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210<br />

parte seconda<br />

mesi ed agli esami è stato rimandato a settembre, dove è stato bocciato ed ha<br />

ripetuto la classe e da allora non ha più saltato un giorno. Poi ha cambiato abitazione<br />

ed ha dovuto cambiare scuola. A metà anno ha iniziato a fare qualche<br />

scappatella da casa ed ha lasciato la scuola. Quello che lo disturbava era la sua<br />

famiglia. Poi suo padre ha deciso che andava a lavorare mezza giornata da un<br />

decoratore quindi ha smesso di studiare e poi stava fuori casa per 2/3 giorni ed<br />

al rientro erano botte. Poi il padre gli ha trovato un lavoro e se voleva andare<br />

a scuola doveva andare la sera.<br />

Così ha smesso di studiare per fare il ferraiolo edile e lavorando il ferro si è<br />

rovinato le mani e un giorno non è andato a lavorare e il padre lo ha minacciato<br />

con un coltello. Ha cominciato ad andare via di casa e per la prima volta era<br />

senza una lira. Se ne è andato via un paio di volte da casa, ma la madre ha sempre<br />

più pensato alla sorella e quando si è sposata infatti aveva un grosso corredo.<br />

Nell’ultima fuga ha girato mezza Italia e poi a Milano è stato coinvolto in<br />

una rapina ed è finito al Ferrante Aporti dove ha finito la scuola dell’obbligo.<br />

Ha conseguito il diploma di tornitore aggiustatore sempre al Ferrante<br />

Aporti. Poi ha iniziato a lavorare in un’officina pur restando al Ferrante<br />

Aporti, questo per circa un anno. Nel carcere minorile vigeva la legge del più<br />

forte e lui si faceva rispettare. Ha avuto uno scontro violento con un altro<br />

ragazzo e fu dimesso dalla sezione di osservazione. Veniva la madre a trovarlo,<br />

ma non gli portava nulla da cambiarsi, ma solo un pacco di sigarette Nazionali.<br />

Ha tentato il suicidio perché gli mancava la famiglia. In padre non è mai<br />

venuto a trovarlo in due anni. Dopo il tentativo di suicidio la madre lo portò a<br />

casa, ma il padre voleva che gli desse tutto lo stipendio e rimase in casa continuando<br />

a lavorare in officina, ma tutti i giorni c’era qualcosa da ridire. Cercava<br />

l’amicizia di suo padre. Una sera ci fu una violenta lite con il padre, in cui vennero<br />

alle mani e lui ebbe la parte del più forte, ma intervennero i vicini di casa<br />

e la polizia. Il giorno dopo il padre se ne andò di casa e poi convinse la madre<br />

a seguirlo e lei e la sorella andarono a casa di amici di quest’ultima. La sorella<br />

tornò dai genitori a prendere lui ed il padre accettò tacitamente. Poi affittarono<br />

una cascinetta e lui la ristrutturò e nel frattempo il rapporto col padre mi -<br />

gliorò, ma una sera ci fu un alterco a causa del lavoro. Poi si trovò un lavoro<br />

come decoratore per una ditta che lavorava per l’Olivetti. Poi ricominciarono<br />

i problemi con il padre, finché se ne andò e venne ad abitare in una pensione<br />

a Torino. Ogni tanto la madre gli telefonava lamentandosi della relazione con<br />

il padre che la malmenava. Poi andò militare negli Alpini dove diventò caporale<br />

istruttore. Congedato andò a trovare i genitori e poi tornò a vivere da solo<br />

a Torino, continuando a fare il decoratore. Finché un giorno si portò a casa una<br />

ragazza, ma lei si legò a lui e non voleva più lasciarlo. Lui pensava anche di<br />

sposarsi e di avere una figlia, ma lei non era la persona adatta. Si sposarono in<br />

municipio. Lei lavorava e lui la sollecitava a lavorare. Lei trovò un lavoro di<br />

pulizie, ma il loro rapporto non andava bene. Poi per poterla sopportare doveva<br />

bere e lì prese a bere in modo metodico, ma lei non si lamentava.

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