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Torno alle mie memorie per analogia e ricordo che fui impegnato in un lavoro parttime
presso una scuola in qualità di operaio addetto alle pulizie, lavori umili, forse
troppo ripetitivi, ma alla portata di tutti. Ora come ora lo ritengo l’ultima spiaggia.
Malgrado ricoveri e momenti di depressione lo svolgevo (in tutto 32 mesi) col solito
entusiasmo iniziale, quando la speranza ti illude, poi la realtà richiede un costante
impegno, che gli sbalzi di umore e d forze rendevano difficile. Lasciai pure quello,
dicendomi che forse meritavo di più. Quest’ultima frase mi vien da dire che forse
è un sogno ad occhi aperti.
. Intervista a Ennio
Poche battute e optiamo per darci del tu. Ennio vive in un bell’alloggio da
quanto ho visto, in una casa popolare, ci dice in seguito che paga poco di affitto.
Ripenso a me e ai tentativi di autonomia a livello di sistemazione “casa”, l’ultimo
andato male, perché messo di fronte a un probabile lavoro e una probabile casa mi è
crollato il mondo. Intraprendo l’intervista con il proposito di rendermi conto con
chi ho a che fare, come suggerito dal Professor Cardano, tra le righe anche con il
proposito di fare un po’ meglio. In generale ciò che mi è rimasto dell’intervista è che
ho a che fare con una persona che è mio coetaneo, un po’ confusa, mi sembrava usasse
tante verdure per fare un minestrone. Ho l’impressione che il suo passato gli pesa
un po’, soprattutto a riguardo delle sue esperienze con sostanze stupefacenti. Forse
toccato nell’intimo riprenderò questo discorso più volte (magari troppo). Sfumando
collega il suo disturbo con l’uso di stupefacenti. Io mi sono trovato nel giro, delle
droghe leggere, preferendo l’idea dello sballo a una relazione rotta, in seguito con
grande pentimento. Ricordo che fumando hashish, bevendo e prendendo psicofarmaci,
mi ritrovavo con allucinazioni, deliri, senso di impotenza, prostrazione, manie di
persecuzione, distorsione del pensiero, stavo malissimo. Malgrado tutto questi cocktail
sono andati avanti un bel po’, perché gli al tri lo facevano e si divertivano.
Attualmente sia io che Ennio ci siamo allontanati da que sti giri e probabilmente con
un grande sospiro di sollievo. A fine intervista mentre andiamo alla fermata, ci rapportiamo
con solidarietà riguardo il nostro futuro lavoro, vita sentimentale, sperando
che la malattia dalla quale abbiamo molte sofferenze ci molli un po’. Ora che ho
fatto questo rimando, capisco perché Ennio parlava a volte con sofferenza.
. Intervista a Dario
parte seconda
Sua opinione è che i problemi psichiatrici nascono dall’ambiente famigliare
o sentimentale e poi si ripercuotono in tutti gli altri ambiti che si vivono, compreso
quello lavorativo.
A ripensarci anch’io provengo da una situazione familiare un po’ pesante nel senso
che i miei non sono mai andati d’accordo e io e mio fratello ne risentivamo.
A un certo punto ci racconta che il suo disturbo gli rendeva il lavoro più
pesante.