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accomandazioni per l’inserimento lavorativo dei pazienti psichiatrici<br />

Marco descrive il proprio lavoro come stressante. Le ragioni di questo stress<br />

sembrano principalmente due: a) la presenza di fasi di lavoro caratterizzate<br />

dalla combinazione di elevate richieste e modesto controllo (Karasek: high<br />

demand and low control): “a volte ti arriva per esempio, arriva il materiale in ma -<br />

gaz zino, che poi non lo lo diamo a chi lo viene a prendere. Però arriva tutto<br />

as sieme, allora devi devi stare lì a metterlo tutto a posto (…) poi a volte trovi<br />

quello che vuole essere servito a tamburo battente (…) ci sono momenti che<br />

non c’hai un attimo di respiro”; 2) il carico di responsabilità contabile, unito<br />

alla difficoltà a tenere tutto sotto controllo: “devi cercare eee sempre di avere<br />

le cose in quadro (…) a volte capita, anche magari gente che entra, magari non<br />

te ne accorgi, ti frega un pezzo e con chi te la vai a prendere? Lì è un porto di<br />

mare, però ...cerchi poi di far quadrare le cose quando te ne accorgi magari ti<br />

fai fare un buono da uno che conosci, gli aggiungi un pezzo o glielo dici eee<br />

metti in quadro”. L’aspetto rilevante è l’assenza di controllo: Marco non riesce<br />

(e chiunque altro al suo posto) a controllare l’ambiente esterno per le pressioni<br />

organizzative e per il comportamento dei colleghi che si prendono i pezzi<br />

da soli mettendolo in seria difficoltà.<br />

iii. Nella scelta della mansione occorre considerare i costi organizzativi della<br />

discontinuità delle prestazioni lavorative<br />

Dalle testimonianze raccolte emerge l’importanza di tener conto del costo<br />

e della probabilità di prestazioni lavorative gravate da cali di attenzione o da<br />

errori. Eloquente, al riguardo, è la testimonianza di Vito, un uomo giovane,<br />

che ha vissuto con frustrazione il lavoro in due mobilifici nei quali i suoi errori<br />

– era addetto a una foratrice – erano costosi (un pezzo di mobile forato in<br />

modo improprio è inutilizzabile) e frequenti (l’operazione di foratura si svolgeva<br />

in un tempo limitato). Esposto a commettere molti errori, Vito subiva<br />

una continua aggressione alla propria autostima , unitamente ai rimproveri dei<br />

colleghi: “Non capisci niente, non sei buono a far niente…”. Vito attualmente<br />

lavora come collaudatore, in un ruolo che prevede di intercettare gli errori<br />

commessi da altri o derivanti dal malfunzionamento degli impianti. In quest’attività<br />

– meno semplice della precedente – Vito ha prestazioni migliori e<br />

non si sente inadeguato.<br />

iv. Occorre valutare l’appropriatezza dell’ambiente sociale entro il quale la<br />

mansione verrà svolta.<br />

Le caratteristiche dell’ambiente sociale nel quale si svolge il lavoro hanno<br />

un ruolo decisivo per la conciliazione fra mansione svolta e disturbo psichico.<br />

Spunti al riguardo emergono dal racconto di Greta. Greta sottolinea il di -<br />

sagio che deriva dalla variabilità dell’ambiente sociale in cui è costretta a lavorare,<br />

lavora per una catena di supermercati, in un contesto in cui è frequente<br />

l’avvicendamento dei colleghi. Greta si vede così costretta a affrontare più e<br />

più volte il disagio della socializzazione all’interno di un contesto lavorativo<br />

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