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i diari dei co-intervistatori<br />

men tale, sì parte tutto da una buona impostazione del pensiero, quando ad esempio<br />

ho i crolli depressivi che conosco ormai da decenni, cerco di affrontare il perché di<br />

quel momento di calo d’umore, svogliatezza, senso frustrante di inutilità e scon cen -<br />

tra zione totale. Spesso ormai riesco a capire il motivo per cui sono depresso e cosa<br />

mi ha buttato giù, e cerco di ragionarci sopra un po’. Assumo lo stesso l’an ti de pres -<br />

si vo perché mi tira un po’ su fisicamente e mentalmente. Il resto cerco di mettercelo<br />

io con pensieri costruttivi, un pizzico di accettazione che le cose non sempre<br />

vanno al la perfezione e che quindi un calo è accettabile e più che giustificato.<br />

L’intervistato si diploma e si iscrive all’Università che poi si ripromette di<br />

riprendere come obiettivo del futuro. Non è di Torino e quindi viene qui per<br />

cer care cure più adatte al suo stato di salute mentale, trova la terapia adatta che<br />

lo sostiene e gli permette di vivere meglio le sua giornate. Per quanto riguarda<br />

gli studi io non vorrei ripetermi sennò diventa una noia. Il rapporto che ha<br />

in ca sa con sua madre e le sue sorelle è buono e dice che la madre ha fatto<br />

molte co se per lui. All’inizio, prima della perdita del padre, in casa non parlava<br />

della sua difficoltà mentale e dice che ai genitori bastava vedere che tutto<br />

andasse per il meglio.<br />

Anch’io, anche se mia madre mi assilla con mille domane sul come sto e come non sto<br />

cerco di farle capire che sto bene e che va tutto per il verso giusto. Altrimenti si con -<br />

cen tra solo su di me e passa il giorno ad osservarmi, scrutarmi cercando di capire se c’è<br />

ve ramente qualcosa che non và, e quindi spesso mi dice che mi vede strano e che non<br />

so, le sembra che secondo lei c’è qualcosa che non quadra. Io la tranquillizzo subito con<br />

fer ma decisione e le dico di non assillarmi che non è proprio il caso. D’altronde conosco<br />

be ne i motivi che mi portano a preoccupazioni, ansie e depressioni dell’umore e<br />

quindi è i nutile ripetere sempre che è per i soliti due tre motivi.<br />

L’intervistato a Torino cerca lavoro tramite un famigliare e in seguito per -<br />

den do il posto ne trova uno sugli annunci dei giornali. È già stato fortunato<br />

per ché i lavori che propongono sui giornali spesso bisogna accaparrarseli in<br />

tempo, es sere adatti alle richieste di età, studi fatti ed esperienza nel campo,<br />

non ché a ve re una certa fortuna quando si telefona momento in cui viene sem -<br />

pre ag giun ta una sorpresa, il luogo spesso è scomodo bisogna essere auto mu -<br />

ni ti e riguardo all’ esperienza che hai, si perfezionano le richieste e le pre sta -<br />

zio ni. Bisogna solo leggere gli annunci sempre e avere un pizzico di fortuna e<br />

il la vo ro lo si trova, se proprio si vuole (...).<br />

Poi mi chiede se fumo e io gli dico che fumo molto perché sono sempre teso e in<br />

ansia; chiede se faccio uso di droghe e io gli dico di no, al momento, ma che in casi<br />

eccezionali, come extra, anch’io ne ho fatto uso alle volte. Avrei voluto dirgli che la<br />

parola “ stupefacente “ io non la trovo adatta alle droghe perché di stupefacente c’ è<br />

gi à la vita stessa, che ci riserva quotidianamente sorprese e difficoltà da affrontare il<br />

me glio possibile se ci riesci; e se fai il lavoro di impegnarti tutti i giorni per arrivare<br />

alla sera e poter dire che anche oggi tutto sommato è andata bene non ci sono né<br />

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