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minante ec ce tera, lui desidera una famiglia, dei figli da accudire, crescere e di cui
prendersi cura. Mi ha colpito molto questa cosa. In seguito ci racconta di aver fatto
la richiesta di avere la pensione per il lavoro e che non ci spera tanto perché secondo
lui il suo di sagio non è cosi grave e che c’è gente che sta molto peggio di lui e che
ne ha più bi so gno; bene penso che tutto questo sia in una persona in genere molto
bello; il buon pensiero nonostante tutto; una certa buona visione della vita, il blues
piace tanto an che a me perché è musica, e ascoltare della musica valida con lo schifo
che tra smet to no in gran parte oggi come oggi non può che andar bene.
Per quanto riguarda la pensione forse è vero che le cose dovrebbero essere diverse,
più sveltite, più chiare e semplici soprattutto per chi porta quotidianamente un di -
sa gio, sentendosi in difficoltà e non potendo avere tante certezze su cui contare.
Trafiletto tratto da Segn/Ali. R, scrive: “È facile ricordare, com’è facile dimenticare,
c’è la Vita di mezzo. La qualità del vivere e del piacere si fa vivendo, non so prav vi -
ven do”. Credo che abbia proprio ragione.
. Intervista a Vito
parte seconda
Incontro al Centro Psichiatrico in C.so Vercelli 15, al primo piano.
L’appuntamento è nella prima mattinata, dopo le presentazioni ci organizziamo in
una stanza del centro e Mario spiega le questioni sulla riservatezza dell’intervista, in
se guito si incomincia con la prova microfono e davvero inizia l’intervista. Io sono
sem pre un po’ teso perché cerco di immaginare quello che l’intervistato dirà e se le
sue parole e la sua esperienza di vita somigliano poi alla mia; a quali reazioni im me -
dia te posso avere io rispetto a quello che espone.
Mario parte con la prima domanda generale sulla sua vita in genere e l’intervistato
racconta di avere la depressione fin dai tempi della scuola, che no -
nostante tutto riesce ad andare avanti prendendo il diploma di perito indu -
striale con voti abbastanza alti, ma che nonostante l’impegno consegue con
dif ficoltà e lentezza. Si iscrive all’Università e sul lavoro ha vari problemi che
lo fa nno restare a casa spesso dopo poco tempo perché non riesce ad eseguire
i la vori manuali con la giusta precisione. Conosce i meccanismi che creano la
de pressione e chiede ulteriori conferme sulla sua teoria che riguarda l’energia
men tale e il suo funzionamento. Cali e riprese di questa lo portano a vivere
me glio o peggio a seconda dell’andamento. Qui per quando riguarda la de -
pres sione credo che oltre a conoscerne magari i motivi scientificamente spie -
gati e ormai diffusi dai mezzi di comunicazione, ognuno poi, magari si fa una
pro pria teoria al riguardo, forse per dire che “sì la scienza dice così, ma se con -
do me per quanto mi riguarda è per altri motivi”. Lui per esempio mantiene il
pen siero sul calo o la crescita dell’energia mentale, perché pensa che la causa
mag giore della sua depressione sia dovuta a questo.
Come tutti anch’io ho una mia teoria, forse più semplice e meno scientifica, sia sul -
l’energia e sia sulla depressione. Secondo me per quanto riguarda l’energia fisica e