociali di tipo B curato da Roberto Vendrame di legge: “il<br />

lavoro di squadra, strumento principe dell’inserimento perché consente flessibilità dei ritmi, supporto continuativo<br />

e monitoraggio discreto, è funzionale solo in determinati contesti di prestazione, limitando molto gli ambiti<br />

di mercato nei quali cimentarsi”.<br />

87 È questa una criticità riconosciuta anche dai responsabili delle cooperative sociali di tipo B interpellate nello<br />

studio curato da Roberto Vendrame nel quale si legge: “la formazione dei capisquadra è ritenuta importante,<br />

anche se non sempre realizzabile in modo adeguato”.<br />

88 In appendice B una rassegna dei casi presentati dall’azienda 10.<br />

89 Si è deciso di non classificare l’azienda 10 data la complessità dei casi da essa gestiti e il focus dell’attenzione<br />

mirato a quelli di insorgenza patologica in persone entrate come abili.<br />

90 Alla ASL 5, le attività del Centro diurno vengono qualificate esplicitamente in chiave di promozione delle competenze<br />

relazionali e non già come forma di intrattenimento. Tra la promozione delle competenze sociali rientra inoltre<br />

l’impiego dei mezzi pubblici; competenza propedeutica allo svolgimento di molte, se non tutte, attività lavorative.<br />

91 Il giudizio viene in alcuni casi attenuato nella sua radicalità dal riferimento ai pazienti non gravi.<br />

92 Per inciso si osserva qui uno slittamento dal registro etico-politico a quello analitico.<br />

93 L’età avanzata fa problema, non solo per i pazienti psichiatrici, ma per la quasi totalità dei lavoratori con<br />

pochissime eccezioni rappresentate dalle posizioni professionali di élite.<br />

94 Una riflessione su questo atteggiamento, sulla sua “eziologia” emerge dall’analisi del profilo di paziente più<br />

problematico. A questo proposito il referente della ASL 2 parla di «cronicizzazione» alludendo a un esito –<br />

infausto – della relazione tra paziente e istituzione di cura.<br />

95 Il referente dell’ASL 2 osserva, tuttavia, che le pubbliche amministrazioni possono rafforzare la disposizione<br />

alla dipendenza del paziente.<br />

96 L’équipe che opera all’ASL 3 si è costituita nel 1996, quella che opera all’ASL 5 si costituisce nel 1999. In entrambi<br />

i casi l’équipe è stata costituita per rispondere a esigenze di specializzazione degli interventi; a questa motivazione,<br />

per la ASL 3 si aggiunge quella di definire i confini di un’area riabilitativa schiettamente sociale e non già sanitaria.<br />

97 Dai materiali d’intervista non è possibile trarre informazioni al riguardo sull’ASL 4.<br />

98 E susseguitisi negli anni ’93, ’95, ’97. L’ultimo ricovero è stato nel 2002 ma per pochi giorni.<br />

99 Colloquio che si è rivelato infruttuoso perché le si offriva un lavoro a Ivrea con un orario che non le avrebbe<br />

permesso di occuparsi di suo figlio.<br />

100 Secondo me, a questo proposito Dalia non è stata molto chiara. Ritornerò sull’argomento più avanti.<br />

101 Tali propositi sono un aspetto della malattia depressiva e vanno riferiti al medico psichiatra; la ricercatrice<br />

sociale ha consigliato a Ester di farlo al più presto.<br />

102 Utilizzo questo termine perché ritengo che la malattia mentale sia la compromissione del benessere fisico,<br />

psichico e sociale (triplice benessere che secondo l’O.M.S. costituisce l’essenza della salute) anche se mi sembra<br />

più idoneo parlare di disagio psichico.<br />

103 Forse sarebbe più giusto valutare , caso per caso, le condizioni della persona con disagio psichico e capire<br />

se si può prendere cura di un minore oppure no.

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